1
CAPITOLO 1
Introduzione
Da molti anni oramai, in ambito di volo umano, sono stati individuati i due domini principali
di riferimento: quello aereo e quello spaziale. In entrambi i casi, sono stati definiti, nel tempo,
i diversi principi di impiego e dottrina. Dunque, quando si parla di volo suborbitale, si fa
riferimento ad una particolare forma di volo ibrida tra il volo aeronautico ed il volo spaziale e
che ha luogo in una zona, attorno al pianeta Terra, non ben delineata e che, in alcuni testi, viene
addirittura definita come “terra di mezzo”.
Tale fascia operativa varia in un range di quote tanto incerto quanto inesplorato, che vede nelle
convenzioni internazionali i propri limiti, in quanto non esistono veri e propri limiti fisici;
infatti, si stima che tale zona si estenda dai 20 km tradizionali del limite del dominio
aeronautico, fino ai 100 km della cosiddetta Linea di Kàrmàn che segna, convenzionalmente,
l’inizio del volo umano spaziale.
Altro aspetto di questa nuova frontiera del volo umano, è la modalità con cui eseguire un volo
suborbitale. Tale termine, infatti, risulta alquanto generico ed è indicativo esclusivamente di un
volo che raggiunge lo spazio, ma la cui orbita interseca l'atmosfera o la superficie del corpo da
cui è partito, non compiendo quindi una completa rivoluzione; ai fini pratici, pertanto, rientrano
sotto la definizione di volo suborbitale il volo balistico ed il volo ipersonico. Il primo è
caratterizzato da una traiettoria che esce dall’atmosfera terrestre, raggiunge un certo apice, e
poi ritorna sulla superficie del pianeta; la si potrebbe assimilare ad una parte di una orbita
ellittica ed è caratterizzata da elevate altitudini, velocità vicine a quelle orbitali ed alti carichi
termici durante il rientro. Il secondo, invece, non esce dall’atmosfera, ma presenta una
2
traiettoria che viaggia proprio sul confine tra questa e lo spazio, sfruttando quello che è il regime
ipersonico; in questo caso si hanno minori quote ed una durata di volo maggiore.
In entrambi i casi, una più accurata definizione e descrizione verrà presentata nei prossimi
capitoli.
Ad oggi, l’interesse di molte nazioni nei confronti del volo suborbitale e della possibilità di
viaggiare a velocità di gran lunga superiori di quella del suono, ha fatto sì che il progresso
tecnologico in tale settore subisse una notevole accelerazione, portando ad un’innovazione nelle
metodologie finora impiegate per l’uso e lo sfruttamento dell’ambiente spaziale, in vista
soprattutto dei nuovi risvolti commerciali che si prospettano nel prossimo futuro.
Ulteriore conseguenza di ciò è il radicale cambiamento, avuto negli anni, del concetto
tradizionale di relazioni internazionali e di geopolitica. Difatti, fino all’avvento delle prime
tecnologie aeree e spaziali, tutte le interazioni avvenivano sulla superficie terrestre; ora, invece,
lo spazio determina nuove relazioni geopolitiche e nuove opportunità economiche.
Sin dai tempi del lancio del primo satellite artificiale attorno alla Terra, lo Sputnik (1957), il
settore spaziale ha visto una continua e galoppante evoluzione scientifica, che ha portato allo
sbarco dei primi esseri umani sulla Luna (1969), oltre che al lancio di numerosi strumenti utili
per l’osservazione e la comprensione dello Spazio e degli altri corpi celesti, fino a riuscire
nell’assemblaggio in orbita di un’intera stazione spaziale, la Stazione Spaziale Internazionale,
dedicata alla ricerca scientifica e simbolo della cooperazione di cinque diverse agenzie
spaziali
1
.
Tale estensione delle attività spaziali e l’affacciarsi di un numero sempre maggiore di Stati
coinvolti, ha fatto sì che anche il diritto dello spazio conoscesse una profonda evoluzione, a
partire dalle sue origini negli anni ’50
2
. Lo svolgimento delle prime attività in ambito extra-
atmosferico ha inoltre portato alla necessità di adoperare delle regole generali internazionali,
esterne al diritto della navigazione aerea e che venissero riconosciute dalla comunità
internazionale, formando così una disciplina a sé stante, che fosse omogenea e adeguata.
Tuttavia, è indubbio che il volo suborbitale sia tra le ultime frontiere del volo spaziale, ed è
sicuramente quello che prima e più direttamente potrà incidere su questioni geopolitiche,
economiche e di sicurezza globali e nazionali. Per tale motivo, anche la normativa che finora
1
La statunitense NASA, l'europea ESA, la russa RKA, la giapponese JAXA e la canadese CSA.
2
L’era del diritto spaziale ha inizio proprio con il lancio dello Sputnik il 4 ottobre 1957.
3
ha regolato questa tipologia di attività, dovrà subire degli aggiornamenti, dovuti soprattutto alla
particolare natura fisica del contesto considerato, il quale non può essere coperto dal solo diritto
aeronautico o dal solo diritto spaziale.
