2 Le tecnologie e gli standard abilitanti nel campo della
pubblica amministrazione 2.1 E-government Per e-government (anche e-gov o amministrazione digitale) si intende il processo di
informatizzazione della pubblica amministrazione, il quale, unitamente ad azioni di cambiamento
organizzativo, consente di trattare la documentazione e di gestire i procedimenti con sistemi digitali,
grazie all’uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT), allo scopo di
ottimizzare il lavoro degli enti e di offrire agli utenti (cittadini ed imprese) sia servizi più rapidi, che
nuovi servizi, attraverso, ad esempio, i siti web delle amministrazioni interessate.
Tecnologie Anche se l’E-Government è spesso pensato come "amministrazione on-line" o "amministrazione
basata su Internet", molte tecnologie di amministrazione elettronica non basate su Internet possono
essere inserite in questo contesto: telefono, fax, palmare, SMS, MMS e 3G, GPRS, WiFi, Wimax e
Bluetooth.
Altre tecnologie possono includere CCTV, sistemi di tracciamento, RFID, identificazione
biometrica, organizzazione del traffico stradale, applicazione dei regolamenti, carte d’identità, smart
card, o altre applicazioni del tipo NFC; tecnologie presso i seggi elettorali (in cui sono incluse il
voto elettronico non on-line), servizi amministrativi di erogazione radio-televisiva, e-mail, strutture
di comunità on-line, newsgroups (gruppi di discussione), mailing-list elettroniche, chat on-line e
tecnologie per la messaggeria istantanea. Ci sono anche alcune tecnologie specifiche di e-
government come m-government (mobile government), u-government (ubiquitous government) e g-
government (applicazioni GIS/GPS per l’amministrazione elettronica).
Sicurezza Se da un lato l'introduzione della tecnologia può portare dei benefici concreti all'attività
amministrativa, quali l'interoperabilità, la sburocratizzazione delle procedure, la riduzione degli
sprechi (quindi maggiore efficienza), ecc., dall'altro l'implementazione di reti, e altre tecnologie
analoghe, può comportare problemi dal punto di vista della sicurezza; per evitare accessi
indesiderati alle informazioni è quindi utile adottare forme di protezione del sistema attraverso
l'utilizzo di password, oppure identificando in maniera univoca l'utente che invia o accede alle
informazioni attraverso la firma digitale.
Implicazioni Da un punto di vista tecnologico, l’implementazione dell’amministrazione elettronica impatta sulle
concessioni elettroniche, interoperabilità (per esempio e-GIF) e questioni di semantica del web,
“legacy technology” (la coesistenza, o la sostituzione completa, del pre-e-government con sistemi di
e-government), e implicazioni nelle scelte dei software (fra software open source e proprietari e fra
linguaggi di programmazione), così come il blogging politico specialmente da parte del legislatore.
Ci sono anche altre questioni di organizzazione relative all’integrazione dei servizi, alle
amministrazioni digitali locali e autorità internet che includono ICANN, IETF e W3C, e
considerazioni di ordine finanziario, come il costo dell’implementazione/effetto sui budget esistenti,
gli effetti sugli obiettivi di governo e sui finanziamenti.
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In Italia Nel 2005 in Italia è stato emanato il Codice dell'Amministrazione Digitale (d.lgs. 82/2005), entrato
in vigore il 1º gennaio 2006. Nel Codice sono disciplinate numerose fattispecie che, in taluni casi,
esulano dal carattere pubblicistico che connota detto testo normativo. Basti pensare alla disciplina
del documento informatico e della firma digitale, che trova applicazione anche nei rapporti fra
soggetti privati e non solo nell’ambito dei rapporti fra privati e pubblica amministrazione o fra
pubbliche amministrazioni.
Anche la pubblica amministrazione locale può usufruire dei servizi e-government creati dalla
Pubblica Amministrazione Centrale per dare accesso alle banche dati in suo possesso. I principali
servizi offerti dalla PAC alle PAL sono il collegamento alla banca dati dell'Anagrafe tributaria
tramite il Siatel, il collegamento alla banca dati dell'Agenzia del territorio tramite il SISTer, il
collegamento alle Camere di commercio con InfoCamere e Telemaco ed il servizio di acquisti in
rete di Consip.
PAC e piccole imprese I programmi di e-government, verso le piccole e medie imprese, modernizzano le procedure degli
adempimenti riducendo i tempi della burocrazia. L'obiettivo è creare un canale preferenziale di
contatto tra lo Stato e il cittadino attraverso internet. Ad esempio: la compilazione della
dichiarazione dei redditi (Unico, Iva, 770) avviene con invio telematico attraverso l'utilizzo di
particolari software.
