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Introduzione
Viaggiando per Israele ci si imbatte in numerosi monumenti commemorativi, delle più
note specialità militari, dai paracadutisti, all’aeronautica, i carristi. Per ognuno di essi il
popolo ebraico ha eretto mausolei a ricordo degli uomini e delle donne caduti nelle
guerre che hanno coinvolto il paese dalla sua fondazione. Non sono presenti solo
monumenti per i reparti militari: uno di questi mausolei, situato precisamente a Glilot
1
,
venne eretto su richiesta delle famiglie annientate dal dolore, le quali richiedevano che il
contributo dei loro parenti alla sicurezza nazionale venisse riconosciuto. Questo
labirinto di nomi, reali e fittizi, incisi sulla liscia pietra, rappresenta la storia dei servizi
di intelligence dello stato di Israele, ogni nome è un pezzo di storia che in certi casi può
essere rappresentato e in altri è ancora coperto del segreto di stato; ma nonostante
questo, ogni iscrizione rappresenta un cittadino che ha dedicato la propria vita al bene
del paese. Il monumento si può considerare unico rispetto agli altri monumenti sparsi
per il paese, un compromesso tra le restrittive esigenze del segreto ufficiale e la
necessità di riconoscere ed omaggiare la vita di coloro che sono vissuti e morti
nell’anonimato. Un messaggio per la nazione nella conferma di un’attiva e continua,
anche se coperta, protezione.
Cosa rende questi memoriali così diversi dagli altri dedicati alle persone sacrificatesi per
il proprio paese, presenti in ogni paese del mondo? Una risposta potrebbe essere
costruita attorno alla proporzione tra territorio unito al numero di popolazione e il
quantitativo di informazioni militari utilizzate da questo paese, il quale ospita 4 milioni
di abitanti e che è stato in guerra in ogni momento dalla sua fondazione avvenuta nel
1948 e che vede dipendere il proprio futuro, in modo sempre crescente, dalla necessità
di conoscere i suoi nemici, di prevederne le mosse e di bloccarne i piani.
I cittadini Israeliani, così come lo stato che li rappresenta, sono consapevoli di quanto,
nell’anonimato e sotto falso nome, persone, donne e uomini, agiscono per il bene del
proprio paese, per difendere i propri cari e per garantire la sicurezza e la prontezza
d’azione nella risposta ad ogni possibile minaccia. Ma questo rapporto tra la
popolazione e i servizi d’intelligence non è stato sempre lo stesso. Per anni, si sono
attuate, e vengono ancora attuate anche se adattate ai tempi odierni, strategie di
occultamento di informazioni che rendessero ignara la popolazione della situazione, in
1
B. Morris, I. Black , Mossad, Le guerre segrete di Israele ; BUR, 2004
4
modo da evitare la diffusione del panico e di idee che potessero ridurre il consenso e il
supporto dei cittadini ai servizi di sicurezza.
Una cosa è certa: i servizi di intelligence sono intrinsecamente presenti all’interno della
società e dello stato, rappresentano, a differenza di quanto avviene altrove, una
silenziosa presenza quotidiana, che è stata via via accettata dalla popolazione, a causa
della sempre presente situazione di pericolo o di guerra incombente in cui lo stato di
Israele si trova, ma come segnalato in precedenza non è sempre stato così.
In un primo momento, che va dalla formazione dello stato di Israele fino all’inizio del
terrorismo palestinese, si attuavano politiche di oscuramento di ogni possibile
operazione di intelligence, c’era il desiderio sia degli organi politici che militari, di
mantenere la popolazione ignara e “pacifica” sulle questioni di sicurezza nazionale, in
modo da evitare allarmismi e di offrire punti deboli ai nemici di Israele.
Furono delle situazioni nate nella fase finale del 1900 che portarono i servizi di
intelligence israeliani, ma non solo essi, coinvolgendo anche agenzie di tutto il mondo,
ad evolversi e modificarsi.
