5
L’internet o meglio il network 3, viene organizzato a livello
internazionale, e si estende alla Gran Bretagna e alla Norvegia.
Nel 1974 dei ricercatori americani, tra cui Vinton Cerf, sviluppano un
progetto chiamato “Internetting Project”, idoneo a trasmettere e ricevere
dati indipendentemente dalla specifica rete a cui è collegato il computer,
il tutto mediante il protocollo di comunicazione, un insieme di regole
che permettono lo scambio delle informazioni mediante il sistema
TCP/IP 4.
Negli anni ottanta viene ideato il personal computer che per l’internet è
la rampa di lancio. Infatti, l’internet, prima mezzo di comunicazione
accessibile solo alle organizzazioni militari ed alle università, ora con il
PC diviene accessibile a chiunque.
Si pensi che alla data del 1997 ci sono ben 200.000 reti nel mondo
collegate tra loro attraverso il sistema dell’internet 5, un fenomeno che
non si arresterà molto presto.
Negli anni che vanno dal 1990 al 1996, l’internet che era di monopolio
esclusivamente americano, diviene globale. Gli Stati Uniti d’America
mantengono ancora l’egemonia della gestione dell’internet, ma si
mettono le basi per creare delle organizzazioni che gestiscano la parte
istituzionale e quella amministrativa.
L’internet che oggi è definita la “rete delle reti”, come un groviglio di
“fili” che permette di comunicare con il resto del mondo, si organizza
per strutturarsi come un’enorme società di comunicazione.
3
Network : Complesso di soggetti o enti che comunicano tra di loro in base a delle regole ben definite.
L’internet è un network formato da computer collegati tra di loro e organizzati in modo che si possa
comunicare e trasmettere informazioni uno con l’altro. Vedi S.NESPOR, Internet e la legge, ed. Hoepli,
Milano,1999, p. 8.
4
Trasmission Contro Protocol/InternetProtocol: insieme di regole che fanno sì che i dati vengano
trasmessi e ricevuti tra due computer collegati ad internet. Vedi S. NESPOR, op.cit., p.293.
5
Vedi V.CERF, La Storia di Internet, sito http//www.mediamente.rai.it.
6
Nascono il world wide web (abbreviato in: WWW) ed il primo browser 6
Mosaic, divenuto successivamente Netscape.
Il sistema WWW permette di trasmettere immagini multimediali, cioè
messaggi testuali, visivi e sonori, la caratteristica è quella che il
computer ci permette di “navigare” all’interno della rete e di poter
svolgere oltre che il ruolo di telespettatore anche il ruolo
di creatore, manipolando e ricreando le immagini multimediali che
vengono visualizzate sul proprio video.
6
Browser: è’ il software che permette all’utente di leggere ed interpretare i vari comandi, visualizzando
il risultato sul video. Interpreta il linguaggio standard del WEB, HTML (Ipertesti Markup Language),
ricevendo le informazione che il provider ha messo in rete. Esempi di browser sono Netscape Navigator
e Microsoft Internet Esplorer.
7
2. L’organizzazione e la struttura dell’internet
L’internet ha un’organizzazione capillare; essendo “una rete di reti”,
abbisogna di una struttura centralizzata e di varie strutture territoriali.
Si può schematizzare l’organizzazione dell’internet in questo modo 7:
7
Vedi L.CHIMENTI, Lineamenti del nuovo diritto d’autore, ed. Giuffrè, Milano, 1999, p. 247.
8
La struttura dell’internet è costituita da un apparato centrale, che ha sede
negli Stati Uniti d’America formato da alcuni organismi che hanno
specifiche funzioni necessarie per lo sviluppo e la continuità della rete, e
da un apparato territoriale.
Quest’ultimo è organizzato in modo piramidale di modo che le funzioni
da svolgere vengano delegate ad ulteriori enti che delegano a loro volta
fino ad arrivare alla base della piramide dove si trovano gli internet
service provider (ISP).
Precedentemente ho evidenziato alcuni enti preposti all’organizzazione
dell’internet, vediamoli in dettaglio:
ISOC: Internet Society è nata nel 1992 e ha sede negli Stati Uniti
d’America.
Le sue finalità sono:
-favorire a livello internazionale lo sviluppo dell’internet, garantendo
che gli organismi preposti funzionino;
-reperire i fondi da società, università e fondazioni necessari per le
attività di ricerche connesse con la standardizzazione dell’internet.
E’ composta da 18 membri scelti su scala mondiale per il prestigio e lo
sforzo assunto nello sviluppo dell’internet.
IETF: Internet Engineering Task Force.
