4
Questa soluzione è stata dettata in parte da una scelta
deliberata, ma anche da esigenze indipendenti dalla mia volontà. I1
problema di fondo è che la ricerca sul fenomeno Internet è quanto di
più paradossale possa esistere. Per la prima volta nella storia, esiste
una diffusa consapevolezza che la mutazione tecnologica a cui stiamo
assistendo avrà molto probabilmente degli esiti rivoluzionari. Ed in
effetti troviamo una messe sterminata di titoli ed articoli nei giornali,
di trasmissioni televisive2, di libri, di nuove riviste dedicate
interamente ad Internet. Negli Stati Uniti, sono prontamente stati
attivati corsi universitari dedicati alle nuove tecnologie
dell'informazione e alle mutazioni sociali, politiche, economiche che
esse stanno provocando; corsi basati spesso sull'insegnamento
direttamente attraverso la Rete. In effetti però, ad un esame più
attento, tutto questo materiale si segnala per la sua mancanza di
profondità. Scrive Furio Colombo, che "non ci sono intellettuali, non
ci sono teorie, non ci sono modelli di pensiero su cui orientarsi"3. Ci
troviamo di fronte a descrizioni superficiali, acritiche,
frettolosamente ottimistiche, dettate dall'esigenza di dire comunque
qualcosa, senza preoccuparsi dell'effettiva sensatezza delle proprie
osservazioni, spesso utilizzando categorie concettuali che non possono
tener conto di ciò che è rivoluzionariamente nuovo4. La riflessione su
2 Un esempio significativo è lo speciale "La révolution Interne,", programma
dedicato agli effetti sociali, culturali e politici della Rete, trasmesso dall'emittente
franco-tedesca ARTE il 19 novembre 1995.
3 F. Colombo, "Il Paradiso secondo Bill Gates", La Repubblica, 22 novembre 1995,
p.31
4 G. Agnese, "l,c ombre dei nocchieri", Mass Media, 1994 e H. Schiller, "Ces
prêtres branchés de l'ère numérique", Le Monde Diplomatique, 1996, p.24. Il
problema della superficialità della riflessione su Internet, insieme ad altri
5
Internet è tanto più necessaria quanto più ci si convinca che non
esiste in materia alcun determinismo tecnologico semplice5, che
l'avvento di Internet non condurrà automaticamente ad un mondo
migliore per il genere umano nel suo complesso. Internet va studiato
soprattutto in chiave di scelte e progetti che potranno consentirci di
orientarne lo sviluppo secondo direttrici da noi stabilite. Per scegliere
coscienziosamente è però necessario conoscere il problema nei suoi
più inaccessibili dettagli, relativi sia alle tecnologie che al versante
comunicativo della Rete, e tenendo inoltre conto delle caratteristiche
fondamentali del sistema sociale, economico, politico e culturale,
nella sua estensione internazionale, su cui Internet verrà ad
esercitare i suoi impulsi trasformativi.
Per evitare di essere contagiato dalla frenesia descrittivista,
ho cercato di pormi al di fuori del flusso degli eventi, organizzando il
mio lavoro e le mie osservazioni in un arco di tempo abbastanza
dilatato, cercando sempre di analizzare la realtà a partire da una
pluralità tendenzialmente vasta di punti d'osservazione. Il primo
risultato di questo approccio per così dire diluito è la chiara
percezione di Internet come fenomeno rivoluzionario. Quel che
intendo con il termine "rivoluzione" è innanzitutto una profonda
discontinuità, un mutamento radicale che investe la società nel suo
complesso, e nelle sue sfaccettature fisiche, economiche e politiche.
interessanti temi correlati, mi è stato personalmente illustrato da Gino Agnese,
direttore della rivista Mass Media, in un'intervista realizzata nel mese di
dicembre 1996.
5
P. Lévy, L'intelligenza collettiva, Milano, 1996, p.15 (edizione originale
L'intelligence collective, Paris, 1995).
6
Una rivoluzione che, per usare le categorie indicate da Bobbio6, è
caratterizzata dal mutamento nel movimento.
