7
Per rendere il mio lavoro più chiaro e completo ho diviso la tesi in due
parti: la prima introduttiva e la seconda descrittivo-esplorativa; in appendice sono
contenute le pagine web del sito da me realizzato: una guida contenente una
raccolta di link commentati utili per l’apprendimento del tedesco.
La prima parte si occupa di Internet e dell’apprendimento della lingua
straniera con le nuove tecnologie.
Il primo capitolo è interamente dedicato ad Internet di cui si tratteggiano
l’origine, la sua diffusione e l’utenza che attualmente raggiunge, nonché la
struttura, le funzioni ed i servizi offerti. Alla fine del capitolo viene introdotto il
concetto di ipertesto: uno strumento efficiente ed efficace per l’apprendimento,
che grazie alla sua struttura non lineare, permette di accedere alle informazioni in
modo associativo.
Il secondo capitolo delinea l’evoluzione dei metodi e delle teorie della
glottodidattica e prosegue con un approfondimento sulle nuove tecnologie
informatiche e il loro impiego in ambito didattico. Vengono esaminati i
cambiamenti delle figure dell’insegnante e dello studente in rapporto
all’introduzione del computer in classe, nonché l’organizzazione ipertestuale dei
materiali didattici, caratterizzata da navigabilità, interattività e multimedialità.
Il corpus della tesi si trova però nella seconda parte della stessa dove
analizzo i vari materiali e gli strumenti che la Rete mette a disposizione degli
utenti.
Il terzo capitolo offre una panoramica delle varie risorse didattiche
disponibili in Rete ed evidenzia gli aspetti da prendere in considerazione per
valutare la validità di un sito. Vengono inoltre descritti i possibili usi di Internet in
glottodidattica e alcuni siti rappresentativi, che possono interessare chi volesse
approfondire le proprie conoscenze sulla lingua e cultura tedesca.
Nel quarto capitolo ho analizzato i corsi di tedesco disponibili online
evidenziandone i vantaggi e gli svantaggi rispetto alle lezioni tradizionali. Ho poi
esaminato in modo approfondito alcuni corsi per principianti e per studenti a
livello intermedio o avanzato, tenendo conto nella scelta del grado di usabilità
degli stessi, delle proposte didattiche offerte e del livello di interattività.
8
Nel quinto capitolo presento le tipologie di comunicazione via Internet e le
opportunità che offrono agli studenti di lingue straniere. Il vantaggio principale di
questo canale è costituito dalla facilità di interagire con persone di madrelingua
tedesca, utilizzando la posta elettronica per l’apprendimento linguistico in tandem,
partecipando a gruppi di discussione, dialogando nelle chat o iscrivendosi ai
MUDs.
Nello sviluppo del mio lavoro mi sono avvalsa di manuali per l’uso di
Internet, libri di linguistica, glottodidattica e metodologia che approfondivano
tematiche relative all’apprendimento/insegnamento delle lingue straniere con il
supporto delle nuove tecnologie. Oltre a libri che trattavano della didattica
multimediale, ho studiato libri che presentavano singole iniziative e progetti
condotti da scuole superiori ed istituti universitari europei.
Strumento fondamentale per la realizzazione di questo lavoro ed in
particolare della seconda parte, è stato Internet, al quale mi sono appoggiata per le
ricerche di dati ed informazioni aggiornate. Mi ha permesso inoltre di contattare,
tramite posta elettronica, gli autori di riviste specializzate su telematica ed
insegnamento che mi hanno fornito indirizzi elettronici utili dove reperire ulteriori
informazioni, offerto i loro punti di vista aiutandomi a capire ed analizzare meglio
l’argomento e incoraggiata nello sviluppo del mio lavoro.
Data la continua evoluzione della Rete, caratterizzata dalla frequente
pubblicazione di nuovi siti e dalla chiusura di altri, ho ritenuto utile realizzare un
sito Internet che si accosta a questa tesi. In questo modo mi sarà possibile
aggiornare periodicamente le risorse proposte, cosa impossibile da effettuare con
il materiale cartaceo, e mantenere utile nel tempo la loro consultazione.
9
PARTE PRIMA
Multimedialità e apprendimento
linguistico
10
CAPITOLO PRIMO
Internet
Il problema non è se Internet diventerà o
no il medium del futuro: lo è già. Il problema è
chi userà Internet e in che modo. Quali idee
nasceranno sull’autostrada dell’informazione
e perché, quali ceti si aggregheranno su
Internet e quali ceti declineranno per Internet.
