Capitolo 2 Il problema dei siti contaminati
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2. IL PROBLEMA DEI SITI CONTAMINATI
La crescente sensibilità sia degli Enti Pubblici che Privati verso il
problema della contaminazione degli insediamenti industriali, aree
dismesse, discariche abusive, unitamente all'elevato numero di
dismissioni di siti industriali sui quali in molti casi si sono concentrati
ingenti interessi economici finalizzati al loro cambio di destinazione
d'uso oltre ai rischi per la salute umana, ha riproposto l'interesse in tema
di bonifiche di siti contaminati.
Per sottolineare l'entità del fenomeno, secondo una stima del Ministero
dell'Ambiente (anno 2003), in Italia i siti contaminati da inquinamento
industriale sarebbero circa 11.000.
Uno dei problemi più gravi connessi all’inquinamento delle acque dolci e
salate, sia superficiali che sotterranee, è quello causato dall’immissione
di metalli pesanti nei terreni. Per metalli pesanti si intendono gli elementi
inorganici caratterizzati dall’essere presenti in natura come ioni con
singola o doppia carica positiva e dall’avere un peso atomico abbastanza
elevato (>50) pur rientrandovi anche elementi a basso peso atomico o che
non manifestano proprietà tipicamente metalliche come arsenico e
selenio.
La crescente industrializzazione e lo sviluppo di nuove tecnologie hanno
portato quindi in questi ultimi anni ad una crescita esponenziale
dell’inquinamento ambientale da metalli pesanti. Né va dimenticato che
anche l’immissione nell’atmosfera di particolati di origine varia
(combustione nei motori a benzina e diesel, centrali elettriche a carbone,
inceneritori di rifiuti urbani, industria pesante ecc.) porta all’introduzione
di notevoli quantità di metalli pesanti, i quali ricadono sul terreno e, per
successivo dilavamento, vanno a confluire nei corpi idrici. La tossicità
dei metalli nell’ambiente viene inoltre ad essere esaltata dai fenomeni di
bioaccumulo negli organismi inseriti nelle catene alimentari. Infatti, gli
animali che vengono a trovarsi ai vertici della catena alimentare (i
cosiddetti “superpredatori”) presentano le maggiori concentrazioni di
metalli pesanti nei loro tessuti e organi.
Per fronteggiare le problematiche dei siti contaminati negli ultimi anni
sono state sviluppate nuove tecnologie per prevenire le diverse forme di
contaminazione affrontando il problema mediante il raggiungimento di
due obbiettivi:
– diminuzione all’origine delle immissioni di metalli pesanti: modifi-
cazione dei cicli produttivi, introduzione di tecnologie “pulite”,
Capitolo 2 Il problema dei siti contaminati
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utilizzo di combustibile a basso contenuto in metallo (es benzina
senza piombo);
– trattamenti che consentono la riduzione, l’abbattimento e il
recupero (se possibile) dei metalli nelle acque di scolo, nei reflui
industriali, nelle ciminiere, negli impianti di potabilizzazione ecc.
2.1 Normativa in materia di siti contaminati
La tematica relativa alla bonifica delle aree contaminate viene introdotta
per la prima volta nel sistema normativo italiano con l’art. 5 della Legge
29/10/1987, n. 441 recante: “Disposizioni urgenti in materia di
smaltimento rifiuti”, che ha costituito le fondamenta concettuali su cui si
è poi sviluppata tutta la successiva normativa in materia. La prima
normativa organica interamente dedicata alla bonifica delle aree
contaminate è però costituita dal D.M. 16/05/1989, con la quale si
tracciava l’iter procedurale per la stesura dei piani regionali di bonifica
(PRB) nonché gli obiettivi cui questi dovevano tendere.
Successivamente l’Italia con il Decreto Legislativo 5 febbraio 1997, n. 22
(Decreto Ronchi) si è dotata di una norma che disciplina in modo
organico e sistematico il settore relativo alla gestione dei rifiuti.