Mutamento profondo ed irreversibile, creatore di un ordine di
cose assolutamente originale, ma soprattutto mutamento nella
subitaneità e nella velocità, mutamento in tempo reale, quasi per
contagio virale. E' importante sottolineare questa dimensione della
velocità7, visto che non solo la rivoluzione avviene a ritmi vertiginosi,
ma è soprattutto produttrice essa stessa di un'accelerazione sensibile
nello sviluppo della società. Essa può essere messa in relazione con le
altre rivoluzioni tecnologiche che l'hanno preceduta, le rivoluzioni
neolitica, tipografica ed industriale: tutte produttrici di mutamenti
alla radice del sistema, di una transizione profonda caratterizzata
dalla comparsa di forme strutturali qualitativamente diverse dalle
precedenti. Questa quarta tappa nello sviluppo della società è
solitamente denominata information revolution. Io preferisco
chiamarla Rivoluzione ConNet tiva, poiché ritengo che solo l'ultima
fase del processo di diffusione delle tecnologie informatiche, ossia
l'avvento di Internet, abbia caratteristiche e possibili effetti
rivoluzionari. E la specificità della Rete delle reti è proprio quella di
mettere in relazione tra di loro, di connettere in maniera solida e
duratura, individui fisicamente separati.
Il mio compito è stato quello di cercare di capire quali
potranno essere le nuove forme sociali e politiche prodotte da questa
rivoluzione, basandomi sia su quello che già oggi si può percepire, sia
6 Cfr. N. Bobbio, "La rivoluzione tra movimento e mutamento", Teoria Politica,
1989.
7 P. Lévy, L'intelligenza collettiva, p.30.
7
sui trend facilmente discernibili, oltre a portare alle estreme
conseguenze le potenzialità insite nelle nuove tecnologie. Una tesi sul
futuro, in un certo senso, un futuro che non è però quello normativo,
quello desiderabile, ma quello che viene definito exploratory, legato a
ciò che è possibile e plausibile8. Questa tesi, occorre precisare, è
comunque orientata su di un futuro ben circoscritto, quello
riguardante le Relazioni Internazionali, una dimensione su cui è
stato scritto davvero ben poco. Si potrebbe obiettare che questa
carenza di studi è determinata dalla mancanza di legami tra
l'avvento di Internet e la disciplina delle Relazioni Internazionali.
Nella mia tesi cercherò di mostrare come, al contrario, questi legami
esistono - seppur in alcuni casi in maniera indiretta - ed abbiano una
rilevanza primaria. Un recentissimo articolo apparso su Foreign
Affairs, infatti, definisce la rivoluzione informatica, con particolare
riferimento al settore delle telecomunicazioni (in sostanza, quella che
io chiamo Rivoluzione ConNettiva), the most powerful engine of
change in the relative decline of states and the rise of nonstate
actors.”9
Dopo aver presentato, nel primo capitolo, le caratteristiche
tecniche di Internet, soprattutto per quanto riguarda il suo versante
comunicativo, nel secondo e terzo capitolo cercherò di evidenziare in
maniera specifica come la Rivoluzione ConNettiva determini la
prepotente ascesa sulla scena internazionale sia di attori
8 Th. Gordon, "The Methods of Future Research", The Annals of The American
Academy of Political Sciences, 1992, p.26.
9 J. Mathews, "Power Shift", Foreign Affairs, 1997, p.51. Anche l'autrice di questo
articolo sottolinea come le conseguenze di carattere politico e sociale della
Rivoluzione ConNettiva "sono state quasi completamente ignorate."
8
completamente nuovi, sia di attori già esistenti, che però grazie ad
Internet possono servirsi di nuovi strumenti d'azione
straordinariamente efficaci.
Nel secondo capitolo, dedicato alla dimensione sociale di
Internet, analizzerò le caratteristiche delle comunità virtuali, gruppi
sociali che si formano nel cyberspazio e sono composti da individui
globalmente dispersi; e delle comunità diasporiche, formate da
individui appartenenti allo stesso gruppo etnico ma che si trovano
fisicamente separati, individui che grazie agli strumenti comunicativi
conNet tivi possono creare nuovi legami sociali e rinsaldare quelli
esistenti. Soprattutto, lo schema teorico della communitas, ideato
dall'antropologo americano Victor Turner - schema che ho scelto per
spiegare le modalità di formazione e di funzionamento dei gruppi
sociali virtuali - mi consentirà di mettere in evidenza come questi
gruppi abbiano le potenzialità per esercitare in modo non-spaziale
delle funzioni oggi di pertinenza degli stati-nazione o di altri enti
territoriali.
