2 - Information Technologies e processo edilizio - Applicazioni e prospettive per il progetto
IT riferito a un singolo attore, nel caso il progettista, visto - in maniera del tutto
arbitraria e soggettiva - come fulcro di tutto il processo edilizio.
Le parti principali in cui si articola il lavoro sono le seguenti:
• Il capitolo primo definisce il processo edilizio come flusso di informazioni,
fornisce alcune considerazioni sull'utilizzo delle IT nel settore e sostiene
l'identità tra prodotto del processo e informazione.
• Nel secondo capitolo si delineano alcune problematiche legate alla diffusione
delle IT in edilizia.
• Il terzo capitolo affronta l'utilizzo delle IT secondo il punto di vista del progetto.
Sono descritte alcune tra le principali categorie di IT a disposizione, scelte per
le loro caratteristiche e potenzialità.
• Nel quarto capitolo si presentano in breve alcuni casi studio che, oltre a essere
modelli di riferimento, costituiscono la verifica concreta della efficacia delle IT
per l'edilizia.
Figura I.1 Diagramma temporale delle fasi del lavoro
Tra gli obiettivi manifesti, all'inizio del lavoro, vi era quello di fornire un quadro utile
a definire lo stato dell'arte delle IT per l'edilizia, rapportato alla situazione italiana e
soprattutto adeguato a definire il ruolo e i possibili effetti delle nuove tecnologie in
questo settore, in particolare per quanto riguarda il progetto.
La società contemporanea sta vivendo una profonda trasformazione dovuta alla
diffusione delle nuove Tecnologie dell'Informazione. È noto che le IT stanno
modificando radicalmente il modo di vivere, di lavorare, di produrre documenti e di
scambiare informazioni. Il processo è tuttora in corso di svolgimento, ed è
destinato a protrarsi indefinitamente. Il fenomeno è tale, per proporzioni e
Introduzione - 3
importanza, che la Commissione Europea ha ritenuto necessario intraprendere
azioni strategiche mirate a promuovere la diffusione delle nuove tecnologie e la
competitività dell'Europa nel settore. A dicembre 1999 è stato varato il programma
"eEurope", che a giugno 2000 è stato approvato e ufficializzato dall’Unione come
Piano d’Azione "eEurope 2002"
3
.
Priorità assoluta è attribuita alla ricerca, alla formazione, alle risorse umane; in
questo quadro il ruolo dell’università è certamente trainante.
Nell'ambito dell'iniziativa europea, il Governo italiano ha varato a giugno 2000 il
Piano d’Azione nazionale, che si ricollega alle iniziative già intraprese a partire dal
1999
4
.
Per quanto riguarda lo specifico del settore edilizio, è indubbio che anch'esso è
destinato a profondi mutamenti dovuti all'impiego delle IT, anche se non si
segnalano iniziative particolari per quanto riguarda il Piano nazionale italiano.
Infatti, si è purtroppo dovuto costatare il generale ritardo, salvo casi eccellenti,
della ricerca e dell'industria nazionale rispetto a quanto avviene in Europa e nel
mondo
5
.
Circa l'obiettivo più generale di esaustività del lavoro, ci si è resi da subito conto
delle grandi difficoltà, se non dell'impossibilità, di perseguirlo. Difficoltà che sono
dovute a diverse ragioni: prima di tutto la vastità dell'argomento, poi, motivo forse
più importante, la rapida evoluzione del mondo delle IT che rischia di rendere
superato in pochissimo tempo anche lo scritto più aggiornato
6
.
Tuttavia la realtà del settore edilizio, caratterizzato da una evoluzione molto lenta,
è tale che una descrizione di come le IT possano influire su di esso può avere una
portata e una conferma in tempi relativamente medio-lunghi.
Circa gli effetti attesi dall'applicazione delle IT in questo settore, si ritiene che i
nuovi strumenti potranno essere motivo per una reale integrazione tra gli operatori
di un settore che, a oggi, pare essere confuso e privo di una chiara organizzazione
strutturale.
