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CAPITOLO I
LO SCENARIO TURISTICO NEL CONTESTO
INTERNAZIONALE, EUROPEO ED ITALIANO
1.1 IL SISTEMA TURISTICO
Il turismo è uno dei settori più rilevanti dell‟economia mondiale e riveste un ruolo
strategico fondamentale per la crescita sociale ed economica di molti Paesi, diventando
uno dei principali asset del motore dello sviluppo economico globale, poiché capace di
incidere sui fattori di ricchezza e occupazionali di un Paese.
Esso costituisce uno dei possibili fattori di traino per lo sviluppo di consistenti porzioni
del territorio, contribuendo alla crescita delle attività tradizionali quali l‟agricoltura,
l‟industria, il commercio e l‟artigianato. Contribuisce, inoltre, a determinare le
condizioni per la valorizzazione dei beni culturali e ambientali, conferendo alle risorse
del territorio quel valore aggiunto che le trasforma in nuove occasioni di sviluppo e
occupazione.
Connotazione peculiare del turismo è, infatti, la sua capacità di porsi quale ulteriore
sostegno agli altri comparti e contribuire alla redistribuzione dei redditi, fungendo da
volano per lo sviluppo delle economie locali. Per questi motivi esiste tuttora una
difficoltà nel definire gli elementi caratteristici di questo settore.
Il turismo è, infatti, un‟attività complessa, nella quale interagiscono fattori
determinati o determinabili, quali l‟insieme delle strutture ricettive, il sistema delle
attrattive stabili come i beni culturali e l‟ambiente o il clima, e fattori immateriali, quali
l‟organizzazione dei servizi di accoglienza, le tendenze, il reddito, la promozione, ecc.
Unione Europea, Ministero delle attività produttive, 2006, p.5 . Esso viene
rappresentato come un sistema complesso, difficile da analizzare, data la molteplicità dei
fattori cui è collegato e la pluralità dei soggetti coinvolti.
Uno dei primi studiosi a occuparsi del problema è stato Leiper (1990) che ha
proposto un sistema turistico formato da tre elementi: l‟elemento umano (il turista),
l‟elemento geografico-dinamico del viaggio (lo spazio turistico) e l‟elemento statico-
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organizzativo del soggiorno nella “regione turistica”, in cui si sviluppa l‟industria
turistica vera e propria (le imprese).
1. Il turista è il soggetto che esercita sul mercato una domanda di esperienze
turistiche; su di esso si concentrano gli studi relativi a bisogni e motivazioni, a
comportamenti e relazioni interculturali, a flussi numerici ed economici;
2. L‟ambito geografico comprende gli spostamenti di andata e ritorno e l‟analisi
delle aree di transito; riguarda la geografia, i trasporti e le modalità organizzative
del viaggio;
3. Le imprese si riferiscono ai produttori di beni e servizi destinati a soddisfare le
richieste dei clienti nelle località mete di viaggi.
Un‟altra caratteristica peculiare del settore turistico è che a una domanda sempre più
varia e variabile corrisponde un‟offerta sempre più ampia e articolata; di qui la difficoltà
di definire il “prodotto turistico”.
Il prodotto turistico deve essere concepito come prodotto “globale”,
caratterizzato da un insieme di risorse (naturali, culturali, artistiche, strutturali) che
contraddistinguono la località e le strutture ricettive e di collegamento esistenti, e di
competenze, ossia di capacità manageriali di gestione, secondo una visione collegata e
coordinata, dei servizi offerti.
Nell‟analisi della domanda e dell‟offerta turistica, emerge un problema di fondo e
precisamente la differente visione di prodotto da parte del turista rispetto all‟ottica del
produttore e cioè dell‟offerta. A tal proposito, è possibile distinguere due diverse
prospettive: la prospettiva del fruitore (il turista) e la prospettiva del produttore
(l‟aziende turistica).
Il turista percepisce il prodotto secondo una dimensione orizzontale, ovvero come
l‟aggregazione di numerosi servizi che formano l‟offerta complessiva; il produttore,
invece, lo concepisce secondo una dimensione verticale, volta a soddisfare bisogni
specifici ed a focalizzare l‟attenzione su determinati anelli della filiera Casarin F., 1996,
p.46 .
