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INTRODUZIONE
La società odierna ha sempre piø bisogno di energia per soddisfare la sua
domanda, quindi inizia ad incontrare dei limiti sempre piø evidenti tra i
quali la scarsità di importanti risorse naturali (incluse molte che sono
rinnovabili finchè il loro tasso di consumo non è troppo elevato) e la
crescente difficoltà del pianeta nel ricevere gli scarti. Per affrontare tali
problemi, l’uomo già da qualche tempo ha sviluppato e continua a
sviluppare soluzioni tecnologiche rivolte a ridurre sensibilmente l’entità dei
consumi, a parità di servizio reso. L’era dei combustibili fossili a basso
costo, durata circa 100 anni, sta mostrando una serie di segnali di crisi.
Purtroppo, in questi anni a causa della grande disponibilità di energia per
alimentare impianti di climatizzazione invernale ed estiva, si è considerato
poco il ruolo che l’involucro edilizio ha tradizionalmente rivestito nel
raggiungimento degli obiettivi di confort e benessere. Un’utilizzazione
efficace, accorta, razionale e sostenibile dell’energia riguarda, tra l’altro, i
prodotti petroliferi, il gas naturale e i combustibili solidi, che, pur
costituendo fonti essenziali di energia, sono anche le principali sorgenti
delle emissioni di biossido di carbonio.
E’ un dato di fatto che gli edifici sono responsabili del 40 % del
consumo globale di energia nell’Unione, destinato a crescere negli anni.
Pertanto, la riduzione del consumo energetico e l’utilizzo di energia da
fonti rinnovabili nel settore dell’edilizia sono misure importanti e
necessarie per ridurre la dipendenza energetica dell’Unione e le emissioni
di gas a effetto serra. Per adeguarsi al Protocollo di Kyoto, oltre a un
maggior utilizzo di energia da fonti rinnovabili, occorrono interventi mirati
a ridurre il consumo di energia nell’Unione. La riduzione del consumo
energetico e il maggior utilizzo di energia da fonti rinnovabili
rappresentano inoltre strumenti importanti per promuovere la sicurezza
dell’approvvigionamento energetico e gli sviluppi tecnologici e per creare
posti di lavoro e sviluppo regionale, in particolare nelle zone rurali.
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Quindi, l’obiettivo del lavoro di questa tesi è stato il seguente:
1. analizzare i consumi di energia nel mondo,
2. classificare le fonti energetiche disponibili, sia fossili che rinnovabili,
con i loro vantaggi, svantaggi e limiti,
3. descrivere le strategie per ridurre il consumo energetico e per
l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili nel settore dell’edilizia, le
quali costituiscono misure importanti necessarie per ridurre la
dipendenza energetica dell’Unione e le emissioni di gas a effetto
serra.
Si è proceduto in un'ampia fase di ricerca documentale e di
riorganizzazione della stessa, infatti le fonti utilizzate sono quindi in parte
bibliografiche e in parte rappresentate da leggi, decreti e in particolare dalla
“Direttiva 2010/31/CE”. Sulla base di questa documentazione molto
specifica è stato creato uno schema della tesi suddivisa per capitoli dei quali
adesso si darà una breve descrizione.
La tesi è composta da 5 capitoli comprese le conclusioni:
Gli obiettivi del capitolo 1 sono quelli di classificare le fonti energetiche
disponibili sia fossili che rinnovabili evidenziando i pro e i contro di
entrambi. Inoltre, saranno analizzati i problemi di approvvigionamento
energetico delle fonti fossili e tutte le problematiche correlate che esse
comportano per quanto riguarda gli aspetti socio economici e i problemi
legati all’ambiente, quali le calamità naturali e il riscaldamento globale. Si
vedrà come le Fonti Energetiche Rinnovabili possono essere una
soluzione alle problematiche elencate.
Gli obiettivi del capitolo 2 sono quelli di mettere in risalto attraverso il
World Energy Outlook (WEO 2010) quale è lo scenario energetico
mondiale, quali sono i consumi energetici sul ns. pianeta e gli obiettivi posti
con il Protocollo di Kyoto, il quale rappresenta un importante passo avanti
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nella lotta contro il riscaldamento planetario perchØ contiene obiettivi
vincolanti e quantificati di limitazione e riduzione dei gas ad effetto serra.
