VI
Questa grande richiesta, insieme alla rapida evoluzione della tecnologia dei
collegamenti in rete, consentì negli anni ’80 il proliferare di altre reti scientifiche
locali (Csnet, Bitnet) nate per soddisfare in qualche modo le esigenze degli esclusi
all'accesso di Arpanet che, nel frattempo, si era sdoppiata nelle due sottoreti
Arpanet e Milnet nate con lo scopo di separare le cosiddette attività di ricerca
ufficiali militari da quelle prettamente accademiche.
Tuttavia, nonostante l'entusiasmo degli intellettuali, fu in realtà il timore
degli Stati Uniti di rimanere indietro nella ricerca sui supercomputer, al tempo
considerata vero e proprio fattore strategico, che spinse il congresso americano a
stanziare ulteriori fondi per lo sviluppo di reti sempre più potenti e veloci.
In questo progetto fu coinvolta la National Science Foundation (N.S.F.)
che nel 1986 istituì, dopo la già citata Csnet, una rete ad alta velocità per
connettere i centri di supercomputer degli Stati Uniti e le relative comunità di
utenti (Nsfnet).
Successivamente, Nsfnet divenne la struttura di base di quella ‘rete di reti’
che ormai si era venuta a formare e che di conseguenza prese il nome di Internet.
1
I.1.2 Gli strumenti
La descrizione dell'ambito in cui è avvenuta l'evoluzione di Internet è, come
abbiamo inizialmente sostenuto, un aspetto importante soprattutto per
comprendere il clima culturale che ha caratterizzato l'esistenza della rete sin dai
suoi esordi.
Tuttavia, è il contenuto stesso della sua trasformazione in quest'ultimo
decennio ha rappresentare la ragione fondamentale per cui si è cominciato a
pensare a Internet ed alle sue possibili applicazioni in nuovi e più vasti domini tra
cui quello formativo in particolare.
Ci apprestiamo quindi ad analizzare sinteticamente l'evoluzione nel tempo
degli strumenti e delle modalità di accesso alla rete con l'unico scopo di
evidenziare le differenze di fondo che intercorrono tra la generazione di strumenti
1
H. RHEINGOLD, trad. it. Comunità virtuali. Parlare, incontrarsi, vivere nel ciberspazio, Milano,
Sperling & Kupfer, 1994, pp.83-102. Questo testo è reperibile anche in rete, all’indirizzo:
http://www.well.com/user/hlr/tomorrow/webconf.html.
VII
precedenti al World - Wide Web
2
e l'ambiente specifico generato da questo nuovo
protocollo.
In questo modo intendiamo offrire un quadro di riferimento generale da
tenere in considerazione nel momento in cui passeremo ad analizzare nel dettaglio
l'evoluzione dei software progettati specificatamente per la didattica, antecedenti e
susseguenti al World - Wide Web.
Nella prima fase di sviluppo di Internet, l'utilizzo della rete consentiva ad
ogni utente l'accesso a tre strumenti/protocolli fondamentali che permettevano
svariate applicazioni: Telnet (Hytelnet), File Transfer Protocol (F.T.P.) e la posta
elettronica (electronic - mail, e - mail).
L'importanza di questi primi strumenti/protocolli, al di là delle diverse
possibilità che offrivano singolarmente, è l'aver messo in risalto quelle che si
dimostrarono, al momento, come le caratteristiche principali dell'utilizzo della
rete, ovvero la ricerca delle informazioni (Hytelnet), le relazioni interpersonali tra
gli utenti (e - mail) ed il trasferimento ed acquisizione delle risorse (F.T.P.).
Due di queste tre caratteristiche, la ricerca delle informazioni ed il
trasferimento ed acquisizione dei documenti, rappresentavano (e rappresentano)
bene l'aspetto centrale di Internet: ovvero la capacità di consentire l'accesso
remoto ad un enorme insieme di risorse distribuite.
Tuttavia, nel corso di questa prima fase, gli utilizzatori di Internet
dimostrarono il loro interesse non soltanto nei confronti della grande disponibilità
di informazioni ma anche, e soprattutto, verso l’effettiva possibilità di interagire
con gli altri utenti della rete.