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Tra l‟ottica del turista e quella del produttore, quindi, esiste un‟asimmetria informativa e
cognitiva, in quanto il turista spesso ha una visione più ampia ed articolata del
prodotto/servizio turistico rispetto a quella, più specifica e circoscritta, della singola
azienda del settore.
Il problema, allora, consiste nel conciliare quest‟ottica con una realtà di offerta
frammentata, in cui ciascuna tipologia d‟impresa (trasporto, accomodation, attrazioni,
ecc.) offre uno specifico servizio, complementare rispetto agli altri ma non
necessariamente collegato e coordinato con essi.
Ciascuna impresa offre un proprio prodotto specifico, legato alla natura della sua
attività, che tende ad integrarsi in maniera più o meno intensa con i prodotti offerti dalle
altre categorie d‟impresa, secondo una logica overlapping Casarin F., 1996, p.54 , ossia
di sovrapposizione tra il prodotto specifico dell‟impresa e il prodotto globale percepito
dal turista. Dal grado di sovrapposizione dipende anche la capacità di controllo, da parte
dell‟impresa, del mercato di riferimento. Tale capacità risulta tanto maggiore quanto più
esteso è l‟ambito di riferimento del produttore: dal nucleo centrale (il servizio che
caratterizza l‟azienda e che registra il massimo grado di controllo), ai servizi connessi,
fino all‟ambiente e alle infrastrutture pubbliche (minimo o nullo grado di controllo da
parte dell‟azienda).
In altre parole, il prodotto turistico coincide con l‟intera destination, con il sistema di
offerta creato dalle imprese locali in funzione delle risorse specifiche dell‟area di
riferimento.
Rispoli e Tamma
1
definiscono il prodotto turistico come l‟insieme dei fattori di attrattiva
in cui l‟utilizzatore traduce la propria domanda, mentre Casarin
2
descrive il prodotto
globale in riferimento alla destination.
1
Rispoli M. e Tamma M., 1995, p.37-38: definiscono fattore di attrattiva qualunque elemento, fattore,
servizio che può costituire oggetto d‟interesse o di esigenza da parte della domanda e, parallelamente,
essere oggetto di offerta da parte delle aziende.
2
Casarin F., 1996, p.47-48: individua le varie componenti che costituiscono il prodotto turistico globale:
elementi di attrazione della destinazione e delle aree di transito (di carattere naturale, artificiale, culturale,
sociale), i servizi e le facilities che rappresentano l‟offerta locale, gli elementi di accesso alla destinazione
(infrastrutture stradali, ferroviarie,…), l‟immagine della destinazione e l‟informazione.
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Risulta chiaro che la performance di un‟area turistica dipende dalla dotazione delle
risorse ma anche dalla loro fruibilità, per mezzo dei servizi prodotti dai vari operatori
presenti sul territorio.
La compresenza e la pluralità, all‟interno del sistema turistico, di soggetti pubblici e
privati rendono tale sistema un sistema di tipo “misto”.
Sia dal punto di vista organizzativo che da quello funzionale, il sistema turistico è
costituito da un sistema misto nel quale convergono la componente pubblica e quella
privata: la prima impegnata ad indirizzare, regolamentare e promuovere lo sviluppo del
territorio, la seconda tesa a predisporre, distribuire e vendere i servizi che rendono
concretamente fruibili, da parte della domanda, le attrattive offerte dal territorio e ad
integrarle in un insieme composito che unitariamente soddisfi, nel miglior modo
possibile, i bisogni, le aspettative e le esigenze che hanno motivato il viaggio Peroni G.,
2002 .
I soggetti pubblici (istituzioni a livello locale, regionale, nazionale) sono coloro che
sostengono l‟industria turistica in modo trasversale: stabiliscono gli indirizzi strategici e
li realizzano attraverso la formulazione di idonee leggi e la costruzione di infrastrutture;
svolgono compiti di coordinamento, diffusione delle informazioni, vigilanza,
promozione di specifiche destinazioni, garantendo la valorizzazione e la salvaguardia del
patrimonio artistico, storico, culturale e naturale.
Le imprese private coinvolte sono tutti i fornitori di servizi finanziari, assicurativi,
informativi, oltre ai fornitori di servizi elementari che offrono prodotti di ospitalità,
mobilità e “appealing” al turista.
