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Premessa
La parola “informazione” deriva dal sostantivo latino informatione(m), nel significato di “istruire”,
“insegnare”; già in latino la parola veniva usata per indicare un “concetto” o un‟”idea”.
Il concetto di informazione può essere molto vasto e diversificato: esso può rappresentare
qualunque racconto o notizia, qualunque dato o comunicazione; ma ciò che più importa è la sua
codifica, la sua interpretazione per divenire un vantaggio, rispetto ad altri soggetti, all‟interno di un
processo decisionale.
Nel mondo finanziario e soprattutto all‟interno delle Borse, l‟informazione gioca un ruolo
fondamentale per permettere agli investitori di ottenere ottimi, buoni o pessimi risultati.
Legata all‟informazione vi è inoltre il problema dell‟asimmetria informativa, la quale identifica quel
fenomeno secondo cui un‟informazione non è condivisa totalmente tra gli individui facenti parte del
sistema economico; perciò esistono degli agenti che dispongono di maggiori informazioni riguardo
ad una società, ad una banca o a dei prodotti finanziari rispetto ad altri soggetti, che gli permettono
di ottenere dei risultati profittevoli rispetto a chi, non possedendo informazioni corrette, ottiene
risultati negativi.
In campo finanziario un‟informazione trasparente, quindi, è essenziale per il calcolo del rischio e
per evitare insolvenze.
La recente crisi finanziaria e la conseguente crisi economica hanno sollevato il problema del ruolo
degli intermediari finanziari e delle agenzie di rating riguardo alle distorsioni informative dei
mercati.
Il fenomeno dei “titoli tossici”, inoltre, ha messo in luce l‟incapacità da parte delle istituzioni
bancarie di controllare i prodotti scambiati, portando quindi ad una riflessione sul ruolo delle
banche nell‟attività di controllo del rischio e nel collocamento di strumenti finanziari.
Quando le banche collocano sul mercato titoli di società loro affidate, possono disporre
d‟informazioni privilegiate sulle condizioni finanziarie di queste imprese e, dunque, essere
pienamente in grado di valutare il rischio dell‟investimento.
Secondo i principi di trasparenza, però, le banche dovrebbero rendere pubbliche le eventuali
esposizioni verso le società, in modo da informare il risparmiatore sui possibili conflitti d‟interesse.
Una banca che presenta un‟esposizione creditizia verso una società con alto rischio d‟insolvenza,
può essere sicuramente interessata a collocare sul mercato i titoli di quest‟impresa.
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In questo modo la banca recupera il credito grazie alla liquidità che proviene dal mercato,
trasferendo sul risparmiatore, spesso ignaro, il rischio d‟insolvenza del proprio debitore.
I recenti scandali hanno messo in luce i potenziali conflitti d‟interesse in cui possono trovarsi gli
istituti bancari e le agenzie di rating nello svolgimento della loro attività.
Sebbene la teoria economica liberista abbia sempre esaltato il mercato come meccanismo che si
autoregola e come luogo in cui il consumatore esplica la sua libertà, appaiono evidenti la carenza di
controlli pubblici, l‟insufficienza di una regolamentazione più stringente e il peso delle asimmetrie
informative nella distorsione dei mercati.
In questo lavoro si è cercato di analizzare il ruolo dell‟informazione all‟interno dei mercati
borsistici e di spiegare quali sono i soggetti in grado di manipolarla per ottenere dei vantaggi
competitivi rispetto ad altri investitori.
Dopo una breve introduzione alla Borsa e al suo ruolo nel sistema economico si è poi passati a
catalogare gli attori che operano in Borsa come insider, professionisti e semplici investitori e quali
siano gli strumenti a loro disposizione per cercare di ridurre le asimmetrie informative generate
all‟interno del sistema e ottenere dei ritorni di investimento positivi.