Gianni Riotta
1.1 Quo Vadis, Internet?
Internet è il fenomeno culturale e tecnologico più importante di questi ultimi
anni, che ha portato inevitabili cambiamenti nel nostro modo di comunicare e di
lavorare diventando così parte integrante della vita personale e professionale di
milioni di persone.
Già nel 1964 Marshall McLuhan, uno dei più profondi studiosi dell'impatto
sociale dei mezzi di comunicazione, scriveva: “Oggi, dopo oltre un secolo
d'impiego tecnologico dell'elettricità, abbiamo esteso il nostro stesso sistema
nervoso centrale in un abbraccio globale che, almeno per quanto concerne il
nostro pianeta, abolisce tanto il tempo quanto lo spazio.
11
Ci stiamo rapidamente avvicinando alla fase finale dell'estensione
dell'uomo: quella, cioè, in cui attraverso la simulazione tecnologica, il processo
creativo di conoscenza verrà collettivamente esteso all'intera società umana,
proprio come, attraverso i vari media, abbiamo esteso i nostri sensi ed i nostri
nervi”.
Internet è una rete di portata mondiale, o meglio una rete di reti, che unisce
decine di milioni di persone nel mondo e permette il libero scambio di
informazioni, ed è fuori dubbio che essa costituisca una tappa decisiva verso
questa “fase finale” cui alludeva McLuhan.
L'entusiasmo che Internet ha suscitato e che suscita, è certamente legato a
molteplici fattori ma, fondamentalmente, alla possibilità che offre di comunicare
annullando barriere e distanze e riducendo quasi a zero il costo per lo scambio di
informazioni.
In rete sono presenti tutti i settori della società: educazione, cultura,
istituzioni, commercio, finanza, ecc. L’impatto sociale di questo nuovo mezzo di
comunicazione è pari o superiore a quelli di giornali, radio o televisione, con la
differenza che attraverso Internet ognuno può dialogare con gli altri e mettere a
disposizione di chiunque informazioni contribuendo alla costruzione di un sistema
informativo di dimensioni planetarie.
Lo scopo originario di Internet era quello di garantire comunicazioni stabili
ed efficienti tra le sedi delle forze armate statunitensi, oltre che tra le università e i
centri di ricerca che lavoravano a progetti di natura militare. Col tempo, si è
evoluta in una rete prettamente universitaria e oggi, dopo l’avvento
dell’interfaccia grafica che ne facilita la navigazione, sta diventando uno
strumento di massa, aperto alla divulgazione di notizie e alla vendita di prodotti e
servizi. Internet rappresenta una fonte di informazioni talmente ampia e variegata
che può produrre benefici considerevoli nel lavoro quanto nello studio, se ben
utilizzata. E’ un potentissimo strumento di comunicazione, che supera i confini
regionali o di stato, permettendo agli utenti di diventare cittadini del Villaggio
Globale.
12
1.1.1 La storia
Le origini di Internet affondano in un progetto ideato per difendere gli Stati
Uniti dalla guerra nucleare, che invece si è poi trasformato in un importante
strumento di crescita pacifica per il mondo civile.
La prima apparizione di questa forma di interconnessione risale al 1969,
anno in cui il Ministero della Difesa Statunitense costituì l’ARPA (Advanced
Research Project Acency), un’agenzia preposta allo sviluppo di una rete che
permettesse di collegare i calcolatori presenti nelle varie installazioni militari
disseminate in tutto il territorio. La struttura doveva essere in grado di resistere
anche nel caso una parte di essi venisse distrutta. Quelli erano gli anni della guerra
fredda fra le due superpotenze
1
e gli Stati Uniti volevano aver un sistema di
comunicazione che non fosse vulnerabile come le centraline telefoniche,
principale obiettivo dagli attacchi, e che soprattutto fosse immune dagli attacchi
atomici. Di fondamentale importanza risultavano, quindi, il decentramento e
l’indipendenza dei computer facenti parte della rete, in modo tale che ognuno
mantenesse la propria autorità di comunicare con gli altri.
Venne dunque istituita una rete militare chiamata ARPAnet (Advanced
Research Projects Acency Network), che raggiunse lo scopo prefissato mediante
la creazione e l’applicazione di uno standard di comunicazione dati chiamato
TCP/IP (Transmission Control Protocol/Internet Protocol), utilizzato ancora oggi.
