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1. INTRODUZIONE
Il mio progetto ha come obiettivo il voler offrire uno sguardo intrigante su un aspetto della
vita quotidiana spesso trascurato: la relazione tra gli occhi e l'ambiente esterno, ponendo
particolare attenzione all’impatto provocato dalle illuminazioni artificiali e dall'inquinamento
atmosferico. Questa analisi vuole evidenziare come la continua evoluzione della nostra
società, che tende maggiormente all’urbanizzazione e all'introduzione di nuove tecnologie,
determina a lungo andare un impatto significativo sulla salute visiva e generale. Gli occhi, pur
dotati di meccanismi di difesa, sono esposti a una serie di rischi derivanti dall'ambiente
circostante, inclusi agenti inquinanti e fonti luminose artificiali intense. Questi fattori possono
contribuire all'insorgenza di disturbi oftalmici e a una generale compromissione del benessere.
La mia proposta propone un approfondimento di questo tema attraverso studi scientifici in
modo da poter sviluppare delle strategie di prevenzione infermieristica. Raccogliendo dati
empirici che possano formulare raccomandazioni basate sulle evidenze scientifiche in modo
da poter fornire un fondamento solido per prendere in considerazione delle regolamentazioni
urbane volte a mitigare gli effetti dell'inquinamento luminoso e atmosferico che sta
rappresentando un passo importante nell’evoluzione verso la creazione di ambienti più salubri
e sostenibili per tutti. Perciò nel progetto proposto si prefigge di promuovere un cambiamento
consapevole e adattativo, che tenga conto delle esigenze biologiche dell'essere umano nel
contesto di una società in continua evoluzione, contribuendo così a migliorare la qualità della
vita per le generazioni presenti e future.
1.1 INDICI BIBLIOGRAFICI
È stato seguito un approccio metodologico di ricerca utilizzando risorse accademiche e
scientifiche affidabili per condurre una ricerca comparativa. L'utilizzo di banche dati come
PubMed e riviste accademiche come ScienceDirect mi ha permesso di accedere a una vasta
gamma di studi scientifici e articoli peer-reviewed, offrendomi una solida base di conoscenze
su cui basare questo lavoro. L'impiego di libri mi ha fornito ulteriori approfondimenti e
contestualizzazioni, consentendomi di esplorare più a fondo i concetti e le teorie pertinenti
all’argomento proposto. La scelta di un approccio comparativo nella mia tesi mi permette di
offrire un quadro chiaro e strutturato per analizzare e confrontare i diversi aspetti del
problema posto in esame. Questo tipo di approccio mi ha permesso di evidenziare
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similitudini, differenze e tendenze significative tra le diverse variabili coinvolte, offrendo una
prospettiva più completa e approfondita sull'argomento in questione. Le risorse sono state
utilizzate in modo efficace e critico nel corso della ricerca, assicurandomi di integrare le
evidenze raccolte in un quadro teorico coerente e di trarre conclusioni valide e significative
per questo lavoro.
2. CARATTERISTICHE PRINCIPALI
L’inquinamento luminoso è la causa del costante aumento dei dispositivi di illuminazione,
che si differenziano in vari ambiti, tra cui le comuni illuminazioni urbane, rappresentando una
sfida significativa nel mantenimento del nostro normale ritmo circadiano, che regola il ciclo
sonno-veglia. Le illuminazioni urbane sono rappresentate da lampioni, segnaletiche
commerciali, pannelli pubblicitari e altro ancora, spesso rimangono accese per lunghi periodi
di tempo, creando un ambiente sempre più illuminato, mantenendoci esposti in maniera
costante alle illuminazioni artificiali, ciò però interferisce con i nostri ritmi biologici. Secondo
un articolo dell'Accademia Slovacca delle Scienze, “Lo sviluppo urbano ha portato la
necessità di illuminazioni artificiali di strade, centri commerciali, stadi e case. Parte di questa
luce si disperde nell'atmosfera, determinando uno schiarimento del cielo naturale oltre i livelli
di fondo, chiamato bagliore del cielo urbano.”