3
SI veda il sito http://europa.eu.int/comm/information_society/eeurope.
4
Si veda all'indirizzo http://www.palazzochigi.it/fsi.
5
Si veda in proposito i paragrafi 1.3.2 La ricerca in Italia, 2.4.3 International Alliance for Interoperability
e Industry Foundation Classes .
6
Il medesimo motivo ha indotto a trascurare una descrizione puntigliosa delle applicazioni software oggi
disponibili.
4 - Information Technologies e processo edilizio - Applicazioni e prospettive per il progetto
Si è convinti inoltre che la centralità della fase progettuale rispetto all'intero ciclo
edilizio, possa essere una realtà, e non una pretesa arbitraria e soggettiva come
detto poc'anzi, proprio in virtù dell'utilizzo delle IT da parte degli operatori del
progetto, a patto che questi sappiano sfruttarne adeguatamente le potenzialità.
Se è vero che "è sul progetto che bisogna lavorare per salvare il grosso della
qualità"
7
in edilizia, diventa fondamentale, per chi il progetto lo elabora, dotarsi di
strumenti che gli consentano di predisporre, in maniera corretta e organica, le
informazioni che servono di supporto alle ulteriori fasi del processo edilizio e che,
in gran parte, ne condizionano gli esiti.
Le IT possono essere un ausilio di grande efficacia per l'intero ciclo edilizio, ma
perché così sia è necessario che gli operatori del processo, gli edili, prendano
coscienza in prima persona della necessità di appropriarsi degli strumenti che la
tecnologia pone loro a disposizione e di definirne le modalità d'uso
7
Da G. Turchini, La qualità del progetto e la qualità del processo, in L'architetto n.° 146, maggio 2000.
Capitolo 1 - Il processo edilizio come flusso di informazioni
1.1 Unicità e complessità del processo edilizio
L'industria delle costruzioni è, per diversi motivi che si descriveranno nel seguito,
un settore del tutto particolare, caratterizzato da modalità produttive che gli sono
proprie e che lo differenziano completamente rispetto alla normale industria
manifatturiera.
È indubbio che si tratti di un comparto produttivo dal processo fortemente articolato
e destrutturato, a cui concorrono molteplici soggetti impegnati in ruoli che non
sempre sono tra di loro armonici. Le esigenze e i ruoli diversi degli attori del
processo, quando non sufficientemente oggetto di attenzione e di accurata
coordinazione, danno luogo a posizioni contraddittorie, se non di vero e proprio
antagonismo, tra i protagonisti del settore edilizio.
La Figura 1. 1 mostra uno schema secondo cui si possono classificare le attività
industriali, in funzione del processo di fabbricazione e del tipo di manufatto.
L'edilizia si colloca nella parte in alto a sinistra del grafico, e corrisponde a una
categoria il cui il flusso produttivo è descritto con il termine very jumbled - che dà
l'idea di una grande confusione
1
. È bene evidenziato che i segmenti della catena
produttiva sono privi di forti interconnessioni. Il manufatto finale è classificato come
unico, poiché di fatto la produzione è generalmente limitata a un solo esemplare,
progettato ad hoc per il committente che lo ha voluto, realizzato in funzione del
contesto ambientale in cui è sorto e fabbricato con le modalità confuse sopra
menzionate, perciò non riproducibili altrimenti. Al contrario dei beni di consumo poi,
l'edificio ha una durata di vita attesa che, generalmente, supera di gran lunga
quella di chi lo ha commissionato, e necessita quindi di garanzie ben precise circa
il mantenimento nel tempo delle caratteristiche di qualità che lo contraddistinguono
come idoneo a essere utilizzato.
È evidente la differenza con altri comparti la cui produzione è caratterizzata da
grandi quantitativi dei medesimi oggetti, fabbricati in serie e distribuiti su un
mercato a scala mondiale: il Walkman che si può trovare a Milano, è lo stesso che
1
Il termine inglese jumble significa guazzabuglio, confusione. Il verbo to jumble significa mescolare,
confondere, mettere alla rinfusa.