In ogni caso l‟informazione in quanto tale non è facile da interpretare in maniera corretta ed utile,
soprattutto se si riferisce alle risorse intangibili di una società come l‟attività di ricerca e sviluppo, il
marchio, le risorse umane ecc ecc…; questo ha comportato la necessità di stabilire e di adottare
degli standard internazionali che permettessero una scrittura in bilancio degli intangibili che fosse il
più veritiero possibile in modo tale che le informazioni scaturite da queste risorse e indirizzate ai
mercati finanziari rispecchiassero il reale valore della società a cui si riferiscono, senza creare dei
valori virtuali che portano ad una ulteriore distorsione dell‟informazione accentuando l‟asimmetria
informativa tra i vari agenti.
Ovviamente vi sono anche degli Organi nazionali ed internazionali adibiti al controllo e alla tutela
dei mercati per cercare di ridurre tale asimmetria e migliorare la trasparenza dell‟informazione
finanziaria; Consob e Bankitalia sono due tra questi istituzioni e tramite un lavoro coordinato e
continuativo di monitoraggio cercano di tutelare gli investitori da informazioni distorte.
Negli ultimi anni a causa della crisi il loro ruolo è stato al centro dell‟attenzione in quanto per colpa
della riduzione di fiducia nei confronti del sistema finanziario essi rappresentavano l‟unico punto di
riferimento che potesse riportare ordine e dare nuove regole ad un sistema che sembrava ormai nel
caos.
Tra i soggetti analizzati per la loro importanza nel generare e manipolare le informazioni da
collocare sul mercato ovviamente un ruolo di rilievo è stato dato anche agli intermediari finanziari,
alle società di revisione e a quelle di valutazione del rating; queste tre categorie di soggetti negli
7
ultimi anni sono state particolarmente criticate per la loro posizione che gli garantiva la possibilità
di manipolare l‟informazione e sulla quale essi stessi facevano leva per accrescere i propri guadagni
a scapito di investitori sui quali, attraverso notizie distorte, spostavano il rischio di insolvenza legato
a prodotti finanziari come i CDO (Collateralized debt obligation).
Infine è stato doveroso analizzare la crisi finanziaria attuale proprio per mettere in evidenza l‟effetto
alterato e i danni che possono scaturire da una costante e crescente asimmetria informativa; le
banche come Lehman Brothers o Northen Rock, fallite o nazionalizzate, massici interventi
internazionali per arginare i danni causati da una mancata regolamentazione e un mancato controllo,
che impedisse il dilagarsi di una speculazione basata su valori azionari “virtuali” e non “reali”, sono
solo alcuni esempi.
La crisi sembra ormai alle spalle e diversi organismi internazionali stanno cercando di collaborare
per evitare il ripetersi di una situazione analoga attraverso interventi che mirano ad una vigilanza
più ferrea e ad una comunicazione più trasparente nei mercati finanziari che porti ad una riduzione
di asimmetria tra i vari attori che vi partecipano.
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Capitolo 1
Il mercato mobiliare
Introduzione
Il primo capitolo ha un ruolo introduttivo nello spiegare l‟attività mobiliare e quali siano i mezzi per
muoversi al suo interno.
Il primo paragrafo serve ad introdurre il mercato mobiliare, la sua origine e il suo ruolo come mezzo
per reperire fondi da parte delle imprese e per ottenere un rendimento da parte degli investitori.
In questo caso, le informazioni riguardanti le società e il loro corso azionario risultano fondamentali
per poter scegliere il proprio portafoglio ottimale; a fianco a tali dati si aggiungono anche le
relazioni di alcune Agenzie riguardanti gli indicatori economici e finanziari dei vari paesi.
La Borsa però non è l‟unico luogo in cui si possono reperire informazioni utili, infatti, importanti
sono anche le caratteristiche psicologiche degli investitori, come ad esempio la loro tolleranza al
rischio, la loro necessità di rendimento e la loro disponibilità di capitale.
Nel secondo paragrafo invece vengono analizzate le due principali metodologie di indagine e di
reperimento delle informazioni all‟interno della Borsa: l‟analisi fondamentale e l‟analisi tecnica.
Successivamente viene presa in considerazione l‟importanza e il vantaggio competitivo che
determinati strumenti possono generare nel reperimento di informazioni utili per la speculazione
all‟interno dei mercati borsistici; analisti professionisti e semplici investitori non dispongono di
certo degli stessi strumenti per monitorare i mercati e questo porta alla presenza di una fortissima
asimmetria di informazioni tra le due categorie che si traduce molto spesso nella possibilità di forti
guadagni per gli uni e forti illusioni per gli altri.