Tutto ciò, nel suo insieme, rappresenta dunque un’importante sfida per i Paesi di tutto il globo,
tra i quali figura soprattutto l’Italia, che punta a diventare pioniere di questa nuova frontiera,
ampliando la propria rete di accordi e convenzioni con aziende ed agenzie presenti sia sul
territorio, che all’estero. Il nostro Paese, infatti, è una delle poche nazioni al mondo a disporre
di un comparto spaziale ed aerospaziale caratterizzato da una filiera completa di prodotti e
servizi, consentendoci di essere in prima linea nella sperimentazione del volo suborbitale. Ciò
è dimostrato dalle normative realizzate dall’ENAC
3
in materia, e dagli accordi tra l’Aeronautica
Militare e le aziende private. L’elevata autonomia strategica e l’elevata competenza sul mercato
internazionale, hanno portato l’Italia alla realizzazione di diversi prodotti e servizi in diversi
ambiti dell’industria spaziale, come per il segmento in orbita (upstream
4
), il segmento di terra
(midstream
5
) ed il comparto di servizi ed applicazioni (downstream
6
) [6].
Inoltre, è opportuno citare anche il ruolo svolto dal settore Aerospazio, Difesa e Sicurezza
7
(AD&S), che assicura il mantenimento della sicurezza dei cittadini, del territorio, delle imprese
e delle infrastrutture strategiche. Ciò è essenziale non solo per lo svolgimento delle attività
produttive e sociali, ma soprattutto per poter porre le fondamenta di un solido sistema
economico che si possa protrarre per un periodo temporale maggiore. L’industria AD&S,
pertanto, non solo assicura la difesa del Paese da potenziali minacce, esterne ed interne, ma
compie anche un’azione indiretta di soft power
8
, che promuove l’immagine e la reputazione
del Paese nel mondo. Se ne deduce che avere un settore AD&S evoluto e di rilevanza
internazionale, come quello italiano, che risulta tra i primi dieci al mondo, costituisce un bene
primario per l’Italia, che deve essere supportato e ulteriormente sviluppato con l’obiettivo di
3
Ente Nazionale per l’Aviazione Civile.
4
Ne fanno parte tutti i servizi o prodotti che vengono lanciati nello spazio come infrastrutture, payload, sensori,
moduli abitati, robotica, etc…
5
Costituito da tutte le infrastrutture funzionali a raggiungere lo spazio, come ad esempio piattaforme di lancio,
centri di controllo e satelliti commerciali.
6
Include l’insieme di dati che si ricavano dall’upstream.
7
Ved: “Innovazione: la filiera italiana dell’AD&S tra i motori della crescita industriale”, in Industria Italiana, 18
ottobre 2018.
8
Indica, nella teoria delle relazioni internazionali, l'abilità di un potere politico di persuadere, convincere, attrarre
e cooptare, tramite risorse intangibili quali "cultura, valori e istituzioni della politica”. Tratto da: Nye J.S, Soft
Power, tr.it. Einaudi, Torino, 2005.
4
portarlo al livello dei nostri principali competitori, contrastando la crescente concorrenza dei
Paesi emergenti (Virgili).
L’obiettivo di tale elaborato sarà quindi quello di approfondire il tema del volo suborbitale,
mediante un approccio duale, che affronti innanzitutto il problema da un punto di vista
tecnologico, ma volgendo lo sguardo anche a come questo nuovo settore possa incidere sui
regolamenti e sulle normative giuridiche finora adottate in materia di volo aereo e spaziale, oltre
che analizzarne le potenzialità economiche e commerciali.
Difatti, ancora oggi, il volo suborbitale e ipersonico necessitano di un costante approfondimento
scientifico su numerosi problemi tecnici irrisolti, come nuovi motori e sistemi di controllo, la
comprensione dei meccanismi termo-aerodinamici di base che caratterizzano le fasi ad alto
numero di Mach, ed anche la combustione ad alta velocità. Ciò implica, per lo sviluppo di future
“astronavi”, la richiesta di un’analisi teorica e sperimentale dettagliata delle prestazioni di
veicoli e motori in tale ambiente, al fine di migliorare la capacità di controllo della traiettoria
di rientro di un potenziale veicolo spaziale alato. Inoltre, oltre ad approfondire questi aspetti più
tecnici ed ingegneristici legati alla dinamica del volo suborbitale, è interessante anche
introdurre quelli che sono i risvolti giuridici ed economici associati a tale settore, che
ricordiamo essere ancora in evoluzione e pertanto affetto da una certa ambiguità a livello
normativo e gestionale. Ovviamente, vi sono diverse sfaccettature e problemi affrontati dal
diritto spaziale internazionale ma, in questo elaborato, l'attenzione sarà rivolta principalmente
verso quelli che sono i capisaldi del diritto spaziale e in che modo questi possano essere
applicati al particolare contesto in esame.
