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Impianti Innovativi di Turbina a Gas
con Iniezione di Vapore
Sviluppo di Modelli per l’Analisi del Funzionamento
in Condizioni di Fuori Progetto
SOMMARIO
La turbina a gas è il motore primo termico più diffuso in tutto il mondo sia per la
produzione di energia elettrica che per azionamento di macchine operatrici.
Questo fatto è dovuto ai recenti grandi progressi che sono stati fatti specialmente in
termini di rendimento, affidabilità e disponibilità.
La sua versatilità ha permesso di sviluppare soluzioni impiantistiche caratterizzate da
buoni rendimenti ed elevata flessibilità.
Inoltre i futuri sviluppi tecnologici sono molto promettenti: infatti, benché siano stati
fatti grandissimi progressi, vi è ancora il potenziale per notevoli miglioramenti.
Il presente documento ha lo scopo di presentare una serie di soluzioni progettuali
basate sull’utilizzo delle turbine a gas. In particolare si andranno a valutare le
prestazioni di impianti che prevedono l’iniezione di vapore, considerando le
problematiche di accoppiamento compressore-turbina.
L’analisi verrà effettuata realizzando dei modelli di simulazione per il funzionamento
in condizioni di fuori progetto, tramite l’utilizzo di un software previsionale
sviluppato dalla General Electric, il GateCycle.
ABSTRACT
The gas turbine is the most widely used prime mover all over the world for either
power generation or mechanical drive applications.
The above fact is due to the recent great improvements that have been done
especially in terms of efficiency, availability and reliability.
Its versatility allowed develop system solutions with good efficiency and high
flexibility.
Furthermore, future for gas turbine technological developments looks very
promising: in fact, although tremendous growth has already taken place, there is still
the potential for dramatic improvements in performance.
This document aims to present a series of design solutions based on the use of gas
turbines. In particular it will examine the performance of systems that involve steam
injections, considering the problems about coupling compressor-turbine.
The analysis will be done by creating simulation models for operation in off-design
conditions, using forecasting software developed by General Electric, GateCycle.
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INTRODUZIONE
Il primo concetto di turbina a gas viene introdotto alla fine del XVIII secolo quando
John Barber ne propone il principio di funzionamento e lo brevetta; circa un secolo
dopo (1872) il tedesco Stolze progetta il primo vero motore di turbina a gas
utilizzando una turbina a più stadi e un compressore di flusso che però non è mai
stata autosufficiente. Il primo funzionamento con rendimento positivo è dovuto ad
Holzwarth il quale, tra la fine degli anni ’20 e l’inizio degli anni ’30, progetta una
macchina a combustione interna, di tipo isocoro, dai notevoli vantaggi teorici ma con
numerose difficoltà nella realizzazione pratica. Nel 1939 la Brown-Boveri realizza in
Svizzera il primo impianto per la produzione di energia elettrica che utilizza un
sistema a combustione esterna come scambiatore superiore e l’aria come fluido di
lavoro.
Le prime turbine a gas industriali prendono piede nel 1950 (macchine di prima
generazione): si tratta di macchine con prestazioni modeste che trovano impiego solo
a causa del basso costo del combustibile. Negli anni ’60 la tecnologia sviluppata in
campo aeronautico inizia ad essere trasferita alle applicazioni industriali, con
conseguente netto miglioramento delle prestazioni rispetto alle macchine precedenti
(T
MAX
prossima ai 1000°C e η del 20-22%).
Negli anni ’70-’80 le macchine per impieghi industriali iniziano a raggiungere
prestazioni confrontabili, in termini di rendimento e di taglia, con quelle di impianti
più tradizionali, quali i motori alternativi o i cicli di potenza basati sull’impiego del
vapore (macchine di seconda generazione).
La continua rincorsa alla ricerca di prestazioni sempre più elevate, ottenibili solo
grazie ad un aumento della temperatura in ingresso in turbina ha portato, negli anni
Introduzione
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’80-’90, a concentrarsi principalmente sui materiali e sul raffreddamento delle
palettature, con conseguente raggiungimento di temperature massime dell’ordine dei
1300°C (macchine di terza generazione).
Soluzioni all’avanguardia che cerchino di incrementare il più possibile la T
MAX
ed il β
hanno permesso di raggiungere i valori tipici dei turbogas attuali o di imminente
commercializzazione (T
MAX
di 1500°C e rendimenti del 45% ed oltre).