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1.1 Il mercato mobiliare: La Borsa (un importante circuito per il
reperimento di fondi)
Con la rivoluzione industriale del XVIII e del XIX secolo emerge con forza l‟esigenza di creare
organismi capaci di raccogliere presso i risparmiatori gli ingenti mezzi finanziari stabili o a lungo
termine necessari agli investimenti delle imprese e alla creazione di infrastrutture.
In questo contesto si diffondono le società di capitali e in particolare le società per azioni.
Per consentire
1
un più agevole reperimento dei fondi occorreva assicurare all‟acquirente dei titoli di
nuova emissione la possibilità di cederli ad altri al momento ritenuto più opportuno per rientrare in
possesso dei fondi investiti e modificare facilmente la composizione della propria ricchezza.
Successivamente, grazie all‟attività pubblica di questa attività, le consuetudini operative stabilite
autonomamente dai privati vengono integrate e in parte sostituite da interventi normativi che
servono a definire l‟ordinamento dei mercati per renderlo conforme all‟interesse generale e idoneo a
tutelare gli investitori.
In particolare vediamo il Securities Act del 1933 che impone l‟obbligo per le società con titoli
quotati di fornire una piena informativa agli investitori su tutti gli eventi rilevanti della gestione e
nel 1934 il Securities Exchange Act istituisce la Securities Exchange Commission, con il compito di
controllare i mercati, gli intermediari e le società quotate per tutelare gli investitori.
Anche in Gran Bretagna il Financial Services Act del 1986 introduce il controllo pubblico sulle
attività delle Borse attraverso uno schema molto simile a quello Americano.
All‟interno del nostro paese invece vediamo la legge del 7 giugno del 1974 n.216, che ha istituito
tra l‟altro la Commissione nazionale per le società e la Borsa (Consob); attraverso l‟istituzione della
Consob, organismo pubblico preposto alla sorveglianza sulle Borse e sulla trasparenza delle
informazioni societarie, si favorisce lo sviluppo dimensionale del mercato azionario e si
contribuisce a definirne le caratteristiche e il quadro normativo necessario a tutelare gli investitori.
Inoltre vediamo che nell‟ultimo decennio, il mercato viene reso interamente telematico e accessibile
agli investitori per il tramite di intermediari tra loro collegati da una rete informatica; nel 1997
vediamo anche la sua trasformazione da pubblico a privato grazie alla costituzione di una società-
mercato, la Borsa Italiana, e la cessione delle sue azioni ad un gruppo di banche e società
1
Francesco Cesarini e Paolo Gualtieri: “ La Borsa “ il Mulino 2007[p.14-20]
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d‟investimento che sono cosi divenute ad un tempo proprietarie e responsabili dell‟organizzazione e
del funzionamento dei mercati.
Oggi la Borsa va considerata una componente importante e di rilievo sempre crescente del sistema
finanziario dei paesi economicamente evoluti.
Per esempio, negli Stati Uniti, la capitalizzazione del solo New York Stock Exchange, alla fine del
2005, rappresentava il 107,2% del prodotto interno lordo.
Fonte: World Federation of Exchanges, Annula report and Statistics,2005; BitStat(Borsa Italiana), 2005
numero
delle
società
quotate
capitalizzazione
società
nazionali(miliardi
di $)
capitalizzazione
società
nazionali(percentuale
del Pil)
Controvalore
scambi(miliardi
di $)
NEW YORK 2.270 13.310.591 107,2 14.125.292
Nazionali 1.818 12.821.944
Estere 452 1.234.230
TOKYO 2.351 4.572.901 100,3 4.481.721
Nazionali 2.323 4.436.804
Estere 28 2.821
LONDRA 3.091 3.058.182 139,1 5.677.721
Nazionali 2.757 3.185.654
Estere 334 2.492.066
EURONEXT(Francia,Olanda,Belgio,
Portogallo) 1.259 2.706.803 81,8 2.906.208
Nazionali 966 2.776.739
Estere 293 129.468
GERMANIA 764 1.221.106 43,8 1.915.304
Nazionali 648 1.749.657
Estere 116 165.647
SVIZZERA 400 935.448 254,9 973.509
Nazionali 284 95.433
Estere 116 874.965
BORSA ITALIANA 282 798.072 49,1 1.293.682
Nazionali 275 1.216.676
Estere 7 76.499
Tabella 1: Numero e Capitalizzazione di alcune delle principali Borse mondiali nel 2005
11
Gli investitori
2
si accostano ai mercati azionari con obiettivi diversi che riflettono la loro
propensione al rischio e l‟orizzonte temporale al quale guardano per valutare i risultati
dell‟investimento.
