6
L’utilizzo di questo nuova strategia è stato affrontato focalizzando
l’attenzione sui processi di implementazione, e quindi sulle modalità
attraverso cui si dà vita ad un tale processo, nonché su tutti gli ostacoli che
si presentano nel corso della realizzazione.
La tesi si compone di quattro capitoli. Il primo concentra l’attenzione
sull’evoluzione subita dal rapporto banca–cliente nella logica di valore,
descrivendo l’impercettibile passaggio, conseguente ai suindicati
cambiamenti strutturali intervenuti sul mercato, da un approccio product-
oriented ad un approccio customer–oriented. Si analizza quindi la posizione
di centralità assunta dal cliente, individuando i principali obiettivi che ogni
banca si impone: raggiungimento di elevati livelli di soddisfazione e
fidelizzazione della clientela, attraverso un’offerta altamente personalizzata
di servizi e prodotti.
Nel secondo capitolo il CRM viene descritto come uno strumento di
marketing importantissimo ai fini della massimizzazione del valore delle
relazioni banca – cliente e si definisce il suo obiettivo strategico: la
realizzazione di un elevato life – time value per ciascun cliente; nel primo
paragrafo in particolare è stata analizzata la trasformazione nel tempo
dell’attività di marketing, che inizialmente si è focalizzata sul prodotto e
sull’adozione di mezzi di comunicazione di massa, mentre successivamente
ha cominciato a comprendere come la conoscenza dei clienti sia un fattore
chiave per produrre beni e servizi di successo.
Vengono quindi presentate le molteplici definizioni del CRM,
proprio perché può essere analizzato mettendo in luce differenti aspetti che
spaziano da quello tecnologico a quello filosofico, per arrivare a
descriverlo come un insieme di processi integrati ed un sistema di strumenti
operativi che generano una vera e propria base informativa, da cui si può
partire per gestire al meglio le interazioni con l’utente.
7
Con l’introduzione di questo processo, la banca ha visto
considerevolmente aumentare i canali attraverso cui comunicare con il
cliente; partendo dagli sportelli tradizionali, la cui funzione peraltro è stata
modificata per consentire all’utente di manifestare all’operatore le proprie
esigenze, il proprio livello di soddisfazione e addirittura le varie ipotesi di
abbandono, per arrivare all’internet banking che consente di svolgere
operazioni on - line senza dover subire le estenuanti attese proprie di uno
sportello tradizionale, ai call center che garantiscono adeguati livelli di
assistenza, fino ai promotori finanziari che svolgono un’innovativa attività
di offerta dell’ampia gamma di servizi di cui l’azienda dispone.
Il terzo capitolo, fulcro peraltro dell’intero lavoro svolto, mette in
luce l’implementazione del Customer Relationship Management nel
contesto bancario, sottolineando l’importanza di un adeguato sistema
tecnologico che sia in grado di raccogliere dati, trasformarli in informazione
e da qui, utilizzare la conoscenza acquisita per mettere in moto i processi
decisionali. Vengono studiati i principali strumenti di cui ci si avvale in
ottica CRM per gestire in modo intelligente i dati raccolti in un database, il
Data Warehouse appunto, in particolare sottolineando l’importanza di
strumenti di analisi quali il Data Mining, l’OLAP, il query e il reporting. Si
è passati poi, dall’aspetto tecnologico, a definire l’importanza delle
informazioni per garantire un CRM di successo, informazioni che debbono
essere sempre aggiornate per poter anticipare le attese dei clienti e
soddisfare così i loro bisogni.
Il terzo capitolo si conclude affrontando le problematiche che
accompagnano detta implementazione, mettendo in luce ancora una volta il
ruolo predominante delle informazioni, sottolineandone le principali
criticità.
8
Il lavoro termina analizzando, nel quarto capitolo, l’esperienza di una
banca locale, la Banca Popolare del Lazio la quale, sebbene non abbia
ancora consolidato una struttura dedicata di CRM, ha in preparazione un
Sistema Informativo di Marketing in grado di garantire all’organizzazione il
perseguimento degli obiettivi propria di una tale strategia, e che svolge
l’intera attività nell’ottica del raggiungimento di un’elevata fidelizzazione
delle clientela.