6 - Information Technologies e processo edilizio - Applicazioni e prospettive per il progetto
si compra a New York o a Tokyo, o almeno poco ne differisce. Il concetto di
World-car, l'automobile dalle caratteristiche utili per una produzione su larga scala
indirizzata a un mercato globale, non ha riscontro nell'industria delle costruzioni
2
.
Figura 1.1 Diagramma delle diverse categorie di produzione industriale
3
.
In entrambi i casi sopra citati, il progetto è uno mentre molti sono gli esemplari
prodotti in serie, esattamente al contrario di ciò che avviene in edilizia.
Generalmente unico è anche il soggetto azienda in grado di presiedere alle
decisioni strategiche di produzione e marketing. Le linee e le modalità produttive
sono sempre le stesse, poiché il prodotto seriale ha sempre le medesime
caratteristiche.
2
È pur vero che il modello dell'automobile è stato spesso usato quale riferimento anche per l'industria
edilizia, sia pure con esiti discutibili. "La prima potenza industriale del mondo, il paese tecnologicamente
più avanzato, gli Stati Uniti, […] ha sperimentato tutti i possibili sistemi di standardizzazione e di
prefabbricazione, ma ha tentato di assimilare il problema della casa a quello dell'automobile: il risultato
degli sforzi però è stato quanto mai deludente." [PORPA]
3
Da Schmenner R., Production/Operations Management, Prentice Hall, Englewood Cliffs, NJ, 1993;
citata in AAVV3.
Product Mix
Process
Pattern
Challenges for
Management
Bidding; delivery;
product design
flexibility
Quality (product
differentiation);
flexibility in
output volumes
Price
One of a
kind or few
Low volumes,
many products
High volumes,
Several major
products
Challenges for
Management
Very high volumes,
standard product
Very jumbled flow
process segments
losely linked
Jumbled flow,
but a dominant
flow exists
Line flow:
worker paced
Line flow:
machine paced
Continuous,
automated, and
rigid flow;
process segments
tightly linked
Scheduling;
materials handling;
shifting bottlenecks
Worker
motivation;
balance;
maintaining
enough flexibility
Capital expenses for
big chunk capacity;
technological
change; materials mgmt;
vertical integration
COLLOCAZIONE DEL
PROCESSO EDILIZIO
Il processo edilizio come flusso di informazioni - 7
Se differenze ci sono riguardano aspetti decisamente di poco rilievo e che non
sono tali da alterare le sequenze secondo cui si svolge il ciclo di produzione: il
colore, la dotazione di optional e accessori che possono variare a secondo della
regione o del momento in cui il prodotto viene distribuito, secondo tutte le varianti
previste da quelle operazioni di "maquillage" che vanno sotto l'etichetta di
"localizzazione del prodotto", e che stanno a significare l'adeguamento di un
manufatto al contesto particolare in cui verrà venduto, ma che nulla cambiano della
sua vera sostanza. In certi casi neppure la documentazione è veramente
differenziata, il manuale di istruzioni che accompagna certi articoli è sempre
disponibile nella lingua che domina le comunicazioni internazionali, l'inglese,
mentre non sempre avviene altrettanto per le traduzioni nella lingua locale.
Si tratta di una produzione sostanzialmente indifferenziata e destinata a un
mercato allargato, il cosiddetto mercato globale, in cui la sede ove essa avviene
poco importa rispetto al prodotto finale, poiché i processi manifatturieri che
presiedono ad essa possono essere riprodotti indifferentemente in contesti molto
diversi e distanti tra loro
4
.
Al contrario, la realizzazione di un manufatto edile è fortemente condizionata dalle
condizioni al contorno in cui essa ha luogo.