Ovviamente utilizzano diversi criteri nello scegliere i titoli da acquistare e da vendere ; in molti casi
gli investitori fanno affidamento su informazioni che trapelano dalle società o dagli intermediari e
che prospettano il verificarsi di un evento importante suscettibile di far aumentare o scendere
significativamente il prezzo di una azione: ad esempio, a fine agosto 2006, voci, poi confermate, di
un progetto di fusione di due tra le più grandi banche italiane ( Banca Intesa e Sanpaolo Imi ) hanno
fatto in pochi giorni salire i corsi di entrambi i titoli.
Coloro i quali riescono effettivamente a ottenere profitti in queste situazioni sono gli insider, che,
per ragioni professionali, sono i primi a venire a conoscenza di informazioni rilevanti e operano
tempestivamente in una direzione coerente con i prevedibili effetti che l‟informazione produrrà sui
prezzi; anche se tale pratica è illegale, il fenomeno è frequente: il rialzo dei prezzi e del volume
degli scambi nei giorni precedenti l‟annuncio del lancio di un‟Opa o di un incremento significativo
dei dividendi spesso anticipa la notizia e o gli investitori hanno un grande intuito oppure è l'effetto
di acquisti di un insider.
Un altro tipo di investitori sono quelli che invece entrano nei mercati subito dopo gli insider
osservando la tendenza dei prezzi; infine vi è una categoria di investitori che segue in ritardo
l‟evoluzione dei mercati acquistando a prezzi elevati e vendendo a prezzi bassi, di conseguenza il
comportamento meramente emulativo si rivela spesso dannoso per gli investitori.
Gli interventi speculativi di breve periodo invece sono spesso fondati sull‟analisi tecnica, cioè su
una osservazione dei prezzi e delle quantità distribuite all‟interno di un arco di tempo determinato
attraverso modelli statistici che cercano di dare una previsione della tendenza futura dei prezzi.
Un approccio più razionale all‟investimento azionario prende a riferimento un orizzonte temporale
di medio-lungo periodo e si fonda sulla convinzione che, se si selezionano attentamente le società, il
risultato dell‟investimento è soddisfacente perche nel tempo il valore del loro capitale azionario
tende a crescere.
Gli investitori che adottano un orizzonte temporale di medio-lungo termine hanno l‟obiettivo di
assicurarsi in futuro una capacità di spesa adeguata ai loro desideri e possibilmente non inferiore a
quella di cui già dispongono; sotto questa visuale sono importanti le caratteristiche personali
dell‟individuo: età, grado di istruzione, posizione lavorativa, livello di ricchezza e situazione
familiare.
2
Francesco Cesarini e Paolo Gualtieri: “ La Borsa “ il Mulino 2007[p.91-110]
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Questi fattori di carattere individuale, insieme a quelli di natura psicologica, concorrono a
determinare il grado di propensione o avversione al rischio dell‟investitore.
Un‟approfondita analisi della situazione finanziaria e dell‟atteggiamento verso il rischio è
indispensabile per impostare correttamente la politica d‟investimento; infatti per qualsiasi attività
finanziaria ad un maggior rendimento atteso corrisponde un rischio più elevato.
Ad esempio potremmo collocare dei titoli di stato a breve termine che offrono un rendimento sicuro
ma molto basso da un lato e all‟estremo opposto dei titoli azionari di società che presentano
rilevanti prospettive di crescita ma anche elevate probabilità di non conseguire tali risultati.