9
CAPITOLO I
Centralità del nuovo rapporto banca – cliente
nella logica di valore
Sommario: 1.1 L’evoluzione delle banche 1.2 Il nuovo rapporto banca – cliente 1.3
Customer satisfaction e service quality: due variabili di successo 1.4 La customer loyalty
1.5 Il Modello di soddisfazione – loyalty
1.1 - L’evoluzione delle banche
I profondi cambiamenti in atto nel contesto finanziario ed in
particolare in quello bancario comportano un riordino complessivo nelle
strutture organizzative delle banche, nei rapporti tra intermediari e tra questi
e la propria clientela. Questi cambiamenti si sono avuti per effetto del
fenomeno di globalizzazione che ha portato alla nascita di nuovi
competitors, nuovi bisogni e maggiore qualità richiesta, nonché per effetto
di Internet con conseguente maggiore cultura finanziaria della clientela e
pressione sui prezzi e sui margini.
In particolare le banche hanno posto l’attenzione ai principi di
corporate governance
1
, ispirati alla creazione del valore e alla capacità di
generare ricchezza innanzitutto a favore degli shareholders, nel rispetto del
benessere di tutti gli altri stakeholders.
1
Consiste nello strutturare un apparato organizzativo e gestionale in grado di assolvere in modo
soddisfacente la relazione con le diverse controparti aziendali, coordinando un sistema di tecniche
di gestione che consentano di fronteggiare con efficacia i processi evolutivi in atto, nella logica di
un governo dell’azienda coerente sia con le aspettative reddituali e di controllo dell’azionariato, sia
con le attese interne di servizio della clientela.
10
L’orientamento della banca alla creazione di valore discende
principalmente dalla sua attitudine ad essere competitiva, garantendo la
formazione di clientela soddisfatta e fedele, nonché la formazione di
personale dipendente capace e competente.
Si assiste ad un progressivo inasprimento della competizione, nonché
ad una crescente concorrenzialità tra le aziende di credito la cui dispersione
territoriale, tipica del sistema bancario nazionale fino a qualche anno fa, è
profondamente mutata lasciando spazio ad un limitato numero di
conglomerati bancari a carattere nazionale. Questo comporta la ricerca di
nuova clientela ad elevata redditività per anticipare la concorrenza; e
proprio in tale situazione assume rilievo la centralità del cliente, che
richiede una significativa trasformazione di tutta l’attività bancaria.
Parallelamente all’acquisizione di nuova clientela, che comporta uno
sforzo notevole nell’ampliamento delle strutture di distribuzione sia
tecniche che umane e logistiche, è possibile ottenere recuperi di redditività
attraverso una migliore gestione del portafoglio clienti esistente. Questa
gestione è perseguibile mediante l’utilizzo di tecniche volte a ridefinire i
processi professionali per una massimizzazione del valore riferito alla
clientela
2
e a migliorare l’organizzazione delle informazioni disponibili per
la banca.
2
Di difficile definizione in quanto deriva da due modi diversi di considerare il cliente: come
stakeholder dell’impresa bancaria o quale elemento fondamentale per la creazione di valore per gli
azionisti. Da qui due diverse accezioni di valore: valore per il cliente ossia il valore che il cliente
percepisce durante il suo rapporto con la banca; valore del cliente cioè il valore generato dal
cliente durante la sua relazione con l’azienda di credito
Cfr. Trombetta S., Tessitore M., La Fortezza S. (2002), “Dal cliente all’azionista: la lunga strada
verso la creazione del valore” , in Bancaria n. 1
11
1.2 - Il nuovo rapporto banca – cliente
E’ importante sottolineare come nel tempo si sia modificato
l’atteggiamento delle banche nei confronti della clientela; e quindi se
inizialmente il rapporto banca–cliente appariva frammentario e conflittuale,
oggi le banche hanno un orientamento strategico alle relazioni supportato
anche a livello organizzativo
3
.