E’ stata creata per studiare e valutare le problematiche tecniche della
internet e specificatamente per definire gli standard. E’
un’organizzazione aperta a tutti gli operatori che sono interessati allo
sviluppo dell’internet.
IAB: Internet Architecture Board.
E’ un’organizzazione composta da 13 membri, il cui presidente è stato
per molti anni Vinton Cerf, considerato il padre dell’internet.
9
Ha la responsabilità dell’organizzazione generale dell’internet, ha
compiti di consulenza tecnica e spesso svolge il ruolo del giudice di
appello per reclami concernenti l’esecuzione del processo di
standardizzazione.
IANA: Internet Assigned Numbers Authority.
Ha sede presso l’Università di Southern California e svolge le sue
mansioni in collaborazione con la ISOC.
La Iana svolge un ruolo molto importante all’interno dell’organizzazione
dell’internet. Coordina l’assegnazione dei parametri per i protocolli della
internet, vedi host, determina le regole con cui si attribuiscono gli
indirizzi IP 8 e detta le regole per l’assegnazione dei domain names
(nomi di dominio).
Fino agli anni ottanta ha svolto queste mansioni senza delegarle, ma data
la enorme espansione del fenomeno dell’internet, ha poi dovuto
appoggiarsi ad altre organizzazioni per poter svolgere globalmente le
sue funzioni; in particolare modo ha delegato quella di assegnazione e
controllo dei registri dei numeri IP, dei top level domain, dei domain
names (D.N.).
Il D.N. è un insieme di lettere o numeri separati da un punto; possono
essere utilizzate un massimo di 26 o lettere o numeri, non possono
essere utilizzati spazi o altri caratteri grafici, solo le virgolette.
Il D.N. deve essere unico, come lo è il numero di telefono o l’indirizzo
di una persona.
Sulla parte destra c’è il top level domain (TLD), sulla parte sinistra il
secondary level domain (SLD).
Il D.N. è molto importante nel mondo virtuale dato che permette di
8
IP Adress: è il numero che identifica ciascun computer collegato in internet e permette ai vari computer
di identificarsi tra di loro. E’ composto da numeri, massimo quattro, separati da un punto. Per esempio:
1254.7887.5645.90. Vedi S.NESPOR, Internet e la legge, cit., p.290.
10
identificare colui che ha voluto crearsi un proprio sito. Svolge lo stesso
ruolo del nome, quello di identificare, rappresentare sinteticamente la
personalità morale, intellettuale e sociale.
Il TLD identifica l’area in cui si inserisce il D.N., è costituito da due o
tre lettere, identifica o l’area geografica, (ad es. per l’Italia è “.it”, per la
Francia “fr.”), o il tipo di attività che si svolge (ad es. “com.” per società
che hanno fini di lucro o “edu.” per associazioni accademiche o
università).
Il SLD è formato da non più di 26 lettere o numeri dell’alfabeto, scelte
dall’utente (ad. es. il sito del Parlamento italiano ha questo D.N.:
http://www.parlamento.it, o il sito della SIAE è http://www.siae.it e così
via).
I D.N. vengono registrati da enti preposti, negli Stati Uniti si chiama
Internic, in Europa Terena e in Italia Garr.
3. Gli strumenti dell’internet
Chi accede alla rete ha la possibilità di utilizzare i vari strumenti della
internet, come la posta elettronica, world wibe web, Telnet, FTP, gopher,
mailing list, newsgroup, chat o IRC.
Vediamo più in dettaglio in cosa consistono i sopraddetti servizi della
internet.
a) Posta elettronica o electronic-mail
Permette l’invio di posta elettronica agli utenti che dispongono di un PC,
un modem 9 e una linea telefonica.
L’utente per poter inviare un messaggio deve disporre di un indirizzo
9
Modem: deriva dalla combinazione delle parole “modulazione” e “demodulazione”, permette di
convertire i messaggi digitali (usati dal computer) in messaggi analogici (usati dalle linee telefoniche).
11
elettronico (ad.es: [email protected]) assegnato dal server
provider con cui si è sottoscritto il contratto di accesso.
Di solito il messaggio viene ricevuto non più tardi di 15 minuti
dall’invio, anche se si tratta di comunicazione transoceanica.
C’è bisogno di un ponte, cioè l’invio avviene tramite gli internet service
provider che dispongono di un’organizzazione atta alla ricezione e
trasmissione di messaggi elettronici. Il provider si opera affinché il
messaggio venga conservato in una apposita casella elettronica, simile
alla casella postale, e successivamente venga scaricato sul proprio
computer al momento in cui l’utente si collega telefonicamente al
provider.