In particolare, questo fenomeno è ben esemplificato nel processo che ha
portato alla nascita della posta elettronica, la prima modalità di comunicazione
messa a disposizione dei pionieristici utenti di ARPANET.
L'origine della posta elettronica deve essere fatta risalire agli anni ’60, nel
momento in cui venne introdotto il concetto di time - sharing, un concetto chiave
2
Alla lettera: ‘ragnatela grande come il mondo’, in sigla WWW, W3, Wcubo, ecc. Si tratta del
protocollo di comunicazione attualmente più diffuso su Internet ed in grado di ricevere ipertesti
multimediali. Maggiori informazioni sono accessibili direttamente all’indirizzo http://www.w3.org.
VIII
che in un certo senso può essere considerato il presupposto fondamentale per lo
sviluppo di qualsiasi tipo di comunità fondata sull'utilizzo di computer.
Con il termine time - sharing si intende un modello in base al quale molti
individui possono interagire direttamente con un elaboratore centrale tramite
terminale senza attendere in linea la mediazione di operatori informatici.
Questa possibilità di interazione diretta ma, allo stesso tempo, condivisa con
un solo elaboratore rappresentò la base per lo svolgimento di attività di tipo
cooperativo. Si scoprì infatti che il fatto stesso di condividere con altre persone
una risorsa essenziale per il proprio lavoro generava una sorta di legame indiretto
tra i fruitori di quella stessa risorsa che, per questo, erano inevitabilmente portati a
scambiarsi conoscenze ed informazioni nel corso del loro operato.
Nel momento in cui il time - sharing venne realmente messo in pratica, fu
quindi concessa la possibilità di inviare brevi messaggi testuali agli altri utenti
collegati all'elaboratore centrale ed a questa modalità di comunicazione venne
assegnato il nome di posta elettronica.
L’aspetto più caratteristico di questo sistema di comunicazione risiedeva nel
fatto che lo scambio di messaggi avveniva svincolato da qualsiasi riferimento
temporale, nel senso che non occorreva necessariamente la presenza del
destinatario in rete per poter spedire un messaggio.
3
Il testo infatti, una volta inviato, veniva immagazzinato nella memoria
dell’elaboratore centrale e reso quindi disponibile soltanto nel momento in cui il
destinatario ne effettuava la richiesta.
3
Si definiscono modalità di interazione di tipo asincrono tutte quelle comunicazioni che
avvengono in modo differito tra l’emittente ed il destinatario e che quindi, per definizione, non
IX
Message 1:
From adamg Jan 15 20:04:55 1994
Received: by eff.org id AA28949
(5.65c/IDA-1.4.4/pen-ident for adamg); Sat, 15 Jan 1994 20:04:55
-0400
(ident-sender: [email protected])
Date: Sat, 15 Jan 1994 21:34:55 -0400
From: Adam Gaffin <adamg>
Message-Id: <[email protected]>
To: edwark
Subject: Transmission protocols
Status: R
There are several different ways computers transmit characters.
Fortunately, there are only two main protocols:
8-1-N (that means 8 bit, 1 stop-bit, no parity-bit) and 7-1-E (7
bit, 1 stop-bit, parity-check).
Figura 1. Esempio di un messaggio spedito attraverso la posta elettronica.
Fonte: (Extended) Electronic Frontier Foundation (E.F.F.)'s Guide to the
Internet.
4
La conseguenza più interessante che emerse da questa prima esperienza
riguardò il fatto che, nel momento in cui questa nuova modalità di comunicazione
fu per la prima volta resa accessibile e funzionante, i suoi utenti non seppero più
farne a meno e continuarono anzi ad utilizzarla con sempre maggiore frequenza.
Tutto ciò a conferma quindi del valore e dell'importanza dell'aspetto
‘sociale’ in rapporto alla sola ed esclusiva disponibilità di risorse che il fatto
stesso di essere collegati in rete offriva.
