2
Introduzione
La determinazione delle velocità critiche richiede elaborazioni molto complesse,
esiste anche la possibilità che il rotore si deformi a torsione lungo l’asse di
rotazione.
Le corrispondenti velocità critiche si dicono ‘torsionali’ per distinguerle da quelle
precedenti dette ‘flessionali’.
Se il rotore è molto più flessibile dei cuscinetti, questi possono essere supposti
infinitamente rigidi e, poiché il sistema diventa isotropo la deformazione può essere
studiata in un piano rotante introducendo un campo di forze centrifughe.
Le velocità critiche possono essere determinate con procedimenti propri della
statica, come sarà mostrato successivamente.
Un altro fenomeno apparentemente diverso connesso alle vibrazioni è quello della
deformazione di flessione che un albero subisce quando ruota con velocità prossima
alla velocità critica.
Quando l’ampiezza delle vibrazioni è considerevole si giunge a valori elevati delle
deformazioni interne ε e γ ed anche delle tensioni σ e τ. I valori delle
deformazioni e delle tensioni risultano infatti legate dalle note equazioni di
congruenza.
Quindi se, ad esempio, l’ampiezza dell’oscillazione è dieci volte superiore a quella
che si ha in presenza di determinati carichi statici agenti sulla trave, anche le
sollecitazioni e le tensioni dinamiche agenti sulla struttura saranno dieci volte
superiori di quelle statiche.
Un'altra conseguenza delle vibrazioni e del variare periodico delle tensioni,anche tra
valori opposti, consiste in una alterazione delle proprietà resistenti del materiale che
vede ridotta la propria s di rottura e che diviene fragile ovvero non capace di
sopportare grandi deformazioni prima di rompersi.
Ulteriori effetti possono essere quelli relativi agli allentamenti dei collegamenti
chiodati o avvitati e ad una conseguente riduzione della solidarietà delle varie parti
della struttura.
3
Introduzione
In alcuni casi le vibrazioni possono essere utilizzate per l’analisi delle condizioni
statiche di un sistema.
Se la frequenza della vibrazione con cui risponde il mezzo sollecitato è elevata
significa che lo stesso ha la capacità di riassumere rapidamente la configurazione
antecedente il disturbo ossia la struttura possiede ancora riserve di resistenza.
Tale valutazione spesso viene utilizzata per saggiare i solai.
4
Indice
Indice
Introduzione………………………………………………..……………….………………1
Velocità critiche………………………………………..………………….………………1
Indice………..…………………………………………………………………………….... 4
1 Dinamica dei rotori rigidi……………………..…………………………………….…...6
1.1 Rotore rigido simmetrico…………………….……………………………………….6
1.2 Rotore rigido non simmetrico………………….…………………………………….. 9
2 Velocità critiche nei rotori flessibili……………….……………………….................. 11
2.1 Albero di massa trascurabile con volano eccentrico…….………………………… 11
2.2 Stabilità dell’albero di massa trascurabile con volano eccentrico........................... 14
2.3 Albero di massa trascurabile con volano centrato.................................................... 16
2.4 Analogia tra pulsazioni critiche di rotore di massa non trascurabile e pulsazioni
naturali nelle travi di sezione costante………………………………....…...…........ 18
2.4.1 Caso della trave appoggiata................................................................................ 18
2.4.2 Caso della trave a mensola................................................................................. 21
2.5 Vibrazioni forzate delle travi a sezioni costante...................................................... 23
2.6 Vibrazioni di torsione.............................................................................................. 25
2.7 Cenno sulle vibrazioni non armoniche………………………………...……...…. 26
2.8 Vibrazioni autoeccitate............................................................................................. 28
2.9 Applicazioni tecniche varie....................................................................................... 30
2.9.1 Apparecchi per misurare le vibrazioni.....................................................................30
2.9.2 Apparecchi per la generazione di vibrazioni forzate................................................. 31
2.10 Azione giroscopica di un volano non situato in mezzeria........................................... 32
2.11 Cenno a problemi più complessi inerenti gli alberi rotanti………………………..… 36
5
Indice
3 Metodi per il calcolo delle velocità critiche di rotore…………………...……..….… 38
3.1 Illustrazione del metodo di Prohl.............................................................................. 38
3.2 Esempio di applicazione in cui viene utilizzato il metodo di Prohl........................... 40
3.3 Modello a masse concentrate per un rotore flessibile su cuscini rigidi.................... 44
3.4 Metodo energetico per il calcolo della prima velocità critica di rotore................... 46
4 Indagine sulle velocità critiche di rotore in Matlab……………………………...….. 49
4.1 Presentazione del problema…………………………………………………......….. 49
4.2 Descrizione del programma 1 che fornisce analiticamente i valori delle prime tre
pulsazioni critiche del rotore in esame…………………………………………..…. 50
4.3 Descrizione del programma 2 che fornisce una visualizzazione grafica dei valori delle
prime tre pulsazioni critiche del rotore in esame…………………………...……..... 51
4.4 Testo del programma 1…………………………………………………………..….... 53
4.5 Testo del programma 2…………………………………………………………..….... 57
4.6 Esecuzione del programma 1………………………………………………………..…59
4.7 Esecuzione del programma 2…………………………………………………….….... 82
4.8 Risultati finali…………………………………………………………………...……. 82
Conclusioni…………………………………………………………………………....…. 83
Bibliografia………………………………………………………………………………. 86
Indice delle figure…………………………………………………………….……....….. 87
6
Capitolo Primo Dinamica dei rotori rigidi
1 Dinamica dei rotori rigidi
1.1 Rotore rigido simmetrico
Come primo esempio studiamo il caso di un rotore rigido appoggiato su cuscinetti
elastici e smorzanti tale che il suo baricentro coincida con il centro della figura. I
cuscinetti sono identici e simmetricamente disposti rispetto al baricentro.
