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2. INNOVAZIONI LINGUISTICHE NELLA CMC
Nell'era digitale, l'evoluzione delle tecnologie ha prodotto un impatto significativo
sulle caratteristiche linguistiche della lingua italiana, innescando una trasformazione nel
modo in cui interagiamo e comunichiamo. Tra gli elementi più rilevanti di questa
trasformazione, le varianti diafasica e diatecnica, giocano un ruolo fondamentale, esse
infatti esercitano un'influenza sostanziale sull'italiano contemporaneo, poiché si adattano
alle mutevoli dinamiche della comunicazione online e alle esigenze dei contesti
tecnologici.
La variante diafasica, che si riferisce alla differenziazione linguistica in base al
contesto comunicativo, assume una nuova dimensione nell'ambito digitale, dove
l'interazione avviene in tempo reale attraverso molteplici canali e piattaforme. Questo
scenario crea uno spazio linguistico fluido e mutevole, in cui gli individui possono
adottare registri che vanno dal formale al colloquiale, con sfumature che si adattano alle
diverse situazioni di comunicazione online, come chat, social media, e-mail, e altro
ancora.
D'altra parte, la variante diatecnica riflette l'adattamento del linguaggio alle specifiche
esigenze e convenzioni dei diversi settori e contesti tecnologici. La variante diatecnica
evidenzia l'incorporazione di neologismi, acronimi e tecnicismi propri dei contesti digitali
e tecnologici, l'italiano digitale si arricchisce di termini, espressioni e forme linguistiche
proprie dei media digitali e delle tecnologie informatiche, influenzando così la
comunicazione in vari ambiti, dall'informatica alla cultura popolare.
In particolare, l'impatto delle tecnologie digitali ha reso evidenti le sfumature
diafasiche all'interno della lingua italiana, evidenziando la coesistenza di registri
linguistici formali e informali in contesti comunicativi sempre più diversificati. Ad
esempio, mentre nelle comunicazioni formali e istituzionali si preferisce spesso un
linguaggio più standardizzato e lessicalmente ricercato, nei contesti informali come i
messaggi di testo o le conversazioni online, si osserva un uso più disinvolto della lingua,
caratterizzato da abbreviazioni, acronimi e influenze dialettali.
Questa variazione diafasica non solo riflette l'adattabilità e la flessibilità della lingua
italiana, ma anche le dinamiche sociali e culturali che permeano l'interazione digitale.
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Allo stesso modo, la variazione diatecnica si manifesta attraverso la specializzazione
del linguaggio in settori specifici legati alle tecnologie digitali, come l'informatica,
l'ingegneria informatica e la comunicazione digitale. Ne consegue che l'italiano nell'era
digitale è caratterizzato da una pluralità di registri e terminologie, che rispondono alle
esigenze comunicative e professionali di un mondo sempre più connesso e
tecnologicamente avanzato.
“Dal tono di voce alla mimica, dalla gestualità̀ al contesto comunicativo, questo tipo
di scrittura cerca di rendere la concretezza sensoriale di una conversazione a faccia a
faccia, trasformando il testo in un luogo d’incontro virtuale” (Antonelli 2009a: 245)
Di seguito verranno enunciate e analizzate alcune delle caratteristiche linguistiche che
caratterizzano la lingua italiana nell’era digitale.
2.1. Livello grammaticale
Dal punto di vista grammaticale e sintattico possiamo notare che nei testi dei “vecchi
e nuovi media” gli utenti preferiscono costruire frasi brevi e semplici, spesso anche a
causa del canale che permette un numero ridotto di battute da poter utilizzare. Inoltre, è
possibile definire questi testi “aperti”, dato che il proprietario delle pagine può in qualsiasi
momento modificare o intervenire sui contenuti pubblicati.
Come è possibile notare dagli esempi di sotto, si osserva la frammentazione del
discorso, come esso si suddivide in periodi con una o due proposizioni, che possono
essere coordinati o con una subordinazione debole, cioè parliamo della mancanza di una
pianificazione sintattica accurata e della scarsa esposizione dell'organizzazione del
discorso (che si basa sulla prosodia, che dipende dal contesto del discorso)
XOXO GOSSIP GIRL, ultima stagione, ultima puntata! (esempio 1, 03\06\2024)
Venerdì 17… ed ho detto tutto ! (esempio 2, 03\06\2024)
Harry Potter, ieri.
Classico sabato sera. (esempio 3, 03\06\2024)
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In passato nei confronti della scrittura vi era una fortissima valutazione sociale, per
questo si faceva molta attenzione agli errori ortografici, nella scrittura digitale invece la
fretta della composizione rende gli utenti molto meno attenti a questi aspetti:
- Errori ortografici,
- accenti,
- apostrofi,
- scambi di lettere,
- incompletezze sintattiche,
Sono tutti tratti che oggigiorno sono abbastanza generalizzati e nei confronti dei quali
i lettori mostrano una notevole tolleranza.
Anche la separazione delle parole viene oggi messa in discussione: come negli hashtag
dove le frasi vengono scritte tutte di seguito: #iostoacasa, #LoveisLove.
La mancanza di rilettura, operazione fondamentale nella fase della produzione scritta,
ha conseguenze significative sul piano testuale. I testi sui social media vengono raramente
riletti, segnando una netta differenza rispetto alla scrittura tradizionale, che spesso
includeva il passaggio dalla brutta alla bella copia. La rilettura diventa tanto più essenziale
quanto più il testo è lungo, semanticamente ricco e sintatticamente complesso; senza
questo passaggio, il testo può risultare ambiguo, poco chiaro o perfino incomprensibile,
fallendo così nel suo scopo comunicativo. La sua assenza nei post sui social media può
portare a vari problemi comunicativi, influenzando negativamente la comprensione e
l'interazione tra gli utenti.