Gli obiettivi del capitolo 3 sono quelli di descrivere ed analizzare la
Direttiva 2010/31/CE la quale promuove il miglioramento della
prestazione energetica degli edifici all’interno dell’Unione, tenendo conto
delle condizioni locali e climatiche esterne, nonchØ delle prescrizioni
relative al clima degli ambienti interni e all’efficacia sotto il profilo dei
costi.
Gli Stati membri provvedono affinchØ:
a) entro il 31 dicembre 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione siano
edifici a energia quasi zero; e
b) a partire dal 31 dicembre 2018 gli edifici di nuova costruzione occupati
da enti pubblici e di proprietà di questi ultimi siano edifici a energia quasi
zero.
Gli obiettivi del capitolo 4 sono quelli di descrivere quali sono i
meccanismi degli incentivi fiscali (detrazione 55%) per i lavori di
riqualificazione energetica del sistema edificio-impianto. In particolar modo
verranno descritte quali sono le possibili soluzioni di intervento di
efficienza energetica nei vecchi e nei nuovo edifici.
Verranno ampiamente descritte:
- le tecniche attuali sull’isolamento termico dell’involucro edilizio per
limitare le perdite di energia, facendo qualche esempio;
- le tipologie di serramenti e infissi;
- i vantaggi delle caldaie a condensazione e delle caldaie a biomassa;
- i pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria;
- gli impianti di riscaldamento e di raffrescamento con pompe di calore
collegate a sonde geotermiche;
- gli impianti domotici a servizio degli edifici in particolar modo nella
gestione automatica degli impianti al fine di ottimizzare i consumi,
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- il rifasamento degli impianti elettrici per ridurre i costi dovuti alle penali
applicate dall’ente distributore se si scende sotto un limite del fattore di
potenza.
Al fine di dimostrare l’utilità degli interventi di efficientamento proposti si
riporta un caso pratico di riqualificazione energetica su una villetta
residenziale sita in Caserta.
CAPITOLO I: Fonti energetiche
1.1 Classificazione delle fonti
L’energia si presenta sotto varie forme: energia termica, energia radiante,
energia cinetica, energia elettrica e così via. Le varie forme possono essere
ottenute dalle diverse fonti che sono disponibili in natura.
Abbiamo le fonti "primarie" il cui contenuto energetico viene usato
direttamente e le fonti "secondarie" che possono essere ottenute
trasformando le fonti primarie. Facendo un esempio, la fonte di energia
primaria che alimenta una centrale elettrica può essere una o piø delle
seguenti: il petrolio, il metano, il carbone, l’uranio, il vento (energia eolica),
le correnti d’acqua (energia cinetica), il sole (energia solare). L’energia
prodotta alla fine del processo è l’energia elettrica, quindi una energia
secondaria. Il passaggio da fonti primarie a fonti secondarie provoca
sempre delle perdite (sprechi) e quindi occorre ridurre al minimo
impiegando sistemi di conversione ad alto rendimento. Le fonti energetiche
vengono classificate in rinnovabili e non rinnovabili.
Le fonti rinnovabili possono essere inesauribili, in grado di rigenerarsi con
continuità o con una velocità simile a quella con le quali vengono
consumate, mentre quelle non rinnovabili non si rigenerano con continuità,
come ad esempio il petrolio che ha impiegato milioni di anni e per lo piø
emette sostanze nocive per l’ambiente.
Come fonti non rinnovabili abbiamo i combustibili fossili quali il petrolio,
il carbone e il gas.
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• Il petrolio è una miscela naturale di idrocarburi (soprattutto carbonio e
idrogeno) che viene estratta dai giacimenti che si trovano nella crosta
terrestre a una profondità compresa tra poche decine e diverse migliaia
di metri. Lo si trova sotto la superficie terrestre a causa della
decomposizione di organismi marini e di piante che crescono sui
fondali oceanici. Una volta estratto viene raffinato e da esso si
ottengono prodotti molto utili come la benzina, il cherosene, gli oli per
motori diesel, gli oli per riscaldamento, i lubrificanti, etc..
