7
Introduzione
Il presente studio si pone l’obiettivo di analizzare la
relazione inscindibile tra politiche formative e mercato del
lavoro in ambito sportivo nel tentativo di evidenziare i rischi
e le opportunità esistenti.
Il lavoro è incentrato sul settore dello sport nazionale
italiano con riferimenti esemplificativi in ambito
comunitario. La chiave di lettura utilizzata è la
valorizzazione del capitale umano in un settore trasversale e
non regolamentato in cui il sistema sportivo
1
organizzato
rappresenta una definizione pragmatica ma eccessivamente
semplicistica in uno spazio europeo in evoluzione
(Europewide). La definizione del contesto sportivo è stata
ampiamente trattata dalle scienze sociali e statistiche, con
ricerche quali-quantitative spesso oggetto di considerazioni
economiche sulla pratica sportiva e sulle potenzialità di un
mercato a crescita esponenziale. La formazione in ambito
sportivo è oggi al centro di un vivace dibattito comunitario
anche se a lungo fermo sull’identificazione di un’unica
definizione di sport; una corposa letteratura propone lo
sport come composto di tanti sottosistemi quante sono le
attività sportive concretamente riconoscibili.
1
Norma UNI 8616 1984 “Sistema sportivo: l’insieme di tutti i praticanti e di tutti i servizi
sportivi” in cui l’individuo che pratica lo sport è visto come la domanda e i servizi sportivi di
cui ha bisogno costituiscono l’offerta.
8
Il filo conduttore che guiderà il nostro lavoro sarà il ruolo
delle agenzie formative, un aspetto trasversale utile nella
messa a fuoco di un contesto spesso analizzato con
strumenti evoluti ma con angolazioni invariate. Saranno
analizzati i meccanismi decisionali e messi in relazione alle
politiche formative descrivendo, attraverso la definizione
delle competenze richieste, l’evoluzione dei sistemi formativi
con particolare riferimento alla formazione permanente e
professionale.
La recente crisi economica, ancora in atto, ha creato le
condizioni per cui lo sport può essere considerato un nuovo
mercato del lavoro in rapida evoluzione. Il dinamismo del
mercato del lavoro sportivo è caratterizzato da una
crescente competizione globale e locale, crescente
complessità e richieste di efficienza e responsabilità. In
questo contesto, le organizzazioni sportive sono impegnate
in un processo di modernizzazione (Houlihan e Green,
2009). La nuova strategia europea, denominata Europa
2020, riprende e sottolinea principio di sussidiarietà : "
aiutare le persone ad aiutare se stesse " . La formazione
professionale (basata sulle competenze) e l'istruzione
(VET
2
) sono gli strumenti principali per implementare le
nuove competenze richieste dalle nuove attività lavorative.
Le agenzie di formazione nel settore dello sport hanno la
possibilità e la sfida di sviluppare i loro programmi orientati
2
Vocational education (education based on occupation or employment)
(also known as vocational education and training or VET
9
al long life learning, ovvero lo sviluppo di programmi
formativi che soddisfino le esigenze degli utenti lungo tutto
l’arco della vita. L'investimento in capitale umano è una
necessità: i lavoratori dello sport, così come in altri settori
di lavoro non regolamentati, vivono un contesto in rapido
mutamento e non limitano gli studi alle conoscenze tecniche
(hard skills). In questo frangente i risultati dell’
apprendimento devono essere allineati con le richieste del
mercato del lavoro (Favre, 2011), pertanto per le agenzie
formative è fondamentale identificare, gestire e migliorare i
loro programmi di base al fine di ottenere un
posizionamento efficace dei loro studenti (Lucassen e
Kalmthout , 2010).
Metodologia
L’ipotesi di ricerca è valutare la corrispondenza tra la rete
istituzionale delle agenzie formative e quella operativa.
Pertanto è stato identificato l’organigramma degli enti
coinvolti nella formazione nel settore dello sport e
confrontato con il risultato dello studio.
L'indagine identifica 20 agenzie impegnate nell’ istruzione e
formazione professionale (VET), includendo quindi le
università di Scienza Motorie, Federazioni Sportive
Nazionali, scuole pubbliche e private con orientamento
sportivo. Le agenzie sono state individuate in base alle linee
guida ILO (ILO, 2009). Lo strumento di ricerca utilizzato è
10
stato un questionario con risposte aperte e chiuse orientato
su sei dimensioni (allegato A):
- Esperienza formativa e professinale della persona
incaricata dello sviluppo dei programmi (coordinatore VET)
- Livello di collaborazione con altri enti di VET (rete)
- Risorse umane (HR) in comune all'interno della rete
- Progetti condivisi all'interno della rete
- Conoscenza delle politiche nazionali e internazionali in
tema di VET
- Coscienza di progetti nazionali ed internazionali in tema di
VET
I dati sono elaborati attraverso la Social Network Analysis
(SNA) per disegnare una mappa degli enti coinvolti nella
formazione professionale nello sport; i software utilizzati
sono stati “Ucinet”
3
, per la Social Network Analysis, ed
“SPSS 19” per le tabelle di contingenza.