La presenza di temperature massime del ciclo così elevate comporta altrettanto
elevate temperature dei fumi allo scarico; di conseguenza se l’impianto è di grosse
dimensioni e funziona in maniera continua si andrebbe a sprecare una quantità
eccessiva di energia.
Per questo motivo la ricerca di sempre migliori soluzioni impiantistiche che vadano
nella direzione dell’efficienza energetica, economica e del rispetto dell’ambiente, ha
portato allo sviluppo di sistemi che prevedano il recupero dell’energia termica allo
scarico della turbina a gas.
Un tipico esempio di recupero di energia termica è costituito dal ciclo combinato, nel
quale si ha un impianto a vapore sottoposto all’impianto a gas. Le elevate
temperature dei fumi della turbina vengono sfruttate da uno scambiatore di calore
(generatore di vapore a recupero): i gas di scarico cedono calore all’acqua
dell’impianto a vapore, la quale vaporizza, si surriscalda e va in turbina, mettendo a
disposizione altro lavoro. Attualmente, grazie all'evoluzione delle turbine a gas, con
temperature T
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molto elevate, valori del rendimento utile superiori al 40% e potenze
superiori a 200 MW, si riescono a realizzare cicli combinati con rendimento utile
circa pari al 60%.
Di particolare interesse sono le soluzioni che prevedono un recupero interno
dell'energia termica allo scarico, senza, cioè, ricorrere ad impianti sottoposti.
La rigenerazione sfrutta il calore dei fumi inviandolo all’uscita del compressore,
permettendo così un preriscaldamento dell’aria per mezzo di uno scambiatore
gas/gas.
Introduzione
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Vi sono poi i cicli misti gas-vapore che nascono con l’intento di coniugare i vantaggi
in termini di elevati rendimenti propri dei cicli combinati con i ridotti costi specifici
tipici dei cicli aperti. In particolare, elemento caratterizzante è l’eliminazione di
componenti importanti e costosi quali la turbina a vapore, il condensatore e i loro
sottosistemi. Il grado di maturazione industriale dei cicli misti è completo solo per il
ciclo più semplice con iniezione a vapore (STIG), la cui configurazione prevede la
generazione di vapore in una caldaia a recupero e la sua iniezione nella camera di
combustione della turbina a gas. Per le altre configurazioni, sicuramente più
efficienti ma piuttosto complesse (ISTIG, RWI, HAT) non esistono ad oggi
realizzazioni industriali sui cui basare una stima dei reali costi di impianto e quindi
istituire un confronto completo con il ciclo combinato.
Lo studio sviluppato nella presente tesi prevede un approfondimento di queste
opportunità di recupero con particolare riguardo alle problematiche di accoppiamento
compressore-turbina.
Per effettuare l’analisi si ricorre all’utilizzo di un software di simulazione, il
GateCycle della General Electric Company, e all’impiego delle mappe caratteristiche
del compressore in esso presenti.
La tesi è articolata in cinque capitoli.
Nel Capitolo 1 vengono introdotte le turbine a gas. Si riportano le caratteristiche
termodinamiche del ciclo a gas, le caratteristiche degli elementi costituenti la turbina
e le prestazioni tipiche delle varie turbine.
Nel Capitolo 2 si descrivono i cicli combinati e i cicli misti gas-vapore, le varie
tipologie e i parametri che li caratterizzano.
Nel Capitolo 3 si introduce il GateCycle. In particolare si pone l’attenzione sui
modelli di turbina a gas in esso presenti e sulle mappe caratteristiche del
compressore.
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Nel Capitolo 4 si descrive il modello di turbina a gas sviluppato, si analizzano le
prestazioni ad esso associate e si determina il punto di funzionamento all’interno
delle mappe del compressore. Si vede inoltre quali sono gli effetti che si hanno sulle
prestazioni e sul punto di funzionamento quando ci si trova in condizioni di fuori
progetto, ossia in caso di variazione delle condizioni ambiente, della temperatura
massima del ciclo, della composizione del combustibile e in caso di iniezione vapore
nella camera di combustione.
Nel Capitolo 5 si descrivono una serie di modelli di simulazione di cicli combinati e
cicli STIG. Anche in questo caso si analizzano le prestazioni e il punto di
funzionamento all’interno delle mappe. Inoltre si effettua un confronto tra i vari cicli
e si pone l’attenzione sui vantaggi che comporta l’utilizzo di una soluzione
progettuale rispetto ad un’altra.