Il Portale per i Servizi integrati alle imprese si presenta come uno sportello telematico, tramite il
quale è attualmente possibile compilare la modulistica per svolgere i diversi obblighi
amministrativi, senza doversi recare agli sportelli tradizionali. Dopo aver effettuato la richiesta di
certificazione o documentazione, si ottiene una ricevuta di avvenuta consegna con il corrispondente
numero di protocollo, da utilizzare per controllare lo stato di avanzamento della pratica. Gli enti che
erogano alcuni servizi: Camere di Commercio, l'INPS, l'INAIL.
Lo sviluppo dell'e-government, sia a livello centrale, per quanto riguarda i servizi tributari, sia a
livello locale, nel supporto allo sviluppo delle imprese, è in continua crescita.
Le imprese possono richiedere il rilascio di autorizzazioni di tipo sanitario, commerciale, edilizio,
artigianale, di servizi. Pagare on-line (con smart card o carte di credito) anche i servizi per le
imprese o quelli generici, le sanzioni. Per permettere lo svolgimento delle pratiche on-line si può
apporre la firma digitale.
Impresa in un Giorno Il portale www.impresainungiorno.gov.it è il sistema nazionale a supporto della rete degli Sportelli
unici delle attività produttive e rappresenta il punto unico di contatto (PSC) previsto dalla Direttiva
Servizi (Direttiva 123/2006/EC ). Il portale non è ancora attivo con la sua piena funzionalità poiché
la legge di riforma degli sportelli unici non ha ancora concluso il suo iter operativo, ma le funzioni
di Punto unico di contatto sono già attive grazie ad un Contact Center predisposto per ricevere e-
mail con richieste di informazioni su come svolgere attività di prestatore di servizi.
Il portale si rivolge ai prestatori di servizi (titolari di aziende e imprenditori) di un qualsiasi Stato
membro dell'Unione Europea che intendano svolgere la loro attività in Italia.
Allo stesso modo si rivolge ai prestatori di servizi stabiliti in Italia che volessero operare in altri
paesi dell’Unione Europea.
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HOME PAGE DEL SITO WWW.IMPRESAINUNGIORNO.IT 2.2 W3C (World Wide Web Consortium)
Sito ufficiale: www.w3.org
Nell'ottobre del 1994 Tim Berners Lee, padre del Web, fondò al MIT (Massachusetts Institute of
Technology), in collaborazione con il CERN (il laboratorio dal quale proveniva), un'associazione di
nome World Wide Web Consortium (abbreviato W3C), con lo scopo di migliorare gli esistenti
protocolli e linguaggi per il World Wide Web e di aiutare il web a sviluppare tutte le sue
potenzialità.
Membri Il W3C comprende circa 350 membri, tra i quali:
aziende informatiche di primaria importanza: Adobe, Apple, Cisco Systems, Google, IBM, Intel,
Microsoft, Oracle, Siemens, Sony e Sun Microsystems;
compagnie telefoniche come Ericsson, Nokia, NTT DoCoMo;
società di grandi dimensioni appartenenti ai più svariati settori, ma strategicamente interessate alla
crescita del Web: American Express, Agfa-Gevaert N. V., Boeing, ChevronTexaco;
organizzazioni non-profit come la Mozilla Foundation e The Open Group;
università e istituzioni per la ricerca : il CSAIL del MIT, Inria e altri membri dell'ERCIM e Keio
University; altre istituzioni ospitano gli uffici nazionali del Consorzio: per l'Italia l'ISTI di Pisa del
CNR; sono numerose le università e gli istituti di ricerca tra i più prestigiosi: Academia Sinica, la
Library of Congress, il Los Alamos National Laboratory, il National Institute of Standards and
Technology.
L'importanza dei suoi membri fa del W3C un organismo di grande autorevolezza e molti sono
portati a chiamarlo il Consorzio, per antonomasia.
Obiettivi 1. Il web ormai non è più uno strumento per «appassionati», ma è diventato parte integrante
della vita comune dell'essere umano. Attualmente esistono diversi tipi di apparecchi (come
cellulari e PDA) che accedono ad internet. Ciò è possibile solo grazie ad un «comune
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linguaggio di comunicazione» (nello specifico protocollo di comunicazione e linguaggio in
cui è scritto il file) tra server, PC ed altri dispositivi. Il W3C si occupa di aggiornare e creare
queste specifiche.
2. Il Web ha un potenziale praticamente illimitato, ed apre nuove strade ai portatori di
handicap, anche gravi. Il W3C cerca di studiare i modi per rendere quanto più agevole
l'accesso al web da parte di queste persone diversamente abili.
3. Il web è unico perché è libero. Chiunque può creare un documento html e metterlo
gratuitamente online. Il W3C cerca di evitare che interessi di qualsiasi genere possano porre
un freno a questa assoluta libertà.