In seguito, come naturale conseguenza, si applicò il concetto di time - sharing non
più soltanto a elaboratori collegati in piccole reti locali, bensì a computer distanti
tra loro e interconnessi mediante linee di telecomunicazione.
L'uso della posta elettronica venne in questo modo esteso a gruppi di utenti al di
necessitano della presenza contemporanea degli interlocutori, caratteristica invece della modalità
sincrona.
4
AA.VV., trad. it., Guida a Internet della Electronic Frontier Foundation, (a cura di) LIBER
LIBER, 2a edizione, Liber Liber Edizioni, 1996, cap. II, p.3). Questo testo è reperibile in rete,
all’indirizzo: http://www.liberliber.it/biblioteca/html/autori-ae/guid-htm/index.htm.
X
là dei confini geografici allargando così il senso stesso del termine comunità.
5
Per quanto riguarda la caratteristica relativa alla ricerca delle informazioni,
occorre dire che in Internet le risorse non erano organizzate secondo una logica
ben definita ma erano invece archiviate in modo spontaneo e caotico. Per questa
ragione era dunque necessario poter disporre di strumenti in grado di permettere
una ricerca logica ed organizzata delle informazioni di cui un utente aveva
bisogno.
Uno dei primi programmi pensato per consentire ciò fu Hytelnet che
permetteva l'accesso alla rete tramite una serie di menù all'interno dei quali era
possibile spostarsi tramite i tasti freccia. Il nome Hytelnet era il risultato
dell'unione di due termini, hyper che sta per iper e Telnet che rappresenta uno dei
protocolli di comunicazione standard per il servizio di collegamento con terminali
remoti.
In pratica Hytelnet consentiva di identificare, su base geografica e/o di
argomento, i diversi elaboratori su cui risiedevano le informazioni e di attivare il
collegamento con essi via Telnet, in modo da contattarli senza conoscerne
l'indirizzo o doverlo trascrivere. La consultazione avveniva per livelli successivi,
partendo da un primo menù e procedendo così sempre più in profondità mano a
mano che la ricerca dell'informazione cercata si restringeva.
Hytelnet facilitò di molto l'individuazione delle risorse in rete; occorre
tuttavia sottolineare come questa operazione rimase sostanzialmente nient'altro
che una rigida e sequenziale ricerca di files, per lo più testuali, sparsi nella rete e
che l'utilizzo stesso di Hytelnet implicasse comunque una certa conoscenza, di
tipo procedurale, del programma in sé:
XI
Welcome to HYTELNET
version 6.2
...................
What is HYTELNET? <WHATIS> . Up/Down arrows MOVE
Library catalogs <SITES1> . Left/Right arrows SELECT
Other resources <SITES2> . ? for HELP anytime
Help files for catalogs <OP000> .
Catalog interfaces <SYS000> . m returns here
Internet Glossary <GLOSSARY> . q quits
Telnet tips <TELNET> .
Telnet/TN3270 escape keys<ESCAPE.KEY>.
Key-stroke commands <HELP.TXT> .
........................
HYTELNET 6.2 was written by Peter Scott,
U of Saskatchewan Libraries, Saskatoon, Sask, Canada. 1992
Unix and VMS software by Earl Fogel, Computing Services, 1992
Figura 2. Pagina di accesso al sistema di consultazione Hytelnet.
Fonte: (Extended) Electronic Frontier Foundation (E.F.F.)'s Guide to the
Internet.
6
Altrettanto arida, se così si può definire, era l'annessa operazione di
trasferimento dei files trovati dalla rete al proprio computer che avveniva, e può
avvenire tuttora, tramite il protocollo F.T.P. che consente appunto di esportare o
importare files di qualsiasi tipo memorizzati su elaboratori remoti.
5
I. R. HARDY, The Evolution of ARPANET e-mail, History Thesis Paper, University of California
at Berkeley Spring, 1996, p.4. Questo testo è reperibile anche in rete, all’indirizzo:
http://server.berkeley.edu/virtual-berkeley/email_history.
6
AA.VV., Guida a Internet della Electronic Frontier Foundation, cit., cap. VI, p.2.