• Il carbone fossile è noto come combustibile fino dall'antichità, ma è
diventato una fonte primaria di energia, solo in seguito alla Rivoluzione
Industriale avvenuta in Gran Bretagna, andando a sostituire il legno che
prima era quello piø utilizzato. I carboni sono rocce sedimentarie che si
sono formate dagli accumuli dei resti vegetali i quali sono stati
modificati dalle pressioni e dalle temperature che si trovano in
profondità nella crosta, e come nel caso del petrolio, anche il carbone
nasce attraverso una progressiva eliminazione, dai resti vegetali, di
componenti come idrogeno e ossigeno con un conseguente
arricchimento indiretto di carbonio che lo portano a diverse litologie a
seconda della percentuale di carbonio presente.
• Mentre, il gas naturale è un tipo di gas che viene prodotto dalla
decomposizione anaerobica di materiale organico. In natura lo troviamo
allo stato fossile, insieme al petrolio, al carbone oppure lo troviamo da
solo in giacimenti di gas naturale. Inoltre, viene anche prodotto nelle
discariche, durante la digestione negli animali e in altri processi naturali,
infine viene liberato nell'atmosfera anche dall'attività vulcanica.
Mentre come fonti rinnovabili abbiamo:
• Energia solare: l’energia elettromagnetica emessa dai processi di
fusione dell’idrogeno contenuto nel sole, raggiunge la superficie
terrestre e viene convertita in energia meccanica del vento e delle
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correnti marine e in energia chimica tramite la fotosintesi clorofilliana
(biomasse). Lo spettro in frequenza è continuo e la massima emissione
di energia avviene per lunghezze d’onda pari 0,5 μm, fig.1 .
Fig. 1
Gli impianti solari si distinguono in:
impianti solari termici: convertono l’energia solare in energia termica
per la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) e per il riscaldamento
degli ambienti (in bassa temperatura) ed in alta temperatura per il
riscaldamento di vettori termici (olio diatermico e sali fusi) per l’utilizzo
di calore in turbina per la produzione di energia elettrica;
impianti solari fotovoltaici: convertono l’energia solare in energia
elettrica sfruttando l’effetto fotovoltaico del silicio opportunamente
drogato. Le tipologie di celle fotovoltaiche piø utilizzate sono in silicio
monocristallino, policristallino e amorfo, anche se le piø promettenti
saranno quelli a concentrazione solare, a multi-giunzione e a celle
organiche con capacità produttive 10-100 volte maggiori di quelle a film
sottile.
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• Energia eolica: è una fonte indiretta dell’energia solare, si basa sulla
conversione dell’energia cinetica del vento in energia meccanica.
L’energia meccanica disponibile all’asse della turbina eolica, viene
convertita, tramite un generatore coassiale, in energia elettrica. La
collocazione delle turbine è sia su terra ferma (la piø utilizzata) e sia off-
shore (in mare), e quelle maggiormente utilizzate sono ad asse
orizzontale (HAWT) con tre pale. La tecnologia per tali impianti è
ormai matura e cresce di anno in anno.
• Energia idroelettrica: viene ricavata dal corso di fiumi e di laghi
costruendo apposite dighe e condotte forzate. L'energia potenziale
gravitazionale, posseduta da masse d'acqua in quota, viene convertita in
energia cinetica, e grazie ad un alternatore accoppiato ad una turbina, in
seguito viene convertita in energia elettrica. Nelle centrali a salto con
diga, si sfruttano le grandi altezze di caduta che sono disponibili nelle
regioni montane. Mentre, nelle centrali ad acqua fluente si utilizzano
grandi masse di acqua fluviale che superano piccoli dislivelli; per far
questo però il fiume deve avere una portata considerevole e un regime
costante.
• Biomasse: sono generate dalla fotosintesi clorofilliana con la
conversione di energia solare in energia chimica. Esse provengono dal
mondo vegetale o animale e da apposite colture per scopi energetici, tra
le quali quelle oleoginose per la produzione di biodiesel, quelle
alcoligene per la produzione di bioetanolo e additivi per benzine,
quelle legno-cellulosiche per la produzione di energia termica per il
riscaldamento, per l’acqua calda sanitaria e per la produzione di energia
elettrica. Mentre, con i residui zootecnici, agricoli, agroindustriali e la
frazione organico-biologica dei rifiuti solidi urbani si produce il biogas
da cui si può estrarre l’idrogeno, e con la combustione si può produrre
energia termica ed elettrica.