Nel sistema turistico un‟ulteriore distinzione va fatta tra i produttori di servizi – ossia le
imprese di trasporto, le imprese ricettive alberghiere ed extra-alberghiere, le attrazioni –
e i distributori, ossia tour operator, tour organizer e agenzie di viaggio Goodall B.,
Ashworth G., 1988 .
Pertanto il sistema turistico può definirsi un sistema complesso, data la varietà dei
soggetti coinvolti, e aperto poiché interagisce costantemente con l‟ambiente esterno, ne
subisce l‟influenza, potendo a sua volta condizionarlo.
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1.2 ANDAMENTO STORICO E PROSPETTIVE DI CRESCITA DEI
FLUSSI TURISTICI
I dati relativi ai flussi turistici internazionali evidenziano che il settore turistico, dopo
aver registrato un vero e proprio boom nel corso degli anni ‟90, ha subito un
rallentamento intorno ai primi anni del nuovo millennio e ciò a causa di eventi esterni
che hanno di fatto minato le condizioni di sicurezza e generato crisi di fiducia nei
consumatori.
Gli avvenimenti legati ai numerosi attentati terroristici, in particolare quello dell‟11
settembre, le guerre in Iraq e Afghanistan, la diffusione di malattie epidemiche (es. Sars,
Influenza aviaria), che peraltro hanno inciso anche sulla situazione congiunturale
dell‟economia globale, non sono stati del tutto indifferenti per l‟intera industria turistica.
L‟effetto dal lato della domanda ha infatti determinato un mutamento nel processo di
razionalizzazione sia delle risorse destinate a tale settore dai viaggiatori, e quindi di
modifica della miglior allocazione del proprio portafoglio (utilizzo di formule last
minute, voli low cost, aumento del numero di viaggi ma con periodo medio di
permanenza più corto) che delle mete turistiche scelte.
Come conseguenza anche l‟offerta è modificata strutturalmente: sono scomparse alcune
compagnie aeree di linea (in stato di crisi da parecchi anni) e contemporaneamente sono
nate e sviluppate delle compagnie aeree low cost, sono scomparsi alcuni operatori
turistici che operavano su rotte maggiormente colpite ed inoltre c‟è stato lo sviluppo dei
canali innovativi di vendita al pubblico (es. maggior utilizzo del canale internet).
Nel periodo 2005-2007 la popolazione ha superato il momento di crisi di fiducia,
generatore di incertezze e di paure, e si è assistito alla ripresa di un nuovo trend di
crescita degli arrivi internazionali.
E‟ stato il 2008 un anno particolarmente difficile per il turismo internazionale,
contrassegnato da turbolenze e andamenti contrastanti che hanno determinato un
contenimento del trend espansivo.
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1.2.1 Andamento dei flussi turistici internazionali
La congiuntura economica mondiale ha profondamente influito sul turismo
internazionale nel corso del 2008: la crisi petrolifera prima ed il crollo del sistema
finanziario internazionale poi hanno prodotto, dopo anni di continua crescita, un brusco
rallentamento dei flussi turistici.
Dal 2004 al 2007 gli arrivi internazionali sono cresciuti ad un tasso medio del 7% annuo,
al di sopra della stima di crescita di lungo termine pari al 4%. Le cause di tale sviluppo
sono individuabili nella fase positiva vissuta dall‟economia mondiale e nella capacità del
settore turistico di resistere a fattori che potevano rappresentare elementi frenanti come
il terrorismo, i conflitti in Iraq ed Afghanistan e la SARS.
Nel 2008, al contrario, la crescita del turismo internazionale si è attestata intorno al 2%
(pari a 16 milioni di arrivi in più): mentre nel periodo iniziale (gennaio-giugno) i tassi di
crescita erano in linea con quelli degli anni precedenti, nella seconda metà dell‟anno, in
coincidenza con l‟acutizzarsi della crisi economico-finanziaria internazionale, si è
registrato un generale decremento dei flussi turistici.