Con l'utilizzo di questo protocollo ARPAnet comincia a perdere progressivamente
d'importanza; per questo motivo il Dipartimento della Difesa statunitense decise
di dividere la rete in due separate sottoreti; in modo da far si che gli atenei
potessero usufruire dei benefici della rete nonostante non fossero a diretto contatto
con enti militari. Quella che viene usata per scopi militari viene chiamata
MILNET; mentre quella dell’ente scientifico americano prende il nome di NSFnet
(National Science Foundation Network).
1
Gli Stati Uniti d’America per il blocco occidentale e l’Unione Sovietica per il blocco orientale.
13
Negli anni Ottanta questa rete di reti, che diventa comunemente nota come
Internet, si espande con velocità fenomenale. Centinaia, poi migliaia, di
università, enti di ricerca e agenzie governative iniziano a connettere i loro
computer a questa rete mondiale.
Tuttavia ciò che maggiormente ha contribuito alla diffusione di Internet è
stata la creazione da parte del CERN di Ginevra del World Wide Web (WWW).
Con questo nuovo sistema di comunicazione, basato sull’ipertesto, la navigazione
all’interno di Internet diventava molto più intuitiva e accessibile per il grande
pubblico. Inoltre, grazie all’invenzione di appositi programmi di lettura (i
cosiddetti browser, quali Mosaic, Netscape Navigator e Internet Explorer) fu
anche possibile visualizzare, oltre al testo, immagini e filmati, e riprodurre suoni.
Negli anni novanta si assiste alla più esplosiva delle fasi di sviluppo della
Rete, che comincia ad essere utilizzata per scopi commerciali.
Dalle sue origini Internet è cresciuta fino a diventare una delle maggiori
componenti delle infrastrutture di rete mondiale. Attualmente solo una piccola
parte dell'intera struttura è gestita o controllata dal governo, la maggior parte dei
fondi per il mantenimento della rete sono devoluti dai privati e dalle aziende, che
ne finanziano sempre più lo sviluppo per fini commerciali.
14
1.2 La diffusione del fenomeno
Nel panorama mondiale delle innovazioni tecnologiche, Internet si è
rivelato il media con la maggiore velocità di diffusione, si pensi che per
raggiungere la cifra di 50.000.000 di utenze la radio ha impiegato 38 anni, la
televisione 13 e i personal computer 16, Internet invece ha raggiunto il traguardo
dopo soli quattro anni.
La sua espansione ad una velocità così elevata è da attribuire, oltre al
fascino e all’utilità indiscussa del nuovo mezzo di comunicazione, alla
caratteristica di essere una rete non proprietaria, nonché alla liberalizzazione
nell’uso stesso di Internet, alla progettazione di uno standard di trasmissione
riconosciuto dai sistemi informatici maggiormente utilizzati, alla facilità d’uso e
alla diffusione senza copyright dei programmi che consentono l’accesso alla rete.
Sono stati effettuati diversi censimenti sui cittadini di Internet per definirne
le dimensioni, ma l’impresa è ardua poiché la difficoltà non consiste nel risalire a
tutti i nodi collegati, ma nel definire il numero di utenti di ciascun nodo.
Molte volte i dati delle ricerche non danno la vera dimensione del fenomeno
in quanto calcolano il numero degli utenti di Internet in base alle sottoscrizioni di
un abbonamento ad un Internet Service Provider, senza considerare che il numero
di abbonati è sicuramente inferiore al numero di persone che accedono alla rete.
Recenti analisi della NUA – Internet Surveys
2
, un’organizzazione che gode
di ampia credibilità, hanno stabilito, estrapolando i dati di altre ricerche ed
incrociandoli con delle verifiche empiriche, che gli utenti totali di Internet, a
novembre 2000 sono 407.1 milioni
3
.
2
Una società irlandese di consulenza sui nuovi media con sede a New York che fornisce i dati sulla
diffusione di Internet nel mondo raccogliendo i sondaggi eseguiti in differenti nazioni su adulti e
bambini che si sono collegati almeno una volta negli ultimi tre mesi.
3
Fonte: NUA, How many online, in Internet all’indirizzo: http://www.nua.ie/surveys/
/how_many_online/index.html
15
Nella tabella 1.1 si può notare che Internet non è diffusa in maniera
omogenea in tutto il mondo: le massime concentrazioni degli utenti si hanno in
corrispondenza dei paesi occidentali, tecnologicamente avanzati, e di quelli
asiatici, il cui sviluppo informatico è stato vorticoso, mentre vi è una scarsa
diffusione nelle nazioni povere o nel Terzo Mondo, dove è praticamente assente.
