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INTRODUZIONE
Sull’origine del romanzo la critica ha dibattuto a lungo, incerta se riconoscergli
un’ identità letteraria fin dall’antichità, nelle letterature orientali e poi nel mondo
greco e latino, oppure se farlo risalire alle forme narrative, peraltro in versi, dei
romanzi francesi medievali, o se infine considerarlo, come sostenevano gli stessi
romanzieri del Seicento (secolo in cui si è soliti attribuire la nascita del romanzo
moderno), una forma di espressione del tutto inedita e non riferibile ad alcun
precedente nella tradizione.
Il presente lavoro si propone di analizzare il poema King Horn, il più antico e
sopravvissuto rappresentante alle origini del romance come genere letterario, nel
panorama della tradizione medioevale inglese del XIII secolo.
Il termine del romance continua il medio inglese romans, forma mutata dal
francese antico, a sua volta dal latino popolare romanice. Si tratta quindi in
origine di un avverbio che significa, nell’espressione loqui romanice 'parlare alla
romana', ovvero parlare il latino volgare, del popolo. Trasformandosi il latino
volgare nelle varie lingue dette appunto anche in italiano romanze, tale
connotazione viene a contrapporsi a quella di lingua dei dotti e delle cancellerie,
funzione esercitata dal latino stesso. In Francia la parola romance passò ad
indicare la medesima lingua francese, per essere infine esportata in Inghilterra con
l’invasione normanna nel 1066.
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La conquista normanna rappresenta un momento di rottura e l’inizio di una
nuova fase e l’anno 1066 può essere considerato il punto di partenza di un
processo di rifondazione e trasformazione nel corso del quale gli elementi propri
della società e della cultura anglosassone vengono assorbiti, cancellati e
modificati, quasi fino a produrre una nuova identità. La nobiltà feudale Normanna
aveva portato con sé dalla Francia la chanson de geste e, quindi, gli interessi
letterari della nuova società anglosassone si rivolsero in primo luogo ai romanzi
cavallereschi in versi, che rappresentano l’espressione più tipica dei gusti e degli
ideali della società anglosassone.
Inserita appieno nel modello culturale francese, la letteratura anglo-normanna
ne riproduce i generi con una netta prevalenza di opere didattiche o religiose,
fabliaux, cronache-storie e romanzi; ed è proprio nell’ultimo campo che la
letteratura anglo-normanna contribuisce al sorgere e al formarsi della letteratura in
inglese. Da questo punto di vista gli esempi più interessanti provengono dai
romanzi che appartengono alla "materia d'Inghilterra". Tramandate all’inizio
oralmente, le vicende inglesi vengono messe per iscritto in anglo-francese e
successivamente tradotte in inglese: molte di queste storie sono addirittura legate
al passato remoto della tradizione germanica, ovvero al periodo delle scorrerie dei
Vichinghi. Il più antico romanzo pervenutoci, che appartiene a questo gruppo, è il
King Horn del XIII secolo. La storia del principe Horn è conosciuta in altre due
differenti versioni: il romanzo Horn Childe and Maiden Rimnild e il poema
anglo-francese Horn et Rymenhild.
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Lo studio di quest'opera si articola in diversi momenti. Inizialmente
saranno illustrate le caratteristiche generali del romance King Horn, i diversi
problemi di interpretazione da esso sollevati e, soltanto in seguito, saranno
oggetto d'analisi le tecniche narrative stesse del poema. Successivamente
l’attenzione si focalizzerà sulla relazione esistente tra le versioni, sulla base delle
diverse interpretazioni conferitegli dagli studiosi.
