Capitolo I Dal fronte militare allo scenario economico: l’impatto rivoluzionario di
Internet
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Capitolo I
Dal fronte militare allo scenario economico:
l’impatto rivoluzionario di Internet
1.1 I primi passi della Rete globale
L'avventura che ha dato vita alla "Rete delle Reti" non può essere
ridotta alla semplice realizzazione di un progetto militare. Piø che una
conquista strategica delle forze armate, Internet è stata la conquista
umana e culturale di un gruppo di persone che hanno creduto nel
networking quando parlare di condivisione delle risorse suonava come
un'eresia
1
.
Nata nel cuore della Guerra Fredda come mezzo di difesa americano,
in risposta al lancio dello Sputnik da parte dell’Unione Sovietica, Internet
2
è
una rete globale che connette tra loro milioni di computer consentendo la
1
Gubitosa, C., La vera storia di Internet, 1999.
http://www.apogeonline.com/webzine/1999/10/07/01/199910070101.
2
Il termine Internet è la contrazione della locuzione inglese Interconnected networks. Nel
1995, il Federal Networking Council (FNC) emette con decisione unanime una definizione
ufficiale del termine Internet.
“Internet” è un sistema di comunicazione globale che:
(i) è collegato in modo logico mediante un unico spazio di indirizzi globale
basato sull’Internet Protocol (IP) o le sue seguenti estensioni/variazioni;
(ii) è in grado di supportare comunicazioni utilizzando il sistema Transmission
Control Protocol/Internet Protocol (TCP/IP) o le sue seguenti
estensioni/variazioni, e/o altri protocolli IP-compatibili;
(iii) fornisce, usa o rende accessibili, sia pubblicamente che privatamente, servizi
di alto livello connessi alle comunicazioni ed alle infrastrutture collegate qui
descritte;
http://www.windoweb.it/edpstory_new/ei.htm.
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comunicazione e la condivisione di dati tra utenti privati, pubblici, aziende
ed enti governativi.
Incitato dall’allora Presidente Dwight D. Eisenhower, il
Dipartimento della Difesa americano creò nel 1957 l’agenzia governativa
ARPA
3
(Advanced Reasearch Project Agency), il cui obiettivo era quello di
dare vita a un sistema di telecomunicazioni in grado di resistere a un attacco
nucleare collegando tra loro i grandi mainframe della Difesa e le
installazioni militari. A tal fine, grazie all’impegno di noti studiosi come
Paul Baran e Donald W. Davies, prese forma il packet switching, un sistema
di frazionamento di dati in “pacchetti” che viaggiano nella rete scegliendo
autonomamente il proprio percorso per arrivare alla meta. Tale tecnica ha
permesso la creazione di una struttura decentralizzata in cui il
danneggiamento o la distruzione di un nodo non avrebbe compromesso il
funzionamento dell’intera architettura
4
.
La prima rete telematica, creata nel 1969 sotto il nome di
ARPANET
5
, collegava tra di loro gli elaboratori di quattro poli universitari
6
.
Lo scopo principale, come affermato da Charles M. Herzfeld
7
in
un’intervista rilasciata a Scientific American
8
, non era quello di assicurare le
comunicazioni militari in caso di guerra nucleare, ma abbattere le frontiere
3
ARPA è un’agenzia governativa del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti incaricata
dello sviluppo di nuove tecnologie per uso militare. Creata nel 1962, ha successivamente
cambiato la sigla in DARPA (Defence Advanced Research Project Agency) per marcare
l’obiettivo della difesa militare. Cfr. http://www.darpa.mil/About/History/ARPA-
DARPA__The_Name_Chronicles.aspx.
4
Cfr. Calvo, M.; Ciotti, F.; Roncaglia, G.; Zela, M.A., Internet ’97. Manuale per l’uso della
rete, Laterza, Bari, 1997.
5
ARPANET acronimo di Advanced Research Projects Agency NETwork.