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questa prolungata esposizione alla luce
artificiale può disturbare la produzione di melatonina, l'ormone che regola il sonno, portando
a disturbi del sonno e ad altri problemi di salute. Il fenomeno del bagliore del cielo urbano si
manifesta come un alone luminoso che si estende sopra le aree urbane, generato
principalmente dalla presenza di sorgenti luminose intense che emettono fasci di luce
nell'atmosfera circostante. Questo fenomeno ottico è particolarmente evidente nelle vicinanze
di fonti di illuminazione urbana come lampioni stradali, segnaletica pubblica e pubblicità
luminosa. L'alone luminoso appare come un'aura bianca intensa con riflessi che possono
variare, da un rosso scuro al centro a un viola chiaro verso i bordi esterni. Questa variazione
di colore è causata dalla dispersione della luce nell'atmosfera e dalle particelle di inquinanti
atmosferici presenti nell'aria, che interagiscono con i raggi luminosi. È comune osservare
delle zone più scure al centro dell'alone luminoso, queste aree possono essere dovute a diversi
fattori, tra cui l'assorbimento della luce da parte di edifici o strutture circostanti, creando
l'effetto di ombreggiatura causato dalla morfologia urbana o la presenza di eventuali ostacoli
che bloccano parzialmente la propagazione della luce. Ad oggi, il fenomeno del bagliore del
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(Inquinamento luminoso nello spettro ultravioletto e visibile: effetto su diverse percezioni visive; Inquinamento luminoso nello spettro
ultravioletto e visibile: effetto su diverse percezioni visive, 2013)
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cielo urbano è diventato sempre più evidente a causa dell'espansione delle città e
dell'intensificazione dell'illuminazione urbana. Tuttavia, è importante considerare gli effetti
negativi di questo fenomeno, adottando politiche e pratiche di illuminazione urbana che
possano permettere una corretta gestione della illuminazione nelle città in modo da poter
ridurre l'impatto del bagliore del cielo notturno sulle nostre vite e sull'ecosistema circostante.
Solo attraverso un impegno congiunto e una maggiore consapevolezza dei rischi associati
all'inquinamento luminoso possiamo sperare di preservare il nostro benessere e riconnetterci
con i ritmi naturali del mondo che ci circonda. Ad oggi: “L'impatto dell'inquinamento
luminoso sul cielo notturno è stato descritto approfonditamente da Cinzano, Falchi ed Elvidge
(Cinzano et al., 2001). Nel Primo Atlante della Luminosità del Cielo Notturno Artificiale
hanno mostrato che più del 60% della popolazione mondiale vive sotto cieli inquinati (il 99%
della popolazione di Stati Uniti ed Europa) e quasi un quinto del territorio mondiale è sotto
cieli inquinati.”
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La continua esposizione a fonti luminose artificiali durante i periodi notturni
può causare una serie di problemi, tra cui la difficoltà a ottenere un riposo di qualità durante la
notte e la mancanza di una visione notturna adeguata. In effetti, nei momenti fisiologici in cui
ci si aspetta un'oscurità naturale, la presenza di illuminazione artificiale può interferire con il
funzionamento ottimale del nostro organismo. L'assenza di un adeguato periodo di buio
durante la notte impedisce ai nostri occhi di adattarsi completamente alla visione notturna,
compromettendo la nostra capacità di percepire correttamente l'ambiente circostante e
aumentando il rischio di compromettere la nostra salute. Inoltre, l'esposizione continua agli
agenti inquinanti presenti negli ambienti urbani può aumentare la suscettibilità a sviluppare
disturbi visivi, come l'irritazione degli occhi, la secchezza o altri problemi oftalmici. Questo è
particolarmente problematico considerando che la nostra vista è uno dei nostri sensi più
importanti e la sua salute è fondamentale per il benessere generale. Pertanto, è cruciale
adottare misure per ridurre l'inquinamento luminoso e proteggere la salute visiva e il ritmo
circadiano naturale. Questo può includere l'uso di illuminazione più soft e orientata verso il
basso nelle aree urbane, la promozione di politiche di buio notturno per ridurre l'illuminazione
eccessiva durante le ore notturne e l'adozione di pratiche di igiene del sonno per favorire un
riposo adeguato e rigenerante. Gli agenti inquinanti presenti negli ambienti possono
contribuire allo sviluppo di disturbi visivi. Questi agenti inquinanti possono provenire da
varie fonti, tra cui l'inquinamento atmosferico, la polvere, i prodotti chimici tossici,
illuminazioni artificiali e altre sostanze inquinanti presenti nell'aria. L'esposizione prolungata
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(Limitare l’impatto dell’inquinamento luminoso sulla salute umana, sull’ambiente e sulla visibilità
stellare, 2011)
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a questi agenti inquinanti può causare una serie di problemi oculari, tra cui irritazioni,
arrossamenti, secchezza degli occhi e congiuntiviti. Inoltre, alcuni inquinanti possono essere
particolarmente dannosi per la salute degli occhi, causando danni alla cornea, alla retina o al
tessuto oculare, e aumentando il rischio di sviluppare patologie oculari come la cataratta o la
degenerazione maculare. Inoltre, l'inquinamento atmosferico può contribuire alla formazione
di nebbie, smog e altre condizioni atmosferiche che riducono la visibilità e aumentano il
rischio di incidenti legati alla vista, come gli incidenti stradali. Pertanto, è importante adottare
misure per ridurre l'esposizione agli agenti inquinanti e proteggere la salute degli occhi.
