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Premessa
L‟elaborato che segue, vuole mettere in luce alcuni aspetti salienti
della letteratura contemporanea per bambini e ragazzi riguardo al
tema “identità”.
La prima parte della tesi ha lo scopo di introdurre il tema
dell‟identità per poi successivamente legarlo a quello della
letteratura.
Si vedrà come la prima si configuri come un costrutto molto
complesso e non eterogeneo che sintetizza tutte le componenti della
vita di ciascuno di noi.
Se l‟identità è in costante trasformazione e costruzione, lo è in
modo marcatamente evidente nell‟infanzia e soprattutto nell‟età
dello sviluppo.
La conquista di un‟identità propria è un percorso che inizia fin
dall‟infanzia quando, cautamente il bambino tenta di affermare la
propria individualità, benché per molto tempo questa rimanga un
riflesso di quella dei genitori e continua nelle fasi più critiche della
preadolescenza e dell‟adolescenza.
Benché in questa percorso di crescita le figure adulte, il più delle
volte, siano presenti e rimangano punto di riferimento, la
costruzione della propria biografia avviene autonomamente alla
stregua di una costante decostruzione di sensi e significati.
Possiamo parlare dunque di una diffusione del “se” che arricchisce
e amplia i propri orizzonti; in questa prospettiva troviamo l‟anello
di congiunzione con la lettura che si fa mezzo di conoscenza ed
esperienza di orizzonti di conoscenza plurimi.
La letteratura, quindi, può rispondere al bisogno di confronto e di
complessità che offrano arricchimento della coscienza e sollecitino
un raccoglimento interiore.
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Il simbolo è un altro nodo focale del rapporto tra lettura e identità;
quest‟ultima infatti si costruisce prima di tutto attraverso il
linguaggio per mezzo del quale sviluppiamo la capacità di
astrazione che ci consente di focalizzare l‟attenzione su ciò che è
importante per noi stessi.
Allo stesso modo la letteratura è un “luogo” dove il simbolo ha un
ruolo privilegiato e offre un repertorio vasto di contenuti che
possono essere elaborati e utilizzati liberamente per la costruzione
dell‟identità personale.
Fatte queste importanti premesse l‟elaborato prosegue con un breve
excursus dell‟evoluzione, nella letteratura per l‟infanzia, dagli
esordi ad oggi dell‟immagine di bambini e ragazzi, mettendone in
evidenza soprattutto la rappresentazione dei ruoli di genere.
La parte centrale dell‟elaborato è dedicata all‟analisi di alcuni testi
di letteratura contemporanea per bambini e ragazzi nei quali
vengono individuate diverse tematiche principali : il gruppo dei
pari, il doppio, la scoperta della sessualità e l‟omosessualità, il
rapporto con i genitori, la figura femminile, il corpo, il viaggio, la
violenza ed infine l‟alterità.
La terza ed ultima parte vuole sottolineare il valore pedagogico e
formativo della lettura che si rivela una vera e propria esperienza
emotiva.
La narrazione si scopre elemento fondante tanto dei libri quanto
degli individui se la pensiamo come metafora del pensiero e della
riflessione attraverso i quali è possibile la comprensione.
Ogni nuova narrazione allora diviene occasione di cambiamento
mostrando l‟importanza della coesistenza tra opposti come punto di
partenza per la crescita.
L‟ultimo capitolo vuole offrire uno spunto di riflessione riguardo
l‟identità della Letteratura per l‟infanzia in un‟analisi proposta da
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Giovanni Genovesi uno degli autori che è stato protagonista della
scena critica stessa.
L‟autore auspica un superamento della letteratura per l‟infanzia per
approdare a una Pedagogia della Narratività scongiurando così il
rischio di una letteratura fatta di messaggi ad hoc che ammaestrino
invece che mostrare.
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1.L’identità: un costrutto in evoluzione
1.1 Tra identificazione e affermazione di sé
L‟identità, è una costruzione complessa che sintetizza diversi
aspetti: l‟immagine che abbiamo di noi stessi e degli altri, i ruoli
sociali che acquisiamo e le diverse appartenenze, e infine
l‟immagine che gli altri hanno di noi e che ci riflettono.
L‟identità, non fornisce solo un senso di unicità ma anche di
continuità e qui sta la difficoltà di molti: riuscire a resistere alla
pressione di un mondo in continuo cambiamento, modificandosi e,
allo stesso tempo, mantenendo forte il “senso di sé” della propria
continuità e coerenza interiore.
Se per i bambini la costruzione dell‟identità si appoggia e identifica
con quella dei genitori per l‟adolescente, il passaggio è verso una
“diffusione” dell‟identità: ossia una presa di distanza dall‟identità
infantile e allo stesso tempo esplorazione di nuove forme.
Nel giro di poco tempo, gli adolescenti si trovano dunque, a dover
fare i conti con un corpo che cambia da integrare con i cambiamenti
a livello sociale e comunicativo.