6
Con la creazione di ARPANET furono messi in collegamento i quattro nodi
dell’Università della California di Los Angeles, l’ISRI di Stanford, l’Università della
California di Santa Barbara e l’Università dello Utah. http://www.pinzani.it/storia-
internet.php.
7
Charles M. Herzfeld è uno scienziato americano noto per la sua carica come direttore del
DARPA nel periodo 1961-1967. http://csis.org/expert/charles-m-herzfeld.
8
Scientific American è una rivista americana fondata nel 1845 a New York da R. Porter.
Inizialmente forniva informazioni riguardo scoperte e invenzioni, poi ha allargato il suo
campo d’azione trattando varie scienze, come astronomia, chimica e fisica. ¨ pubblicata in
48 lingue e nel 1968 è stata creata a Milano anche l’edizione italiana chiamata Le Scienze.
Cfr. http://www.treccani.it/enciclopedia/scientific-american/.
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geografiche tra i pochi computer presenti sul territorio americano mettendo
così in comunicazione i ricercatori
9
.
Grazie alla struttura decentrata, che dal punto di vista tecnico
facilita il collegamento di nuovi nodi
10
, ARPANET si espanse con tale
velocità che, nel 1983, si ebbe la necessità di separare la sezione militare,
per la quale venne creata una rete specifica denominata MILNET
11
, da
quella civile. Quest’ultima, grazie all’uso del nuovo protocollo TCP/IP
(Transmission Control Protocol/Internet Protocol), che andò a sostituire il
primo standard di trasmissione NCP (Network Control Protocol), e con
l’avvento dei personal computer, si ampliò a tal punto che cominciò a
manifestare i primi segni di cedimento. Al fine di inglobare nuovi utenti, la
NSF (National Science Foundation) implementò le basi per una nuova rete
e, quando nel 1989 ARPANET cessò formalmente di esistere, dalle sue
ceneri nacque Internet. Diffusasi inizialmente nei soli ambiti universitari, tra
ricercatori e accademici, negli anni Novanta, in concomitanza con la
presidenza Clinton, grazie al progressivo uso della posta elettronica e alla
creazione dei primi forum, la rete Internet è diventata ben presto punto
d’incontro e territorio di scambi culturali, ponendo le basi per quello che
oggi viene considerato il mezzo di comunicazione di massa per eccellenza
12
.
9
Cfr. http://inventors.about.com/library/inventors/bl_Charles_Herzfeld.htm.
10
Nel 1971 i nodi di ARPANET sono diventati quindici e solo un anno dopo se ne sono
contati trentasette. Cfr. Calvo, M.; Ciotti, F.; Roncaglia, G.; Zela, M.A., Op. cit., Laterza,
Bari, 1997.
11
MILNET è l’acronimo di MILitary NETwork.
12
Per comprendere la reale diffusione di questo nuovo mezzo di comunicazione, si può
analizzare il numero di anni che ci sono voluti per coprire un mercato di cinquanta milioni
di persone: per la radio sono stati necessari trentotto anni, per la televisione tredici mentre
per Internet solo quattro anni. http://www.youtube.com/watch?v=3OJIJECM6qo.
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1.2 Rivoluzione democratica della comunicazione
Nell’ambito della comunicazione si sono avute tre importanti
rivoluzioni concernenti i mezzi di divulgazione che, sebbene presentino
peculiarità comuni, sono marcate da una profonda differenza. Dal punto di
vista storico, la prima fu quella gutenberghiana
13
, ossia l’invenzione e lo
sviluppo della stampa a caratteri mobili, che permise la diffusione della
conoscenza frenata fino ad allora dall’esigua disponibilità di manoscritti. La
seconda conquista fu legata alla diffusione della radio e della televisione,
due importantissimi mezzi di comunicazione che offrono contenuti visivi e
sonori fruibili in tempo reale. L’ultima grande rivoluzione è data dalla
nascita di Internet, un nuovo canale che offre un’ampia flessibilità, varietà e
velocità delle informazioni.