L'edificio, ciò che appare quale prodotto finale del processo, generalmente, salvo
rari casi in cui peraltro l'esito qualitativo in termini di soddisfacimento degli utenti dà
luogo a parecchie perplessità
5
, si configura essere un oggetto unico, realizzato
sulla scorta di un disegno a misura del committente, un progetto che traduce
esigenze peculiari del soggetto che decide di avviare l'iter di costruzione di un
nuovo fabbricato.
L'unicità di un edificio è poi diretta conseguenza dell'unicità del contesto sociale,
economico, produttivo in cui viene realizzato e del luogo in cui va a collocarsi, delle
condizioni fisiche e ambientali dell'intorno che lo circonda e che condizionano il
progetto.
4
E appare logico che così sia: un prodotto destinato a un mercato globale è realizzato in un contesto di
produzione globale. Il luogo della produzione in realtà è parte del e coincide con il luogo del consumo.
5
Gli esempi che si potrebbero fare sono molteplici. È spontaneo il richiamo alla prefabbricazione
pesante dei Grands Ensembles francesi. Si ricorda inoltre l'esperienza, condotta negli anni '80
dall'amministrazione delle PT italiane, degli uffici postali prefabbricati.
8 - Information Technologies e processo edilizio - Applicazioni e prospettive per il progetto
Norme e regolamenti che governano l'arte del fabbricare sono diversi da luogo a
luogo, così come le modalità costruttive sono spesso legate a consuetudini locali e
alla natura e qualità delle maestranze a disposizione
6
.
Il carattere unico, ma al tempo stesso articolato e complesso, del processo e del
prodotto edilizio, è tutto racchiuso nella definizione che segue, secondo la quale,
l'industria delle costruzioni è "one-of-a-kind nature of projects, site production, and
temporary multiorganization"
7
.
Oltre gli aspetti sopra enunciati, che definiscono un quadro dell'edilizia
decisamente articolato e dalle molteplici facce, Howard e Ballard [AAVV3]
evidenziano che la caratteristica peculiare di tale settore è la necessità sempre
presente, sia pure in certe situazioni ridotta al minimo, di un cantiere dove
avvengano le inevitabili operazioni di assemblaggio del manufatto, che sia esso
realizzato completamente in opera o che si tratti di un edificio costruito con l'utilizzo
prevalente di componenti prefabbricati.
Altra caratteristica tipica del settore è una certa inerzia nei confronti
dell'innovazione. La Figura 1. 2 mostra, in maniera puramente qualitativa, come
negli ultimi cinquant'anni, a una progressiva diminuzione dei costi industriali unitari
6
Il fallimento delI' International Style, slogan del progetto moderno coniato da H.R. Hitchcock e da Ph.
Johnson nel 1932, è di ciò significativo. Il tentativo di omologare il progetto architettonico secondo un
linguaggio compositivo standard utile in ogni regione e in ogni tempo, era legato anche alla volontà di
razionalizzare il processo produttivo con l'impiego di componenti realizzabili in serie con modalità di tipo
industriale. In realtà ciò si è tradotto in risultati spesso insoddisfacenti, poiché la standardizzazione
esasperata del linguaggio architettonico e dei componenti industrializzati hanno spesso tenuto conto
solo di esigenze economiche e di produzione tralasciando gli aspetti fondamentali legati ai requisiti
prestazionali del manufatto edilizio che non hanno trovato risposta nella serializzazione del processo.
Da questo le aspre critiche mosse da più parte nei confronti dell'International Style e del Movimento
Moderno, in proposito si veda P. Blake, Form follows Fiasco, 1974.
