VI
sulle specifiche esigenze di un soggetto e come tale di soddisfare le richieste
singolarmente, ma nello stesso tempo l’enorme dispersività che può creare, oltre ai
problemi legati alle tecnologie e ai mezzi di cui si avvale.
Nel secondo capitolo ho ritenuto opportuno richiamare i concetti di base di
una ricerca di mercato tradizionale, ciò che spinge, o dovrebbe spingere, un soggetto
effettuarla, i passaggi logici che conducono alla sua definizione, il tipo di dati che
con una ricerca di mercato si possono ottenere, i metodi principali che fino ad oggi
sono stati correntemente utilizzati per lo svolgimento ed ancora alcuni sintomi
rilevati soprattutto negli Stati Uniti che indicano una disaffezione e in molti casi un
rifiuto dei soggetti alla partecipazione a questi tipi di ricerche.
Con la seconda parte si entra nel vivo del tema di questo lavoro; il terzo
capitolo propone una panoramica generale sulle ricerche che Internet permette di
condurre, realizzando come esso sia anche un’enorme contenitore di dati secondari,
nonostante il ricorso ad una ricerca di mercato si verifichi qualora non esistano
informazioni sull’argomento di interesse e queste debbano necessariamente essere
raccolte sottoforma di dati primari.
Vengono quindi trattati gli aspetti principali che devono essere considerati in
una ricerca on-line, anche in conseguenza del nuovo mezzo utilizzato per il loro
svolgimento, che non consente la semplice trasposizione di un’indagine tradizionale
nel formato elettronico, ma che al contrario obbliga il ricercatore a ripercorrere tutte
le fasi logiche di costruzione dell’indagine, adattandole ed in alcuni casi persino
ricostruendole, per adeguarsi alle caratteristiche stesse della “rete” che talvolta
risultano notevolmente divergenti rispetto alle conoscenze a disposizione.
A conferma dell’importanza che tali indagini stanno assumendo,
principalmente negli Stati Uniti, ma forse soprattutto per la preoccupazione per i
risultati pericolosi e non controllati a cui esse possono giungere, i principali istituti
ed associazioni che riuniscono le società che effettuano ricerche di mercato, hanno
stilato diversi codici di autoregolamentazione, dei quali ho proposto una sintesi, per
superare almeno in parte problematiche ed abusi che sarebbero potuti emergere,
principalmente a causa del carattere anarchico della “rete”, e che avrebbero potuto
ostacolare l’introduzione di tali metodologie.
VII
Infine sono stati analizzati più in dettaglio gli aspetti nei quali emergono le
maggiori problematicità in conseguenza dell’utilizzo di questo nuovo mezzo, fra i
quali ritengo opportuno segnalare: la formazione campione, la visibilità e il metodo
del contatto con il potenziale rispondente.
Nel quarto capitolo sono state analizzate tutte le metodologie di indagine
on-line fino ad oggi ideate, alcune delle quali già utilizzate per fini pratici, altre
solamente in fase sperimentale.
Nella trattazione ho concentrato la mia attenzione principalmente sulle
ricerche di tipo quantitativo, che sono anche le tipologie maggiormente sviluppate,
mentre ho inserito i metodi qualitativi per dovere di completezza, anche perché da
quanto ho potuto comprendere, questi ultimi sono a tutt’oggi in fase di studio e,
salvo pochi casi, non sono ancora stati concretamente attuati.
Sono state approfondite tutte le problematiche che gravitano attorno ai vari
metodi di indagine e le tecniche e gli accorgimenti messi in atto per ovviare ad
alcune carenze e lacune che ognuno di essi porta con sé.
Nella parte finale del quarto capitolo ho dato uno sguardo, peraltro molto
rapido, ai software che sono presenti oggi sul mercato per la creazione di indagini
on-line, traendone comunque alcune mie personali impressioni tutt’altro che
positive.
Infine mi è sembrato giusto inserire al termine del capitolo, i pareri di alcuni
autori che mettono in guardia o addirittura contestano l’uso di tali metodologie,
muovendo peraltro le loro critiche da elementi concreti ed incontestabili, dei quali
ritengo sicuramente giusto tener conto.