Quando l‟identità è in formazione, si possono scegliere identità
transitorie che derivino da persone che non siano i genitori e allo
stesso tempo sentire crescere il bisogno di aggregazione con i pari
che rafforzano e spingono questa trasformazione.
Nessuno può costruire la propria identità indipendentemente dalle
identificazioni che gli altri rinviano; è, infatti, quando ci si sente
sicuri all‟interno di una collettività, quando si gode di sufficiente
benessere che si tende ad affermare la propria individualità. Per
costruire un‟identità personale coerente, bisogna però tornare a se
stessi e salvaguardare la propria continuità di soggetti.
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1.2. Alle origini: L’identità di genere
Già all‟atto della nascita, acquisiamo la nostra prima identità:
l‟essere maschio o femmina ed anche successivamente, nella
socialità, la nostra identità individuale sarà segnata dalla nostra
appartenenza sessuale.
I termini Femmina/Maschio e Donna/Uomo sono complementari
ma non sinonimi: la prima coppia concettuale fa riferimento al
campo biologico, fisiologico e naturale; la seconda rimanda invece
a un orientamento interpretativo che racchiude aspetti di tipo
culturale e sociale.
Detto ciò, possiamo includere la prima coppia nella categoria
“sesso” e la seconda in quella di “genere”.
Il genere, ha dunque il significato sociale assunto dalle differenze
sessuali che designano l‟insieme delle caratteristiche
maschio/femmina. Perciò nel momento in cui definiamo un
soggetto come maschio o femmina, stiamo applicando una
categoria interpretativa di sesso e quando parliamo di uomo e
donna vi è un rimando alla categoria di genere, che fa riferimento a
significati socialmente determinati attraverso i quali, la mascolinità
e la femminilità si configurano quali costrutti determinati
dall‟evoluzione socio culturale.
1.2.1 L’approccio biologico e quello socioculturale
L‟approccio biologico, poggia su una concezione di
fondamentalismo sessuale secondo il quale identità e ruolo di
genere sono da ricondurre al sesso geneticamente determinato,
lasciando la possibilità agli individui di collocarsi nelle due rigide
categorizzazioni di Maschile/Femminile determinando percorsi
interpretativi deterministici e riduzionistici.
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L‟approccio socioculturale, al contrario tende a riferire le matrici
della differenza sessuale ai processi culturali sociali, storici e
politico-ideologici.
Femminilità e mascolinità si configurano come dimensioni che sia
apprendono sulla base dell‟interiorizzazione da parte dei singoli
soggetti delle concezioni, delle credenze, delle norme che
ineriscono la stessa differenza sessuale.
Ciò si contrappone all‟idea di una sessualità innata e naturale: gli
individui si connotano sessualmente identificandosi e
appropriandosi di modelli socialmente condivisi.
Il concetto di genere, dimostra che la sessualità è un derivato del
rapporto tra individuo e società, il cui significato si modifica
costantemente e in modo dinamico.
Sesso e genere si costituiscono così come un complesso sistema che
è da intendersi come struttura determinante e fondante di qualunque
società funzionando come struttura dell‟agire sociale.
Nel particolare, dall‟analisi dei processi storico-sociale della cultura
occidentale si manifesta come il sistema patriarcale, che ne è alla
base, sia fondato su una profonda asimmetria nei rapporti sociali di
genere.
Questo modello, ha messo in luce l‟omosessualità come in una
dinamica di mancato accesso all‟ordine del simbolico secondo
paradigmi autonomi facendone un‟eterosessualità malata.
Il concetto di genere è ampiamente interpretabile e se ne
estendiamo questa caratteristica ne possiamo dedurre che, anche il
concetto di sesso potrebbe essere derivato dall‟esito di processi
culturali e dunque un prodotto culturale sottoposto a mutamento ed
evoluzione. Il sesso diventa, così, la rappresentazione politica e
culturale del corpo.
Il genere, rappresenta l‟organizzazione sociale della differenza
sessuale nel senso che non determina contrapposizioni fisiche e
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naturali tra uomo e donna, ma permette anzi di stabilire i significati
per le diversità corporee partendo dal presupposto che tali diversità
non sono naturalmente date ma socialmente costituite.
1.2.2 Verso il cambiamento
L‟individuo contemporaneo “ritratta” la propria individualità in una
società come quella odierna in costante cambiamento. Con la fine
dell‟età industriale sono venute meno le certezze e i riferimenti forti
che dominavano anche il concetto di genere, le categorie sessuali e
le aspettative sociali su queste cosi che gli individui si sono trovati
a dover fare i conti con quella che Baumann definirà una società
liquida.
Come in ogni epoca di transizione, anche la nostra è caratterizzata
da una sovrapposizione di valori nuovi su quelli vecchi; in un tale
contesto i modelli cui aderire sono molteplici e a volte in contrasto
tra loro e la comprensione e l‟adesione ai modelli diventano
complessi.
Questo accade quando la socializzazione non permette di
introiettare con chiarezza i valori e le norme di riferimento perché
questi stanno cambiando e ciò produce una difficoltà da parte
degli individui nel comprendere quali siano le effettive aspettative
sociali, rispetto ai ruoli che fino a quel momento erano della
propria categoria di appartenenza.