La situazione varia nelle diverse regioni del mondo (Tab.1):
in Europa si è registrato un risultato negativo nelle destinazioni dell‟Europa
nordoccidentale mentre l‟Europa del Sud e Mediterranea mantiene nel complesso
una certa stabilità;
Asia e Pacifico mostrano un andamento positivo, inferiore però a quello del 2007;
l‟America presenta un trend positivo grazie alla crescita dell‟incoming negli USA
mentre l‟area caraibica registra addirittura performance migliori rispetto al 2007;
il Medio Oriente continua a mantenere la crescita mondiale maggiore, pur se con un
tasso inferiore a quello dell‟anno precedente;
l‟Africa registra una buona crescita, anche nella seconda metà del 2008, con
particolare riferimento alle destinazioni del Nord.
Nonostante la generale decelerazione dei tassi di crescita, nel 2008 alcune destinazioni
hanno comunque registrato eccellenti performance come Honduras, Nicaragua, Panama,
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Uruguay, Corea del Sud, Macao (Cina), Indonesia, India, Egitto, Libano, Giordania,
Marocco e Turchia.
Tabella 1: Andamento del turismo internazionale
Fonte: Dati UNWTO, World Tourism Barometer, January 2009
A dimostrazione di quanto appena riportato, i dati relativi al trasporto aereo ed alle
performance degli hotel confermano il trend evidenziato per i flussi turistici. Nella prima
metà del 2008 il settore aereo è stato influenzato negativamente dalla crisi del petrolio
che ha costretto i vettori ad aumentare le tariffe aeree e contemporaneamente a rivedere
rotte e frequenze; al caro petrolio è seguita poi la crisi economico-finanziaria con i suoi
effetti sulla domanda turistica. I dati ICAO (International Civil Aviation Organization)
mostrano infatti un rallentamento della crescita del flusso internazionale che ha
registrato nel 2008 un +4,1% a fronte di un +7,6% dell‟anno precedente. In linea i dati
della IATA (International Air Transport Association) che per i primi 11 mesi dell‟anno
registra una crescita del +2,2% a fronte di un +7,4% nel 2007.
Con riferimento alle performance alberghiere i dati mostrano tassi di crescita ma
inferiori allo scorso anno: il RevPAR
3
(Revenue Per Available Room) è cresciuto del
18,3% nell‟area del Medio Oriente, registrando i migliori risultati; seguono poi
l‟America centrale e del Sud (14,5%) mentre l‟Asia e l‟Europa hanno visto una crescita
inferiore al 2%; infine l‟America del Nord è l‟unica area del pianeta che mostra un
declino pari all‟1,6% [dati Deloitte & Touche LLP].
3
RevPAR (ricavo medio per camera disponibile) si ottiene rapportando i ricavi derivanti dalla vendita
delle camere al numero di camere disponibili nel periodo considerato: RevPAR = Ricavi da vendita
camere/ Numero di camere disponibili.
12
Dopo quattro anni di crescita media del 3,6%, nel corso del 2008 il PIL mondiale legato
all‟industria Turismo e Viaggi ha visto un incremento di appena l‟1%, la performance
più debole da inizio millennio [dati World Travel & Tourism Council].
1.2.2 La situazione europea
L‟Europa, nel corso del 2008, pur confermandosi come la meta più visitata con il 53%
degli arrivi internazionali (Figura 1)
4
, ha registrato una crescita di appena lo 0,1%
restando pressoché stabile. Tutti i Paesi hanno in media registrato buone performance ad
inizio anno per poi mostrare un netto peggioramento dal secondo quadrimestre.
Figura 1: Arrivi internazionali per continente (quota %)
Fonte: Dati UNWTO, World Tourism Barometer, January 2009
4
Il diagramma circolare (di solito indicato con “Grafico a torta”) è un metodo impiegato in statistica
descrittiva per rappresentare graficamente fenomeni complessi per numerosità di variabili o di
osservazioni o di entrambi che necessitano di una adeguata rappresentazione grafica capace di
semplificare i dati rilevati. Grazie al suo impatto visivo, può essere utilizzato sia per variabili quantitative
sia per quelle qualitative. In questo caso la rappresentazione è fatta su un cerchio che viene diviso in tanti
settori quante sono le modalità del fenomeno. L‟ampiezza di ciascun settore è proporzionale alla
frequenza assunta da ciascuna modalità.
13
In particolare, i risultati peggiori si sono avuti in Nord Europa con un -2% per l‟intero
anno, unica eccezione l‟Islanda.