Fonte: Elaborazione propria
PORTAFOGLIO A (basso rischio)
obbligazioni
65%
azioni
10%
liquidità
25%
obbligazioni
azioni
liquidità
PORTAFOGLIO B (alto rischio)
obbligazioni
15%
azioni
40%
liquidità
5%
fondi e titoli derivati
25%
materie prime
15%
obbligazioni
azioni
fondi e titoli
derivati
materie prime
liquidità
Grafico 1: Esempi di portafogli a basso ed alto rischio di investimento
Il grafico 1 mostra due possibili portafogli molto diversi tra loro: il portafoglio A è molto difensivo
in quanto è costituito principalmente (65%) da titoli obbligazionari i quali sono emessi (es.BOT) o
garantiti dallo stato oppure sono segnalati dalle società di rating come molto sicuri (AAA), da un
25% di liquidità che viene utilizzata dall‟investitore per le proprie spese e solamente da un 10% di
azioni ; in questo caso l‟investitore non presenta una forte propensione al rischio ma preferisce anzi
13
tutelarsi contro le fluttuazioni di borsa con titoli sicuri che d‟altra parte non garantiscono elevati
rendimenti.
Questo tipo di portafoglio viene generalmente utilizzato da persone che non cercano forti
speculazioni di borsa ma che mirano ad esempio ad integrare la rendita derivante dalla propria
attività lavorativa con le cedole generate da tali investimenti finanziari.
Il portafoglio B invece presenta una composizione molto più articolata con diversi prodotti come i
titoli derivati, i fondi e le materie prime, che presentano molte più possibilità di fluttuazione e di
rischiosità rispetto alle obbligazioni; in questo caso l‟investitore cerca di ottenere elevate entrate
attraverso il mercato finanziario cercando, attraverso le informazioni in suo possesso, di speculare
attraverso tali titoli.
Il profilo dell‟investitore in questo secondo caso è completamente diverso da quello precedente in
quanto egli è disposto a rischiare di ridurre il proprio patrimonio se le sue previsioni risultassero
errate ma anche di guadagnare ingenti somme nel caso risultassero corrette.
All‟interno del mercato finanziario, i prezzi riflettono tutte le informazioni disponibili in un
determinato momento e si modificano quindi esclusivamente a seguito di decisioni di acquisto o di
vendita fondate su nuove informazioni, d‟altronde anche queste ultime informazioni sono a loro
volta imprevedibili e di conseguenza sono imprevedibili anche i risultati che essi produrranno sul
mercato.
Le informazioni rilevanti per l‟investimento azionario riguardano sia la singola società sia il sistema
economico nel suo complesso.
Per quanto riguarda le informazioni sulla società sono importanti quelle suscettibili di modificare le
previsioni sui profitti; infatti, secondo la dottrina economica, il valore del capitale azionario è pari al
valore attuale di tutti i flussi di cassa che l‟impresa produrrà negli anni futuri.
Ciò che importa per i prezzi è il futuro così come cercano di poterlo prevedere gli analisti e gli
investitori; le aspettative degli uni e degli altri, anche se fondate su dati oggettivi e informazioni
attendibili, risentono inevitabilmente di elementi soggettivi che possono portare in talune
circostanze ad esagerazioni nella valutazione delle prospettive di una società o delle tendenze di
mercato.
Non bisogna però trascurare che anche aspetti di natura psicologica possano condizionare i giudizi
soggettivi degli analisti; spesso infatti l‟insieme di questi fattori soggettivi e di psicologia di massa
è alla base delle “bolle speculative” dove gli investitori sono portati a sopravvalutare, a volte in
maniera esagerata, i profitti attesi che verranno generati da nuove imprese o da nuovi settori
economici.
14
L‟altra tipologia di informazioni che influenza l‟andamento dei prezzi delle azioni si riferisce alle
tendenze di alcuni indicatori economici e finanziari.
Per questo motivo alcuni operatori attendono ad esempio le decisioni della Federal Reserve
statunitense o i dati sull‟inflazione e sul tasso di disoccupazione messi a disposizione dagli istituti
che producono tali statistiche economiche nei principali paesi.