E’ evidente anche come il Nord America componga e utilizzi da solo il 41% della
rete: questa rilevante presenza ha dei notevoli riflessi nell’influenzare modelli di
comportamento, caratteristiche, impostazioni delle strutture della rete e mentalità
degli utilizzatori.
Tabella 1.1 - La localizzazione geografica degli utenti
4
Continente Numero di utenti
Africa 3.11 milioni
Asia/Pacifico 104.88 milioni
Europa 113.14 milioni
Medio oriente 2.40 milioni
Canada e USA 167.12 milioni
America Latina 16.45 milioni
Il numero degli utenti a livello mondiale è costantemente in crescita.
Indicativo di come aumenti il numero degli utilizzatori di Internet è il fatto che si
assiste ad un continuo incremento dell’ “offerta Internet”, cioè l’insieme dei siti
pubblicati in rete, e degli Internet Host, ovvero dei computer che sono collegati ed
accessibili alla rete. Secondo le rilevazioni di Network Wizards questi ultimi
toccavano nel gennaio 2000 quota 72.398.092, con un tasso di incremento del
40%.
4
Ibidem.
16
Tabella 1.2 – Crescita numerica degli host di Internet negli ultimi 10 anni
5
Data Numero di Host
10/90 313.000
10/91 617.000
10/92 1.136.000
10/93 2.056.000
10/94 3.864.000
07/95 6.642.000
07/96 12.881.000
07/97 19.540.000
01/98 29.670.000
01/99 43.230.000
01/00 72.398.092
La diffusione di Internet nel mondo è un fenomeno “giovane” e poco
omogeneo: si registrano fasi di accelerazione e di rallentamento e risultano esserci
forti differenze all’interno di aree geografiche e fra diversi paesi che mutano in
continuazione.
1.2.1 La situazione in Europa
Internet è nata negli Stati Uniti che vantano di una diffusione della Rete
molto capillare, in Europa, invece, Internet è arrivata in una seconda fase e perciò
ha dovuto connettersi alle diverse reti presenti sul territorio.
In Europa la situazione si presenta più confusa rispetto agli Stati Uniti e
muta man mano che vengono create nuove alleanze strategiche ed entrano sul
mercato nuovi fornitori di servizi. Un impulso al mercato europeo è determinato
dal fatto che i monopoli pubblici sulle telecomunicazioni si stanno sciogliendo, e
5
Fonte: Network Wizards, 2001. In Internet: http://www.commerce.net/research/stats/results.html.
17
con questi quelli legati alla Rete, per determinare un libero mercato delle
comunicazioni.
In Europa si sta registrando una gran proliferazione di fornitori di accessi e
servizi, la loro diffusione tuttavia non è omogenea fra le varie nazioni. Come si
evince dalla tabella 1.3 alcuni stati, non necessariamente quelli tradizionalmente
più ricchi o industrialmente più avanzati, vantano una situazione paragonabile a
quella degli Stati Uniti (ad esempio i paesi scandinavi). Altri, invece, evidenziano
uno stato di arretratezza e sono concentrati prevalentemente nell’area
mediterranea. Negli ultimi anni tuttavia si è notato che le differenze fra i paesi più
avanzati e quelli tradizionalmente più deboli si stanno attenuando.
Tabella 1.3 – Utenti Internet nella UE
6
Paese Data della ricerca utenti % su pop. tot.
Norvegia (non UE) ott. 2000 2.36 milioni 52.6
Svezia nov. 2000 5 milioni 56.36
Danimarca nov. 2000 2,58 milioni 48.37
Gran Bretagna nov. 2000 19.98 milioni 33.58
Irlanda nov. 2000 1.04 milioni 27.5
Olanda nov. 2000 7.28 milioni 45.82
Belgio sett. 2000 2.7 milioni 26.36
Francia mar. 2000 9 milioni 15.26
Germania nov. 2000 20.1 milioni 24.28
Svizzera sett. 2000 2.4 milioni 33.05
Austria ott. 2000 3 milioni 36.9
Italia nov. 2000 13.42 milioni 23.29
Spagna nov. 2000 5.49 milioni 13.72
Portogallo lug. 2000 700 mila 6.97
Grecia ott. 1999 1.33 milioni 12.42
6
Fonte: NUA, in Internet: http://www.nua.ie/surveys/how_many_online/europe.html.