Vorrei sottolineare come per tale analisi e sia stato necessario ricorrere a
documenti, studi, esperienze e ricerche che per quasi totalità provengono da
frammentate elaborazioni prevalentemente americane in quanto in Italia ad oggi
sono pochissime, ed oserei dire due, le società che conducono sistematicamente e
con metodologie ragionate, ricerche di mercato on-line, le quali conservano
gelosamente il proprio know-how mentre, come chiunque avrà potuto notare,
esistono parecchi siti che inseriscono al loro interno sondaggi, i quali non hanno e
VIII
non vogliono nemmeno avere, a detta degli stessi ideatori, rigore scientifico e
rappresentatività.
Il quinto capitolo, che completa la mia trattazione, racchiude la ricerca
on-line che ho condotto per trarre ulteriori elementi d’analisi relativamente a questa
nuova metodologia d’indagine, per avere un riscontro personale sulla reale
possibilità di utilizzo in Italia di un tale mezzo, per capirne le potenzialità, i tempi in
rapporto ai risultati e per poter individuare se questo tipo di indagini possono essere
condotte con successo anche da un singolo soggetto avente delle esigenze
conoscitive, oppure se sia comunque necessario l’apporto di know-how di una
società specializzata nel settore.
Ho quindi deciso di dare vita ad una Web survey di tipo “scroll based”,
ovvero disposta su un’unica pagina, nella quale sono stati inseriti tutti i formati di
domande utilizzabili nelle indagini on-line (v. par. 4.3.2) per verificarne la
funzionalità e il livello di compressione da parte dei rispondenti; per lo stesso
motivo non ho creato alcuna pagina di aiuto e non sono state indicate le modalità di
compilazione.
Ho cercato di limitare l’utilizzo di domande a risposta aperta per rendere più
agevole e veloce la compilazione, per ridurre tasso di abbandono e per facilitare la
successiva analisi dei risultati.
Ho anche evitato l’utilizzo di qualsiasi tipo di blocchi alle domande, o avvisi
relativi ad errori di compilazione, per ottenere così il maggior numero di questionari,
anche a scapito della qualità complessiva degli stessi.
Non sono stati previsti incentivi per la partecipazione, se si eccettua la
possibilità di ottenere una copia della mia tesi o i risultati dell’indagine perché, oltre
alla finalità non commerciale dell’indagine, ho voluto evitare che questo potesse
causare compilazioni multiple, non essendo previsto un accesso controllato da
password o da un numero di identificazione univoco.
Per evitare le problematiche relative alla privacy e per superare eventuali
resistenze che alcuni navigatori potessero avere in tal senso ho deciso di mantenere
il questionario in forma anonima e per questo anche per l’inserimento dell’indirizzo
e-mail è stata data la facoltà di non rispondere.
IX
Il sito è stato posto su uno spazio Web gratuito e quindi non era legato ad
alcun sito particolare, anche se era presente un link nella pagina del Dipartimento di
studi Finanziari, Industriali e Tecnologici dell’Università di Verona.
Tutte le risposte sono state raccolte tramite e-mail, generate dal server su cui
ha depositato il mio sito in seguito all’invio del modulo compilato, per il cui scopo
ho attivato una casella di posta elettronica dedicata.
Il questionario mirava conoscere l’esperienza e l’utilizzo di Internet, il grado
di approfondimento della cultura informatica posseduta e, attraverso alcune
domande mirate, l’opinione, le preferenze e le considerazioni relativamente alle
indagini on-line, per conoscere direttamente dai rispondenti quale fosse il loro
approccio nei confronti tali metodologie, anziché dedurlo esclusivamente in modo
indiretto dalle risposte pervenute.
Il campione, di tipo self-selection, è stato ottenuto pubblicizzando l’iniziativa
attraverso molteplici mezzi: e-mail, newsgroup, annunci su bacheche on-line e
riviste, Banner, motori di ricerca e pubblicità diretta tramite distribuzione di biglietti
pubblicitari (v. par. 5.2).
I questionari debitamente compilati ottenuti nel periodo di vita dell’indagine
(53 giorni) sono stati 211 e sono pervenuti con un andamento che ha seguito
perlopiù la propaganda da me posta in essere, cosa che segnala la rapidità con cui il
mezzo consente di raccogliere i risultati.