Figura 1-1: Schematizzazione di un rotore rigido simmetrico appoggiato su cuscinetti elastici
In questo caso esprimendo lo spostamento gd del baricentro in funzione degli
spostamenti delle sezioni dei cuscini, supposti uguali, si ottiene:
2
ba
g
dd
d −−
−
+
=
A B
G
l
y
z
x
x
h
7
Capitolo Primo Dinamica dei rotori rigidi
essendo ),,( gg
g
yxd =
−
),,( aa
a
yxd =
−
),( bb
b
yxd =
−
.
Analogamente le rotazioni x ed h valgono:
l
yy ba −=x
l
xx ba −−=h
dove x ed h sono rispettivamente le rotazioni attorno agli assi x ed y e valutate
positive in verso orario.
Possiamo indicare con a il vettore rotazione della generica sezione di componenti
x ed h .
−
a = ),(
l
xx
l
yy baba −−
−
.
La prima equazione cardinale della dinamica del corpo rigido applicata al rotore si
scrive:
g
dm
**
−
= f
ba
++
−−
tt .
Dove
a−
t e
b−
t rappresentano le reazioni vincolari esplicate dai cuscinetti
mentre
−
f rappresenta la risultante delle forze esterne applicate al rotore.
Per quanto riguarda i cuscinetti si suppone che gli spostamenti delle rispettive
sezioni siano così piccoli da poter porre:
*
−−−
−−= dcdkt
Dove k e c sono le seguenti matrici:
xxk xyk
=k
yxk yyk
8
Capitolo Primo Dinamica dei rotori rigidi
xxc xyc
=c
yxc yyc
Proiettiamo ora la prima equazione cardinale della dinamica del corpo rigido per il
rotore in questione:
−−= xk xxxt
**
ycykxc xyxyxx −−
**
ycxkxcxk yyyyyxyxy −−−−=t
In seguito ad opportune sostituzioni ed ipotizzando kkk ba == e ccc ba == , ipotesi
in accordo con la simmetria del rotore, si ottiene:
−−−−
=++ fdkdcdm
ggg
22
***
L’equazione differenziale è del secondo ordine ed a coefficienti costanti e può
essere proiettata in direzione x ed y.
Per determinare gli spostamenti del baricentro al variare del lungo tali direzioni in
modo univoco, occorrerà imporre le opportune condizioni al contorno.
Possiamo ora scrivere la seconda equazione cardinale della dinamica e proiettarla
nella terna principale di inerzia prescelta ottenendo così operando le equazioni di
Eulero:
−+=
−+=
−+=
***
***
***
)(
)(
)(
hxw
wxh
whx
yxzz
xzyy
zyxx
JJMJ
JJMJ
JJMJ
9
Capitolo Primo Dinamica dei rotori rigidi
Dove
zyx MMM ,, sono le componenti nella terna prescelta del momento risultante
esterno applicato al rotore.
Nel nostro caso il rotore è simmetrico e dunque
tyx JJJ == .
Possiamo supporre inoltre che la velocità angolare w sia costante. Ponendo anche
tzp JJJ −= otteniamo il seguente sistema:
=−
=+
ypt
xpt
MJJ
MJJ
***
***
xwh
hwx
La terza equazione esprime semplicemente l’equilibrio tra momento motore e
momento resistente applicati all’asse z.
Il sistema appena presentato ci permette di conoscere l’andamento al variare del
tempo delle rotazioni x ed h rispettivamente intorno agli assi principali di inerzia
x ed y.
1.2 Rotore rigido non simmetrico
La dissimetria del rotore può essere dovuta ad uno spostamento del baricentro dal
centro della figura pur se questo rimane sull’asse di istantanea rotazione oppure ad
un diverso comportamento dei cuscinetti.
Indichiamo con l∆ lo spostamento del baricentro lungo l’asse z.
Le coordinate del baricentro sono correlate a quelle del centro della sezione dei
cuscinetti dalla seguente espressione:
l
l
dddd
d abba
g
∆
−
+
+
= −−−−
− 2