Regno Unito ed Irlanda sono risultate deboli tutto l‟anno sia in termini di outgoing che
di incoming; il primo ha registrato un -1% di partenze.
L‟Europa occidentale mostra un generale decremento pari all‟1% ma con andamenti
variabili a seconda del Paese: Austria e Svizzera hanno beneficiato del Campionato
europeo di calcio (+6% di arrivi la prima e buoni risultati per il segmento montagna e
dei congressi la seconda); la Germania, che ha avvertito con ritardo la crisi economica
mondiale, ha mantenuto una robusta domanda di turismo ed un incoming positivo che ha
risentito ancora dell‟effetto dei Mondiali di calcio 2006. In crescita gli arrivi
internazionali anche in Belgio, mentre l‟Olanda ha segnato un pesante -7% in particolare
a causa della debolezza del mercato britannico e dei mercati più lontani (lungo raggio).
La Francia ha registrato un -3% di arrivi nelle strutture alberghiere soprattutto a causa
del calo dei mercati statunitense, inglese, giapponese e cinese.
L‟Europa centrale e dell‟Est si conferma come una regione in crescita sia in termini di
outgoing che di incoming ma con incrementi nel 2008 inferiori agli anni precedenti;
uniche eccezioni Polonia ed Ungheria che hanno segnato decrementi.
Infine l‟Europa mediterranea ha registrato in generale un modesto incremento trainato
soprattutto dalle forti crescite di mete quali Turchia, Israele, Portogallo, Malta e Paesi
dell‟area balcanica (Albania, Montenegro, Bosnia e Macedonia). Sul fronte poi delle
destinazioni “più tradizionali”, la Grecia ha mostrato un andamento negativo a causa
soprattutto del calo di turisti da Stati Uniti, Regno Unito e Germania, scontando un
discreto aumento dei prezzi; la Spagna ha vissuto una stagione deludente con decrementi
consistenti sul finire dell‟anno (-12% a novembre e -14% a dicembre), una riduzione
della durata dei soggiorni e della spesa, un generale rallentamento anche del mercato
domestico a causa della congiuntura economica mondiale e nazionale.
1.2.3 Il turismo internazionale in Italia
L‟Italia ha vissuto nell‟ultimo decennio una crescita costante degli arrivi internazionali,
con un‟unica fase di recessione nel 2003.
14
I dati relativi al 2007 attestano il consolidamento della nostra destinazione sul fronte del
turismo internazionale: l‟Italia si conferma 5ª destinazione al mondo per arrivi e 4ª per
introiti monetari [dati World Tourism Organization, giugno 2008].
Con riferimento alle località visitate, il turismo internazionale si caratterizza per
un‟elevata propensione per le città di interesse storico e artistico (Tab.2).
Pur tuttavia, dopo anni di crescita sostenuta, il turismo culturale non ha mantenuto nel
2007 il passo di altri segmenti, come quello montano, lacuale, termale e collinare.
Tabella 2: Turisti stranieri per tipologia di località visitata
Fonte: Dati Istat
I maggiori Paesi europei insieme con USA, Giappone e Cina, si confermano i mercati
principali dell‟incoming italiano.
Da segnalare il notevole incremento del mercato russo, che ha portato gli arrivi nel 2007
a quasi 1 milione, e la flessione del Giappone dovuta ad un generale decremento
dell‟outgoing, soprattutto per ragioni di natura economica.
L‟andamento relativo all‟anno 2008 infine, si inserisce nel contesto
internazionale delineato: ad un inizio di anno all‟insegna di incrementi dell‟incoming,
registrati principalmente dal buon andamento del segmento neve, ha fatto seguito una
prima battuta d‟arresto nel periodo pasquale.
La stagione estiva ha mostrato poi nei mesi di giugno-luglio una riduzione di arrivi e
pernottamenti di turisti stranieri che si sono recati in Italia a scopo di vacanza ed una
conseguente diminuzione della spesa. A fine anno segnali positivi arrivano dalla
15
montagna: tale segmento, che ha registrato in generale un andamento positivo nel corso
di tutti i mesi mostrando una buona propensione alla destagionalizzazione dei flussi,
evidenzia una stabilità della clientela straniera e prenotazioni in crescita per i primi mesi
del 2009.