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• Energia geotermica: proviene dagli strati piø interni della terra e si
manifesta in piø modi, ad esempio attraverso l’attività dei vulcani sia
terrestri che marini, attraverso i gaiser, i fanghi termali, etc. L’energia
geotermica è l’unica fonte rinnovabile che non deriva dal sole; è sempre
presente anche di notte a differenza delle altre fonti rinnovabili. La
temperatura aumenta man mano che si scende al centro della terra, fino
ad arrivare ai 4000--5000 °C. In base alle temperature, l’energia
geotermica può essere così suddivisa:
Energia geotermica ad alta temperatura >180°C
Serve a produrre energia elettrica.
Energia geotermica a media temperatura (fra 100 e 180°C)
Serve, con il riscaldamento di un fluido secondario piø volatile, a
produrre energia elettrica.
Energia geotermica a bassa temperatura (fra 30 e 100°C).
Serve per impieghi industriali e per alimentare stabilimenti termali.
Energia geotermica a temperatura molto bassa < 30°C.
Le sue principali applicazioni riguardano il riscaldamento degli edifici e
la produzione di ACS.
• Energia del mare: tale energia proviene dalle onde, dalle correnti
marine, dalle maree, dai gradienti termici del mare, dai gradienti salini e
dalle biomasse marine. Tale energia non ha ancora un mercato vero e
proprio perchØ le tecnologie sono troppe costose. La maggiore
produzione di energia elettrica la si ricava dal moto ondoso con le
seguenti tecnologie: attenuatori, assorbitori puntuali, OWC,
overtopping.
1.2 Problemi di approvvigionamento energetico
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Le analisi riportate dalle fonti piø autorevoli del nostro pianeta, evidenziano
che entro un ventennio aumenteranno i consumi energetici globali del 50%,
mentre quelli di energia elettrica aumenteranno del 100%. Questo fatto
desta non poche preoccupazioni, quindi occorre pianificare delle strategie
appropriate affinchØ vengano sempre piø utilizzate le fonti rinnovabili, si
razionalizzi l’uso dei combustibili fossili e non da poco, si persegua la
strada dell’incremento dell’efficienza energetica (raggiungere un
determinato obiettivo con minori e migliori risorse).
Purtroppo prima o poi i combustibili fossili tradizionali quali il petrolio e i
suoi derivati, il gas e il carbone, si satureranno. Questo viene confermato
dalla BP la quale ha accertato, nel 2010, che le riserve sono sufficienti a
soddisfare la produzione globale ancora per
1
:
• altri 46,2 anni, per quanto riguarda il petrolio;
• altri 58,6 anni, per quanto riguarda il gas naturale;
• altri 118 anni, per quanto riguarda il carbone.
Le figure seguenti riportano il “Reserve-to-production (R/P) ratios” per
fonte fossile
2
.
1 Fonte: BP Statistical Review of World Energy June 2011 (bp.com/statisticalreview)
2 Fonte: BP Statistical Review of World Energy June 2011 (bp.com/statisticalreview)
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PETROLIO
GAS NATURALE
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1.3 Aspetti socio economici
3
Come sappiano, l’Italia è il paese Europeo che ha una maggiore dipendenza
dalle importazioni di combustibili fossili (petrolio e gas) provenienti dal
Nord Africa, ma la recente crisi libica ha creato ulteriori incertezze sul
futuro energetico della nostra nazione. Ma, nonostante sia aumentata
l’importazione di gas e si siano ridotti i consumi petroliferi, il petrolio
mantiene comunque il suo primato di principale fonte di energia primaria,
infatti, in Italia nel 2010 sono stati utilizzati 73,2 milioni di tonnellate di
petrolio, di cui il 93% importati dall’estero, che hanno soddisfatto oltre il
40% di tutti i consumi energetici nazionali. Comunque, il petrolio e i suoi
derivati anche se meno utilizzati per la generazione di energia elettrica,
continuano ad essere insostituibili nel settore dei trasporti e sono
3 Fonte Enel
CARBONE