3. ALTERAZIONI FISIOLOGICHE
Seguendo varie analisi effettuate osservando il comportamento degli animali può fornire
preziose informazioni sull'impatto degli agenti inquinanti sull'ambiente e sulla salute degli
organismi viventi, compresi gli esseri umani. Gli animali sono spesso considerati delle
"sentinelle ambientali" perché possono mostrare segni precoci di cambiamenti nei confronti
dell’ambiente circostante, come gli effetti dell'inquinamento atmosferico. Gli animali possono
essere particolarmente sensibili agli agenti inquinanti a causa delle loro modalità di vita e
della loro fisiologia. Ad esempio, le specie che dipendono dalla vista per la caccia o la ricerca
del cibo possono essere influenzate negativamente dalla riduzione della visibilità causata
dall'inquinamento atmosferico, compromettendo la riproduzione, la sopravvivenza e la
diversità delle specie. Osservando i cambiamenti nei comportamenti riproduttivi, nei cicli di
vita e negli schemi migratori degli animali, è possibile ottenere indizi importanti sugli effetti
dell'inquinamento. Ad esempio, variazioni nei periodi di accoppiamento o nella frequenza
delle nascite possono indicare cambiamenti nell'ambiente che potrebbero essere causati da
inquinanti atmosferici o da altri fattori ambientali. Molti studiosi hanno osservato
attentamente queste risposte degli animali agli agenti inquinanti, acquisendo una migliore
comprensione degli effetti dell'inquinamento sull'ecosistema. “L'esposizione a periodi
prolungati di luce altera i livelli di melatonina in molte specie, compreso l'uomo [28-31].
Pertanto, l’esposizione alla luce durante la notte potrebbe provocare una varietà di effetti
fisiologici, potenzialmente mediati da diversi livelli di melatonina (Fig. 1). Inoltre, il controllo
simpatico diretto dei processi fisiologici dopo la variazione delle condizioni di illuminazione
è stato documentato indipendentemente dalla sintesi della melatonina [1]. Di conseguenza,
l’esposizione a periodi prolungati di luce potrebbe alterare lo stato fisiologico attraverso una
varietà di altri meccanismi.”
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Quando l’essere umano si espone a fonti luminose in momenti
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(Inquinamento luminoso nello spettro ultravioletto e visibile: effetto su diverse percezioni visive, 2013)
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notturni si espone a un maggiore “rischio luminoso”, poiché “La luce rilevata dalle cellule
ganglionari della retina (RGC) programma i nuclei soprachiasmatici (SCN) o il pacemaker
circadiano. L'SCN esercita effetti diretti su diversi sistemi corporei e stimola la secrezione
ritmica di melatonina dalla ghiandola pineale. La melatonina agisce come un trasduttore di
informazioni di luce-buio in ulteriori segnali fisiologici che si traducono in effetti a valle su
molti sistemi corporei.”
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Numerosi studi hanno potuto evidenziare che il maggiore rischio
derivante da tale esposizione continua a sorgenti luminosi determina delle alterazioni, ciò
avviene perché “L'esposizione all'illuminazione notturna artificiale produce una disfunzione
nei livelli di melatonina negli esseri umani e nel loro pacemaker circadiano [30]. Queste
variazioni possono avere effetti negativi sulla salute [31]. Inoltre, le alterazioni nella funzione
della ghiandola pineale dovute all’esposizione ad alti livelli di luce artificiale durante la notte
causano una soppressione della produzione di melatonina pineale negli esseri umani [32],
[33]. In misura minore, l’inquinamento luminoso e il chiarore del cielo possono contribuire a
disturbi tra cui depressione, insonnia, tra gli altri.”
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Inoltre, “L’Inquinamento luminoso nello
spettro ultravioletto e visibile ha un effetto su diverse percezioni visive Tali cambiamenti
nella produzione e nel rilascio della melatonina regolano il metabolismo, la funzione
immunitaria e gli equilibri endocrini attraverso gli assi degli ormoni riproduttivo, surrenale e
tiroideo [27].”
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le illuminazioni artificiali emettono radiazioni elettromagnetiche che possono
influenzare indirettamente il nostro sistema nervoso centrale (SNC) attraverso lo stimolo
visivo dei fasci luminosi, causando alterazioni nella produzione di ormoni fisiologici, come la
melatonina. Questo può avere effetti significativi sulla salute umana.
Inoltre, l'inquinamento luminoso può influenzare il sistema immunitario riducendo le difese
immunitarie del corpo. L'esposizione costante ai fasci luminosi durante la notte può interferire
con i ritmi circadiani naturali e disturbare la regolazione delle risposte immunitarie.
Storicamente, gli esseri umani e molte altre specie viventi hanno fatto affidamento
sull'illuminazione notturna derivante da fenomeni naturali come la luna e le stelle. Questa
illuminazione naturale, siccome meno intensa delle fonti luminose artificiali, non interferisce
significativamente con il nostro ritmo fisiologico e può ancora fornire una visibilità adeguata
in alcuni ambienti notturni, prevalentemente facendo riferimento agli ambienti che presentano
una minore influenza alle illuminazioni artificiale che compromettono maggiormente la
produzione di melatonina e il funzionamento del sistema immunitario.
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(Inquinamento luminoso nello spettro ultravioletto e visibile: effetto su diverse percezioni visive, 2013)
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(Il lato oscuro della luce notturna: conseguenze fisiologiche, , 2007)