Analizzando singolarmente i tre canali è possibile osservare
l’evoluzione della relazione fonte-potere. Le testate giornalistiche e i
numerosi programmi televisivi, nonostante siano stati e continuino a essere
criticati per la loro iniquità, sono espressione del potere. Le informazioni
trasmesse agli utenti vengono in parte filtrate e manipolate dalla fonte
creando una relazione di supremazia nei confronti dei destinatari. Questo
rapporto asimmetrico costituisce il principale presupposto della critica
mossa dallo scrittore Pier Paolo Pasolini nei confronti della televisione.
Egli, in un’intervista televisiva di Enzo Biagi sui mezzi di comunicazione di
massa, sfogava il suo pensiero, da alcuni ritenuto pessimistico, affermando:
La televisione è un medium di massa. E un medium di massa non può
che mercificarci e alienarci […] nel momento in cui qualcuno ci
13
Johann Gutenberg nato a Magonza alla fine del XIV secolo, è stato un orafo, inventore e
tipografo tedesco, famoso per aver creato la stampa a caratteri mobili moderna.
http://www.viaggio-in-germania.de/johann-gutenberg.html.
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ascolta sul video ha verso di noi un rapporto da inferiore a superiore;
che è un rapporto spaventosamente antidemocratico
14
.
Con la creazione di Internet e la conseguente trasformazione del
rapporto tra fonte e utente al suo interno, il vecchio assioma è stato
stravolto; l’informazione qui sfugge al controllo dell’elite e mette sullo
stesso livello i partecipanti alla comunicazione tanto che non c’è piø una
relazione informatore-informato, ma lo stesso destinatario può interagire
con la propria fonte abbandonando la posizione di subordinazione nella
quale era costretto.
Internet, pertanto, si configura come il frutto di una rivoluzione
democratica nell’ambito della comunicazione, che si oppone alla
manifestazione dell’espressione del potere prevaricante negli altri mezzi di
comunicazione. Ciò nonostante, non è giusto affermare che tutte le
informazioni in esso presenti non siano soggetti a qualsivoglia forma di
controllo, infatti, anche in questo nuovo canale le autorità possono utilizzare
filtri per celare determinate notizie. Uno degli ultimi esempi è stato fornito
dal governo cinese nell’ottobre del 2012 quando, dopo la presentazione da
parte del quotidiano americano, il New York Times, dell’immensa ricchezza
del premier cinese Wen Jiabao, ha deciso di bloccare l’accesso al sito del
giornale poichØ metteva in cattiva luce la figura del premier che fino ad
allora si era presentato come uomo di umili origini. Alla luce di ciò, è da
ritenere valida la posizione assunta dallo scrittore Umberto Eco in
un’intervista al quotidiano spagnolo El País:
Non si sa mai se una notizia data su Internet sia vera o falsa. Non è
così per i giornali o i libri, perchØ piø o meno si sa che El País è una
cosa e la ABC un’altra, che Le Figaro è ben distinto da LibØration. A
14
Pasolini, P.P., http://www.youtube.com/watch?v=A3ACSmZTejQ.
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seconda di quale giornale si acquista, si conosce quale sia la sua
posizione, della quale ci si fida oppure no
15
.
Pertanto, anche le informazioni presenti su Internet non devono
essere ritenute libere da forme di potere; tuttavia, è giusto affermare che, tra
i canali per la comunicazione, esso è quello dove si applica meno la
relazione fonte-potere e, soprattutto, solo in esso lo spettatore può assumere
un ruolo attivo. Questo scenario consente di chiederci se, dinanzi a questo
nuovo mezzo di comunicazione “alla pari”, il pensiero dello scrittore
Pasolini sarebbe rimasto immutato o se egli avrebbe accolto e promosso il
suo sviluppo.