Sempre a proposito dell'industrializzazione edilizia, così si esprime Portoghesi: "Contro la possibilità di
arrivare a una omogeneità di esigenze materiali tali da rendere logica e conveniente la produzione in
serie di interi edifici con sistemi del tutto simili a quelli dell'industria, si ergono difficoltà insormontabili,
come la diversità del clima e della regolamentazione edilizia variabile da regione a regione, il costo dei
trasporti, il grado di specializzazione della manodopera necessaria per gli assemblaggi. L'automobile e
la casa dopo trent'anni di tentativi di arrivare a una completa assimilazione, facendo della casa una
«macchina per abitare» appaiono sempre più dotati di logiche opposte e specifiche, e i metodi per
fabbricar bene le une e le altre sembrano avviati a divaricarsi definitivamente." [PORPA]
Qui si nota che le osservazioni di Portoghesi, pure molto significative, sono da collocarsi nell'ambito in
cui sono state espresse. Oggi la produzione industriale, con l'utilizzo delle nuove tecnologie per il
trattamento delle informazioni, conosce forme nuove e diversificate che potrebbero essere sfruttate dal
processo edilizio. Per quanto riguarda l'industria automobilistica dell'anno 2000, si nota che è
profondamente diversa da quella di quindici anni fa. È un fatto che, d'accordo con quanto scrive
Portoghesi, neppure oggi è pensabile trasferire di peso l'esperienza di questo settore per rivoluzionare
l'edilizia. È plausibile piuttosto che il rinnovamento possa avvenire con il confronto e concorso di più
comparti.
7
Koskela, L. and Huovila, On foundations of Concurrent Engineering, 1997 - citato in AAVV3
Il processo edilizio come flusso di informazioni - 9
nei settori automobilistico, aeronautico e informatico, abbia corrisposto invece un
costante aumento in edilizia.
I settori industriali più dinamici e innovativi, che hanno saputo investire nella
ricerca, hanno sviluppato nuove tecnologie e processi dai quali hanno potuto trarre
gli effetti evidenziati dal citato grafico.
Al contrario l'industria edilizia, restia a intraprendere la strada dell'innovazione
8
, sia
tecnologica che organizzativa, ha visto crescere costantemente i propri costi.
È stato calcolato che se l'industria delle costruzioni avesse avuto i medesimi
sviluppi di quella informatica, oggi "sarebbe possibile comprare un appartamento
monofamiliare per poco più di mille lire" [AAVV4].
Tale osservazione sembra, di primo acchito, puramente accademica e addirittura
fuorviante: il mercato delle costruzioni non è il mercato globale dell'informatica e,
viste le differenze strutturali sopra richiamate tra il manufatto-processo edile e gli
altri settori produttivi, paragonare l'industria delle costruzioni a quella aeronautica
o dei computer, soprattutto nei termini economici che si sono detti, pare una
forzatura eccessiva.
In realtà è una forzatura che ha il pregio di sottolineare come esistano ampi
margini per modificare e migliorare la natura e l'efficienza del processo edilizio.
È opportuno chiedersi quali siano i fattori che hanno portato ai risultati positivi
descritti dal grafico di Figura 1.2, e se sia possibile trasferire all'edilizia processi
analoghi, senza per questo volere imitare integralmente altri modelli produttivi che
non le sono propri né sono confacenti alla peculiarità del settore.
Secondo quanto si è detto in precedenza, il prodotto edilizio si contraddistingue per
il suo essere esemplare unico, che in un certo qual modo possiede la caratteristica
del prototipo.
8
È probabile che ciò sia da imputarsi anche ai fallimenti e delusioni a cui si è andati incontro allorché si
sono tentate innovazioni sperimentali secondo modalità produttive tipiche dell'industria pesante. Si
confronti anche la citazione di P. Portoghesi nella nota 6, pag. 8.
10 - Information Technologies e processo edilizio - Applicazioni e prospettive per il progetto
Figura 1.2 Andamento dei costi industriali dal 1950 a oggi
9
.
Certo si tratta di un prototipo particolare, poiché non destinato ad avere il seguito
della grande serie. A differenza del prototipo industriale, che passa attraverso fasi
di affinamento successive per giungere a quello che sarà il modello da destinare
alla produzione, il manufatto edile deve essere in grado di funzionare da subito,
senza la necessità di apportare correzioni, se non quelle dovute alla normale
manutenzione in corso d'esercizio.
