5
Questi si avvicinano alla campagna alla ricerca di
prodotti genuini; ma anche di nuovi rumori, magari più
“forti” ma sicuramente meno fastidiosi del clacson di
un’auto o della suoneria di un telefonino; del contatto
umano con persone portatrici di una cultura antica
come le tradizioni contadine; insomma, di una
dimensione più umana rispetto alla frenesia del vivere
cittadino.
Ecco, allora, che il turismo rurale ed in particolar
modo l’Agriturismo possono rappresentare un valido
punto d’incontro tra le esigenze di apertura del settore
primario verso nuove forme di economia, diverse
dall’agricoltura tradizionale, e la crescita della
domanda turistica orientata verso la campagna.
Lo scopo di questo lavoro è di verificare se esista un
collegamento tra lo sviluppo rurale e l’agriturismo in
quelle aree in cui più forte è la crisi del settore
primario e se l’agriturismo sia percepito come un
potenziale mezzo per il rilancio di tali aree.
L’indagine da me condotta si riferisce alla provincia
di Parma, in cui coesistono un valido tessuto
artigianale, commerciale ed industriale ed
un’agricoltura che è ancora molto fiorente per quanto
riguarda la parte pianeggiante della provincia, ma che
appare sempre più depressa a mano a mano che si
risale lungo i pendii dell’Appennino, che per la loro
bellezza e le testimonianze storico-culturali che
6
conservano potrebbero rivelarsi terreno fertile per la
crescita dell’agriturismo.
Gli argomenti trattati nella tesi sono suddivisi in tre
capitoli: nel primo, “L’agriturismo”, il fenomeno viene
analizzato dal punto di vista storico, culturale, della
domanda e dell’offerta, contiene, inoltre, un’indagine
campionaria su quattro diverse regioni italiane, al fine
di valutare similitudini e differenze tra aziende
sviluppatesi in contesti differenti sia dal punto di vista
territoriale che da quello legislativo.
Il secondo capitolo, “La legislazione”, tratta
l’aspetto normativo, sia quello nazionale sia quello
specifico regionale.
Nell’ultimo capitolo, “Il fenomeno agrituristico nella
provincia di Parma”, sono esposti ed illustrati i dati
relativi all’intervista da me condotta in 21 aziende
agrituristiche della provincia di Parma, con l’intento di
fornire un quadro il più veritiero possibile di quella che
è la realtà agrituristica della nostra provincia.
La Conclusione propone alcune riflessioni sulla
natura e sull’efficacia dell’agriturismo nell’area oggetto
di indagine, evidenziandone i limiti e, sulla base del
lavoro svolto, suggerendo future strategie.
L’ agriturismo.
7
Capitolo I
L’agriturismo
1.1 Cos’è l’agriturismo?
Il concetto di agriturismo non può venire spiegato
in maniera univoca, poiché il suo significato assume
connotati notevolmente differenti a seconda del punto
di vista da cui lo si osserva.
Dal cittadino potenziale cliente, l’agriturismo è
percepito come il ritorno all’antico, rappresenta
l’immergersi in un mondo “arcadico”, fatto di verde e
contadini, terra e sole, un mondo ancora dominato dalla
quiete, dal lento ritmo della natura, da suoni e profumi
che hanno un effetto quasi terapeutico per i tanti
stressati e stanchi dei ritmi sempre più vorticosi delle
città.
Metti una domenica a zonzo senza una meta per le
stradine di campagna, in collina o in montagna, per il
puro piacere di catturare e conservare nel cuore
immagini semplici.
Un campo arato di terra bruna, un prato verde di
erba medica, una distesa di grano biondo pronto per la
mietitura, un bosco fremente ad ogni alito di vento, un
torrente dalle acque impetuose e cristalline, una
L’ agriturismo.
8
fattoria dai davanzali fioriti con le galline e le oche che
becchettano nel cortile, un gregge di pecore al pascolo.
Piccoli spettacoli della natura e dell’operosità
umana, all’ordine del giorno nella vita contadina di un
tempo, quando i bambini crescevano liberi di
scorrazzare nei campi e nei boschi, e sapevano
mungere, o impastare il pane, o dar da mangiare ai
conigli.
Oggi, inscatolati nei condomini di città, nei pochi
momenti di libertà andiamo a caccia di frammenti di
vita passata, di sapori genuini, di rapporti sinceri e
diretti.
Se siamo fortunati, durante il nostro vagabondare
può accadere di incontrare un agricoltore che ci regala
un pezzetto di vita quotidiana: il racconto di antiche
tradizioni, la rivelazione dei grandi perché della natura,
la creazione sotto i nostri occhi di un utensile o di una
pietanza, il gusto intenso del salame fatto in casa
accompagnato dal vino della cantina.