Negli anni tra il 1950-1980, si susseguirono ampie rivelazioni pubbliche sulle questioni
dello spionaggio. La guerra fredda era il teatro operativo dei servizi d’intelligence di
tutti i paesi del mondo, e vari eventi portarono alla luce operazioni e strutture mantenute
coperte fino ad allora. Paesi come Stati Uniti, Urss, Inghilterra, e perfino Israele videro
svelare, in parte, le proprie carte.
Vennero portati alla luce, eventi, errori, che nel caso di Israele rivelarono al mondo e
alla popolazione stessa dello stato, il modus operandi dei servizi segreti, portando così
le varie agenzie a modificare il loro status e politiche, all’adozione di maggiori
precauzioni, soprattutto nell’ambito delle informazioni, diventando molto abili nella
manipolazione delle informazioni e nella censura
2
.
Parallelamente a queste rivelazioni sul mondo dello spionaggio internazionale, sul piano
geopolitico avvennero eventi che richiesero un altro cambiamento ai servizi Israeliani:
Infatti il conflitto tra lo stato di Israele e i paesi arabi limitrofi, si infiammò sempre di
più. Fin dal 1948 quando Israele, divenuto indipendente, fece il suo ingresso nel mondo,
2
C. Magen, Media Strategies and Manipulations of Intelligence Services: The Case of Israel, in The
International Journal of Intelligence, Security, and Public Affairs, 2017, pp.134-148 . Caso di riferimento
è l’incidente di Lillehammer del 1973, per il quale il Mossad non confermò per oltre vent’anni di essere
connesso al tragico incidente, prodottosi durante l’operazione di ricerca ed eliminazione dei membri della
cellula terroristica responsabile del massacro di Monaco, ma al contrario cercò di insabbiare i fatti
compensando la famiglia della vittima, ma sempre senza rilasciare una dichiarazione formale sulla
responsabilità del Mossad.
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si formarono schieramenti di opposizione ideologica e religiosa alla presenza di uno
stato ebraico in un territorio appartenente da secoli a popolazioni arabe; il conflitto che
ne derivò nel corso degli anni prese il nome di “conflitto arabo-israeliano”.
Parallelamente all’opposizione degli stati nazionali, si creò verso la fine degli anni ’60
un’opposizione nazionalistica, sostenuta da organizzazioni terroristiche che
dichiararono guerra al neo-stato ebraico; un conflitto che si protrae ancora ai giorni
d’oggi e che è stato uno dei motori del cambiamento e delle trasformazioni dei servizi di
intelligence israeliani.
Con l’avvento del terrorismo, negli anni ‘70 Israele si è trovata in una morsa che
richiedeva nuovi strumenti per allentare la presa, richiedeva cambiamenti e sviluppi che
portarono le varie agenzie ad essere sempre più presenti all’interno dello stato e sempre
più a contatto con la popolazione, divenendo onnipresenti e di fatto dando vita ad uno
stato completamente diverso da tutti gli altri stati del mondo; uno stato dove
l’intelligence sia a stretto contatto con tutti gli aspetti della vita sociale della
popolazione ma anche a stretto contatto con la vita politica della nazione.
In questo elaborato andremo a verificare come eventi storici sia militari che
internazionali, quali la strage di Monaco del 1972
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, abbiano avviato un processo di
trasformazione dei servizi di intelligence da apparati militari ad apparati dalle ampie
vesti e funzioni civili ,studiando lo sviluppo e l’influenza che Mossad ,Aman ,Shabak
esercitano sulla società israeliana odierna , nel mondo della comunicazione,
accademico, economico e come si siano sviluppati per fronteggiare le minacce più
recenti ,il terrorismo palestinese e arabo che si affiancavano alle possibili guerre con i
paesi medio orientali, mai scomparse dall’orizzonte.