XII
$ftp
REDGUM.QUT.EDU.AU MultiNet FTP user process 3.2(106)
FTP>open oat.qut.edu.au
Connection opened (Assuming 8-bit connections)
< ======================================
< >>>> OAT - QUT Anonymous FTP Server <<<<
< ======================================
Username: anonymous
Password: ********
<Your login was from machine redgum.qut.edu.au.
<Guest login ok, access restrictions apply.
OAT.QUT.EDU.AU>dir
total 87
(EXCERPT SHOWN)
drwxr-xr-x 6 sidney guest 512 Oct 21 12:42 papers
drwxr-xr-x 2 sidney 16 7168 Jun 30 15:05 startrek
drwxr-xr-x 2 sidney guest 512 Oct 19 1992 user-gui
OAT.QUT.EDU.AU>cd user-guide
<Opening ASCII mode data connection for /bin/ls.
(EXCERPT SHOWN)
-rw-r--r-- 1 sidney guest 466071 Sep 8 1992
aarnet_user_guide_vms_v1.ps
-rw-r--r-- 1 sidney guest 160906 Sep 8 1992
aarnet_user_guide_vms_v1.txt
<Transfer complete.
Figura 3. Esempio di procedura di trasferimento di un file da un elaboratore
remoto.
Fonte: (Extended) Electronic Frontier Foundation (E.F.F.)'s Guide to the
Internet.
7
La storia di Internet è la storia di un mezzo in fase costantemente evolutiva e
dunque l'analisi dei suoi strumenti rispecchia questa caratteristica di transitorietà;
per questa ragione, successivamente a Hytelnet, vennero creati nuovi ulteriori
strumenti di ricerca, in modo tale da consentire un’efficace mediazione tra l'uomo
e l'incessante crescita non organizzata delle informazioni presenti in rete.
7
Ibidem., cap. VII, p.5.
XIII
Tra i programmi più utilizzati vale la pena citare Archie, una sorta di base
dati contenente tutti i files di testo o software inseriti negli archivi pubblici del
tipo anonymous ftp e selezionabili attraverso parole chiave; W.A.I.S. (Wide Area
Information Servers) un software che permetteva di restringere la scelta tra le
informazioni che ogni volta il programma stesso metteva a disposizione a partire
dall'argomento scelto dall'utente; Gopher, una sorta di ‘mappa intelligente’ che
conduceva l'utente dovunque in base alle indicazioni fornitegli tramite l'utilizzo di
un mouse (in questo senso Gopher è da considerarsi, per le ragioni che vedremo
tra breve, l'avo più prossimo del World - Wide Web).
I.1.3 Il World - Wide Web
In pratica tutti gli strumenti visti finora furono pensati per facilitare la
ricerca delle risorse in rete ed indubbiamente svolsero il loro compito, ma ciò che
rappresentò veramente un salto in avanti nel modo di concepire gli spazi della rete
fu l'avvento del World - Wide Web.
Questo protocollo ha segnato il passaggio di Internet da semplice rete di
calcolatori a strumento in grado di permettere di ripensare in modo nuovo a tutta
una serie di attività quali l'istruzione, il divertimento, il commercio e così via,
convogliando per questo l'interesse di tanti soggetti tra cui, naturalmente, le
aziende.
Nel 1992 alcuni fisici delle alte energie del Centro di Ricerca
Internazionale di Ginevra (C.E.R.N.) progettarono un sistema per rendere le
schermate di dialogo con la rete più amichevoli ed intuitive rispetto a quelle
attuali, cercando anche di aumentare, entro certi limiti, il grado di interazione
possibile.
L'obiettivo iniziale di questo progetto, le cui conseguenze rivoluzionarono in
seguito l'utilizzo stesso della rete, era innanzitutto quello di migliorare le
condizioni di lavoro dei gruppi di ricerca sparsi nel mondo che si scambiavano
informazioni sulle attività comuni.
XIV
La definizione ufficiale descrive il World - Wide Web come: "reperimento di
una informazione ipermediale in area mondiale con lo scopo di dare un accesso
universale ad una grande varietà di documenti".