Gli aspetti strettamente tecnici vengono invece affrontati col successivo
D.M. 25 ottobre 1999, n. 471, che costituisce il regolamento attuativo
dell’art. 17 del D. L.vo n. 22/97, in cui viene per la prima volta fornita la
definizione di sito contaminato, di sito potenzialmente contaminato, di
messa in sicurezza, di bonifica e di ripristino ambientale.
I valori di concentrazione limite accettabili indicati dal D.M. 471/99 per
le sostanze inquinanti presenti nel suolo e nel sottosuolo, in relazione alla
specifica destinazione d'uso sono riportati nella Tabella 1, mentre nella
Tabella 2 sono riportati i valori di concentrazione limite accettabili nelle
acque sotterranee (solo dei metalli).
Capitolo 2 Il problema dei siti contaminati
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Tabella 1. Valori di concentrazione limiti nel suolo e nel sottosuolo ai sensi del
D. M. 471/99 riferiti alla specifica destinazione d’uso.
A B
Siti ad uso Verde
pubblico, privato e
residenziale (mg kg
-1
espressi come ss)
Siti ad uso Commerciale
e Industriale (mg kg
-1
espressi come ss)
Composti inorganici
1 Antimonio 10 30
2 Arsenico 20 50
3 Berillio 2 10
4 Cadmio 2 15
5 Cobalto 20 250
6 Cromo totale 150 800
7 Cromo VI 2 15
8 Mercurio 1 5
9 Nichel 120 500
10 Piombo 100 1000
11 Rame 120 600
12 Selenio 3 15
13 Stagno 1 350
14 Tallio 1 10
15 Vanadio 90 250
16 Zinco 150 1500
17 Cianuri (liberi) 1 100
18 Fluoruri 100 2000
Aromatici
19 Benzene 0.1 2
20 Etilbenzene 0.5 50
21 Stirene 0.5 50
22 Toluene 0.5 50
23 Xilene 0.5 50
24 Sommatoria organici
aromatici (da 20 a 23)
1 100
Aromatici policiclici (1)
25 Benzo(a)antracene 0.5 10
26 Benzo(a)pirene 0.1 10
Capitolo 2 Il problema dei siti contaminati
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Segue da Tabella 1.
A B
Siti ad uso Verde
pubblico, privato e
residenziale (mg kg
-1
espressi come ss)
Siti ad uso Commerciale
e Industriale (mg kg
-1
espressi come ss)
27 Benzo(b)fluorantene 0.5 10
28 Benzo(k,)fluorantene 0.5 10
29 Benzo(g, h, i,)perilene 0.1 10
30 Crisene 5 50
31 Dibenzo(a)pirene 0.1 10
32 Dibenzo(a,h)antracene 0.1 10
33 Indenopirene 0.1 5
34 Pirene 5 50
35 Sommatoria policiclici
aromatici (da 25 a 34)
10 100
Alifatici clorurati
cancerogeni (1)
36 Clorometano 0.1 5
37 Diclorometano 0.1 5
38 Triclorometano 0.1 5
39 Cloruro di Vinile 0.01 0.1
40 1,2-Dicloroetano 0.2 5
41 1,1 Dicloroetilene 0. 1 1
42 1,2-Dicloropropano 0.3 5
43 1,1,2-Tricloroetano 0.5 15
44 Tricloroetilene 1 10
45 1,2,3-Tricloropropano 0. 1 1
46 1,1,2,2-Tetracloroetano 0.5 10
47 Tetracloroetilene (PCE) 0.5 20
Alifatici clorurati non
cancerogeni (1)
48 1,1-Dicloroetano 0.5 30
49 1,2-Dicloroetilene 0.3 15
50 1,1,1-Tricloroetano 0.5 50
Alifatici alogenati
Cancerogeni (1)
51 Tribromometano
(bromoformio)
0.5 10
52 1,2-Dibromoetano 0.01 0.1
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Segue da Tabella 1.