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M. Johnson, A Review of “Striking Back: The 1972 Munich Olympics Massacre and Israel's Deadly
Response”, in Comparative Strategy, 2009, pp.186-189
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CAPITOLO PRIMO
Origini ed utilizzo dei servizi d’intelligence in Israele
1.1 Nascita del Mossad
La storia dei servizi di intelligence israeliani è più lunga e antica della storia dello stato
di Israele odierno. Il Mossad e le agenzie sue sorelle, sono ufficialmente nate negli anni
’50 del secolo scorso, ma hanno radici più antiche, che risalgono a decenni prima della
nascita dello stato ebraico. Proprio la nascita di Israele, il processo e le idee alla base
della sua creazione, hanno creato il clima che ha caratterizzato e che caratterizza ancora
oggi l’area geografica del Medio Oriente e che hanno determinato lo sviluppo dei
servizi di intelligence e di sicurezza più conosciuti al mondo.
Ma perché la nascita dello stato d’Israele ha contribuito a creare una situazione
d’instabilità?
È il 14 maggio 1948, David Ben Gurion
4
, leader del movimento sionista, proclama la
nascita dello Stato di Israele in Palestina questo è il fatto ufficiale che dà vita allo stato
Ebraico. Ma non è che il culmine di un processo nato all’indomani della prima guerra
mondiale quando, le potenze vincitrici si spartiscono i territori dell’area medio orientale:
fatto che assegnò l’amministrazione della Palestina dall’impero ottomano a quello
britannico.
Nel 1917
5
si gettarono le basi della creazione dello stato di Israele con la dichiarazione
del ministro degli esteri britannico Lord Balfour, che affermò l’intenzione di voler
creare uno stato ebraico in Palestina. L’avversione araba alla creazione di uno stato
ebraico fu categorica. Inizialmente, anche per garantirsi l’accesso al canale di Suez, la
Gran Bretagna cercò una mediazione coi Paesi arabi, parallelamente il movimento
sionista, il cui intento era quello di creare una nazione ebraica in Palestina, si rafforzò,
dando vita ad organismi di rappresentanza politica e militare e promuovendo
l’immigrazione ebraica nella regione.
Con l’avvento dei fascismi e le sempre maggiori persecuzioni antisemite
l’immigrazione ebraica si intensificò, raggiungendo un picco altissimo alla fine della
seconda guerra mondiale, facendo inevitabilmente aumentare le tensioni tra arabi ed
ebrei. La Gran Bretagna nello stesso periodo fallì nel suo intento di riportare l’ordine e
4
Israel Science and Technology Directory; https://www.science.co.il/israel-history/
5
Ibidem
7
si dovette rimettere all’assemblea dell’Onu
6
; la quale nel 1947 propose una risoluzione
che prevedeva la creazione, sul territorio palestinese, di due stati indipendenti, uno
arabo e uno ebraico. Nonostante Il comitato arabo si oppose alla proposta, la risoluzione
venne.comunque.votata.
Fu così che nel dicembre ’47 la Gran Bretagna annunciò la fine del proprio mandato
sulla Palestina, portando alla nascita il 14 maggio 1948 dello Stato d’Israele.
La risposta dei paesi limitrofi non si fece attendere e il giorno dopo la dichiarazione
d’indipendenza, Egitto, Siria, Libano, Iraq e Transgiordania invasero la neonata Israele:
dando vita così alla prima guerra arabo-israeliana.
Come affermato precedentemente , i servizi di intelligence così come li conosciamo ed
intendiamo oggi, sono nati a seguito della nascita dello stato, ma sono nati sulle rovine
di organizzazioni nascoste o semi nascoste che ancora prima degli eventi descritti sopra
hanno operato nello Yishuv,
7
e caratteristica principale di queste organizzazioni fu la
necessità di avere un reparto di intelligence per poter svolgere le proprie attività, come
le operazioni di liberazione di Ebrei con immigrazioni illegali , attacchi ai ribelli arabi e
azioni semi militari contro il Mandato britannico. La più grande organizzazione
paramilitare, artefice di queste operazioni, era la Haganah, termine che può essere
tradotto con “la difesa” che nasceva a sua volta sulle basi della HaShomer fondata nel
1909. “La Difesa” sviluppò lo Sherut Yediot (Shai, un servizio di informazioni) per
garantire un servizio di intelligence, sia per le attività dell’Haganah che per offrire un
servizio di ricerca di informazioni al comando dello Yishuv per lo scontro politico-
militare con gli arabi presenti nella Terra di Israele, con gli Stati Arabi e le autorità del
mandato.