Si è passati da un comportamento che ritiene che il profitto derivi
dalle vendite e dal contenimento dei costi, ad una propensione a ritenere che
il profitto derivi dal soddisfacimento del cliente, che è diventato più
esigente, informato e sensibile al pricing.
Per il raggiungimento di questo obiettivo e quindi per ottenere
prodotti “vincenti”, è necessario procedere per fasi successive e
precisamente:
Individuare i bisogni della clientela;
Come soddisfarli in modo efficiente;
Come vendere con profitto.
Per cogliere gli elementi essenziali che devono essere presenti nel
prodotto occorre innanzitutto analizzare i bisogni, latenti o espressi, di ogni
persona, nonché studiare i comportamenti, i segnali e le emozioni lanciati
dalla clientela al momento del contatto, Dopo aver individuato detti bisogni,
spetta al servizio marketing formulare quel prodotto o servizio che possa
garantire il raggiungimento di un duplice obiettivo: da un lato la
soddisfazione del cliente e dall’altro la remunerazione alla banca.
3
Cfr. Alessandrini A. (1997), Ciclo di vita della relazione con il cliente
12
Quindi passare alla considerazione degli strumenti di marketing da
utilizzare per commercializzare quanto realizzato nel modo più efficiente ed
efficace possibile.
La conoscenza delle caratteristiche del segmento di mercato che si
vuole raggiungere non consente soltanto di realizzare un prodotto conforme
alle esigenze della clientela, ma anche la possibilità di riuscire a venderlo
con profitto.
Nell’azienda bancaria non si pone solo il problema di generare
prodotti e servizi che rispondano pienamente alle necessità del cliente, ma
l’attenzione si focalizza soprattutto sulla relazione che viene ad instaurarsi
tra la banca e la clientela; dove per relazione vogliamo intendere il
complesso di rapporti di natura finanziaria, informativa, di comunicazioni
personali che sono alla base del soddisfacimento del cliente. La relazione
ideale deve essere in grado di ottimizzare il rapporto tra la banca
(massimizzare la redditività) e il cliente (massimizzare la soddisfazione ).
Nella gestione della sua relazione con il cliente, la banca deve porre
particolare attenzione al proprio portafoglio clienti per individuare la
possibilità di sviluppo dei propri affari, non focalizzandosi sui prodotti che
si pensa possano garantire il raggiungimento dei propri obiettivi, bensì sui
clienti e segmenti di mercato che si vogliono sviluppare.
La banca si attiva per adeguarsi al nuovo cliente offrendo prodotti e
servizi accessori in grado di soddisfare richieste di qualità e nuovi bisogni,
nonché adottando una strategia di multicanalità: aumentano quindi i canali
attraverso i quali il cliente può interagire con l’azienda (sportelli, phone
banking, POS, promotori finanziari, mobile banking, trading on line, e-
banking, negozi finanziari…).
13
Al fine di garantire una certa stabilità nella relazione e quindi il
mantenimento delle condizioni di economicità della banca, è soprattutto
necessaria una non episodica analisi del cliente e dell’indice di cross-
selling
4
.
La possibilità di raggiungere un’elevata personalizzazione del
rapporto banca – cliente è realizzabile attraverso un customer database e
strumenti di comunicazione diretta, mirata, selettiva ed interattiva.
Per poter garantire un ampio soddisfacimento dei bisogni della
clientela e quindi per gestire al meglio la relazione con il pubblico dei
risparmiatori, le banche procedono con valutazioni dettagliate mirate ad
analizzare i vari segmenti individuati, allo scopo di scoprire quali clienti
non hanno i prodotti considerati tipici per quel determinato segmento.
Pertanto l’azienda di credito deve:
identificare e valutare i vari segmenti;
sviluppare i prodotti e le combinazioni di prodotti che corrispondono
ai vari segmenti;
modificare la propria struttura in funzione della nuova ottica.
Per far questo occorre procedere per passi successivi e quindi
innanzitutto effettuare la tradizionale classificazione socio – demografica,
per poi passare ad un primo livello di segmentazione per comportamenti
d’acquisto finanziario e giungere alla segmentazione comportamentale
pura.