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In questo contesto è venuto sviluppandosi un processo che Beck
definisce di “individualizzazione” con tale concetto si deve
intendere la tendenza alla generale affermazione di forme e di
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ABBATECOLA, E., STAGI, L. E TODELLA, R., (a cura di), Identità senza confini : soggettività di
genere e identità sessuale tra natura e cultura, Milano , FrancoAngeli, 2008
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condizioni di vita individualizzate, che costringono le persone, pur
di sopravvivere, a fare di se stesse l’elemento portante della
progettazione e della conduzione della loro vita (Beck 2000b, 38).
Sembra quindi che neanche la propria identità sia definita o assunta
dalla propria appartenenza o dal ruolo sociale in cui siamo
collocati. Nulla è dato a priori o scontato e dunque sta a ogni
individuo, uomo e donna costruirsi la propria storia, la propria
biografia. Il luogo in cui si muovono oggi donne e uomini è dunque
caratterizzato dalla complessità mentre la ricerca dell‟identità
amplifica e arricchisce i suoi confini.
2.Letteratura e identità: quale rapporto?
2.1 L’esperienza interiore della lettura
Perché la letteratura per parlare dell‟identità?
Perché leggere, è una delle esperienze spirituali più intense, è uno
dei modi per entrare nel mondo da una prospettiva “altra”, uno
strumento e un percorso di conoscenza, è uno degli specchi che il
mondo ci mette a disposizione per guardarci e magari, vederci
davvero.
Il libro, mettendo nero su bianco la vita e le sue sfaccettature, ne
propone una visione inducendo, allo stesso tempo, a scoprirne di
nuove.
L‟atto della lettura è profondamente collegato con la crescita della
nostra interiorità: nel rapporto con il libro, il nostro orizzonte
interiore si allarga, si amplia come così la dimensione del nostro
“Sé” in un rapporto dialettico partecipato e intenso.
Il libro dunque ci apre a dimensioni altre da noi e dalle nostre
abitudini; leggere si rivela una vera propria esperienza di vita che
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entra dunque, a far parte di noi e della nostra spiritualità dilatandola
e arricchendola.
Se durante l‟infanzia la lettura ci accompagna verso la crescita e il
cambiamento con l‟adolescenza, che ne è l‟emblema, leggere
assume un valore aggiunto: risponde al bisogno di sondare il
mondo nelle sue sfaccettature, di confrontarsi con esso
raccogliendosi in uno spazio interiore verso il quale la lettura guida.
La comprensione è, infatti, l‟elemento fondante del periodo dello
sviluppo, del quale la ricerca e l‟affermazione della propria identità
sono il perno.
Senza un‟identità definita è difficile posizionarsi nel mondo,
compiere scelte coerenti, relazionarsi con gli altri, individuare una
linea di condotta che abbia un significato.
2.2 Un ponte tra esperienza e letteratura: il simbolo
L‟identità, si costruisce prima di tutto attraverso il linguaggio che,
tramite la concettualizzazione, permette di sviluppare la capacità di
astrazione ossia la capacità di rivolgere l‟attenzione su ciò che è
importante per noi stessi.
Con queste capacità, ciascuno di noi costruisce dei modelli di realtà
esteriori e interiori che ci servono per gestire i nostri
comportamenti nella socialità.
Il linguaggio fa dunque da “collante” attraverso la simbolizzazione
che ci permette di connettere aspetti assai diversi e complessi tra
loro della nostra esperienza.
Il simbolo, prodotto e identificato, si presta facilmente a essere
caricato di emotività e, nello stesso tempo a essere raccontato
verbalmente oppure, all‟occorrenza, analizzato in termini razionali.
E„ probabile che, per queste sue caratteristiche, la funzione
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simbolica sia in grado di costruire la struttura connettiva dell‟
identità.
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L‟ insieme dei simboli, che s‟intrecciano e completano tra loro,
rappresenta il cuore della nostra identità che mette in
comunicazione l‟espressione e le dinamiche interiori (i nostri
simboli) con il resto del mondo (i simboli della cultura.)
La letteratura, è strettamente a contatto con il linguaggio, con
l‟oralità e con la scrittura, tutti campi dove il simbolo ha un ruolo
privilegiato offrendo cosi un repertorio vasto di significati che
possono essere elaborati e utilizzati liberamente per la costruzione
dell‟identità personale.
Nonostante esistano altri linguaggi più direttamente fruibili o più
immediati, la letteratura s‟identifica come strumento preferenziale
per la sua complessità “positiva”e per la sua ricchezza di simboli da
interiorizzare ed esteriorizzare a piacere che entrano a far parte del
nostro patrimonio di conoscenze, emozioni e linguaggi dai quali
attingeremo nella costruzione dell‟identità.
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RINALDI G., giornalista, Sintesi dell‟‟intervento presentato presso l‟ “Associazione Cultura e
sviluppo” di Alessandria in data 14-12-06