8
Solo successivamente, con l'arrivo dei primi software grafici per la
navigazione, ci si rese conto delle enormi potenzialità che questo protocollo
garantiva al di là del motivo iniziale per cui era stato pensato.
Le ‘pagine’ del World - Wide Web, che oggi rappresentano la principale
infrastruttura della rete, hanno sostanzialmente due caratteristiche che le rendono
maggiormente intuitive rispetto alle anonime stringhe di comandi dei programmi
antecedenti : sono ipertestuali e multimediali.
Il primo termine si riferisce al fatto che attraverso frasi, parole o icone
evidenziate è possibile ‘saltare’ da una pagina all'altra solamente posizionando il
puntatore del mouse su di esse e premendo l'apposito tasto.
Inoltre il passaggio da una pagina all'altra non impedisce alle pagine stesse
di essere collocate fisicamente in computer diversi, magari situati addirittura in
altri continenti.
8
P.SALUS, T.d.A. in Casting the Net. From Arpanet to Internet and Beyond, New York, Addison
Wesley, 1995, p. 98.
XV
Figura 4. Rappresentazione di una ‘pagina’/spazio ipertestuale con relativi links di
riferimento.
Fonte: Centro Europeo di Ricerca di Fisica delle Alte Energie (C.E.R.N.).
9
9
Http://www.w3.org/wit/hypertext/WWW.
XVI
Con il termine multimediale, invece, si intende la possibilità di integrare
all’interno di uno stesso file/’pagina’ non solo parole, ma anche suoni, immagini
fisse oppure animate e addirittura filmati di piccola dimensione.
Tuttavia, al di là di queste ultime applicazioni più avanzate che si diffusero
in seguito, occorre dire che inizialmente l'impatto maggiore riguardò la veste
grafica delle schermate provenienti dalla rete e la conseguente opportunità di poter
agire sulla presentazione delle pagine stesse con relativa facilità.
Dopo alcuni mesi dalla proposta originale del C.E.R.N. concernente il World
- Wide Web e, in un certo senso, a completamento dell'operazione iniziata al
C.E.R.N., il National Center for Supercomputing Applications (N.C.S.A.)
dell'università di Urbana Champaign nell'Illinois iniziò il progetto per la creazione
di una interfaccia per il World - Wide Web.
Uno degli scopi del N.C.S.A. era quello di aiutare la comunità della ricerca
scientifica nella produzione dei loro documenti, mentre l'altro suo obbiettivo era
quello di ricercare nuove tecnologie nella speranza di catturare l'interesse di
interlocutori commerciali . La Software Design Group del N.C.S.A. iniziò quindi
a lavorare su una interfaccia versatile e multiplatform per il World - Wide Web e,
nel 1993, rese disponibile gratuitamente un software, dal nome Mosaic, per
effettuare la ricerca delle informazioni sul World - Wide Web (la cosiddetta
‘navigazione’), facilitare l'interazione ed allo stesso tempo rendere più gradevole
l'apparire delle pagine sui monitor dei computer.
10
La grande differenza di Mosaic e successivamente di Netscape Navigator
rispetto ai loro antenati come Hytelnet, era la loro interfaccia a finestre ipertestuale
utilizzabile naturalmente tramite il mouse, che divenne così la periferica
essenziale per viaggiare sulla rete sostituendosi alla scomoda tastiera:
10
F. CARLINI, Internet, Pinocchio e il Gendarme, Roma, Manifestolibri, 1996, pp.120-126.
XVII
Figura 5. Pagina introduttiva del N.C.S.A. Mosaic.
Fonte: National Center for Supercomputing Applications (N.C.S.A.), Università di
Urbana Champaign, Illinois.
11
11
Http://www.ncsa.edu.
XVIII
Dal 1994 in avanti, una volta che il World - Wide Web ha cominciato a
diventare il protocollo più diffuso, si può dire che l'utilizzo di Internet si è diffuso
in maniera esponenziale, grazie anche alla promozione garantita dall'annuncio
effettuato proprio in quel periodo dall'amministrazione Clinton a proposito del
grande progetto civile ‘Autostrada dell'Informazione’, che si riferiva alla creazione
ed alla gestione, da parte degli investitori privati, di una grande infrastruttura
nazionale per l’acquisizione ed il trasferimento delle informazioni.