Tuttavia, sia pure dopo le debite precisazioni sopra riportate, pare plausibile
ritenere che gli sforzi da intraprendere per rinnovare il settore debbano partire
proprio dalla considerazione che una prima parte del processo edilizio, quella che
coincide con l'ideazione, la progettazione e la fabbricazione di un edificio,
corrisponde al percorso di sviluppo del prototipo che è tipico di altri comparti
industriali e che prelude al loro vero e proprio processo produttivo. È per questo
che il trasferimento di esperienza da altri settori riguarda l'organizzazione del
processo di sviluppo del prodotto piuttosto che l'organizzazione della produzione.
Un siffatto atteggiamento sposta l'attenzione sulla fase progettuale, la quale
presiede, o perlomeno dovrebbe, all'impostazione di tutto il processo. Anche per
questo motivo il capitolo 3 si concentra su questo segmento del processo edilizio.
9
Da Paulson B., Computer-aided Project Planning and Management Through Standard Object-Oriented
Models , Stanford 1994, citato in AAVV4.
Costruzioni
Automobili
Aeronautica
Computer
1950 2000
Costo per
unità di
valore
Il processo edilizio come flusso di informazioni - 11
Il progetto del manufatto edile, informato dei requisiti della committenza, delle
caratteristiche ambientali, delle condizioni normative, di tutti i fattori necessari alla
sua definizione, a sua volta ha il compito di informare di sé le successive fasi del
processo edilizio: la costruzione e la gestione.
Si badi che non casualmente si è utilizzato le locuzioni informato di, informare di.
L'innovazione del settore nei termini sopra definiti passa attraverso una migliore
coordinazione tra i diversi attori che vi partecipano, il che comporta una maggiore
condivisione e scambio di informazioni che devono essere quanto più affidabili e
certe
10
.
Così come in altri comparti le IT sono state determinanti per generare i risultati del
grafico di Figura 1.2, l'utilizzo accorto delle medesime diventa essenziale per la
ridefinizione e innovazione anche di un settore, come quello edilizio, caratterizzato
da un'articolazione e complessità innata che tendono irrimediabilmente a crescere.
L'utilizzo delle IT va visto come mezzo irrinunciabile utile non a ridurre tale
complessità, bensì a cercare di renderla meglio controllabile e organizzata.
10
Sono state formulate diverse ipotesi, da più autori, su come rispondere al bisogno di innovazione in
edilizia. L'obiettivo di ridurre la frammentazione del settore tuttavia è sempre in primo piano, quale che
sia il tipo di soluzione proposta. I metodi immaginati per imprimere un nuovo sviluppo al settore si
possono ricondurre a quattro categorie principali [AAVV6]:
1. Lo studio e utilizzo di strategie contrattuali e di appalto utili a ridefinire e meglio strutturare i rapporti
tra i partecipanti al medesimo progetto.
2. L'utilizzo delle IT per integrare, attraverso la condivisione di informazioni, gli attori del processo.
3. L'utilizzo di nuovi strumenti e concetti, quali la Qualità Totale e il Project Management.
4. Lo sviluppo dei sistemi di costruzione per componenti e di sistemi di fabbricazione secondo modelli
industriali.
Si nota che di queste quattro categorie, la seconda appare essere necessaria e complementare a tutte
le altre. La gestione e lo scambio delle informazioni resta un fattore indispensabile per il processo
produttivo, indipendentemente dal tipo di contratto d'appalto, dalle tecniche gestionali o dal tipo di
tecnologia che si utilizzano. Lo scambio di informazioni affidabili e coerenti tra gli attori del processo è
sempre un presupposto necessario per il buon esito del medesimo. A conforto di questa affermazione si
consideri quanto scrive P.N. Maggi: "Ruolo fondamentale assume l'informazione nel processo edilizio,
intesa come veicolo normalizzato e affidabile, capace di consolidare l'equilibrio del processo stesso e di
fornirgli un back-ground culturale nel senso più operativo e decisionale del termine" Lo stesso autore
prosegue: "L'informazione tecnica non svolge … soltanto il ruolo di semplice 'comunicazione' o presa di
conoscenza, ma, accompagnata dalla normativa, diventa strumento integrato per la guida e il controllo
del processo edilizio" [MAGPN].