1.3 New rules, new structure…New economy
Nell’ultimo decennio del XX secolo si sono poste le basi per una
nuova rivoluzione che ha stravolto il mondo economico e il modo di operare
delle imprese. Con l’avvento dei nuovi media e delle nuove tecnologie
digitali e, soprattutto, grazie al progressivo uso di Internet, negli ultimi anni
si sono realizzati numerosi cambiamenti, quantitativi e qualitativi, che
stanno mutando la struttura, le regole e il funzionamento dell’economia
mondiale
16
. Questa nuova fase, battezzata con l’espressione New economy
17
,
si oppone alla Old economy, basandosi principalmente su un contesto dove
primeggiano l’informazione, le idee innovative e la tecnologia.
15
http://www.downloadblog.it/post/12289/umberto-eco-a-el-pais-internet-non-conosce-
filtri-sociali.
16
Cfr. Gianola, R., Dizionario della New economy, Baldini & Castoldi, Milano, 2000.
17
Il termine New economy è stato coniato dallo scrittore americano Kevin Kelly nel best-
seller New Rules for a New Economy, nel quale presenta dieci regole necessarie per
affrontare i nuovi mercati. Spesso viene utilizzata anche la definizione Net economy per
sottolineare l’influsso che ha avuto Internet in questa nuova fase economica. Cfr.
http://lab.isit100.fe.it/~vc/20082009/casari/.
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7
Differentemente dal mondo industriale, in questo nuovo contesto il ruolo
principale non è giocato dai beni materiali, bensì da quelli immateriali e il
valore di un prodotto non è dato dalla sua scarsità, come era nel caso
dell’oro e del petrolio, ma dall’abbondanza dello stesso.
La patria d’origine della New economy è l’America, paese che dopo
un periodo di profondo pessimismo, generato dalla stagnazione in cui
versava in seguito alla guerra del Golfo, nel 1991 iniziò la propria ripresa
economica. Dopo un flebile inizio, gli Stati Uniti entrarono nel pieno di
questo decennio di benessere, che coincide in parte con i due mandati
presidenziali di Clinton, riuscendo a ridurre la povertà e la disoccupazione,
ma senza inasprire ulteriormente l’inflazione
18
. Caratteristica di questi anni
è l’ascesa della Borsa che, stimolando gli americani ad abbandonare la
propensione al risparmio e ad abbracciare il fenomeno dell’effetto
ricchezza
19
, ha prodotto una duplice posizione riguardo all’avvento della
New economy. Mentre molte persone hanno cavalcato l’onda del successo
investendo nei titoli azionari che stavano riscontrando effetti positivi, alcuni
pensatori hanno cercato di allarmare la popolazione e di mettere in luce gli
effetti catastrofici che sarebbero potuti derivare da un’immensa bolla
speculativa, situazione che si è venuta a creare nei primi mesi del 2000,
quando il Dow Jones e il Nasdaq
20
hanno subito forti cali.
18
Al decimo anno di boom, gli Usa registravano un aumento dei prezzi al consumo del
2,5%, percentuale pari a quella registrata dai paesi europei dopo soli due anni di ripresa
economica ben piø lenta. Cfr. Rampini, F., New Economy: una rivoluzione in corso,
Laterza & Figli Spa, Roma-Bari, 2000.
19
L’effetto ricchezza, chiamato anche effetto Pigou, si genera quando all’aumentare del
reddito corrisponde un aumento dei beni domandati dal consumatore al fine di soddisfare
maggiori bisogni. Cfr.
http://www.classic.edizionisimone.it/newdiz/newdiz.php?id=1101&action=view&dizionari
o=6.
20
Il Dow Jones e il Nasdaq sono i principali titoli azionari americani, ai quali corrisponde
l’italiano Ftse Italia All Share, sostituto dello storico Mibtel dal 1° giugno 2009. In
particolare, il Nasdaq (National Association of Security Dealers Auomated Quotation),
istituito a New York nel febbraio del 1971, è l’indice dei titoli tecnologici della Borsa
Americana comprendente tutte le imprese operanti nel settore della New economy, come la
Microsoft, IBM, Yahoo e Apple. Cfr. http://www.borsaedintorni.it/economia/nasdaq-new-