Nel terzo capitolo, invece, presenterò le rinnovate modalità
d'azione di tutti quei gruppi d'opposizione, già esistenti, che si
servono del cyberspazio per diffondere informazioni alternative con lo
scopo di rompere il monopolio sui mass media tradizionali
normalmente detenuto da stati autoritari e totalitari. Inoltre, in
questo capitolo, analizzerò la struttura, la membership e gli obiettivi
transnazionali di quelle che definisco organizzazioni internazionali
conNet tive, delle organizzazioni non governative che hanno ormai
9
assunto un ruolo di primo piano sulla scena internazionale
utilizzando la Rete.
Nel quarto capitolo, tenendo ben presenti gli elementi
scaturiti dall'analisi della dimensione sociale ed interattiva, tenterò
di delineare le trasformazioni che l'ordinamento internazionale
potrebbe subire a causa dell'avvento di Internet. Per comprendere
appieno questi processi evolutivi, è comunque indispensabile
analizzare le linee evolutive della politica internazionale, sulle quali
gli effetti provocati da Internet vanno ad innestarsi. Queste linee
evolutive sembrano determinare la progressiva erosione delle
prerogative sovrane degli Stati, che vengono a perdere la loro
centralità funzionale, in virtù dell'azione di forze sia transnazionali
che subnazionali. La Rivoluzione ConNet tiva dispiega i suoi effetti
proprio a partire da questi processi già in atto, determinandone
un'amplificazione. In primo luogo, l'erosione delle prerogative
sovrane degli Stati viene notevolmente accelerata, soprattutto a
causa della comparsa di nuove forme di azione politica - che ho
definito attivismo online - e della progressiva coagulazione di nuovi
attori internazionali, in grado di assumere in prima persona alcune
delle funzioni oggi di pertinenza degli Stati. In secondo luogo, si
possono notare i primi segnali della creazione di una vera e propria
dimensione globale e sopranazionale della politica, fondata non
sull'omogeneizzazione da parte di forze egemoniche, ma sulla
valorizzazione della diversità. L'insieme di queste trasformazioni
implica una vera e propria riorganizzazione sistemica, il cui probabile
esito sarà quella che ho chiamato una cosmopolis conNettiva, un
10
ordine internazionale fondato su elementi fortemente diversificati,
soprattutto culturalmente, ma saldamente interrelati grazie all'uso
degli strumenti comunicativi di Internet. Inoltre, questo modello
prevede un altissimo grado di decentralizzazione delle capacità
decisionali, in base al principio della specializzazione delle funzioni,
capacità che nel caso di problemi d'interesse globale verrà assunta da
agenzie sovranazionali.
La cosmopolis conNettiva è comunque l'espressione in forma
sintetica di uno scenario solamente prevedibile. Nel quinto e
conclusivo capitolo mi soffermerò proprio ad analizzare tutti quegli
ostacoli che rendono la sua realizzazione altamente problematica. Si
tratta sia di ostacoli strutturali, legati alle difficoltà oggettive che
impediscono una diffusione delle tecnologie conNet tive veramente
globale ed uniforme; sia soprattutto di ostacoli politici, legati alle
misure che alcuni Stati, soprattutto mediorientali ed asiatici, hanno
adottato per cercare di arginare il libero flusso informativo di
Internet. Riguardo a queste misure, cercherò di mostrare che, anche
se esse vengono presentate come un antidoto nei confronti dell'
"inquinamento spirituale" provocato dai modelli culturali occidentali
diffusi tramite la Rete, esse sono l'estremo e disperato tentativo di
alcuni stati autoritari di rallentare il processo di erosione della loro
sovranità da tempo in atto.