I risultati analitici dell’indagine sono contenuti nel paragrafo 5.5, mentre il
paragrafo conclusivo riporta una sintesi degli elementi più significativi che sono
emersi nel complesso dell’indagine.
X
1
Capitolo I
IL FENOMENO INTERNET
1.1 La nascita di Internet e la sua diffusione.
Nata negli anni ‘50 dall’idea militare di costruire uno strumento di
comunicazione fra più punti che potesse resistere anche alla distruzione di uno o più
nodi
1
mantenendo inalterate le capacità di trasmissione, si è poi in realtà sviluppata
negli anni ‘60 sull’esigenza di aumentare produttività e qualità del lavoro scientifico
di alcuni centri di ricerca americani, permettendo loro la condivisione delle risorse
informatiche che a quel tempo erano assai costose e di difficile manutenzione
2
.
All’inizio degli anni ‘80, la preoccupazione di un impoverimento del sistema
di ricerca universitario dovuto alla chiusura verso l’esterno delle diverse reti a quel
tempo esistenti, ha portato, anche grazie allo sviluppo di nuovi protocolli di
comunicazione
3
con specifiche di tipo open source
4
, all’interconnessione delle reti
americane già esistenti e alla creazione di reti compatibili anche in Europa.
Nel 1990 la definizione del protocollo HTTP
5
, del concetto di browser
6
e di
server
7
, hanno dato ufficialmente vita al World Wide Web
8
.
L’avvento poi, in quest’ultimo decennio, di sistemi operativi
9
sempre più
“user friendly” grazie all’introduzione dell’interfaccia grafica
10
di tipo visuale, ha
1
Nodo: Computer collegato ad una rete, ad esempio Internet. Def.: Dizionario informatico
http://www.dizionarioinformatico.com.
2
Internet 2000 Manuale della rete, Laterza, http://www.laterza.it/internet/internet2000/.
3
Protocollo di comunicazione: insieme di regole che governano ogni attività di scambio di dati fra
due entità. Si hanno protocolli per il trasferimento dei file, per l'accesso alla rete ad ogni livello. Def.:
Il glossario telematico http://www.knet.it/userdir/glossari.html.
4
Open source: si dice di un programma di cui vengono resi di pubblico dominio i “sorgenti”,
cosicché chiunque conosca il linguaggio di programmazione può modificare il programma stesso ed
aggiungere nuove funzionalità.
5
HyperText Transfer Protocol: Protocollo alla base del World Wide Web, che regola l’interazione tra
i client Web (browser) e i server che gestiscono ed inviano i documenti.
6
Programma per la visualizzazione dei documenti multimediali che costituiscono il World Wide
Web. I due browser più diffusi tra gli utenti della rete sono “Internet Explorer” e “Netscape”.
7
Programma che gestisce, elabora e fornisce dati a moduli client. Si dice anche di computer che
ospitano risorse e servizi di rete.
8
World Wide Web: Enorme e multiforme collezione di documenti multimediali organizzata in una
struttura ipertestuale distribuita su milioni di host Internet abbreviato in WWW.
CAPITOLO I
2
esteso l’uso del personal computer prima e del World Wide Web poi fino a farlo
diventare oggi un mezzo di comunicazione di massa.
La crescita esponenziale anche e soprattutto in Europa del numero degli
accessi che ha in parte rivoluzionato il linguaggio comune e il modo di pensare, ha
destato l’interesse di tutti coloro che hanno subito visto in questo strumento un
nuovo e più rapido mezzo per generare profitti.
A tale scopo esistono oggi molte società che cercano di studiare ed analizzare
il fenomeno Internet con l’obiettivo di determinare regole e modi con i quali
approdarvi con successo.
Tutte le opportunità offerte da Internet sono direttamente legate alla sua
diffusione ed estensione e ciò vale anche per quelli che sono gli obiettivi di una
ricerca di mercato on-line, per la quale, pur non essendo necessaria la massima
precisione dei dati, è comunque importante conoscere la diffusione di Internet, in
particolare sul territorio nel quale la ricerca dovrà essere implementata.