Come lavora Questa sezione sugli argomenti associazioni e Internet è solo un abbozzo. Contribuisci a migliorarla
secondo le convenzioni di Wikipedia.
Per comodità, le attività del W3C sono state divise in 4 aree di lavoro (in gergo chiamate domini):
1. Architecture Domain: ha il compito di gestire la tecnologia che è alla base del web.
2. Interaction Domain: cerca di semplificare l'interazione uomo-informazioni ed il modo di
connettersi al web.
3. Technology and Society Domain: ha il ruolo di adattare l'infrastruttura tecnologica agli
interessi sociali, legali e pubblici.
4. Web Accessibility Initiative (WAI): il suo lavoro è garantire che chiunque possa sfruttare
appieno le potenzialità del web. Il suo lavoro si articola in 5 aree tematiche: tecnologia, linee
guida, strumenti, educazione ed aiuto ai bisognosi, ricerca e sviluppo.
In più esiste la Quality Assurrance che formalizza i progressi fatti dai domini in documenti
(chiamati Recomendations) che sono la principale fonte d'informazione per chiunque voglia creare
nel web, e la Patent Policy che si assicura che questi progressi non violino alcun diritto d'autore o
brevetto.
Gli standard definiti Nell'ambito del W3C sono stati proposti, discussi, definiti e ufficializzati oltre 50 standard
industriali di vasta portata:
HTTP (HyperText Transfer Protocol)
URI
URL (in collaborazione con IETF)
HTML (HyperText Markup Language)
XML e i linguaggi da questo derivati:
EXI (Efficient XML Interchange)
XProc (XML Pipeline Language)
XPointer (XML Pointer)
XML Processing Model XML Schema XML Signature XHTML (eXtensible HyperText Markup Language)
MathML (Mathematics Markup Language)
SVG (Scalable Vector Graphics)
XForms XPath INTEROPERABILITA' NELLE PROCEDURE DI SPORTELLO UNICO Pagina 42 di 130
XQuery CSS (Fogli di stile a cascata)
XSLT (Extensible Stylesheet Language Transformations)
CGI (Common Gateway Interface)
DOM (Document Object Model)
GRDDL (Gleaning Resource Descriptions from Dialects of Languages)
OWL (Controllo dei contenuti)
RDF (Controllo dei contenuti)
SMIL (Synchronized Multimedia Integration Language)
SML (Service Modeling Language)
SOAP (Simple Object Access Protocol)
PICS (Platform for Internet Content Selection)
WAI (Linee guida per l'accessibilità)
DOM (Linee guida per l'interfaccia)
PICS (Linee guida per le piattaforme)
POWDER (Protocol for Web Description Resources)
PNG (formato grafico)
InkML (formato per inchiostro digitale)
Nell'ambito del W3C vengono sviluppati prodotti software open source e pubblicazioni liberamente
scaricabili finalizzati alla promozione e al sostegno del WWW. In particolare si segnalano il
browser/web-editor Amaya, la piattaforma Java per HTTP 1.1 Jigsaw, la Web API Libwww. Sono
poi resi disponibili vari programmi validatori: per fogli di stile CSS, per HTML e i linguaggi
collegati, per i sistemi di link, per RDF, per XMLSchema, ... .
Il Consorzio organizza e promuove nell'ambito internazionale convegni e seminari volti a stimolare
e discutere criticamente le prospettive del Web ed a stimolare l'adozione delle sue Raccomandazioni
e Linee guida.
Considerando nel loro complesso le specifiche, gli strumenti e le attività promozionali sviluppati
nell'ambito del W3C si deve sottolineare che essi compongono un disegno complessivo di grande
portata e lungimiranza, basato su una lucida consapevolezza dell'importanza che il Web riveste per
il mondo attuale.
Molte delle iniziative del Consorzio hanno avuto pieno successo. Di fatto ha determinato vari
standard ampiamente adottati, la cui autorevolezza ha dato ordine e organicità alla crescita del Web
dagli ultimi anni '90 ad oggi. Occorre dire che alcune Raccomandazioni sono state definite dopo
dibattiti molto accesi che hanno visto lo scontro di grandi interessi industriali contrapposti. In
questo senso il Consorzio si può considerare un ambiente che favorisce il raggiungimento di
compromessi molto utili per la crescita aperta del Web.
Altre iniziative invece non hanno ottenuto le adesioni sperate e molti standard avanzati non si sono
imposti (ancora?). In particolare, mentre XML viene adottato da numerose nuove iniziative di
interscambio di documenti e di interoperabilità, la transizione per i documenti più basilari da HTML
ad XHTML, anche se va nella direzione della piena adozione di XML, sembra poco rilevante.
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2.3 XML (eXtensible Markup Language)
XML è un metalinguaggio di markup, ovvero un linguaggio marcatore che definisce un
meccanismo sintattico che consente di estendere o controllare il significato di altri linguaggi
marcatori [3].