Al ritorno ripenseremo con gratitudine a chi ci ha
donato un’emozione che rimarrà per lungo tempo
custodita nel nostro cuore e condivisa attraverso i
nostri racconti da familiari e amici meno fortunati di
noi.
E durante la settimana salirà la febbre dell’attesa
per un nuovo incontro domenicale per provare nuove
sensazioni che ci arricchiscano e aiutino a migliorare la
qualità della nostra vita.
L’ agriturismo.
9
Pochi, semplici elementi, (cascine attrezzate, quiete,
cibi genuini, contatto con la natura, cordialità e ritmi
lenti) si sono rivelati la ricetta giusta per la fuga dalla
frenesia della città, tanto che ogni anno sempre più
persone, riconoscendosi nel ritratto del cittadino che
sogna un tempo libero diverso dal solito, si rivolgono
all’agriturismo.
Chi vuole avviare un agriturismo deve sentire in
cuor suo di corrispondere all’immagine dell’antica
saggezza popolare ed essere in grado di condividerla
con i propri ospiti.
Un agriturismo, infatti, non è un albergo di
campagna e men che meno un posto in cui trovare mera
ospitalità per la notte; deve essere un luogo dove
l’ospite si senta a casa propria, vivendo e gustando le
stesse situazioni dei padroni di casa.
Nell’agriturismo non esistono i numeri delle stanze,
né i tavolini da due, esistono, invece, persone che
cenano insieme, sedute allo stesso tavolo scambiandosi
all’inizio qualche parola per poi magari scoprirsi
simpatici al punto di far nascere un’amicizia.
E durante la serata anche il padrone di casa,
l’agriturista, cenerà con loro, per soddisfare le
curiosità, raccontare aneddoti campagnoli, distribuire
pillole di antica saggezza contadina o, perché no,
liberare le risate tutti assieme.
Un agriturismo non può nascere se mancano
l’ospitalità e la voglia di dedicarsi agli altri; la propria
L’ agriturismo.
10
casa diventa tutt’uno con l’agriturismo, è la casa dei
propri ospiti, il proprio tempo deve essere condiviso con
l’ospite che, così, sperimenta esperienze inimmaginabili
ed indimenticabili.
Dal punto di vista economico, l’agriturismo è una
conseguenza del fenomeno di grandi trasformazioni e
riorganizzazione del mondo agricolo che si sta
verificando tanto in Italia come nel resto d’Europa.
L’azienda agrituristica è uno dei frutti di questo
fenomeno di riorganizzazione, sorgendo talvolta come
forma di adattamento alle nuove condizioni che si sono
venute a creare, ma spesso anche sull’onda di nuove
strategie di gestione dell’azienda agricola che decide di
aprirsi all’offerta di servizi, in maniera complementare
alla tradizionale offerta di beni.
L’agriturismo, quindi, oltre al sostentamento di
quelle aree in cui ormai la sola agricoltura non
garantiva rese sufficienti per la sopravvivenza delle
aziende agricole ivi ubicate, sta favorendo la crescita
all’interno del mondo agricolo di nuove idee
imprenditoriali legate a funzioni di tipo turistico e di
tutela e recupero dell’ambiente naturale, del paesaggio
e delle tradizioni rurali.
Dato il crescente peso del fenomeno agrituristico,
anche il legislatore ha dovuto volgere ad esso il suo
sguardo promulgando una legge
1
(n° 730/85) con la
1
Della normativa verrà trattato più ampiamente in prosieguo.
L’ agriturismo.
11
quale ha voluto, tra l’altro, fornire, all’Art. 2, una
definizione giuridica di agriturismo: “Per attività
agrituristiche si intendono esclusivamente le attività di
ricezione ed ospitalità esercitate dagli imprenditori
agricoli di cui all’articolo 2135 del Codice Civile, singoli
o associati, e da loro familiari di cui all’articolo 230 bis
del Codice Civile, attraverso l’utilizzazione della propria
azienda, in rapporto di connessione e complementarietà
rispetto alle attività di coltivazione del fondo,
silvicoltura, allevamento del bestiame, che devono
comunque rimanere principali. (...) Rientrano tra tali
attività: a) dare stagionalmente ospitalità, anche in
spazi aperti destinati alla sosta dei campeggiatori; b)
somministrare per la consumazione sul posto, pasti e
bevande costituiti prevalentemente da prodotti propri,
ivi compresi quelli a carattere alcolico e super alcolico;
c) organizzare attività ricreative o culturali nell’ambito
dell’azienda.”