È necessario premettere che non esistendo ad oggi un censimento degli utenti
Internet e nemmeno uno strumento univoco per la sua la rilevazione, vengono
utilizzate dai vari istituti e dalle società di ricerca, metodologie diverse, che
inevitabilmente si traducono in risultati fra loro non collimanti.
Questo si verifica partendo ad esempio da una diversa definizione dello
stesso oggetto, quando il metodo di raccolta dei dati prevede lo studio di tipologie di
dati differenti ma relativi allo stesso fenomeno (ad esempio: domini, accessi, host),
quando le finalità e gli obiettivi delle ricerche sono fra loro diversi, ed ancora nel
caso delle ricerche demoscopiche
11
, per tutti i problemi di interpretazione dei
risultati di significatività dei dati, causati non solo dalla validità del campione ma
9
Sistema Operativo: è un software che permette la gestione delle risorse hardware, ovvero è il
software che controlla tutte le singole parti di cui è composto il PC al fine di dirigererle verso gli
obiettivi fissati dal software applicativo. Esso, quindi, da una parte mette a disposizione dell’utente
tutta una serie di strumenti che gli permettono di controllare le varie parti dell’elaboratore, dall’altra
mette a disposizione del software applicativo un ambiente che gli permette di assolvere i propri
compiti.
10
Interfaccia grafica: caratteristica peculiare di un sistema operativo che permette di interagire con il
sistema non più con un comando ma con azioni effettuate con l’aiuto del mouse che assume la
funzione di una mano virtuale che l’utente sposta nello schermo per afferrare oggetti, spostarli e
compiere tutte le azioni.
IL FENOMENO INTERNET
3
anche dalla differenza che esiste tra ciò che una persona percepisce e il suo
comportamento nella realtà
12
.
I dati presentati qui seguito
13
sono stati ottenuti utilizzando per quanto
riguarda mondo ed Europa, l’hostcount
14
, mentre per l’Italia attraverso indagini
demoscopiche.
Dato che non esiste una correlazione diretta tra il numero di host e numero di
persone collegate alla rete in ciascun paese, si può ragionevolmente supporre che i
dati di hostcount possano essere sbagliati solamente per difetto mentre quelli
derivanti da indagini demoscopiche siano sempre sbagliati per eccesso.
Per quanto riguarda i dati sul numero di utenti di Internet in Italia, questi
sono imprecisi, non pienamente attendibili e talvolta esagerati, in ogni caso sembra
credibile che il numero di navigatori si attesti circa tra i 5 e 7 milioni, la tendenza è
inoltre in crescita molto sostenuta; gli indici, che variano secondo le fonti, calcolano
un tasso che va dal 20% al 70% in 7/8 mesi.
11
Demoscopia: sondaggio dell’opinione pubblica su particolari questioni. Def: Dizionario
fondamentale della lingua italiana, DeAgostini.
12
Generalmente una persona tende a sottostimare comportamenti percepiti negativamente e a
sovrastimare quelli invece ritenuti positivi o desiderabili.
13
http://gandalf.it/dati.
14
Calcolo del numero di host Internet, cioè indirizzi IP, ovvero di nodi connessi alla rete suddivisi
per paese; è un indice rilevante del livello di attività nell’uso di Internet. L’appartenenza al paese
dipende da dove è registrata la proprietà del domain (ad es.: .com; .org; .it; ecc.)e non dalla
collocazione fisica del server. Il fatto che alcuni operatori europei utilizzino domain americani (il più
noto dei quali è il .com), non ha dimensioni tali da modificare in modo rilevante la significatività dei
dati.
Tabella 1.1: Hostcount in Europa e nel mondo dal 1995 ad oggi.
Anno/ n. host Europa Mondo
1995 2.206.360 9.472.000
1996 3.674.257 16.146.000
1997 5.789.853 29.760.000
1998 7.871897 43.230.000
1999 10.267.963 72.398.000
2000 14.735.778 109.574.000
Fonte: http://gandalf.it/dati.
CAPITOLO I
4
Il confronto fra più indagini può dare un’idea più precisa dell’andamento del
fenomeno:
Pur con tutte le prudenze del caso e considerando la forte variabilità di tutti i
dati, è da sottolineare che la tendenza di crescita è senza dubbio netta e non si tratta
di oscillazioni o andamenti periodici.