11
INTERNET: LA RETE DELLE RETI
Anything, anywhere, anytime
In questo primo capitolo cercherò di descrivere Internet da un punto
di vista tecnico, delineandone le caratteristiche di fenomeno
informatico e di mezzo di comunicazione10. Ovviamente, essendo
questa una tesi in Relazioni Internazionali, cercherò di essere
estremamente sintetico, soffermandomi solo su quei punti che
sembrano essenziali per lo sviluppo del mio ragionamento.
1.1 - Principi del networking
La parola Internet fa ormai parte a pieno titolo della lingua italiana.
E' una parola usata nei contesti più vari e mutevoli, da persone
appartenenti ad ogni gruppo sociale o classe d'età, ma sempre tesa ad
indicare apertura mentale, libertà, progresso, successo professionale.
In realtà, la parola Internet ha innanzitutto un significato concreto,
che può essere compreso appieno servendoci di altre parole.
In primo luogo, dobbiamo far riferimento al concetto di
network. Un network, dal punto di vista informatico, è un insieme di
10 Per approfondire questi temi, soprattutto riguardo alla storia e alle
caratteristiche tecniche di Internet, cfr. V. G. Cerf, "Computer Networking: Global
Infrastructure for the 21th Century", documento elettronico; J.-C. Guédon, La
planète cyber, Paris, 1996; H. Hardy, "The History of the Net", documento
elettronico; B. P. Kehoe, Zen and the Art of Internet, Englewood Cliffs, 1994; E.
Krol, The Whole Internet: User’s Guide & Catalog, Sebastopol, 1994; T. Laquey
and J. C. Ryer, The lnternet Companion,, Reading, 1993; J. Palme, Electronic
Mail, Boston & London, 1995; J. Quarterman, "The Global Matrix of Minds", in L.
Harasim (ed.), Global Networks, Cambridge, 1933.
12
computer connessi tra di loro attraverso due elementi: un protocollo,
un programma informatico che, utilizzando un codice di regole
standardizzate, consente lo scambio di informazioni; ed un legame
fisico, sia esso una normale linea telefonica, un cavo coassiale, delle
fibre ottiche, un ponte radio o un sistema satellitare, un elemento di
contatto che rende la trasmissione materialmente possibile. Questo
principio e' valido anche per collegare networks con altri networks.
Sempre utilizzando un protocollo, è possibile far comunicare sistemi
di networks formati da computer che possono anche avere
configurazione e sistema operativo di diversa concezione. Tale
network di networks prende il nome di internet11. Ed Internet, quello
con la lettera maiuscola, non è altro che l'internet più famoso e
diffuso al mondo12.
I1 secondo termine che ci permette di descrivere la natura
delle comunicazioni in rete è packet switching, tradotto in italiano
con commutazione di pacchetto: un processo, sempre di natura
11 La parola internet deriva, per contrazione, dall'espressione inglese
interconnected networks, ossia networks interconnessi.
12 Il sistema formato da tutti i networks esistenti, Internet, UUCP, FidoNet,
BITNET, oltre a singole BBS private, viene definito da J. Quarterman "the
Matrix". Ad esser precisi, alcuni di questi networks possono non essere
direttamente collegati tra di loro, in quanto si servono di protocolli diversi.
Tuttavia, la presenza di punti d'interscambio denominati gateways, in cui i
pacchetti d'informazioni subiscono un processo di conversione che li rende
compatibili, consente almeno lo scambio della posta elettronica e l'esistenza della
Matrix in quanto sistema di networks interagenti. 1,'esistenza dei gateways è
fondamentall soprattutto riguardo ai providers commerciali (negli Stati Uniti sono
molto diffusi Prodigy, America On 1,ine e Compuserve), che in origine non
avevano alcun contatto con la Rete e costituivano una sorta di universo parallelo.
Grazie ai gateways, gli utenti di questi providers, oltre ad avere spazi di
discussione ed altri servizi ad essi riservati, possono trasmettere attraverso la
Rete posta elettronica e persino servirsi del web.
13
informatica, che agevola lo scambio di dati espressi in linguaggio
binario. Quando un qualsiasi utente decide di trasmettere delle
informazioni attraverso la Rete, il suo messaggio viene digitalizzato
in pacchetti, ognuno dotato di indirizzo sorgente, numero progressivo
di riconoscimento, ed indirizzo di destinazione, che vengono inviati
separatamente.