Dall‟analisi dei dati effettuata emergono alcuni elementi rilevanti:
- si registra una riduzione dei flussi turistici provenienti da USA e Regno Unito mentre
fanno segnare un incremento i mercati dell‟area euro ed i tradizionali bacini
dell‟incoming italiano;
- i decrementi interessano in particolare il Sud Italia ed in parte il Centro mentre il Nord
Italia ha fatto registrare buone performance;
- a fronte del calo di turisti stranieri registrato a giugno-luglio, il mese di agosto è stato
sostanzialmente stabile e settembre ha visto un parziale recupero;
- i maggiori decrementi hanno interessato il settore alberghiero dimostrando come gli
stranieri si indirizzino sempre più verso forme di ricettività extra-alberghiere ed
alternative;
- la spesa dei turisti stranieri nel corso del 2008 è rimasta sostanzialmente stabile, con un
-0,1%.
Quanto emerso per l‟anno 2008, conferma che l‟Italia si mantiene stabile e registra delle
crescite su molti mercati mentre è debole e in decremento nei paesi maggiormente
colpiti dalla crisi economica.
Le condizioni dell‟economia mondiale continueranno ad influenzare l‟andamento del
turismo, anche se il settore si è comunque mostrato più resistente di altri alla crisi
economico-finanziaria che ha investito i mercati.
Difficile tracciare le previsioni di breve periodo proprio a causa della volatilità dei
mercati: in generale le crescite saranno modeste e per alcune aree del pianeta vi sarà una
certa stabilità. Per l‟Europa in particolare, si prospetta un 2009 difficile poiché i
maggiori Paesi dell‟area sono interessati da una fase di recessione e di incremento dei
tassi di disoccupazione.
16
In conseguenza della crisi, il turismo internazionale sarà caratterizzato da: viaggi a corto
raggio, inclusi i viaggi domestici, rispetto al lungo raggio; segmenti turistici quali
visiting friends and relatives, repeaters, special interest e turismo individuale; elevata
propensione al viaggio ma con contrazioni che interesseranno la permanenza media e la
spesa; fattori determinanti nella scelta di destinazioni e accomodation quali il prezzo ed
il value for money; last minute ampiamente praticato alla ricerca di offerte speciali e
soluzioni economiche di viaggio.
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1.3 LE CARATTERISTICHE DEL SETTORE TURISTICO
ITALIANO
Il turismo è uno dei settori trainanti dell‟economia italiana:
rappresenta una delle principali fonti di reddito;
vale circa il 10% del PIL complessivo;
fornisce lavoro ad oltre 1 milione di persone;
coinvolge circa 300 mila imprese;
genera circa 11 milioni di euro di saldo attivo nella bilancia commerciale;
è l‟industria con il più basso rapporto tra capitale investito ed occupazione
generata.
Si stima che nel 2008 il volume dei consumi generati dal turismo sia ammontato a circa
60 miliardi di euro
5
, di cui 35 attribuiti al turismo italiano e circa 25 a quello straniero,
escludendo i costi di viaggio e considerando anche i consumi dei turisti che alloggiano
nelle seconde case [dati Isnart].
Complessivamente, di questi consumi solo il 48,7% ricade nelle imprese del ramo H
(corrispondente ad alberghi e ristoranti). Nelle imprese ricettive si spendono circa 19,5
miliardi di euro (32,2% del totale), mentre il resto si distribuisce sugli altri settori: il
14,9%, pari a oltre 9 miliardi di euro, viene speso per l‟abbigliamento e le calzature, la
stessa quota per le attività ricreative, culturali e di intrattenimento; il 9,4% (5,7 miliardi
di euro) ricade sulle industrie manifatturiere, il 7,2% sul settore agroalimentare, il 3%
sull‟editoria e sui tabacchi, l‟1,8% sui trasporti locali.
Infine, attraverso l‟analisi dei consumi, è possibile stimare il giro d‟affari generato per
area prodotto, che è pari a:
5
L‟indagine field a mezzo questionario direttamente somministrato si è rivolta a 33.000 turisti tra italiani e
stranieri, che hanno soggiornato almeno una notte nelle località italiane. Il campionamento è stato di tipo
stratificato con l‟assegnazione di una predefinita ampiezza campionaria per ciascuna delle 20 regioni
italiane. Tale numerosità determina, a livello regionale, stime campionarie ad un livello di confidenza del
99% con un margine di errore dello 0,08. Le domande miravano a rilevare le caratteristiche strutturali del
turista (età, provenienza, sesso, titolo di studio e professione), i comportamenti turistici (tipologia di
alloggio, organizzazione della vacanza, canali di influenza, attività svolte, soddisfazione e valutazione
della vacanza svolta).