Tabella 1.2 Fonte: Eurisko, pubblicazione Giugno 2000.
Numero complessivo di utenti
Di cui:
7.7 milioni
Navigatori assidui (si collegano più di 1 volta a
settimana)
4.5 milioni
Navigatori occasionali
4.5 milioni
Collegamenti in situazioni esterne (bar, amici,
biblioteche, corsi)
1.9 milioni
Tabella 1.3 Fonte Between, rilevazione Giugno 2000.
Hanno usato Internet almeno 1 volta nella vita
11 milioni
Utenti assidui (si collegano più di 1 volta a
settimana)
6 milioni
Utenti mediamente frequenti (si sono collegati
almeno 1 volta nell’ultima settimana)
7 milioni
Utenti occasionali (hanno usato Internet almeno 1
volta nell’ultimo mese)
9 milioni
Tabella 1.4 Fonte Osservatorio Internet Italia Bocconi, pubblicazione Giugno 2000.
Numero complessivo di utenti 8.5 milioni
Si collegano da casa 5.8 milioni
Si collegano dall’ufficio 3.7 milioni
Si collegano da università e luoghi pubblici 0.8 milioni
Tabella 1.5 Fonte Doxa, dati OneToOne, pubblicazione Settembre 2000.
Numero complessivo di utenti Internet
Di cui:
7 milioni
Da casa 4.4 milioni
Sul lavoro 3.5 milioni
Da scuola e università 1 milione
Da locali pubblici 0.3 milioni
IL FENOMENO INTERNET
5
Essa risulta più marcata e visibile a partire dalla seconda metà del 1998 ed è
confermata da tutte le rilevazioni, non nasce da fenomeni di breve periodo ed è
rafforzata dalle possibilità di accesso gratuito offerte a partire dal 1999 da un
numero di provider
15
sempre più elevato.
Tali abbonamenti gratuiti hanno stimolato la curiosità iniziale e di
conseguenza un’esplorazione generica e non finalizzata.
La seconda fase della spinta di crescita è ora invece stimolata dalle esigenze
specifiche e personali che l’utente riesce a soddisfare attraverso la rete, dalla posta
elettronica
16
che oggi è comunemente utilizzata come mezzo di comunicazione sia
personale ma anche in molte situazioni lavorative, e dalla possibilità di fruizione di
servizi on-line e di informazioni sempre più aggiornate e specializzate.
E’ infine necessario prendere coscienza del fatto che nonostante l’euforia
delle cifre, tale fenomeno è ancora in uno stadio iniziale in cui dato il netto trend
positivo e considerato che il livello di saturazione si trova ancora molto lontano è
ragionevole supporre che prosegua anche nei prossimi anni una crescita a ritmi
sostenuti della quale però è molto difficile prevedere il reale sviluppo, come
dimostrano le previsioni fatte qualche anno fa, e che oggi alla luce dei fatti si
rivelano in alcuni casi ampiamente smentite
17
.
Pur conoscendo questi limiti, esistono ricerche che indicano che, sommando
il numero di persone che dicono di essere già collegate, con coloro che si dichiarano
intenzionati a farlo, si raggiungerebbe quasi il 50 per cento della popolazione
adulta
18
.
In questa direzione, un’indagine Eurisko ha stimato le potenzialità di crescita
dell’utenza in base alla disponibilità di risorse hardware dei soggetti calcolando un
15
Provider: Organizzazioni, pubbliche o private, che affittano all’utenza privata accessi ad Internet su
linea commutata sono comunemente denominate Internet Service Provider (ISP). Un provider, di
norma, dispone di uno o più host (in genere connessi in rete locale) collegati ad Internet mediante
linee dedicate, attive 24 ore su 24; tali host, a loro volta, sono in grado di fornire temporaneamente
accesso ai servizi di rete a decine o centinaia di computer mediante modem e linee telefoniche. Def.:
Internet 2000 Manuale della rete, Laterza, http://www.laterza.it/internet/internet2000/
16
Posta elettronica: Servizio di rete Internet che consente agli utenti lo scambio di messaggi testuali
individuali, dalla traduzione di e-mail (electronic mail) Def.: Internet 2000 Manuale della rete,
Laterza, http://www.laterza.it/internet/internet2000/.
