IV
Introduzione
La tesi che si propone, vuole essere un’occasione per
dimostrare, attraverso un’analisi del romanzo di Charlotte
Brontº Jane Eyre, come il concetto dell’emancipazione
femminile si ritrovi quasi costantemente sia nel romanzo sia
in gran parte della letteratura vittoriana.
Sarà affrontato un percorso che partirà dalla riflessione
storica, sociale e culturale dell’Inghilterra dell’epoca vittoriana
durante il lungo regno della regina Vittoria (1837 - 1901),
dalla quale deriva il nome di vittorianesimo, e che proprio per
questo motivo è un periodo legato specificatamente
all’Inghilterra, un’epoca che è ancora legata all’appena
trascorso romanticismo, ma che allo stesso tempo tenta di
proiettarsi nel Moderno.
Il fumo delle fabbriche londinesi faceva da sfondo
all’incalzare della Rivoluzione Industriale in un’Inghilterra di
grandi divisioni interne, tra la popolazione formata dalla
middle-class e quella formata dalla working-class e tra i due
partiti politici tories e whigs, e che aspirava, dal punto di vista
politico, all’espansione coloniale, attraverso la condotta di
Benjamin Disraeli.
V
Oggetto di grande discussione nella vita politica britannica
fu anche la riforma elettorale che si dibattè tra i liberali,
guidati da Gladstone, e i conservatori, guidati da Disraeli.
La vera fortuna del periodo vittoriano risiede anche nella
letteratura e tra le principali tematiche affrontate un posto
fondamentale è occupato dalla complessa figura della donna.
Generalmente, nel periodo vittoriano, le donne erano
nullatenenti, collocate ai margini della società: è in questo
modo che Charlotte Brontº ritrae le protagoniste dei suoi
romanzi.
Saranno analizzati i maggiori autori e le piø significative
opere del vittorianesimo: il novel dell’Ottocento era il mezzo
ideale per rappresentare la vita inglese in maniera realistica, lo
strumento etico e morale dell’Inghilterra di quel tempo.
Ci si soffermerà in particolare sulle caratteristiche del
romanzo femminile e si concentrerà l’attenzione sulla
produzione di Charlotte Brontº.
Verrà, infine, analizzato un esempio di romanzo femminile
dell’Ottocento, Jane Eyre di Charlotte Brontº, che è
generalmente considerato uno dei romanzi piø famosi della
tradizione ottocentesca e che presenta caratteri innovativi
rispetto alle convenzioni letterarie del tempo. Il celebre
romanzo realistico di Charlotte Brontº si soffermerà in
particolar modo su alcuni personaggi e sulla figura della
VI
protagonista, Jane Eyre, che si erge maestosa sul palcoscenico
dell’era vittoriana.
In Jane Eyre si fondono sia la personalità della fanciulla
innocente e verginale, sia quella della narratrice, che dialoga
con il/la dear reader e trascina all’interno del racconto le
allusioni al dibattito sulla schiavitø, la riflessione sulla
condizione delle donne, il ruolo delicato delle istitutrici e
quello inadeguato di certe istituzioni scolastiche.
L’autrice affida alla voce di Jane il suo desiderio di libertà
femminile, mostrando il suo talento artistico.
1
I. CAPITOLO
Il Vittorianesimo inglese e la condizione
femminile
Il termine vittorianesimo, dall’aggettivo vittoriano, può
indicare diversi concetti: sia il contesto culturale e sociale
dell’epoca, sia, in modo piø specifico, il regno della regina
Vittoria dalla quale si pensa sia derivato il nome di
vittorianesimo ed epoca vittoriana.
1
A coniare, quasi ufficialmente, questo termine fu lo
scrittore Edwin Paxton Hood
2
, che descrisse questa epoca di
grande fervore per l’Inghilterra; un’Inghilterra che, al tempo,
era teatro di grandi divisioni: quella tra la middle-class (piccoli
1
Indica propriamente il culmine della potenza industriale e imperiale
britannica, coincidente con il lungo regno della regina Vittoria. Ne è stata portavoce
l'alta borghesia delle professioni, dell'economia e dell'amministrazione, in un contesto di
rigida stratificazione sociale. La famiglia borghese nucleare ne è la colonna portante. La
storiografia è soprattutto impegnata nel mettere in luce le profonde angosce, le
doppiezze di comportamento, le aspirazioni represse che agitavano l'etica vittoriana al
di là della sua apparente armonicità.
2
Edwin Paxton Hood (1820-1885), self-educated, Hood became in 1852 the
Independent Minister at Nibley, Goucestershire. He stayed there until 1857, when he
moved to Offord Road, London. He held several pastorates, including Brightow e
Manchester, the last being Falcon Square, London. He edited (and was the chief
contributor to) The Eclectic Review for eight years, and The Preacher’s Lantern for two
years. This works include: The Age and Its Architects, 1852; Exposition of swedenborg,
1854; Lamps of the tempre, 1856; Thomas Carlyle, 1875; Oliver Cromwell, 1882.