È proprio in questo periodo che iniziano a prendere corpo le prime
considerazioni sui possibili utilizzi futuri di Internet al di là della ristretta cerchia
di accademici e ricercatori che ne costituivano la comunità classica. Tutta una
serie di nuovi soggetti, tra i quali le aziende, hanno cominciato a considerare
questo mezzo di comunicazione sotto prospettive diverse, cercando di
interpretarlo ed adattarlo in base alle proprie esigenze; ciò ha portato all'ideazione
ed allo sviluppo di nuove applicazioni in grado di essere supportate da una
struttura come quella del World - Wide Web e, più in generale, di Internet.
Alla base di queste attenzioni sottostanno due ordini di motivi : il primo, di
natura indubbiamente pratica, si riferisce alle nuove prospettive di utilizzo della
rete da parte di tutti coloro che fino ad ora, seppur implicitamente, ne sono rimasti
esclusi a causa della eccessiva richiesta di conoscenze tecniche; la secondo
ragione, di carattere contenutistico, riguarda l'evoluzione stessa di Internet da
strumento principalmente in grado di rendere accessibili gran quantità di
informazioni distribuite, ad ‘ambiente’ capace di integrare e supportare una serie
di applicazioni del tutto rivoluzionarie in quanto a concezione e modalità di
fruizione. Un significativo esempio in questa direzione sono le opportunità
derivanti dall'utilizzo di programmi come Netscape che prevedono, tra le altre
cose, la possibilità sia di lanciare applicazioni software esterne, sia di reperire
informazioni su elaboratori con diverso sistema di organizzazione (Gopher,
W.A.I.S., ecc.).
XIX
I.2 Reti di calcolatori e didattica: il sistema PLATO
Dopo aver brevemente passato in rassegna quelli che possiamo considerare
gli strumenti e le caratteristiche generali di Internet, prima e dopo l'avvento del
World - Wide Web, proseguiremo da questo momento in poi la nostra analisi da
una prospettiva prevalentemente orientata verso aspetti di tipo educativo. In
questo senso terremo in considerazione, da una parte, le conseguenze relative
all'evoluzione di Internet in quanto tale e, dall'altra, gli sviluppi delle singole
applicazioni progettate più o meno espressamente per scopi educativi; in modo
tale da giungere in conclusione alla individuazione e specificazione di quei
softwares didattici integrati basati sul World - Wide Web che rappresentano, in
definitiva, l'oggetto di questa tesi.
I.2.1 PLATO
Uno degli ambiti che ha risentito maggiormente della ‘rivoluzione’ del
World - Wide Web è stato sicuramente quello dell'educazione che, proprio da
questo momento in avanti, ha rappresentato uno dei settori in cui si sono
maggiormente concentrati gli sforzi e le attenzioni di molti. La ragione principale
di questo interesse è rappresentata dalle nuove possibilità che la rete offre non
soltanto in chiave di supporto alla didattica tradizionale ma, soprattutto, in
relazione ai nuovi eventuali modelli di insegnamento ed apprendimento che la
struttura ipermediale del World - Wide Web permette.
Tuttavia, sebbene le esperienze didattiche più interessanti sono sicuramente
quelle che sono state sviluppate nell'ambito del World - Wide Web, la tendenza a
sperimentare le opportunità offerte da Internet nel campo dell'istruzione era
emersa già prima dell'ideazione del protocollo H.T.T.P.
Come precedentemente accennato, la causa principale di questa precoce
attenzione può essere attribuita al contesto in cui è avvenuto lo sviluppo della rete.
In questo senso, il fatto stesso di essere stata inizialmente utilizzata o, meglio,
‘colonizzata’ per lo più da utenti che gravitavano nell'ambito accademico invece
che in quello, ad esempio, commerciale, ha favorito l'interpretazione dei diversi