12 - Information Technologies e processo edilizio - Applicazioni e prospettive per il progetto
Figura 1.3 Bilbao, il Museo Guggenheim progettato da Frank O. Gehry.
Da ultimo, prima di descrivere la struttura del processo
11
a cui si vuole vengano
applicate le moderne IT, ci si conceda ancora un'osservazione.
Nella sua articolazione, il settore edile vede coesistere realtà eterogenee e molto
distanti tra loro: si va dalla costruzione di tipo tradizionale, sia pure sempre basata
su una produzione prototipica nel senso sopra richiamato, a costruzioni
tecnologicamente molto sofisticate ed avanzate, come il Guggenheim di Bilbao di
Frank O. Gehry.
Quest'ultima opera induce al paragone tra l'industria edilizia e uno dei settori
produttivi che si ritengono senza tema di smentita tra i più innovativi in assoluto,
l'industria aerospaziale. Il confronto può apparire banale e dettato dall'immagine
lucente e tecnologica del museo, in realtà ha ragioni più profonde.
Se si pensa al modo in cui l'industria aerospaziale sta sviluppando la costruzione di
una delle opere tecnologicamente più avanzate, l'International Space Station Alpha
(ISSA) ci si rende conto di quanto strutturalmente simili possano essere i due
11
Vedi paragrafo 1.2 a pag. 17.
Il processo edilizio come flusso di informazioni - 13
comparti produttivi. Così come in edilizia, un raggruppamento temporaneo di enti e
aziende, che sono rappresentative delle nazioni che partecipano all'impresa, si
occupa di progettare e assemblare l'ISSA.
La realizzazione della stazione spaziale avviene, in quello che costituisce un vero
e proprio cantiere orbitante intorno alla terra, secondo le modalità
dell'assemblaggio in opera di elementi prefabbricati.
L'ISSA è un oggetto unico, un prototipo, proprio come si è detto degli edifici. E
coerentemente con quanto si è detto è un prototipo che non vede realizzazioni
preliminari, una volta messo in esercizio deve funzionare da subito, pena gravi
conseguenze.
Figura 1.4 International Space Station: diagramma dei componenti.
Il progetto dell'ISSA è tutt'uno con la sua realizzazione, che per certi versi assume
aspetti artigianali: ogni parte deve essere studiata con un approccio euristico,
sperimentando ogni componente per mezzo di simulazioni al computer e prove sul
campo.
14 - Information Technologies e processo edilizio - Applicazioni e prospettive per il progetto
Lo stesso è avvenuto per il museo di Bilbao: il plastico e complesso volume
immaginato da Gehry è stato riprodotto con simulazioni al computer, create con
sofisticati programmi dedicati al disegno meccanico, per facilitarne la
comprensione e fornire sufficienti informazioni per la documentazione costruttiva.
La pelle lucente di titanio che riveste l'edificio è stata pensata appositamente per
questa costruzione.
Entrambi gli esempi, pur di settori produttivi diversi, sono prototipi su cui potranno
essere definite altre costruzioni simili, a patto di saper sfruttare il know-how
guadagnato con la loro realizzazione. È probabile che, per quanto riguarda la
stazione spaziale, ciò avvenga, ammesso che la comunità internazionale si trovi
concorde nel proseguire nell'impresa di esplorazione dello spazio. Per quanto
riguarda il Guggenheim, è lecito chiedersi se la conoscenza acquisita con questa
particolare costruzione diventerà patrimonio utile per nuove architetture.