4
L’indice di cross-selling è il rapporto tra il numero di prodotti acquisiti dal cliente ed il totale dei
prodotti considerati propri del segmento cui il cliente appartiene. Detto indice deve essere
monitorato nel tempo con l’obiettivo di accrescerlo.
14
Nel valutare la relazione con il cliente occorre individuarne le fasi
che assicurano un legame duraturo; in particolare è possibile articolare detta
relazione in 4 fasi principali:
1. nascita;
2. sviluppo;
3. maturità;
4. declino.
Durante la prima fase il potenziale cliente non conosce né la banca
né tanto meno i servizi da questa offerti; va piuttosto alla ricerca di prodotti
che sappiano al meglio soddisfare le proprie esigenze. In questa fase è
particolarmente importante la comunicazione, poiché è l’unico mezzo che
la banca ha a disposizione per farsi conoscere; comunicazione che deve
essere concepita come un vero e proprio processo in grado di collegare i
fattori di spinta, come i bisogni e le motivazioni, ai fattori di attrazione e a
quelli di consumo . Occorre comunque elaborare delle strategie di
comunicazione
5
diversificate a seconda delle caratteristiche
dell’interlocutore.
Dopo questo primo passo subentra la fiducia e la soddisfazione
reciproca, per cui sia il cliente che la banca si spingono verso una maggiore
propensione al rischio.
Per il cliente è naturale incrementare il proprio interesse e la propria
motivazione grazie ai risultati raggiunti, riducendo la possibilità di
instaurare rapporti con altre aziende; d’altra parte la banca comincia
sviluppare strategie di crescita intensive, instaurando una relazione di lungo
periodo con la clientela.
5
La comunicazione può essere verbale e non verbale: la prima si esplica nella parola, la seconda si
coglie dal comportamento, dalla cortesia, dalla sicurezza, etc.
15
Nella fase di maturità del rapporto il livello raggiunto è tale da
escludere virtualmente altre alternative di scambio; la clientela è soddisfatta
dell’offerta complessiva ed è fedele alla banca, e la banca può ormai
contare su una clientela fidelizzata che garantisce il mantenimento di un
soddisfacente livello di affari.
L’ultima fase è quella del declino della relazione, che inizia
solitamente ad opera del cliente; questi si accorge che i costi sostenuti sono
divenuti tali da superare i benefici.
In definitiva è possibile osservare come, scindendo detta relazione in
fasi ben distinte, la possibilità di instaurare un legame duraturo e
consolidato è subordinata ad attività continue di monitoraggio, di
marketing, all’attivazione costante di offerte multiprodotto per rivitalizzare
un rapporto che potrebbe essere destinato al declino.
16
1.3 - Customer satisfaction e service quality :
due variabili di successo
Alla luce delle trasformazioni intervenute negli ultimi anni, per le
banche è divenuto prioritario l’incremento di valore della propria clientela.
Detto incremento comporta il raggiungimento di due obiettivi
fondamentali che sono la soddisfazione del cliente
6
e la riduzione del gap
tra qualità attesa e qualità percepita.
Per garantire la soddisfazione della clientela è necessario
innanzitutto considerare la qualità dei servizi offerti, che nel tempo ha
assunto significati diversi.
Inizialmente veniva intesa come rispetto delle procedure, per cui un
prodotto o servizio era di qualità se risultava conforme ai relativi progetti,
prescindendo dalla soddisfazione del cliente e quindi considerando soltanto
la valutazione della banca. Successivamente è stata vista come idoneità
all’uso e cioè il servizio era di qualità se in grado di raggiungere il risultato
prefissato, guardando ad una capacità della banca che non era più interna a
sé stessa.
Oggi la qualità viene vista come vera e propria soddisfazione del
cliente e quindi il prodotto o servizio è di qualità se si riesce a raggiungere
un pieno equilibrio e una piena corrispondenza tra ciò che il cliente
percepisce dall’utilizzazione e le aspettative che l’istituto bancario nutre in
proposito.