Il romance attraverso il tempo ha dimostrato la persistenza di una tradizione
autosufficiente del genere stesso, non destinata ad esaurirsi con 'l’autunno del
medioevo', inteso come tramonto della civiltà cavalleresca, ma capace di
modificarsi adeguandosi a tempi e circostanze, pur mantenendo intatta la propria
natura. A partire dal Seicento il romanzo, con tutte le connotazioni di tipo
realistico, ha caratterizzato la scena narrativa e con ciò il romance non è stato
sostituito dal novel, il genere con cui in Inghilterra si identifica la nascita del
romanzo moderno, ma anzi si procede verso una distinzione delle caratteristiche
peculiari a ciascuno dei due generi. I romances sono costituiti in genere dagli
amori costanti e dai coraggi invincibili di eroi, re , regine e mortali di eccelso
rango, in cui il linguaggio elevato e le imprese impossibili ‘catturano il lettore e lo
sollevano a vertiginose altezze di piacere, ma lo fanno precipitare al suolo ogni
volta che sospende la lettura; per essersi lasciato trasportare e divertire, per essersi
preoccupato e afflitto per quanto a letto (…) convincendosi che non sono che
menzogne’
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. Lo spazio del romance non è realisticamente determinato. Si tratta
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Leonardo, Colombari. 2006. “L’idea di romanzo e la sua evoluzione”. Il mistero del romanzo. I.
pp. 1-7.
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di uno spazio funzionale, in cui i luoghi si appropriano di una valenza che altrove
spetterebbe al personaggio. Lo spazio dell’avventura è un qualcosa di lontano e
indeterminato. Il romance si contraddistingue quindi come una forma di
narrazione fantastica governata da criteri estetici, cioè non didattici ne
rappresentativi. I novels, invece, sono di natura più familiare, gli argomenti sono
tratti dalla realtà quotidiana, ci stanno vicini e rappresentano la dimensione
sociale in cui il lettore borghese può identificarsi. I romances suscitano
meraviglia, i novels piacere. Al contrario del novel, il romance preferisce
l’azione alla caratterizzazione dei personaggi, i quali vivono nel testo come figure
bidimensionali e non sono quasi mai posti approfonditamente in relazione tra
loro, con la società o con il loro passato. Nel novel il protagonista è un individuo
guida che trascende e attraversa le vicissitudini e raggiunge il suo scopo alla fine
della storia.
In questa chiave di lettura, il King Horn è stato, infine, oggetto di
comparazione con il genere novel; in particolare si è cercato d'applicare le teorie
del romanzo moderno, allo scopo di testare la validità delle categorie del discorso
narrativo anche nell'ambito del testo narrativo medievale.
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CAPITOLO PRIMO:
IL ROMANCE NELLA LETTERATURA
MEDIEVALE INGLESE
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1.1 Cultura e letteratura nel periodo 1100-1500
Nel 1066 l’Inghilterra è conquistata dai Normanni che vengono a formare le
nuove classi dirigenti, emanano la gerarchia, la giustizia e dettano i costumi e i
gusti, costumi e gusti molto diversi da quelli della società anglosassone.
La conquista normanna rappresenta un momento di rottura e l’inizio di una
nuova fase, e l’anno 1066 può essere considerato quale punto di partenza di un
processo di rifondazione e trasformazione nel corso del quale, gli elementi propri
della società e della cultura anglosassone vengono assorbiti, cancellati e cambiati
fino a produrre una nuova identità.
I soggetti e la versificazione vennero dalla Francia, le basi su cui sorse la
letteratura inglese anziché teutoniche furono latine. L’Inghilterra letteraria
rinacque come provincia della latinità letteraria, francese in un primo tempo e
anche italiana in un secondo.
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La letteratura che va dalla conquista normanna a
Chaucer è l’espressione delle due classi dominanti: si ispira alla vita e agli ideali
della nobiltà feudale ed è epica e romanzesca; oppure si ispira agli insegnamenti
religiosi e morali della chiesa ed è didattica. La nobiltà feudale normanna aveva
portato con sè dalla Francia le Chanson de geste; quindi i gusti letterari della
società anglosassone si rivolsero ai romanzi cavallereschi che rappresentano
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Piero, Boitani.1992. La letteratura del medioevo inglese. Roma: La Nuova Italia Scientifica.
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l’espressione più significativa degli ideali e dei gusti della nuova società. Tra i più
importanti si possono citare i romanzi di soggetto anglosassone o scandinavo,
The Geste of King Horn (1250), Havelock the Dane (1300). Oppure i romanzi di
soggetto celtico o bretone, come La Morte Arthure, Sir Gawayne and The Grene
Knight.