2
imprenditori) e la working-class composta dal proletariato,
quelle masse cittadine che abitavano nei nuovi quartieri, gli
slums londinesi
3
, costrette spesso a lavorare a basso costo nelle
fabbriche. La pulizia degli ambienti lasciava molto a
desiderare, perchØ le donne erano impegnate a lavorare anche
10/12 ore al giorno nelle fabbriche.
4
Quella dello scontro tra
borghesia conservatrice (Tory)
5
e borghesia mercantile
(Whig)
6
è un’Inghilterra fortemente imperialista, che aspira,
dal punto di vista politico, all’espansione coloniale.
In termini di periodizzazione si può far riferimento a quanto
è stato detto dallo storico Asa Briggs
7
, per il quale l’epoca
vittoriana si potrebbe dividere in un primo periodo, tra il 1837
3
Grossi agglomerati disordinati e sporchi. Le case erano addossate l’una
all’altra; si respirava un’aria inquinata dal fumo, perchØ veniva usato il carbone come
combustibile per alimentare i forni. Le malattie polmonari erano frequenti e le
condizioni igieniche disastrose, soprattutto per il gran numero di persone che abitavano
nelle piccole case. I servizi igienici erano insufficienti; i canali di scolo, a cielo aperto,
contribuivano a diffondere le malattie.
4
“La diffusione delle fabbriche su tutto il territorio inglese fece nascere nuove
città e trasformò quelle già esistenti.” Sergio Zavoli, La storia e il suo racconto, dalla
restaurazione alla prima guerra mondiale, Milano,2007, Bompiani per la scuola.
5
Con il termine Tory è indicato il partito politico (opposto ai Whig) che si
venne a creare nel XVII secolo in seguito alla fine della Repubblica di Cromwell,
durante il regno di Carlo II. Essi erano chiamati ironicamente "banditi cattolici" e
sostenevano che il potere parlamentare, seppur presente nello stato inglese, dovesse
comunque essere meno forte rispetto al potere regio. Inoltre erano assolutamente
contrari alla tolleranza religiosa, sostenendo che l'unica religione praticabile fosse
l'anglicanesimo.
6
I Whig (con i Tory) sono spesso descritti come uno dei due partiti politici
presenti in Inghilterra, e piø tardi nel Regno Unito, tra il tardo XVII secolo e la metà del
XIX. Ma è piø preciso identificarli come un raggruppamento accomunato da affinità e
tendenze ideologiche. Mentre le origini dei Whig si rifanno alla monarchia
costituzionale i loro avversari all'assolutismo monarchico.
7
Asa Briggs, is a British historian, one of the most respected historians who
has written on the Victorian era. In particular, his trilogy, Victorian People, Victorian
Cities, and Victorian Things made a lasting mark on how historians view the nineteenth
century.
3
e il 1851, caratterizzato da una serie di conflitti interni ed un
secondo periodo, che ha inizio nel 1851 e prosegue fino alla
fine degli anni ‘60 del 1800, e che coincide con l’importante
esposizione tenutasi al Crystal Palace di Londra
8
.
Il regno di Vittoria, dal 1837 al 1901, troppo lungo perchØ
possa costituire un semplice periodo storico, agli occhi degli
inglesi e dei visitatori stranieri, che potevano essere scrittori,
intellettuali, uomini politici, proletari e borghesi, si presenta
come un’epoca ancora profondamente legata al recente passato
romantico, ma che allo stesso tempo cerca di proiettarsi
nell’epoca Moderna.
Inizia, inoltre, per l’Inghilterra un’epoca caratterizzata dalla
volontà di espansione coloniale, attraverso l’aggressiva
politica di Disraeli
9
, per il quale era nota la simpatia della
regina. La Gran Bretagna estese i propri domini imperiali in
Australia, in Nuova Zelanda, in Africa, in Asia e toccò il suo
apice nel 1876, quando la regina Vittoria venne proclamata
imperatrice delle Indie orientali.
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8
Il Crystal Palace era un'enorme costruzione in stile vittoriano che fu eretta a
Londra nel 1851 per ospitare l'Esposizione Universale. Fu installato a Hyde Park, per
poi essere smontato e ricostruito in un'altra zona della città (Levisham) nel 1854. Si
trattava di uno degli esempi piø celebri di architettura del ferro ed ispirò la costruzione
di molti altri edifici, spesso battezzati nello stesso modo.
9
Benjamin Disraeli, Primo Conte di Beaconsfield (1804 – 1881), è stato un
politico e scrittore britannico. Ha fatto parte del Partito Conservatore ed è stato Primo
Ministro del Regno Unito due volte.
10
Disraeli diede una decisiva priorità alla politica coloniale, in particolare al
consolidamento dei possedimenti indiani, fu sua l’iniziativa di proclamare la regina
Vittoria imperatrice dell’India.