Utilizzo Rispetto all'HTML, l'XML ha uno scopo ben diverso: mentre il primo definisce una grammatica per
la descrizione e la formattazione di pagine web e, più in generale, di ipertesti, il secondo è un
metalinguaggio utilizzato per creare nuovi linguaggi, atti a descrivere documenti strutturati. Mentre
l'HTML ha un insieme ben definito e ristretto di tag, con l'XML è invece possibile definirne di
propri a seconda delle esigenze.
L'XML è oggi molto utilizzato anche come mezzo per l'esportazione di dati tra diversi DBMS.
Sintassi L'XML, come l'HTML, utilizza dei marcatori, chiamati tag, per assegnare una semantica al testo. È
molto rigido sulla sintassi da seguire rispetto all'HTML ed è pertanto necessario rispettare alcune
regole:
• i tag non possono iniziare con numeri o caratteri speciali e non possono contenere spazi;
• i tag devono essere bilanciati, ovvero non sono consentiti errori di annidamento;
• XML è case sensitive quindi il tag cognome e il tag COGNOME sono considerati come due
tag diversi;
• è possibile anche definire tag vuoti che vengono aperti e immediatamente chiusi:
Per poter essere correttamente interpretato da un browser, un documento XML deve essere ben
formato, deve cioè possedere le seguenti caratteristiche:
• un prologo, che è la prima istruzione che appare scritta nel documento. Es: <?xml
version="1.0" encoding="ISO-8859-1"?>.
• un unico elemento radice, ovvero il nodo principale, chiamato root element, che contiene
tutti gli altri nodi del documento;
• all'interno del documento tutti i tag devono essere bilanciati.
Se il documento XML non contiene errori si dice Well Formed (scritto correttamente). Se il
documento è well formed e in più rispetta i requisiti strutturali definiti nel file DTD o schema XML
associato viene chiamato Valid (valido).
Tecnologie di supporto DTD (Document Type Definition)
XML Schema (serve a definire la struttura di un documento XML)DTD
Xlink (serve a collegare in modo completo due documenti XML)
XSL (eXtensible Stylesheet Language)
Xpointer (se rve ad identificare univocamente precise porzioni di un documento XML)
XQuery (è un linguaggio di query concepito per essere applicabile a qualsiasi sorta di
documento XML e si basa sull'utilizzo di XPath per la specificazione di
percorsi all'interno di documenti.)
SAX (Simple API for XML)
DOM (è un'interfaccia di programmazione)
SVG (Scalable Vector Graphics)
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VML (Vector Markup Language) sono standard per la creazione di immagini
WDDX (Word Data Description Excange)
Xforms (è un linguaggio nato per creare moduli (forms) di tipo HTML all'interno di
un documento XML.
SMIL (Synchronized Multimedia Integration Language)
MathML (Mathematical Markup Language)
X3D (eXtensible 3D)
XBRL (eXtensible Business Reporting Language)
2.4 WSDL (Web Services Description Language)
WSDL è un linguaggio formale in formato XML utilizzato per la creazione di "documenti" per la
descrizione di Web Service [3].
Mediante WSDL può essere, infatti, descritta l'interfaccia pubblica di un Web Service ovvero creata
una descrizione, basata su XML, di come interagire con un determinato servizio: un "documento"
WSDL contiene infatti, relativamente al Web Service descritto, informazioni su:
• cosa può essere utilizzato: le "operazioni" messe a disposizione dal servizio;
• come utilizzarlo: il protocollo di comunicazione da utilizzare per accedere al servizio, il
formato dei messaggi accettati in input e restituiti in output dal servizio ed i dati correlati,
ovvero i "vincoli" (bindings in inglese) del servizio;
• dove utilizzare il servizio: cosiddetto endpoint del servizio che solitamente corrisponde
all'indirizzo - in formato URI - che rende disponibile il Web Service.
Le operazioni supportate dal Web Service ed i messaggi che è possibile scambiare con lo stesso
sono descritti in maniera astratta e quindi collegati ad uno specifico protocollo di rete e ad uno
specifico formato.
Il WSDL è solitamente utilizzato in combinazione con SOAP e XML Schema per rendere
disponibili Web Services su reti aziendali o su internet: un programma client può, infatti, "leggere"
il documento WSDL relativo ad un Web Service per determinare quali siano le funzioni messe a
disposizione sul server e quindi utilizzare il protocollo SOAP per utilizzare una o più delle funzioni
elencate dal WSDL.
La versione 1.1 di WSDL non è stata adottata come standard dal World Wide Web Consortium
(W3C).
Il 26 giugno 2007 la versione 2.0 è stata promossa a standard ufficiale (in forma di
"raccomandazione") dal W3C.
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