2.2. Livello sintattico
La scrittura in rete si distingue dalla scrittura tradizionale per i tratti della dialogicità e
dell'interattività, caratteristiche tipiche del parlato face-toface, mentre il testo scritto
tradizionale è normalmente opera di un singolo e monologico, i messaggi in rete sono
tendenzialmente dialogici e richiedono una collaborazione attiva del ricevente. Spesso, la
struttura complessiva del testo emerge dalla ricomposizione dei singoli interventi che
sviluppano uno stesso tema.
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Un'altra caratteristica tipica della scrittura in rete è quella del quoting, termine tradotto
in italiano con "quotare. La parola Quoting deriva dall'inglese "quote" (citazione) e si usa
nei social media, così come nella posta elettronica, nei newsgroup, nei forum, ecc., per
indicare il brano di un messaggio ripreso in un intervento successivo per essere discusso
o commentato. L'uso del quoting nella scrittura in rete è così diffuso e generalizzato che
dimostra come il testo online non sia creato una volta per tutte da un singolo individuo,
ma venga costantemente rielaborato da più persone.
Dal punto di vista della struttura della frase, è stata menzionata la "destrutturazione"
causata in parte dalla mancanza di spazio, dalla velocità e superficialità della scrittura
online e dalla presenza di testi impliciti che presuppongono conoscenze condivise tra gli
utenti, alle quali si può solo fare allusione. Nella scrittura online, i legami sintattici tra le
diverse parti del testo sono notevolmente indeboliti, con chiare conseguenze significative
sulla comunicazione. Rilevante, nonostante sia molto differente da un testo all'altro, è la
presenza di segnali discorsivi, che mantengono, come nell'orale una forte coesione. La
punteggiatura è nota a tutti che possiede la funzione di esprimere le relazioni che esistono
tra le diverse frasi e ad indicare i momenti di pausa durante la lettura. Anche la
semplificazione della punteggiatura è stata radicale; infatti, con l'avvento della
comunicazione online, il punto e virgola è caduto in disuso, sia nella scrittura digitali che
in quella su carta. L'impiego insufficiente della virgola complica la comprensione e a
volte rende ambiguo il testo.
Inoltre, a segmentare il testo sono piuttosto, oltre alla virgola e al punto (con funzioni
non sempre ben chiare), i punti esclamativi e interrogativi o le emoticon, considerate
come una forma di punteggiatura espressiva. Spesso, l'utilizzo della punteggiatura è
soggettivo, dipende dall'interpretazione individuale dei testi, essa viene utilizzata
principalmente per enfatizzare ed esprimere, piuttosto che per motivi sintattici. È chiaro
che stiamo affrontando cambiamenti che coinvolgono non solo l'aspetto esteriore, ma
anche il processo cognitivo di pianificazione ed elaborazione.
Ulteriori tratti caratteristici della comunicazione mediata dal computer impossibile da
non menzionare sono senz’altro:
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- l’utilizzo dei pronomi personali, lui, lei, loro come soggetti al posto di egli,
ella, essi/esse; o gli anche per a lei e a loro;
- l’impiego di determinati tempi verbali a discapito di altri, grammaticalmente
più corretti. Ad esempio, l’uso sempre più̀ frequente del passato prossimo in luogo
del più sempre raro passato remoto, la scomparsa definitiva del trapassato remoto,
l’utilizzo dell’imperfetto in luogo del congiuntivo o condizionale nel periodo
ipotetico «se lo sapevo venivo» e del presente a spese del futuro in frasi come
«domani passo». Inoltre, molto frequentemente viene utilizzato il gerundio in
combinazione con il verbo stare «sto guardando The OC».
2.3. La punteggiatura
I primi studi sulla CMC in italiano includevano dettagli sulla punteggiatura, spesso
vista come un elemento grafico che comprendeva ortografia non standard, leetspeak,
emoticon ed emoji. Successive opere mostrano quasi unanimemente due tendenze
fondamentali: assenza e un uso minimale della punteggiatura non modale, e un eccessivo
ricorso a punti esclamativi, interrogativi e sospensivi. Si nota anche come le regole
grafiche per la forma dei segni di punteggiatura, gli spazi e le lettere maiuscole che li
seguono non siano seguite rigidamente.
Il punto:
Il punto si trova nella CMC in modi diversi rispetto alla punteggiatura tradizionale e
in contesti molto diversi. Due tendenze chiave sono evidenti: il punto viene sempre meno
impiegato per segnalare la fine di contesti scritti, come i paragrafi; inoltre, il punto assume
significati semantico-pragmatici specifici, come freddezza, aggressività e una finalità
molto marcata.
Un'analisi approfondita (Longo, 2020) dimostra che nella CMC il punto viene
raramente usato per interrompere la sintassi; inoltre, nelle articolazioni del testo dove si
dovrebbe usare il punto nella scrittura standard, spesso si trovano emoticon, emoji,
virgole, punti di sospensione o nessun segno di interpunzione. È possibile che esistano
differenze tra specifici tipi di CMC; in certi blog, forum e newsgroup, il punto che
interrompe la sintassi è più comune a causa della natura più dettagliata dei testi, mentre è