Nel caso in cui l’utente abbia sbagliato indirizzo, come le normali lettere
che viaggiano con la posta, il messaggio ritorna al destinatario.
Per la nostra legislazione, la posta elettronica è equiparata a quella
norma le anche per quanto concerne la tutela.
b) World Wibe Web o WWW
Mi limiterò a definire cosa è il WWW e come tecnicamente l’utente
riesca a navigare e a scoprire siti. Le problematiche relative alla
violazione del diritto d’autore verranno esaminate successivamente.
Il WWW è lo strumento più potente e più avanzato dell’internet che
permette di localizzare le informazioni inserite nella rete e di accedere
alle medesime in modo efficiente. Vengono visualizzati sul proprio
video le home page 10 o siti web attraverso il linguaggio HTML 11.
L’utente ha la possibilità di “navigare” attraverso il sito “cliccando”
sulle parti di testo evidenziate o su simboli, icone e figure che
10
Home page: directory generale nella quale vengono elencati i contenuti ed i servizi offerti dal sito
stesso. Cfr. E. TOSI, I problemi giuridici di Internet, ed. Giuffrè, Milano, 1999, p. 271.
11
HTML: Hyper Text Markup Language, è il linguaggio di impaginazione con cui si scrivono i
documenti nel WWW. Vedi P.VISCO e A.FILIPAZZI, Internet e Copyright Da Gutenberg a Negroponte,
ed. M&D, Milano, 1998, p. 120.
12
permettono così di attivare ulteriori collegamenti o link ipertestuali 12. Il
sito WWW è all’interno del server del provider, ma ha la possibilità di
materializzarsi sullo schermo dell’utente in qualsiasi parte del mondo.
Il sito web è un mezzo di comunicazione e di pubblicità, quest’ultima
può essere del proprietario del sito stesso o pubblicità a pagamento dei
prodotti e dei servizi di una terza persona.
I siti web vengono evidenziati attraverso i motori di ricerca. Questi
permettono di reperire informazioni inserendo parole chiave. Il risultato
della ricerca è proprio l’elenco di siti web contenenti l’argomento
trattato.
c) Telnet
Servizio offerto dal sistema dell’internet, meno usato del WWW.
Tecnicamente è la possibilità che ha un computer di controllare
integralmente o parzialmente un altro PC posto ad una certa distanza dal
primo. Viene utilizzato spesso per fare ricerche bibliografiche o
consultare grandi banche dati. A differenza del WWW permette solo la
consultazione di testi.
d) FTP ( File Transfer Protocol)
E’ lo strumento che permette di ricevere o trasferire file da un computer
ad un altro. L’utente può caricare (download) e scaricare (upload) sul
proprio computer file di un server che interessano. Questa operazione ha
però dei limiti, in quanto alcuni file sono di dominio pubblico, altri
invece necessitano di una parola d’ordine. Lo scaricamento dei file può
contenere giornali, riviste, scritti, immagini, etc.
e) Gopher
Il Gopher è uno strumento che ha perso importanza con l’avvento del
12
Link ipertestuali: collegamento tra un elemento di un ipertesto con un altro elemento o situato
all’interno dello stesso file o all’interno di un altro file situato su un computer collegato ad internet. Vedi
S.NESPOR, op. cit., p. 291.
13
web. E’ paragonabile allo schedario di una biblioteca e permette di
accedere alle informazione in modo gerarchico. I documenti sono
catalogati per argomento e sotto categorie, ma l’utente può reperire la
documentazione come se operasse su un unico terminale, mentre in
realtà i dati disponibili si trovano su terminali diversi e collocati a
migliaia di chilometri di distanza tra loro.
f) Mailing List o liste di discussione
Le liste di discussione raggruppano un certo numero di utenti che
desiderano scambiarsi informazioni o suggerimenti su un tema specifico.
L’utente si abbona alla lista inviando una e-mail al gestore della lista,
così da poter partecipare alla discussione. Ogni messaggio inviato alla
lista viene automaticamente dirottato all’indirizzo elettronico di tutti gli
altri utenti. L’utente comunque mantiene la libertà di corrispondere
privatamente utilizzando la propria posta elettronica.
g) Newsgroup o gruppi di discussione
I gruppi di discussione permettono all’utente di scambiarsi informazioni
e messaggi non inviati alla mailbox dell’utente interessato ma ad una
bacheca virtuale dove l’utente sceglie l’argomento per lui più
interessante ed eventualmente partecipa alla discussione.