Questo processo, nel caso di Internet, è possibile grazie
all'utilizzo di un protocollo specifico, il TCP/IP. I1 Transmission
Control Protocol (TCP) trasforma i messaggi in pacchetti e li
riconverte poi in messaggi al momento dell'arrivo a destinazione.
L’Internet Protocol (IP), invece, provvede ad indirizzare i pacchetti
verso la loro destinazione, senza comunque definire il loro percorso.
La trasmissione dei dati, ossia il viaggio attraverso la Rete dei
pacchetti, avviene sfruttando ogni singolo computer d'interscambio
disponibile, evitando le eventuali interruzioni nella Rete. Ciò è
possibile perché il sistema non si basa sull'esistenza di un unico
centro, gerarchicamente superiore, destinato a distribuire le
informazioni a computer strutturalmente subordinati. Di converso,
all'interno di Internet ciascun computer può svolgere - e di fatto
svolge - le funzioni di centro, senza differenze di status, consentendo
in ogni situazione il passaggio dei pacchetti di informazioni verso la
loro destinazione ultima. La ragione di questo modo peculiare di
trasmissione dei dati è da ricercare nella situazione contingente in
cui Internet ha avuto origine.
Prima di passare, nel prossimo paragrafo, a descrivere la
nascita della Rete delle reti, è necessario analizzare un ultimo
14
concetto, il modello client-server, che costituisce la base
dell'architettura comunicativa di Internet. Un utente, servendosi di
un apposito programma client per inoltrare le proprie richieste, può
prelevare documenti o programmi da un qualsiasi computer della
Rete attraverso un programma server, che provvede ad inviare
quanto viene domandato. L'efficienza del modello è assicurata dal
fatto che i programmi client e server interagiscono secondo protocolli
d'interscambio comuni, che rendono indifferente il tipo o il sistema
operativo dei computer che vengono usati.
1.2 - La storia e lo sviluppo di Internet
Il primo passo verso la nascita di Internet è stato la creazione, nel
1957, dell'Advanced Research Progects Agency (ARPA), un'istituzione
del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti destinata alla ricerca
scientifica e tecnologica in campo militare. Uno dei problemi di cui
l'ARPA venne ad occuparsi fu la fragilità del sistema centralizzato
delle comunicazioni nel caso di un attacco nucleare sovietico. Infatti,
la distruzione di uno dei pochi nodi nevralgici avrebbe interrotto
irreparabilmente il flusso comunicativo tra i vari centri politici e
militari statunitensi, con conseguente paralisi decisionale. La
risposta, grazie anche alla collaborazione della RAND Corporation, è
stata ARPANET, un network di computer. L'idea alla base del
sistema, come abbiamo visto, è quella di fare in modo che le
informazioni giungano a destinazione anche trovando un'interruzione
sulla linea, dirottando semplicemente il segnale su percorsi
alternativi.
15
ARPANET venne creata nel 1969, costituita all'inizio da
quattro nodi che permettevano la trasmissione di dati su linee
dedicate ad alta velocità, nelle università della California a Los
Angeles (UCLA), di Stanford, della California a Santa Barbara
(UCSB) e dello Utah. Gli utenti erano essenzialmente scienziati, che
si servivano della Rete per l'accesso remoto ai computer (ossia, per
usare direttamente un computer pur essendone fisicamente separati),
per trasferire dati e programmi, e soprattutto per scambiarsi
messaggi personali col sistema della posta elettronica. "Writing and
reading electronic mail took up most of the time which users spent on
the network. People were using the network to collaborate on projects,
to trade notes and just to chat and keep in touch."13
La rete ARPANET conobbe presto un rapido processo di
sviluppo, e già nel 1972 essa contava 37 nodi collegati, sia università
che centri di ricerca governativi, mentre dal 1977 divenne possibile il
collegamento ad ARPANET di altri networks14. Mano a mano che le
connessioni alla Rete aumentavano, però, ARPANET cominciava a
perdere la sua centralità15, fino ad essere rimpiazzata, nel 1989, da
NFSNET, la rete creata nel 1986 dalla National Science Foundation,
(un'agenzia governativa) e basata anch'essa sui principi che hanno
portato alla nascita di Internet ed al suo sviluppo impetuoso. I dati
13 E. M. Reid, "Cultural Formations in Text-Based Virtual Realities", documento
elettronico.