18
Il divario fra Europa e Nord America dovrebbe diminuire nei prossimi anni,
grazie anche agli impegni della Unione Europea per diffondere la connettività e
promuovere l’alfabetizzazione ai nuovi media.
1.2.2 L’uso di Internet in Italia
Internet ha cominciato a diffondersi in Italia tramite le università e i centri di
ricerca. Nel 1988 fu creato un ente preposto al coordinamento delle reti
accademiche il GARR (Gruppo per l’Armonizzazione delle Reti per la Ricerca),
dal quale ha preso il nome il backbone italiano fra le reti universitarie.
Poiché la rete GARR viene utilizzata solamente per attività legate alla
didattica universitaria e alla ricerca scientifica, si è sviluppato un mercato
parallelo di accessi per consentire l’utilizzo della rete anche alle varie realtà
commerciali. In seguito all’entrata nel mercato italiano di fornitori di accessi di
livello internazionale e di Telecom Italia si è assistito ad un’esplosione della
connettività.
Fino a qualche anno fa la situazione italiana non era fra le più rosee, la
scarsa diffusione degli accessi nei nuclei familiari italiani, rispetto ai paesi più
evoluti, può essere ricondotta alle difficoltà causate dalla lingua e al fatto che non
vi era ancora la possibilità di accedere alla rete attraverso i Service Provider che
forniscono il servizio gratuito
7
.
Il calcolo assoluto degli host presenti in Europa, realizzato da Network
Wizards nel gennaio 2000, pone l’Italia al quinto posto con 658.307 host contro i
1.901.812 del Regno Unito e i 1.702.486 della Germania, rispettivamente prima e
seconda nella classifica europea. Il trend degli ultimi anni evidenzia che l’Italia ha
un tasso di crescita tra i più alti, basti pensare che rispetto al luglio 1998, il
numero di host in Italia è più che raddoppiato, mentre Regno Unito e Germania
presentano tassi di crescita relativamente più contenuti. Ciò segnala la tendenza
7
Prima della diffusione del free access era necessario sottoscrivere un abbonamento periodico per
poter accedere alla rete.
19
verso la convergenza a livello europeo delle dotazioni Internet all’interno dei
singoli paesi.
Gli aumenti percentuali non riguardano solamente gli host ma anche
l’utenza: basti pensare che a gennaio 1998 il numero di utenti italiani era 700 mila
contro i 13,42 milioni di novembre 2000: in circa due anni c’è stato un incremento
dell’utenza del 94%
8
. Per alcuni anni la crescita di Internet in Italia ha avuto uno
sviluppo analogo alla media mondiale. Dopo una leggera crescita nel 1997, la
percentuale dell’Italia è rimasta quasi costante rispetto al totale (fra 0,8 e 0,9 %).
Nel 1999 e nel 2000 c’è stata una notevole crescita e l’Italia è arrivata a un livello
che si può collocare fra l’1,1 e l’1,5 per cento; anche se per avere una presenza
adeguata al ruolo della sua economia nel mondo dovrebbe essere fra il 3 e il 4.
Internet in Italia non è ancora “per tutti” ma non è più “per pochi”, e c’è una
tendenza non sempre veloce, ma solida e costante, ad un uso sempre più diffuso
della Rete. Interessante è l’analisi dei dati sugli utenti: secondo uno studio della
Onetone Research/Doxa la maggior parte sono uomini (55% contro il 44% delle
donne) e la classe di età predominante è quella compresa tra i 18 e i 34 anni, si
può perciò presumere che le nuove generazioni andranno sempre più ad
incrementare il numero degli utenti.
La maggioranza si collega dal posto di lavoro, mentre c’è una forte crescita
dei collegamenti da casa (52%). I tempi di connessione alla Rete sono di circa 8-9
ore al mese, mentre le pagine visitate sono tra le 700 e le 800.
L'incremento delle connessioni ad Internet è strettamente correlato alla
maggior penetrazione dei PC: oggi, il 30% degli italiani (cioè 6,67 milioni di
famiglie) possiede un PC. La penetrazione di Internet sul territorio italiano è
diversa a seconda della zona, come si evince dal seguente grafico (figura 1.1) vi è
una forte concentrazione nel Nord-Ovest e una certa debolezza nel Sud. Questo
squilibrio più che essere legato alla geografia, è determinato da motivi di carattere
sociale ed economico. Tuttavia, confrontando i dati attuali con quelli degli anni
precedenti si nota una tendenza verso un maggior equilibrio.
8
Fonte: NUA, in Internet: http://www.nua.ie/surveys/how_many_online/europe.html.