Il problema principale consiste nello strutturare le informazioni accumulate durante
il progetto per poi riutilizzarle. Ma quando deve avvenire tale strutturazione delle
conoscenze? È indubbio che non può avvenire a monte: non si può strutturare ciò
che ancora non esiste e perciò non è conoscibile nella sua realtà, tuttavia è
altrettanto fuor di dubbio che strutturare l'informazione a posteriori è un compito
ingrato, difficile e gravoso, poiché il cumulo di dati progettuali alla fine del processo
è tale da renderne molto pesante l'organizzazione, motivo per cui spesso si
rinuncia: il manufatto è lì, funzionante, basta usarlo, e non ci si preoccupa più di
altro, almeno questo sembra essere l'atteggiamento diffuso in edilizia. Ecco perché
diviene necessario strutturare l'informazione mano a mano che il processo si
svolge nel tempo. E per processo, con riferimento a quello edilizio, si intende qui
l'accezione più vasta del termine, dall'ideazione di un manufatto alla sua
realizzazione e gestione, fino alla demolizione.
Le IT, capaci di controllare e gestire grandi quantità di dati e informazioni,
appaiono essere lo strumento più adatto allo scopo.
1.1.1 Il caso britannico
Di ciò si sta prendendo atto nei paesi industrializzati, e stanno nascendo iniziative
volte a facilitare l'utilizzo di questi strumenti nell'industria edilizia. Tra gli altri si cita
il caso del Regno Unito, che in Europa, e forse nel mondo intero, è l'esempio più
significativo e all'avanguardia.
Il processo edilizio come flusso di informazioni - 15
I rapporti Latham
12
e Egan
13
, frutto di due studi commissionati dal governo
britannico sull'industria delle costruzioni, hanno da tempo ribadito la necessità,
peraltro generalmente riconosciuta dagli addetti ai lavori, di una maggiore
integrazione nel processo di produzione edilizia, che si esplica principalmente
attraverso il concorso e la collaborazione di gruppi di lavoro eterogenei.
Il rapporto Egan evidenzia l'importanza del settore delle costruzioni nelle economie
avanzate e nota come, pur avendo un consistente peso nella formazione del
Prodotto Nazionale Lordo
14
, non ha conosciuto l'evoluzione innovativa che si è
verificata invece in altri comparti industriali.
I motivi addotti sia Latham sia da Egan per spiegare questa situazione sono in
gran parte già stati menzionati, tuttavia li si vuole presentare di nuovo secondo lo
schema ripreso da AAVV5 che fornisce un buon quadro riassuntivo del perché
l'industria edilizia si trovi in grave ritardo, sulla strada dell'innovazione, rispetto ad
altri comparti produttivi.
Le cause che ritardano lo sviluppo dell'edilizia, secondo AAVV5, si articolano in
cinque punti, che qui si riassumono e si commentano nelle quattro voci seguenti:
1. Fragmented supply chain - Il settore è frammentato in migliaia di aziende, il
90% delle quali, per dimensioni, ricade nella categoria della piccola e media
impresa - PMI o SME - con meno di 10 dipendenti. Per lo più, i lavori di
costruzione sono realizzati, per ciascun progetto, da un gruppo di 15-20
imprese che non hanno rapporti stabili di collaborazione. La stessa situazione
si verifica sul fronte della domanda che appare fortemente disaggregata.
2. Lack of industry standards for information exchange - Gli elaboratori elettronici
hanno preso piede da tempo nell'industria delle costruzioni, tuttavia l'utilizzo
che se ne fa non ne sfrutta appieno le potenzialità. Ciò è da imputarsi alla
mancanza di standard industriali che siano per il loro effettivo utilizzo. Per
questo motivo lo scambio elettronico di informazioni tra aziende non ha ancora
preso piede in maniera tale da rivoluzionare il settore.
12
Latham M., Construction the Team. Joint review of the procurement and contractual arrangements in
the UK construction industry, Final Report, 1994, citato in AAVV5.
13
Egan J., Rethinking construction, Department of Environment, Transports and Regions (DETR), UK
1998, citato in AAVV5.
14
"…in the UK, the [building] industry had an output of some £58 billions in 1998, equivalent roughly
10% of GDP, and employs around 1.4 million people" [AAVV5].