In questa mappa i nodi rappresentano le agenzie e i legami
rappresentano le relazioni. La prima analisi quantitativa
fornisce la frequenza di collegamenti tra i nodi; la seconda
analisi qualitativa tenta di definire le caratteristiche delle
agenzie formative. Comprendere il valore significa misurare
quanti e che tipo di collegamenti sono presenti nella rete.
3
Borgatti, S.P., Everett, M.G. and Freeman, L.C. 2002. Ucinet for
Windows: Software for Social Network Analysis. Harvard, MA: Analytic
Technologies.
11
Lo studio definisce più mappature degli agenti coinvolti
osservando la rete da un punto di vista diverso da quello
istituzionale. Il metodo dell’analisi delle reti sociali (social
network analysis, SNA) è risultato essere il più indicato in
quanto la mappa viene creata in base ad un obiettivo, qundi
è possibile avere più mappe con le stesse agenzie
osservando molteplici finalità organizzative. Le informazioni
rilevate saranno oggetto di un secondo questionario rivolto
ad esperti del settore che operano in organizzazioni di
supporto alla formazione (Istat, Isfol, Inpdap). Il punto di
vista interno ed esterno alla rete è essenziale per evitare di
creare un modello di sistema che non rispecchi la realtà: il
primo passo dell’analisi è proprio quello di censire gli attori
coinvolti a livello nazionale.
in questo lavoro si intende analizzare tanto le caratteristiche
delle agenzie, quanto le procedure, le risorse, le
responsabilità al loro interno che potrebbero risultare
determinanti in relazione alle decisioni
4
.
Il report sarà messo a confronto con ricerche comunitarie in
atto, in particolar modo con il progetto Life Long Learning
Sport.
Tra i risultati attesi, oltre alla mappatura delle agenzie
coinvolte e l’analisi dei fattori decisionali, c’è
l’implementazione di un network nazionale sul dialogo
sociale nel settore della formazione sportiva.
4
Le decisioni riferite al contenuto dei piani formativi e alla loro erogazione
(modalità, risorse umane, tempi)
12
L’idea del network è relativamente nuova nel settore della
formazione nazionale in cui la gerarchia piramidale sembra
essere il principale modello di riferimento. In un’ottica di
cambiamento continuo dei bisogni formativi la sinergia degli
agenti potrebbe essere la soluzione economicamente più
utile e potenzialmente più valida. Dai presupposti operativi
qui brevemente descritti prende maggior risalto l’utilizzo
della SNA: “contrariamente a quanto accade solitamente
nelle altre prospettive di ricerca la questione del metodo
non è rilegata all’appendice, nella SNA il metodo è posto al
centro dell’analisi”
5
La SNA è una prospettiva teorico-metodologica che analizza
la realtà sociale a partire dalla sua struttura reticolare. Ciò
significa assumere la relazione sociale come unità minima di
osservazione a scapito degli attributi individuali delle
diverse organizzazioni (finalità istituzionali, modalità di
finanziamento, organizzazione delle risorse umane), i quali
non sono esclusi dall’analisi, bensì ricondotti ad uno dei tre
livelli di interdipendenza dei fenomeni sociali: quello degli
attori, delle relazioni che li connettono e delle reti di cui
sono parte. Questa considerazione è stata spesso oggetto di
critiche, in quanto l’analisi delle reti sociali sembra essere
una forma di eccessivo riduzionismo del fenomeno o
determinismo delle relazioni presenti. Salvini (2005)
definisce questo fraintendimento come “equivoco
5
Degenne,Forsé, 1999, p.12
13
strutturale” in quanto la SNA si colloca in una posizione
intermedia (meso) tra individualismo e olismo
metodologico
6
, cercando di superare la dicotomia tra micro
e macro
7
attraverso chiare scelte del ricercatore.
Analizzando la struttura reticolare è possibile leggere le reti
come sistemi dinamici soggetti a cambiamenti continui, in
cui le scelte assunte a livello micro possono provocare
alterazioni a livello macro. Un esempio in tal senso è il
riconoscimento legale del titolo accademico che di fatto
pone le università in una posizione di vantaggio competitivo
rispetto ad altre agenzie formative nel campo della
formazione dei giovani. Ovvero l’iscrizione agli albi
professionali che rende “interessanti” i corsi erogati da enti
riconosciuti dai singoli albi e quindi un interesse maggiore a
loro favore da parte dei professionisti di riferimento. Il
progetto triennale di dottorato costituisce un primo round di
ricerca, il report sarà distribuito ai soggetti dell’indagine con
lo scopo di fornire nuove informazioni sulla rete di cui sono
parte.
6
Collins, 1992
7
Per maggiori informazioni sulla competizione tra le due posizioni
epistemologiche concorrenti cfr Porpora, 2002