17
http//gandalf.it.
18
http//gandalf.it.
CAPITOLO I
6
incremento del numero di utenti domestici del 63% se tutti coloro che hanno un
collegamento lo usassero concretamente, e del 263% nell’ipotesi in cui tutti coloro
che dispongono di un personal computer si collegassero ad Internet.
Grafico 1.1 Fonte Gandalf, dati Eurisko Giugno 2000 Uso dell’internet da casa (dati in migliaia)
La seconda parte delle barre indica l’aumento dal settembre 1999 al giugno 2000.
IL FENOMENO INTERNET
7
1.2 Il profilo attuale dell’utente Internet.
Il primo importante studio in Italia sull’utenza Internet si deve a Giovanni
Montana
19
che nel 1996 ha svolto un’indagine statistica con l’utilizzo di un
questionario in una pagina HTML posta sul Web.
Attraverso la collaborazione di numerosi siti ha raccolto i dati di 1685 unità, i
cui risultati sono presentati nella tabella che segue.
19
Cfr. Giovanni Montana (1996), http://www.infostat.mediatel.it/market.htm.
Tabella 1.1: L’utente Internet in Italia nel 1996.
SESSO
Maschio
Femmina
90.62%
9.38%
ETA’
Sotto i 18 anni
Da 18 a 25
Da 26 a 35
Da 36 a 50
Da 51 a 65
Sopra i 65
1.48%
16.85%
45.76%
30.74%
4.45%
0.72%
PROFESSIONE
Casalinga
Dirigente
Impiegato
Lavoratore autonomo
Libero professionista
Operaio
Pensionato
Ricercatore/docente
Studente
Non occupato
Altro
0.12%
12.40%
27.00%
10.21%
18.16%
1.66%
0.95%
7.89%
15.01%
0.95%
5.64%
TITOLO DI STUDIO
Scuola dell’obbligo
Scuola superiore
Laurea o diploma universitario
Dottorato di ricerca
6.05%
53.41%
38.52%
2.02%
Fonte: Elaborazione M. Franch su dati Montana.
CAPITOLO I
8
Le rilevazioni indicano come a quella data più del 90% degli utenti è
maschio ha un’età compresa tra 26 e 50 anni, ha un titolo di studio superiore o è
laureato e svolge un’attività impiegatizia o una libera professione.
Le ultime indagini disponibili, che si riferiscono alla fine dell’anno 2000
mostrano un notevole cambiamento ed un’evoluzione di tale profilo.
Infine le indagini relative agli utilizzi che i navigatori fanno di Internet
indicano che l’utente Internet legge sul Web e fa ricerche secondo i propri interessi,
comunica via posta elettronica, usa la rete anche per divertirsi e talvolta come
intrattenimento che sostituisce la tv, la chat
20
risulta invece meno diffusa.
20
Sistema di comunicazione in tempo reale che permette a più utenti di scambiarsi brevi messaggi
scritti, emulando una conversazione o chiacchierata. Def.: Internet 2000 Manuale della rete, Laterza,
http://www.laterza.it/internet/internet2000/.
Tabella 1.2: L’utente Internet in Italia nel 2000.
Settembre
2000
Maggio 2000 Febbraio
2000
SESSO
Maschio
Femmina
62.6%
37.4%
64.55%
35.45%
65.59%
34.41%
ETA’
Da 18 a 34
Da 35 a 54
Oltre 54 anni
58.53%
32.52%
8.95%
60.90%
31.83%
7.27%
60.21%
32.26%
7.53%
PROFESSIONE
Professioni superiori
Professioni medie
Professioni inferiori
Casalinga
Studente
Pensionato
Non occupato
13.7%
38.6%
13.7%
3.3%
20.6%
4.2%
5.9%
13.64%
39.10%
14.55%
3.63%
20.00%
3.63%
5.45%
12.90%
40.86%
11.83%
3.23%
21.50%
4.30%
5.38%
Fonte: mie elaborazioni da dati Between, http://www.between.it/wow/wow22.asp.