La conversazione tra utenti non avviene in tempo reale come per le liste
di discussione, né direttamente tra le parti. Inoltre a differenza delle liste,
i gruppi non necessitano di posta elettronica per l’invio o la ricezione
delle informazioni, basta che l’utente si connetta ad internet per leggere i
nuovi messaggi, e dopo averli letti può scegliere se parteciparvi o meno.
h) Chat o IRC (internet realy chat)
Quest’ultimo servizio offerto da internet permette a due utenti di
conversare in tempo reale per mezzo dei computer collegati al momento
14
della discussione. E’ una conferenza virtuale. La prima chat si è svolta il
17 dicembre 1996 tra il Commissario Oreja dell’Unione Europea e i
cittadini di Europa. Essa si svolgeva contemporaneamente in dieci
canali, uno per ogni lingua con traduzione simultanea 13.
4. I Soggetti dell’internet
Molti sono i soggetti che partecipano ad internet e che in ogni momento
svolgono un ruolo determinante per la continuità del fenomeno della
internet. Ci sono gli enti e gli organismi che sono preposti
all’organizzazione, amministrazione e sviluppo della rete, di cui
abbiamo già parlato a proposito dell’organizzazione dell’internet, ci
sono poi le società che forniscono le linee di telecomunicazione, i
fornitori di computer e software necessari, ed infine coloro che
utilizzano maggiormente la rete: l’ internet service provider e l’utente.
Il Green Paper del 1995 14 non parla dei soggetti di una rete telematica,
esistono solo delle considerazioni nel “Response to the Green Paper on
the Protection of Minors and Human Dignity in Audiovisual and
Information Services del 1996 e nel “Copyright, Liability and protection
of Minors on the Information Networks” del 1997 15.
In base a questi due contributi si possono identificare le seguenti
categorie di soggetti di rete telematica 16:
13
Vedi F.BRUGALETTA, Internet per i giuristi, ed. Simone, Napoli, 1998, p. 195, l’autore ha
partecipato a tale conferenza sotto lo pseudonimo di Firb.
14
Il Green Paper è il primo documento ufficiale della Commissione Europea che presenta alcune
proposte concrete per una nuova disciplina legale delle comunicazioni digitali. Vedi in Appendice VI il
testo del Green Paper, Copyright and related Rights in the Information Society, Brussels 19.07.1995,
COM(95)382 final.
15
Entrambi sono reperibili presso il sito del LAB (Legal Advisory Board)
http://www2.echo.lu/legal/en/lab/. Il LAB è stato costituito nel 1985 dalla Commissione Europea per
valutare le proposte in materia giuridica e per tentare di armonizzare le normative degli stati membri.
Vedi C. GATTEI, Tutela dell’opera multimediale su rete telematica: la situazione europea, in Dir.
informazione e informatica, 1998, p. 470.
16
Vedi C. GATTEI, op. cit., p.473.
15
a- connection provider: coloro che mettono a disposizione la
connessione alla rete.
b- content provider: coloro che forniscono all’utente la documentazione
caricata sui siti per poter essere visualizzata sul monitor del computer.
Spesso i content provider sono gli autori delle opere digitali, e nel caso
di mailing list o newsgroup, scrivono messaggi o inviano file alle liste o
ai gruppi di discussione;
c- server provider: coloro che mettono a disposizione dell’utente uno
spazio di memoria nel proprio server. Di solito i server provider sono
anche connection provider;
d- gli utenti: coloro che tramite un contratto accedono alla rete messa a
disposizione dal connection provider e possono accede ai siti web
realizzati e registrati dai content provider.
Le tre categorie sopra elencate sub a, b e c possono essere sinteticamente
raggruppate con l’espressione internet service provider o ISP.
Sono soggetti privati, per lo più imprenditori, che dopo aver ottenuto la
disponibilità delle linee telefoniche e l’assegnazione dei numeri IP (in
Italia l’assegnazione deve essere chiesta alla RIPE NCC 17), mettono a
disposizione dell’utente la connessione all’internet, e tutti i servizi
sopraddetti, per un determinato periodo di tempo e dietro corrispettivo 18,
che può essere fisso o in funzione dell’utilizzazione.
Il contratto d’accesso ad Internet può essere definito come: “ il contratto
col quale una parte, il fornitore di accesso ad internet (o provider),
concede all’altro, il cliente, la connessione coll’internet e fornisce
ulteriori servizi, verso un determinato corrispettivo” 19.
17
RIPE NCC: Réseaux IP Européens Network Coordination Centre. E’ la struttura che su delega di
IANA assegna i numeri IP alla comunità dell’internet europea. In Italia le procedure di registrazione e di
assegnazione IP fanno capo al NIS-GARR. Vedi D.SARTI, I soggetti di Internet,in Aida, 1996, p. 13.
18
Vedi in Appendice XIV esempio di contratto di accesso p.3.