Tale definizione risulta utile anche per differenziare
l’agriturismo da altre forme simili di turismo, quali il
“turismo rurale” , ossia ogni forma di ospitalità e di
attività sportiva, ricreativa o culturale, organizzata in
ambito rurale da imprenditori non agricoli, compresi i
casi in cui l’attività turistica eccede gli attuali criteri di
complementarietà previsti dalla legge nazionale
sull’agriturismo; e il cosiddetto “ turismo-natura” , ossia
quelle attività sportive e ricreative contraddistinte dal
contatto diretto tra individuo e ambiente naturale,
L’ agriturismo.
12
organizzate in ambito rurale da imprenditori
extragricoli.
Quindi la legge differenzia l’agriturismo dalle altre
due forme in base alla tipologia imprenditoriale,
imprenditore agricolo ovvero imprenditore non agricolo,
e al luogo in cui l’imprenditore svolge la propria
attività, vincolando l’agriturismo all’ambito agricolo e
non al più generico ambito rurale.(S.Angiolini, 1995).
L’ agriturismo.
13
1.2 Origini e sviluppo dell’agriturismo.
L’agriturismo sorge in Francia alla metà degli anni
‘50, quando nasce la “Federation Nationale des gites
ruraux” con lo scopo di fornire un supporto
organizzativo al fenomeno del turismo rurale che già
aveva raggiunto una certa espansione.
Nel nostro paese l’agriturismo venne importato da
imprenditori agricoli e uomini di cultura che si erano
recati a studiarlo in diversi paesi europei in cui già
aveva preso piede, sostenuti nel loro intento da una
domanda spontanea che andava mano a mano
crescendo tra la popolazione che si stava lentamente
lasciando alle spalle le rovine della Guerra e si avviava
verso il “Boom“ economico.
La costituzione dell’Agriturist (Associazione
Nazionale Agricoltura e Turismo) che ebbe luogo nel
mese di Febbraio del 1965, può essere assunta come
data di nascita dell’agriturismo italiano; grazie al fiorire
del fenomeno, nel corso degli anni ‘70 a questa
Associazione se ne aggiungono altre due: “Turismo
Verde” e “Terranostra“, che sul finire degli anni ‘80
creeranno un Consorzio, finalizzato alla promozione del
mercato agrituristico in ambito nazionale, chiamato
“Anagritur“.(Cannata, 1987_ Terranostra, 1995)
L’agriturismo sorge come attività complementare a
quella tradizionale di produzione e consente agli
L’ agriturismo.
14
agricoltori di quelle zone in cui l’agricoltura è meno
redditizia di integrare il proprio reddito grazie all’offerta
di servizi, fatto assolutamente nuovo nell’ambiente
agricolo da sempre molto conservatore; ma con
l’evolversi del fenomeno, l’agriturismo assume valenze
ulteriori: non solo integratore di reddito, ma anche, ad
esempio, strumento per la salvaguardia e la
valorizzazione del territorio rurale.
L’agriturismo odierno sembra adoperarsi allo
sviluppo in ambito agricolo di nuovi obiettivi
imprenditoriali quali la rivalutazione dell’ambiente
naturale, del paesaggio, della cultura rurale e al
sostentamento dell’economia di quelle zone la cui
scarsa produttività agricola porterebbe inesorabilmente
all’abbandono.
Questo fenomeno, in espansione tanto nel numero
di aziende che nella tipologia organizzativa,
rappresenta, di fatto, la più innovativa tra le forme di
soggiorno extraurbano, e deve il suo successo alla
necessità del cittadino di ricreare un certo feeling con il
territorio e l’ambiente naturale.
Attualmente risulta molto difficile valutare con
precisione le dimensioni del fenomeno agrituristico nel
nostro paese, in quanto ancora non si dispone di un
censimento ufficiale delle aziende agrituristiche
operanti sul territorio nazionale.
Comunque, gli ultimi dati forniti da Agriturist
riguardanti l’anno 1998 parlano di circa 9000 aziende
L’ agriturismo.
15
distribuite sul territorio italiano (la maggior parte delle
quali site nel centro-nord), che offrono 125000 posti
letto e che hanno ospitato 1,73 milioni di turisti per un
giro di affari che ammonta a 615 miliardi.(Agrisole 5/11
Marzo 1999)
La vacanza agrituristica è in forte incremento anche
in diverse altre nazioni europee: la Francia offre un
potenziale di 15 mila aziende, la Germania di 19 mila,
la Spagna di 8 mila. Anche l’Austria ha un notevole
sviluppo agrituristico con circa 250 mila posti letto in
fattoria. A se stante è la situazione per quanto riguarda
la Gran Bretagna dove il mercato agrituristico è
talmente sviluppato da essere ormai saturo. Vi si
trovano, infatti, ben 150 mila aziende, ma ogni anno si
registra un decremento nel numero delle aziende pari a
circa il 20%, legato soprattutto alla modificazione dei
gusti degli inglesi che sempre più prediligono le vacanze
all’estero.(Touring club italiano, 1997).
