INTRODUZIONE 3
INTRODUZIONE
I Collateralized Debt Obligation (CDO) sono prodotti di finanza strutturata,
emessi a seguito di un‟operazione di cartolarizzazione, che permettono di
trasferire il rischio di credito insito in un pool di titoli sottostanti da
un‟originator al mercato. L‟operazione di cartolarizzazione prevede che
un‟entità giuridica separata, lo Special porpuse vehicle (SPV), investa nel pool
di assets sottostanti finanziandosi mediante l‟emissione in tranche di notes . Le
tranches di CDO emesse sono caratterizzate da un particolare sistema di
assegnazione delle perdite, noto con il nome di waterfall, oltre che da un
diverso grado di priorità di pagamento. Esse possono essere suddivise in 3
macroclassi:
- Junior tranche è la tipologia più rischiosa, e di conseguenza quella
che prevede un rendimento più elevato, in quanto assorbe generalmente
il primo 3% della perdita subita dal portafoglio sottostante. Non
possiede un rating (unrated) e viene spesso sottoscritta dallo stesso
originator e/o dagli sponsor in modo da dare un segnale al mercato circa
la bontà dell‟operazione. Il capitale e gli interessi vengono corrisposti
in modo subordinato rispetto alle altre tranches.
- Mezzanine tranche questa tipologia di tranche assorbe le perdite
subite dal sottostante successive al 3% e fino al raggiungimento del
15% del valore iniziale. In genere ha un rating che va dalla tripla B alla
B.
- Senior tranche è la più sicura dato che solo una massiccia perdita nel
portafoglio sottostante, superiore al 15%, può intaccarne il valore. Gode
di priorità assoluta di pagamento e ha un rating pari alla tripla A.
INTRODUZIONE 4
Gli acquirenti delle notes sono ricompensati per il rischio di credito da loro
assunto grazie al pagamento di un premio percentuale, spread, sul valore
residuo delle tranches in loro possesso.
L‟obiettivo principale è quello di calcolare il fair spread delle diverse tranches
implementando in MATLAB il metodo Monte Carlo. Il lavoro è strutturato
come segue:
nel prossimo capitolo verrà fornita una descrizione generale dei CDO e una
loro classificazione in base alle natura dell‟operazione sottostante. Si porrà
l‟accento sulle differenze tra strutture di tipo cash e quelle di tipo sintetico
evidenziandone pregi e difetti.
Nel secondo capitolo saranno introdotti i metodi e gli elementi necessari per la
loro valutazione. In particolare saranno analizzate le due principali variabili
rilevanti per il pricing: il rischio di credito e la default correlation. Con
riferimento alla valutazione del rischio di credito, saranno presentati e discussi
i modelli strutturali e quelli in forma ridotta; per quanto riguarda invece la
default correlation, variabile fondamentale per la valutazione dei CDO, si
partirà con il descrivere i modelli che ipotizzano perfetta dipendenza e perfetta
indipendenza dei tempi di default per giungere alla specificazione dei modelli
maggiormente utilizzati dagli operatori di mercato che prevedono l‟utilizzo
della funzione di copula per spiegare la struttura di dipendenza dei default.
Nel terzo capitolo saranno presentati i principali modelli che utilizzano tali
funzioni di copula. Dopo l‟esposizione della procedura utilizzata per la
fissazione del prezzo delle tranches, verranno discusse tre tipologie di modelli:
- I modelli aperti riconducibili al paper di David X. Li (2000) nel quale
viene introdotta una variabile casuale chiamata time-until-default che
permette di simulare nel tempo possibili scenari di default legati ad un
paniere di assets. Il principale limite è rappresentato dai lunghi tempi di
attesa dovuti all‟elevato numero di simulazioni richieste.
INTRODUZIONE 5
- I modelli semianalitici sono riconducibili al paper di Laurent and
Gregory (2002) i quali introducono una metodologia che velocizza di
molto la determinazione dei time-to-default sviluppando simulazioni
più efficienti rispetto ai modelli precedenti. Sono richieste tuttavia
procedure di calibrazione abbastanza complesse che possono portare a
un‟errata stima del modello.
- I modelli analitici sono riconducibili al paper di Hull and White
(2004) i quali sviluppano un modello in forma chiusa che consente la
valutazione del rischio effettivo.
Infine nell‟ultimo capitolo sarà presentata la procedura seguita per il
calcolo del fair spread delle tranches di un sinthetyc CDO: il CDX.NA.IG..
Dopo una breve descrizione dello strumento in esame, varrà presentato
l‟algoritmo seguito per la simulazione Monte Carlo in Matlab, presentando
i risultati ottenuti e fornendo delle conclusioni finali.
6
CAPITOLO 1
COLLATERALIZED DEBT OBLIGATION
Nel seguente capitolo verrà data una definizione generica dei Collateralized
Debt Obligation, una classificazione in base alle loro peculiari caratteristiche e
una descrizione dei principali meccanismi alla base di questi prodotti di finanza
strutturata.