18
• 17,6 miliardi di euro per il turismo balneare (36,7%), che si conferma così il prodotto
principale per il 2008 sia in termini di consumi che di presenze (31,8%);
• 12,6 miliardi di euro per il turismo culturale (26,3%);
• 9 miliardi di euro per il turismo montano (18,7%);
• 4 miliardi per il turismo lacuale (8,4%);
• 2,5 miliardi per il turismo termale (5,2%);
• 2,3 miliardi per il turismo verde (4,7%).
Il giro d‟affari prodotto, infatti, contribuisce per circa il 10% al Pil nazionale
rappresentando un fondamentale generatore di ricchezza e di occupazione per il nostro
Paese.
La bilancia dei pagamenti turistica ha presentato nel periodo dicembre 2007-novembre
2008 un saldo netto positivo di 10.499 milioni di euro, risultato ottenuto da un aumento
della spesa sia dei viaggiatori stranieri sia di quelli italiani. Le spese dei viaggiatori
stranieri in Italia, pari a 31.271 milioni di euro, sono aumentate dello 0,9% rispetto ai
dodici mesi precedenti. Nello stesso periodo, le spese degli italiani all'estero, pari a
20.772 milioni di euro, sono aumentate del 3,3% [dati Banca d‟Italia, 17 febbraio 2009].
I dati elaborati da Federalberghi e da Fipe, in partnership con l‟Ente Bilaterale
Nazionale del Turismo (EBNT), indicano che nel 2008 sono stati oltre 925 mila i
lavoratori dipendenti del settore turismo, tra lavoratori a tempo pieno e quelli a tempo
parziale, quasi il 5% della forza lavoro dipendente del Paese. Ciò evidenzia un
incremento pari al 20% negli ultimi due anni poiché si è passati dai 772.000 dipendenti
del 2006 agli oltre 925.000 del 2008. Di questi 925.882 lavoratori dipendenti, 241.299
unità appartengono alle imprese ricettive, 639.293 ai pubblici esercizi, 36.441
all‟intermediazione e 8.849 al termale (Tab.3).
19
Tabella 3: Lavoratori dipendenti nel settore turismo
Anni Ricettivo
Pubblici
esercizi
Intermediazione Termale Totale
2006 221.612 508.324 32.977 9.095 772.008
2007 236.075 596.220 34.725 9.209 876.229
2008 241.299 639.293 36.441 8.849 925.882
Fonte: elaborazione Federalberghi – Fipe – EBNT su dati INPS
1.3.1 Un “bilancio” consuntivo del turismo italiano 2008
La crisi economica ha fatto sentire i suoi effetti anche sul comparto turistico, in Italia
come in molti altri Paesi meta di consistenti flussi di visitatori. Se il 2008 nel mondo ha
chiuso in positivo (+1,8% di arrivi internazionali nel mondo, +0,1% in Europa) è stato
soltanto grazie ai buoni risultati ottenuti nel primo semestre dell‟anno, cui ha fatto
seguito una sensibile contrazione delle partenze dai principali Paesi europei e dagli
USA.
Secondo i dati forniti da Federalberghi, nel 2008 gli alberghi italiani hanno
registrato 246,5 milioni di presenze con una perdita addirittura del 3,1% rispetto al 2007
e nel solo mese di gennaio 2009 il comparto alberghiero ha segnato un -7,2% nei
pernottamenti ed un -4,5% di lavoratori rispetto al gennaio 2008 (Tab.4).
Nel dettaglio i pernottamenti degli stranieri sono diminuiti del 5,8%, passando a
106,5 milioni dai 113 milioni del 2007 e quelli degli italiani sono diminuiti dello 0,9%
passando dai 141,3 milioni del 2007 a 140 milioni. Complessivamente si sono persi 7,8
milioni di pernottamenti alberghieri nel corso del 2008 (di cui -1,3 milioni di italiani e -
6,5 milioni di stranieri).