6
La customer satisfaction viene definita come la reazione emotiva provocata dal confronto tra
valore (rapporto tra l’importanza dei benefici ottenuti e i costi sopportati per eseguire lo
scambio)percepito e valore atteso dallo scambio realizzato con la banca, ossia tra benefici ricevuti
e costi sostenuti nello scambio e le aspettative nutrite in proposito
Cfr. Cosma S. (2003), “ Il CRM: un nuovo modello di relazione tra banca e cliente”
17
In tal senso per poter generare qualità è necessario che la banca dia
una figura di sé in grado di assicurare al cliente competenza,
professionalità, affidabilità, credibilità e quindi un mix di elementi
attraverso cui il consumatore riesca ad assumere piena fiducia nei confronti
della banca stessa.
18
1.4 - La customer loyalty
In considerazione della finalità di incrementare valore per il cliente, è
necessario che la banca investa una pluralità di risorse per la fidelizzazione
della clientela già esistente, nonché per acquisire e trattenere quella
potenziale.
Numerose sono le difficoltà in tale senso, perché la customer loyalty
non può essere considerata conseguenza immediata e diretta della
soddisfazione, quanto piuttosto un obiettivo da poter raggiungere
monitorando continuamente le relazioni intraprese, per carpire ogni
atteggiamento, reazione e convinzione che il cliente va maturando .
Detto obiettivo si realizza soltanto quando “ il cliente è legato
all’impresa da una forma di fedeltà, comportamentale e mentale, ma anche
da una convinzione di equità e correttezza che conduce all’adozione di
comportamenti corretti e collaborativi”
7
. In altri termini si può definire la
customer loyalty come il risultato conseguente ad un vantaggio che la banca
è in grado di creare per il proprio cliente tanto da fargli mantenere o
accrescere i suoi acquisti; o piuttosto come un legame tra obiettivi di
customer satisfaction e la più volte menzionata massimizzazione dei
margini di redditività della banca.
Raggiungendo un elevato grado di fidelizzazione è molto
improbabile il verificarsi di situazioni che portano ad interrompere
repentinamente il rapporto creatosi tra la banca e il cliente. Possiamo
trovarci invece di fronte a fattispecie in cui lo stesso cliente si rivolge
contemporaneamente ad altre banche; infatti in Italia è possibile osservare
un’elevata percentuale di multibancarizzati.
7
Cfr. Costabile M. (2000) “Un modello dinamico di customer loyalty” in Finanza, Marketing e
Produzione, n. 3
19
- Il modello di soddisfazione - loyalty
In considerazione del complesso contenuto del concetto di customer
loyalty, nella cui determinazione abbiamo considerato obiettivi di
soddisfazione e di creazione di valore rivolti al cliente, in molti contesti
bancari ed industriali è stato sperimentato un nuovo modello: il modello di
soddisfazione – loyalty.
Questo modello ha cercato di eliminare le difficoltà che molte realtà
bancarie incontravano nell’individuazione delle azioni da realizzare, per
rendere concretamente più fedeli i clienti e conseguentemente
incrementarne il valore
8
.
Detti obiettivi vengono agevolmente raggiunti con il modello in
esame, il quale, basandosi sui fattori di soddisfazione e fidelizzazione della
clientela tra loro correlati, consente di definire in termini di costi-benefici,
le azioni maggiormente efficaci ed efficienti.
Nella relazione banca–cliente la fidelizzazione si rapporta alla
loyalty in modo non lineare.
Con il termine di soddisfazione vogliamo intendere la sintesi delle
esperienze di relazione del cliente con la propria banca; esperienze che non
presentano nel tempo un andamento costante, ma tenderanno ad aumentare
o a diminuire in riferimento a contatti positivi o negativi.. Si può invece
definire la loyalty del cliente come misura del suo valore nel tempo, che
tiene conto della sua fedeltà e fidelizzazione
9
.
8
Cfr. Giardina F. (2003), “Scoprire quali azioni rendono il cliente realmente fedele”, in MK n. 2
9
Fedeltà intesa come ripetitività degli acquisti, transazioni dispositive effettuati presso la banca;
Fidelizzazione intesa come quota del potenziale del cliente allocata presso la banca .