1.1Definizione
Un Collateralized Debt Obligation (CDO) è un titolo di debito emesso a
seguito di un‟operazione di cartolarizzazione di un portafoglio di posizioni
incorporanti rischio di credito quali prestiti, obbligazioni o Credit Default
Swap (CDS). Tale prodotto di finanza strutturata prevede che un‟entità
giuridica separata, lo Special Purpose Vehicle (SPV), investa in un pool
diversificato di assets finanziandosi attraverso l‟emissione in Tranches di
strumenti finanziari
1
. Tale operazione può assumere morfologie diverse in
1
Esistono anche strutture di Cdo che non prevedono l‟intervento di uno SPV; esse vengono
comunemente classificate come single-tranche CDO.
CAPITOLO 1 7
funzione della natura degli assets sottostanti e della tecnica utilizzata per
cartolarizzare che, in generale, può essere di tipo cash e di tipo sintetica. I
bonds o le notes emesse dello SPV assumono la denominazione di CDO e
vengono proposte al mercato in diverse tranches, ciascuna con una diversa
priorità di pagamento e un diverso profilo rischio-rendimento. In generale la
tranche “migliore” è la senior alla quale viene attribuito un rating compreso tra
AAA e A dalle principali agenzie di rating internazionali. Essa gode di priorità
assoluta rispetto alle altre tranche sia con riguardo al rimborso del capitale sia
con riferimento al pagamento degli interessi ed è inoltre caratterizzata da un
profilo di rischio minore rispetto a quello delle altre tranche, degli assets
sottostanti e dell‟originator. Subordinata alla senior tranche troviamo la
mezzanina alla quale in genere è attribuito un rating compreso tra la BBB e la
B. In ultimo abbiamo la equity tranche la quale è tipicamente priva di rating
(unrated) ed è caratterizzata da un rischio elevato poiché assorbe per prima
tutte le eventuali perdite subite dal portafoglio sottostante. Essa è in genere
sottoscritta dallo stesso originator o dagli sponsor dell‟operazione, non solo per
gli elevati rendimenti che offre ma anche per dare un segnale al mercato circa
la bontà dell‟operazione. Nella sua più semplice configurazione un‟operazione
di cartolarizzazione prevede che un soggetto proprietario di un portafoglio
crediti di natura pecuniaria chiamato Originator, ceda gli stessi a una società
appositamente creata e denominata Special Purpose Vehicle (SPV) la quale
emetterà strumenti finanziari, nel nostro caso CDO, collocandoli presso gli
investitori finali con lo scopo di ripagare l‟acquisto del portafoglio di assets
sottostanti. Nel caso in cui si verifichi un default events, o più in generale una
perdita di valore all‟interno del portafoglio, le tranche senior saranno affette da
tali perdite solo dopo la completa erosione delle tranches junior e mezzanine.
Attraverso tale tecnica il rischio di perdita sulle posizione creditizie viene
trasferito dall‟originator alle tranches, passando attraverso lo SPV, gravando di
conseguenza sull‟investitore finale. La figura 1.1 può essere utile a
comprendere meglio il meccanismo dell‟operazione descritta.
CAPITOLO 1 8
Figura 1 - Struttura di un Cash CDO
1.2 Classificazione e natura
Esistono diverse classificazioni dei CDO in funzione dei criteri che vengono
impiegati per distinguerle. Nonostante le continue innovazioni di processo e di
prodotto che interessano l‟universo delle cartolarizzazioni, gli operatori
tendono a distinguere i CDO in base a:
la natura dell‟operazione e, quindi alla finalità economica principale
per cui esse vengono realizzate (balance sheet CDO e arbitrage
CDO);
le modalità di gestione del collateral nonché il rapporto che esiste tra
questo e i CDO emessi, sia in termini di flussi di capitale che in termini
di interessi (cash flow CDO e market value CDO);
la struttura mediante la quale l‟operazione viene realizzata (cash CDO
e synthetic CDO);
CAPITOLO 1 9
infine si tende a distinguere i diversi tipi di CDO in funzione degli
assets che compongono il collateral (Collateralized Bonds Obligation
CBO e Collateralized Loans Obligation CLO).
Si veda a riguardo la tabella 1.
Per quanto riguarda la natura dell‟operazione si è soliti distinguere tra CDO
balance sheet e arbitrage. La prima tipologia di CDO viene posta in essere da
banche che intendono ristrutturare il proprio attivo trasferendo a un soggetto
terzo una parte dei prestiti presenti nel proprio portafoglio. Nello specifico tale
trasferimento può avere come oggetto sia la proprietà dei prestiti, in questo
caso si parlerà di CDO balance sheet con strutture di tipo cash, sia il solo
rischio di credito in essi incorporato e reso possibile grazie all‟utilizzo dei
credit derivatives, in questo caso si parlerà invece di CDO balance sheet con
strutture di tipo sintetico. Tipicamente gli assets sottostanti questa categoria di
CDO sono rappresentati da prestiti bancari e quindi in generale si tratterà di
CLO.
Tabella 1 - Classificazione dei CDO
Criterio di classificazione Tipo di CDO
Natura dell’operazione Balance sheet CDO Arbitrage CDO
Gestione del collateral e rapporto con
le notes
Cash flow CDO Market value CDO
Struttura Cash CDO Synthetic CDO
Caratteristiche Assets CBO CLO