Spesso l‟andamento della borsa, soprattutto nella fase di apertura è fortemente influenzata da tali
elementi; la Borsa americana, ai primi di novembre 2009, ha avuto una fase di apertura in rialzo
grazie all‟annuncio di dati macroeconomici che hanno mostrato un incremento della produttività e
un calo delle richieste di sussidi: il Dow Jones
3
era salito dell'1,3%, lo Standard & Poor's 500
dell'1,2% e il Nasdaq dell'1,7%.
Tali indicatori producono un forte interesse per gli investitori e per gli analisti in quanto danno una
visione globale dell‟andamento di un paese, del suo margine di crescita e delle sue importazioni ed
esportazioni; ad esempio, le previsioni di crescita del prodotto interno lordo e della produzione
industriale consentono di valutare le prospettive e la velocità di crescita dell‟economia.
Un esempio di indice macroeconomico è l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera
collettività (NIC): questo indice viene calcolato con riferimento all‟intera popolazione presente sul
territorio nazionale ed all‟insieme di tutti i beni e servizi acquistati dalle famiglie ed aventi un
effettivo prezzo di mercato; tale indice, che considera i consumatori italiani come un unico insieme
omogeneo, misura quindi l'inflazione a livello dell'intero sistema economico e rappresenta pertanto,
per il governo, uno dei parametri di riferimento per la progettazione delle politiche economiche.
Nel mese di settembre 2009
4
, ad esempio, secondo il NIC, gli aumenti congiunturali più
significativi sono stati rilevati per l‟istruzione (più 1,1 per cento), la comunicazioni (più 0,9 per
cento) e altri beni e servizi (più 0,3 per cento); una variazione nulla si è registrata nei prodotti
alimentari e bevande analcoliche; variazioni congiunturali negative si sono verificate nei trasporti
(meno 1,5 per cento), nella ricreazione, spettacoli e cultura (meno 1,3 per cento) e nell‟abitazione,
acqua, elettricità e combustibili (meno 0,1 per cento).
3
http://it.finance.yahoo.com “Borsa Usa in deciso rialzo dopo dati macro, aiuta Cisco “ 05/11/09
4
http://www.istat.it/salastampa/comunicati Conti economici trimestrali-Indici dei prezzi al consumo settembre 2009
15/10/2009
15
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nelle bevande alcoliche e tabacchi e negli
altri beni e servizi (più 2,7 per cento per entrambi), nell‟istruzione (più 2,1 per cento) e
Comunicazioni (più 1,9 per cento); variazioni tendenziali negative si sono verificate nei settori dei
trasporti (meno 2,9 per cento) e nelle abitazione, acqua, elettricità e combustibili (meno 1,8 per
cento).
Bevande alcoliche e tabacchi
181,6 +0,1 +2,7 +4,4
Abbigliamento e calzature
136,9 +0,2 +1,1 +1,5
Abitazione, acqua, elettr. e combustibili
155,8 -0,1 -1,8 +2,1
Mobili, articoli e servizi per la casa
134,3 +0,1 +1,7 +2,1
Servizi sanitari e spese per la salute
122,2 +0,1 +0,2 +0,7
Trasporti
142,9 -1,5 -2,9 -1,7
Comunicazioni
69,0 +0,9 +1,9 -1,4
Ricreazione, spettacoli e cultura
122,9 -1,3 +0,7 +0,6
Istruzione
143,6 +1,1 +2,1 +2,2
Servizi ricettivi e di ristorazione
152,4 +0,1 +0,7 +1,5
Altri beni e servizi
148,9 +0,3 +2,7 +2,6
Indice generale: con tabacchi
137,9 -0,2 +0,2 +1,3
senza tabacchi
137,2 -0,3 +0,1 +1,3
Tabella 2: Indici NIC, base 1995=100, per capitolo di spesa. Settembre 2009
Fonte: Dati Istat settembre 2009
CAPITOLI DI SPESA INDICI
(BASE
1995=100)
Set.09
Ago.09
Set.09
Set.08
Ott.08-Set.09
Ott.07-
Set.08
(a)
Prodd. alimentari e bevande analch.
137,0 0,0 +0,7 +2,9