Lo Shai si consolidò durante gli anni antecedenti la formazione dello stato, in
particolare sotto la guida di Isser Harel, che successivamente guidò lo Shin Bet (agenzia
di sicurezza di Israele) e il Mossad. Con la nascita dello stato e la successiva invasione
da parte degli eserciti regolari degli Stati arabi si rese necessaria la formazione e
l’utilizzo di infrastrutture di intelligence diverse da quelle usate dalla popolazione
ebraica prima del 1948. Il bisogno di avere un’infrastruttura solida portò alla
formazione di strutture nazionali, una di queste fu proprio “L’istituto per l’intelligence e
servizi speciali” o conosciuto semplicemente come Mossad.
6
Risoluzione Onu 1947 per il riconoscimento dello stato di Israele;
https://www.un.org/en/ga/search/view_doc.asp?symbol=A/RES/181(II)
7
https://www.jewishvirtuallibrary.org/israel-studies-an-anthology-the-yishuv
8
Come detto, immediatamente dopo la nascita di Israele c’era bisogno di stabilire
strutture nazionali per i corpi di intelligence che avevano operato durante il periodo
antecedente il 1948, in modo da renderle legali e completamente operative e adatte alla
nuova situazione. Il primo passo per la costituzione del Servizio Segreto Israeliano fu
l’invio di una lettera a Ben Gurion nel luglio 1949 in cui Shiloah
8
richiese
9
la
costituzione di un istituto centrale per i problemi della sicurezza e delle informazioni
che fosse posto alle dipendenze del primo ministro. Si crearono però dei contrasti basati
sulle diatribe tra la divisione politica e lo spionaggio delle IDF, le forze di difesa
israeliane, le quali vennero risolte grazie alla concreta necessità di unificare sotto
un'unica agenzia, Il Mossad, tutte le operazioni relative alla raccolta d’informazioni,
rendendo così possibile l’accentramento dell’intelligence in un unico ente.
1.2 L’Impiego nella situazione militare israeliana
Nati sulle strutture di organizzazioni paramilitari e poi sviluppati per rispondere alle
esigenze difensive del neonato stato, i servizi segreti Israeliani vennero creati
ufficialmente nel 1951 per volere, come detto prima, dell’allora capo del governo David
Ben Gurion e da allora per rispondere alle esigenze e alle condizioni geopolitiche si
sono sviluppati in un apparato che comprende diversi servizi ; oltre al Mossad, l’Agaf
Modin comunemente detto Aman, lo Shabak o detto Shin Bet e il Lekam. La
suddivisione permette di coprire tutte le aree di sicurezza; Mossad opera nel campo
della prevenzione e contrasto al terrorismo oltre che nell’ambito delle operazioni aventi
come scopo la raccolta di informazioni, anche segrete, di interesse statale, in aggiunta
alle operazioni di spionaggio estero; l’Aman che opera nel campo dell’analisi
d’intelligence per la politica, pianificazione militare e cura le relazioni tra apparati
militari e media, oltre ad essere un ramo delle forze di difesa israeliane; lo Shin Bet
opera nel campo dell’intelligence per gli affari interni dello stato di Israele e il Lekem,
sciolto nel 1986, che si occupava di ricerche e acquisizione di informazioni scientifiche
e tecnologiche o di progetti esteri.
8
B. Morris, I. Black , Mossad, Le guerre segrete di Israele ; BUR, 2004
9
Reuven Shiloah (1909 – 1959) è stato un funzionario e agente segreto israeliano, primo direttore del
Mossad, dal 1949 al 1952. Su suo consiglio il primo ministro Ben Gurion creò nel dicembre 1949
“l'Istituto Centrale per il Coordinamento" (Mossad) e lo nominò suo primo direttore. Tuttavia, il Mossad,
sotto il comando di Shiloah, non è stato operativo fino al 1° aprile 1951, per via delle lotte burocratiche
interne che ritardarono l'ordine iniziale di Ben-Gurion