14 La federazione tra ARPANET ed altre reti è stata resa possibile dall'adozione
del protocollo TCP/IP, che dal 1983 è divenuto la lingua ufficiale della Rete.
15 Sempre nel 1983 la Rete venne divisa in sue sotto-sistemi, 1'ARPANET
propriamente detta, che continuava ad essere destinata alla ricerca, e la rete
Mll~NET, riservata ad usi militari.
16
sui suoi utilizzatori, oggi, sono comunque controversi e fluttuanti, ma
stime piuttosto attendibili e recenti parlano di 12,9 milioni di servers
e di 40-60 milioni d'utenti in 152 paesi del mondo16.
Per spiegare questa propagazione travolgente non basta
riferirsi all'illimitata plasticità strutturale della Rete, ma occorre
tenere presenti anche altri fattori contingenti. Innanzitutto, il
processo di diffusione di Internet ha avuto carattere autorinforzante,
visto che con l'aumento degli utenti, e con la conseguente
amplificazione della possibilità di interazione, la connessione ad
Internet è divenuta prima desiderabile e poi tendenzialmente
necessaria. In secondo luogo, occorre ricordare i progressi nel
software di interfaccia, che hanno reso l'utilizzo della Rete un'attività
molto semplice. Terzo, il costo della connessione è relativamente
basso, almeno nei paesi occidentali, visto che ci si può collegare con
un computer in qualsiasi parte del mondo al costo di una telefonata
urbana17. Quarto, un numero sempre crescente di fornitori
commerciali di servizi ha diffuso la possibilità di entrare in Internet
anche al di fuori della sfera accademica o lavorativa. Infine, Internet
è diventato una moda, un fenomeno di costume, un modello se
possibile da imitare.
Successivamente, in altre parti della tesi, cercherò di spiegare
in cosa consiste la ricchezza di Internet, visto che senza basi solide la
16 M. Elie, "Tnternet et développoment", Futuribles, 1996, p.44. L'autore francese
si e servito delle analisi condotte da Network Wizards, aggiornate al luglio 1996 e
presenti online all'URL <www.nw.com>.
17 Il genere di connessione di solito usata è di tipo POP (Point Of Presence). Ogni
fornitore d'accesso a Internet dispone di una serie di numeri telefonici, i POP per
l'appunto, che consentono la connessione servendosi di linee urbane nelle
rispettive zone geografiche.
17
Rete delle reti rischierebbe di rivelarsi un’effimera meteora. Come
tenterò di dimostrare, queste basi esistono e sono destinate a dare
continuità al fenomeno Internet. Senza andare troppo in profondità,
in questo capitolo iniziale è sufficiente constatare come Internet
abbia la capacità di diffondersi in maniera estremamente rapida,
mettendone in risalto, come caratteristica saliente, le proprietà di
integrazione. La Rete delle reti non è solo l'insieme delle parti che la
compongono, ma è soprattutto la sublimazione di ciò che era in
origine diviso nella percezione dell'irriducibile unità, dato che
Internet consente di mettere in relazione mondi a loro nascosti e
riesce a farli dialogare ed interagire. Ed Internet è comunicazione
non solo di macchine tra di loro o con esseri umani, ma anche e
soprattutto di uomini con uomini. Nel prossimo paragrafo cercherò
proprio di analizzare le caratteristiche di Internet come mezzo di
comunicazione.
1.3 - Gli strumenti della computer-mediated communication
Grazie all'uso delle nuove tecnologie informatiche sta emergendo una
forma nuova di comunicazione, la cosiddetta computer-mediated
communication, (CMC), contraddistinta dallo scambio di simboli ed
informazioni tra persone attraverso la mediazione di un computer
appartenente ad un network. La CMC è un fenomeno piuttosto
complesso, e la varietà delle sue caratteristiche dipende dalla
pluralità di strumenti informatici usati in rete a fini comunicativi.
Il primo fondamentale strumento di cui occorre parlare è la
posta elettronica, che è la più diffusa e popolare tra le forme di