19
Cfr. G.DE NOVA , I contratti per l’accesso ad Internet,in Aida, 1996, p. 39.
16
Il provider fornisce ulteriori prestazioni:
a) mette a disposizione del cliente uno spazio sul disco fisso per
contenere la casella elettronica postale dell’utente, così che quest’ultimo
non dovrà sempre tenere acceso il proprio computer, ma potrà mettersi
in collegamento con il provider periodicamente;
b) mette a disposizione uno spazio, più grande rispetto a quello di cui
sopra, per poter permettere all’utente di crearsi un proprio sito web;
c) predispone il messaggio ipertestuale e multimediale che deve essere
inserito nel sito web;
d) in ultimo fornisce ulteriori servizi di supporto ai siti già presenti nella
internet creati da aziende commerciali, quali l’aggiornamento delle
pagine del proprio sito, il collegamento dei data base aziendali alle
pagine del sito, etc.
Gli Utenti:
Gli utenti si dividono in diverse categorie 20:
a- utenti passivi: sono i semplici “navigatori” dell’internet, estraggono
informazioni dalla rete, partecipano a newsgroup e alle mainling list,
senza però inserire nessun messaggio o creare alcuna opera digitale.
b- utenti attivi: svolgono un attività imprenditoriale, commerciale sulla
internet, creano i propri siti web, oltre a “navigare” per conoscere.
L’utente che naviga nell’internet deve seguire delle regole di buona
condotta che si chiamano netiquettes. Sono regole di buona educazione e
cortesia che l’utente deve avere quando condivide con altri la rete
telematica.
Sono suggerimenti dettati dal buon senso, semplici accorgimenti per non
creare il “caos” all’interno della rete, criteri generali per evitare di
offendere altri interlocutori, per rispettare la privacy altrui.
20
Vedi S. NESPOR, op. cit.,p.117.
17
Non hanno valore giuridico, né natura di consuetudine, in quanto le
netiquettes sono un insieme di regole concepite solo per la comunità
dell’internet, mentre la consuetudine è seguita da una più vasta comunità
che ha la convinzione che siano giuridicamente obbligatorie (la
consuetudine infatti è fonte di diritto ex art.1 preleggi).
Nei contratti di accesso ad internet, il provider elenca le regole di buona
condotta che sono sottoscritte dall’utente.
Tra queste:
a- non spedire file o messaggi troppo lunghi, ma che descrivano in modo
chiaro e sintetico il problema;
b- non pubblicare mai, senza l’esplicito permesso dell’autore, il
contenuto dei messaggi di posta elettronica;
c- non spedire messaggi pubblicitari 21.
5. Regolamentazione e Autoregolamentazione dell’internet
Non si può considerare internet un “mondo senza regole” 22, anche la
rete infatti ha delle regole “interne” ed “esterne”.
Il problema consiste nel fatto che navigando nel cyberspazio 23 è difficile
trovare delle norme comuni a tutto il mondo virtuale, ed ottenere quindi
un ordinamento normativo omogeneo.
La soluzione potrebbe essere quella di adottare uno “Statuto per l’uso
dell’internet”, delle linee guida per predisporre un processo di
autoregolamentazione gestibile in tutti i territori.
In Italia ci sono alcune proposte di autoregolamentazione per i fornitori
21
Vedi in Appendice XIV un esempio di contratto di accesso ad internet p.4.
22
Cfr. S.NESPOR, Internet e la legge, cit., p. 45.
23
Cyberspazio indica i mondi virtuali costituiti dalle reti informatiche mondiali. Vedi P.VISCO e
A.FILIPAZZI, op. cit., p. 118.
18
dell’internet.
Per esempio il “Codice di deontologia e di buona condotta per i servizi
telematici” 24, curato dalla ANFOV(Associazione Nazionale Fornitori di
Videoinformazione) che riguarda tutti i servizi on line, il “Codice di
Autoregolamentazione per i servizi internet” 25 predisposto dal Ministero
delle Poste e Telecomunicazioni in collaborazione con AIIP
(Associazione Italiana Internet Provider), ANEE (Associazione
Nazionale Editoria Elettronica), Telecom Italia e Olivetti.
Entrambi i due Codici sono strutturati in modo simile, sia dal punto di
vista delle finalità, che dal punto di vista dei principi generali e delle
regole di comportamento, e prevedono un Comitato per l’autodisciplina
telematica e un Giurì preposto alla tutela dei due Codici.
24
Vedi in Appendice X il Codice di deontologia e di buona condotta.
25
Vedi in Appendice IX il Codice di Autoregolamentazione per i servizi internet.