A B
Siti ad uso Verde
pubblico, privato e
residenziale
(mg kg
-1
espressi come
ss)
Siti ad uso Commerciale
e Industriale (mg kg
-1
espressi come ss)
53 Dibromoclorometano 0.5 10
54 Bromodiclorometano 0.5 10
Nitrobenzeni
55 Nitrobenzene 0.5 30
56 1,2-Dinitrobenzene 0.1 25
57 1,3-Dinitrobenzene 0.1 25
58 Cloronitrobenzeni 0.1 10
Clorobenzeni (1)
59 Monoclorobenzene 0.5 50
60 Diclorobenzeni non
cancerogeni (1,2-
diclorobenzene)
1 50
61 Diclorobenzeni
cancerogeni (1,4 )
0.1 10
62 1,2,4 -triclorobenzene 1 50
63 1,2,4,5-tetraclorobenzene 1 25
64 Pentaclorobenzene 0.1 50
65 Esaclorobenzene 0.05 5
66 Fenoli non clorurati (1)
67 Metilfenolo (o-, m-, p-) 0.1 25
68 Fenolo 1 60
Fenoli clorurati (1)
69 2-clorofenolo 0.5 25
70 2,4-diclorofenolo 0.5 50
71 2,4,6 - triclorofenolo 0.01 5
72 Pentaclorofenolo 0.01 5
Ammine Aromatiche
73 Anilina 0.05 5
74 o-Anisidina 0.1 10
75 m,p-Anisidina 0.1 10
76 Difenilamina 0.1 10
77 p-Toluidina 0.1 5
Ammine Aromatiche
Capitolo 2 Il problema dei siti contaminati
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Segue da Tabella 1.
A B
Siti ad uso Verde
pubblico, privato e
residenziale
(mg kg
-1
espressi come
ss)
Siti ad uso Commerciale
e Industriale (mg kg
-1
espressi come ss)
78 Sommatoria Ammine
Aromatiche (da 73 a 77)
0.5 25
Fitofarmaci
79 Alaclor 0.01 1
80 Aldrin 0.01 0.1
81 Atrazina 0.01 1
82 alfa -esacloroesano 0.01 0.1
83 ß-esacloroesano 0.01 0.5
84 gamma-esacloroesano
(Lindano)
0.01 0.5
85 Clordano 0.01 0.1
86 DDD, DDT, DDE 0.01 0.1
87 Dieldrin 0.01 0.1
88 Endrin 0.01 2
Diossine e furani
89 Sommatoria PCDD,
PCDF (conversione T.E.)
1x10
-5
1x10
-4
90 PCB 0.001 5
Idrocarburi
91 Idrocarburi Leggeri C <
12
10 250
92 Idrocarburi pesanti C >
12
50 750
Altre sostanze
93 Amianto (fibre libere) 1000 1000
94 Esteri dell’acido ftalico
(ognuno)
10 60
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Tabella 2. Valori di concentrazione limiti accettabili nelle acque
sotterranee (solo metalli) ai sensi del D.M. 471/99.
N°. ord METALLI Valore limite (µg/l)
1 Alluminio 200
2 Antimonio 5
3 Argento 10
4 Arsenico 10
5 Berillio 4
6 Cadmio 5
7 Cobalto 50
8 Cromo totale 50
9 Cromo (VI) 5
10 Ferro 200
11 Mercurio 1
12 Nichel 20
13 Piombo 10
14 Rame 1000
15 Selenio 10
16 Manganese 50
17 Tallio 2
18 Zinco 3000
Altresì, successivamente all’emanazione del suddetto Decreto Ronchi,
l’istituto della bonifica è stato più specificamente disciplinato dalla
Legge 9/12/1998, n.426, “nuovi interventi in campo ambientale”, dal
D.M. 18/09/ 2001, n.468, regolamento recante: “ Programma nazionale
di bonifica e ripristino ambientale” e dalla Legge 31/07/2002, n.179,
“Disposizione in materia ambientale”.
Un quadro riassuntivo dei principali strumenti normativi vigenti, in
relazione alle specifiche matrici ambientali, viene riportato in Tabella 3.