L’ agriturismo.
16
1.3 La situazione odierna
1.3.1.Diffusione dell’agriturismo in Italia
Stabilire con esattezza le reali dimensioni del
fenomeno agrituristico nel nostro paese è cosa affatto
semplice dal momento che, tuttora, manca un
censimento ufficiale a livello nazionale delle aziende
agrituristiche e, quindi, per fare una stima si deve
ricorrere a dati relativamente precisi quali:
• gli albi regionali degli operatori agrituristici;
• gli elenchi dei Comuni che autorizzano lo
svolgimento dell’esercizio agrituristico;
• le guide agrituristiche.
E proprio le associazioni di categoria, Agriturist,
Terranostra e Turismo Verde, legate rispettivamente a
Confagricoltura, Coldiretti e Cia si dicono sicure che
l’agriturismo sia un fenomeno in costante ascesa.
L’inserto “Agrisole” (5/11 Marzo 1999) del “Sole-24
Ore”, riporta le stime del fenomeno elaborate da
Agriturist, dalle quali risulta che il giro d’affari nel’98
ha raggiunto i 615 miliardi di lire e le previsioni per il
1999 parlano di una ulteriore crescita fino a circa 680
miliardi; le aziende in attività dovrebbero raggiungere
quota 9000 e le presenze sono attese a 13,5 milioni di
giornate, contro le 11,2 milioni di giornate del 1998.
L’ agriturismo.
17
Tab 1 : evoluzione del settore e stime per il ’99.
1990 1998 1999
Aziende (n°) 6800 8500 9000
Posti letto (migliaia) 85 125 135
Posti letto per azienda (n°) 12,5 14,7 15
Arrivi (migliaia) 1000 1730 2070
Dall’estero (%) 15 18 18
Presenze (mln. di giornate) 6,8 11,2 13,5
Utilizzo alloggi (gg/anno) 80 90 100
Durata media soggiorno (gg) 6,8 6,5 6,5
Giro d’affari (mld.) 240 615 680
Aziende con ristorazione 1800 4400 5000
Aziende con agricampeggio 600 800 850
Aziende con cavalli 1000 1600 1700
Dati: Agriturist.
Dall’analisi di tali dati si ricava che circa l’un per
mille delle aziende agricole nazionali ha dato vita anche
ad un’attività agrituristica.
Notevoli differenze esistono, comunque, tra una
regione e l’altra; in alcune regioni quali Valle d’Aosta
(circa 2%) e Trentino Alto Adige (circa 1%) si registrano
valori elevati dell’indice di densità, ossia del numero di
aziende agrituristiche rispetto al totale delle aziende
agricole, dovuti sia alla natura del territorio,
L’ agriturismo.
18
particolarmente indicato per la pratica di tale attività,
sia alla debolezza strutturale dell’agricoltura tipica
delle aree montuose.
Seguono, poi, un gruppo di regioni a densità
agrituristica medio-alta (attorno a 3-4 aziende
agrituristiche ogni mille aziende agricole) quali
Toscana, Umbria e Marche; in sintonia con la media
nazionale risultano essere Lombardia, Veneto, Friuli
Venezia Giulia, Emilia Romagna e Abruzzo, sotto la
media, invece, si posizionano le restanti regioni, con
picchi negativi in alcune aree del meridione, dove la
densità di aziende agrituristiche non supera le 2-3
unità ogni diecimila aziende agricole.
Si è così deciso, al fine di realizzare un’analisi più
approfondita, di procedere alla selezione di quattro
regioni italiane (Emilia Romagna, Sicilia, Toscana e
Valle d'Aosta) che per la loro potenzialità turistica ed
eterogeneità ci sono parse un campione piuttosto
rappresentativo delle diverse tipologie di agriturismo
che si sono venute delineando sul territorio nazionale.
Per quanto riguarda la raccolta dei dati ci siamo
affidati a quanto riportato dalle guide "Agriturist" e
"Terranostra" relative all’anno 1998.
Dai dati estratti dalle due guide risultano operare
in queste quattro regioni 643 aziende, 510 delle quali
(ossia più dell'80% del totale) nella sola Toscana.