Il modello francese si diffonde soprattutto all’interno delle classi dominanti,
ovvero la letteratura prodotta per la corte e i castelli. Viene quindi a formarsi un
tipo di letteratura che si può definire cultura della manica,
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i cui sviluppi possono
essere delineati in due importanti fasi: la prima che copre i secoli XII e XIII, in
cui i modelli culturali francesi si impongono in Inghilterra in lingua francese o
anglo-normanna. Nella seconda fase, che copre il secolo XIV, la letteratura anglo-
normanna continua ma perde vigore; mentre la cultura inglese recupera una sua
lingua e alcune delle sue forme tradizionali (come la poesia allitterativa) , pur
essendo ormai formata dalla tradizione francese : Gower e Chaucer ne sono gli
esempi migliori.
Inserita appieno nel modello culturale francese, la letteratura anglo-normanna
ne riproduce i generi con una netta prevalenza di opere didattiche o religiose.
Risalgono al XII secolo due composizioni drammatiche: il Mystère d’Adame e la
Seinte Resurrection. Accanto a questa produzione destinata all’intrattenimento,
ve ne è un’altra il cui fine è d’intrattenimento o didattico: fabliaux, cronache-
storie e romanzi. Ed è negli ultimi due campi che la letteratura anglo-francese
contribuisce al sorgere e al formarsi della letteratura in inglese, facendo da
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Piero Boitani, La letteratura del medioevo inglese, La nuova Italia Scientifica, 1991.
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tramite fra la tradizione anglo-sassone o britanno-celtica, da una parte, e la nuova
cultura francese dall’altra. In questo senso, gli esempi più interessanti sono
rappresentati da Gaimar, Wace e dai romanzi tratti dalle materie di Bretagna e
d’Inghilterra.
Dai lavori della letteratura inglese, nel periodo che va dalla conquista
normanna alla fine del trecento, emergono aspetti che soli possono spiegare la
varietà e gli sviluppi della produzione letteraria incentrata sui romanzi che
trattano della materia di Bretagna e d’Inghilterra.
Espressione di strati sociali e linguistici diversi, la letteratura medio- inglese
assorbe ed elabora tradizioni differenti e generi diversi provenienti sia dal
continente sia propri della tradizione inglese. Un’idea di tale diversità ci viene
fornita, dal famoso manoscritto Harley 2253 della British Library. Questo
manoscritto è composto da 141 fogli di pergamena, i primi quarantotto dei quali
vergati nel tardo duecento, contengono materiale religioso in anglo-normanno. La
seconda sezione è del primo Trecento e comprende composizioni latine in prosa,
vite di santi, poesie in anglo normanno, il romanzo King Horn, i Proverbi di
Handyng, i Discorsi di St. Bernard, poesie satiriche e politiche in inglese e, in
volgare, liriche religiose e profane, che hanno reso famosa la collezione. La
maggior parte dei manoscritti medio - inglesi fino alla seconda metà del Trecento
sono esempi di questo tipo, con composizioni in tre lingue appartenenti a generi
diversi.
Nella letteratura in volgare, troviamo collezioni omielitiche come il Festival di
John Mirk, i Middle English Sermons e Jacob’s Well. Oppure ci troviamo davanti
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al gusto del romanzo, come attesta uno dei manoscritti più celebri del medioevo
inglese, l’Auchinleck, che comprende romanzi quali Arthour and Merlin,
l’esotico Florisand Blancheflour, Horne Childe, Sir Orfeo e lo pseudo storico
Richard Coeur de Lion.
1.1.1 La lingua dopo la conquista normanna
Nella fase anglo-sassone le lingue parlate e scritte in Inghilterra sono tre: il
francese, il latino e l’anglo-sassone. Lo sviluppo linguistico dell’Inghilterra
medievale, segue quattro fasi fondamentali:
- nella prima che va dal 1066 al 1200 circa, la nuova classe dominante normanna
parla esclusivamente il francese, come anche il clero. La maggior parte della
produzione letteraria è in francese, il latino è la lingua della chiesa e degli
intellettuali e il resto della popolazione parla l’anglosassone.
- La seconda fase, che copre il secolo XIII, è un periodo di transizione.
L’aristocrazia anglo-normanna si divide: una parte rimane in Normandia, un’altra
si stabilisce definitivamente in Inghilterra.