Per affrontare l’argomento sul piano tecnico, è stato quindi fatto uso di lavori precedentemente
redatti da docenti e studiosi del settore, che affrontano tramite modelli matematici ed equazioni,
gli aspetti associati al lancio ed al rientro dei velivoli suborbitali, ponendo particolare interesse
verso le criticità ed i limiti operativi che ne conseguono. Dal punto di vista normativo e
giuridico, invece, sono stati utilizzati testi e documenti di diritto sia aeronautico che spaziale,
gli stessi che sono stati redatti dagli Enti
9
responsabili della materia; in particolare, analizzando
la Convenzione sulla responsabilità internazionale per danni causati da oggetti spaziali ed il
9
ENAC, ENAV , ICAO, UNCOPUOS ed altri.
5
Trattato sullo Spazio, sono state evidenziate le rispettive differenze, al fine di individuare una
normativa comune ad entrambi e che potesse essere applicata al particolare ambito considerato.
Sulla base di tale materiale, è stata quindi eseguita un’analisi critica, il cui obiettivo è stato
quello di mettere in evidenza le differenze ed i punti critici delle due modalità studiate, andando
anche a valutare la convenienza di uno piuttosto che l’altro. Inoltre, come compendio, viene
anche presentata l’attuale situazione in merito alla fattibilità del volo suborbitale, sulla sua
convenienza e sulle conseguenze che può avere in vari ambiti sociali ed industriali.
Pertanto, nelle prossime pagine, si andranno a considerare dapprima gli aspetti giuridici,
commerciali e di sicurezza del volo suborbitale; poi, verranno illustrati i modelli matematici
relativi alle principali due tipologie di volo suborbitale; infine, si avrà un’analisi critica legata
alle differenze tra i due modelli, con un cenno a quelli che sono le attuali soluzioni in tale
ambito.
6
CAPITOLO 2
Aspetti giuridici, commerciali e di sicurezza del volo
suborbitale
Il settore spaziale è caratterizzato da una galoppante evoluzione scientifica, alla quale deve
necessariamente seguire una normativa adeguata. L'era del diritto spaziale è iniziata il 4 ottobre
1957 quando i sovietici lanciarono in orbita lo Sputnik. Ad esso seguirono altri satelliti, sovietici
ed americani, sempre più grandi e a variabile distanza dalla terra, fino ad arrivare ai lanci di
astronauti in capsule spaziali e di sonde sulla Luna fino alla storica missione Apollo 11, durante
la quale, il 20 luglio 1969 gli astronauti americani Neil A. Armstrong e Edwin E. Aldrin, misero
piede per la prima volta sulla superficie lunare, segnando l’inizio dell’esplorazione umana nello
Spazio.
Nel corso degli anni a seguire sono poi state molteplici le iniziative ed i progetti portati avanti
per lo studio, l’esplorazione e l’impiego dell’ambiente spaziale. A partire dal Pioneer 10,
passando per il telescopio Hubble e giungendo al rover Perseverance su Marte, è evidente come
l’evoluzione scientifica sia stata molto rapida ed abbia visto l’inclusione di un numero sempre
maggiore di attori, sia pubblici che privati, impegnati in tali attività. Addirittura, si sta puntando
negli ultimi anni al settore del turismo spaziale, che permetterebbe il viaggio in orbita di
passeggeri paganti, sfruttando la “zona di confine” tra spazio ed ambiente atmosferico.
7
Sin dal primo momento, il diritto dello spazio è stato a fianco alle attività spaziali; da quando
ci si è resi conto dei limiti della sovranità nazionale. In corrispondenza con i progressi tecnici e
le iniziative spaziali si sono posti, infatti, anche i problemi circa l'esercizio della sovranità nello
spazio e sui corpi celesti; si è temuto, inoltre che Paesi tecnologicamente più avanzati potessero
appropriarsi di queste risorse spaziali che molti considerano come risorse dell'intera Umanità.
Nel campo dell’osservazione della Terra, nella comunità giuridica mondiale si è aperto un
dibattito sul problema del diritto, da parte di ciascun Paese, di poter osservare il territorio altrui,
per poi farne un uso commerciale o strategico. Dunque, in tale contesto, è necessario stabilire
un’opportuna regolamentazione, essendo gli interessi in gioco notevolmente divergenti.
Il punto più controverso è principalmente l’interpretazione del principio di sovranità,
complicato da una non ben definita distinzione fisica tra ambiente atmosferico, per il quale si
adotta il diritto aeronautico, ed ambiente spaziale, nel quale ci si affida al diritto spaziale. È
necessario precisare, inoltre, se quest’ultimo sia parte del più vasto diritto internazionale o,
invece, sia una forma di diritto a sé stante (Consani).
Altri aspetti fondamentali sono quelli relativi ad una definizione giuridica del mezzo spaziale,
alla gestione di questi ultimi e degli ambienti in cui avviene questa nuova tipologia di volo.
2.1. DIRITTO AEREO E DIRITTO SPAZIALE
L'evoluzione e la trasformazione sociopolitica della comunità umana condizionano la
codificazione del diritto, e solo eccezionalmente fattori diversi da quelli sociali, come possono
essere le profonde trasformazioni o innovazioni tecnologiche, influenzano l'evoluzione o
provocano l'innovazione del diritto. Tali situazioni eccezionali si sono verificate due volte nel
corso del secolo scorso: all'inizio con l'affermarsi dell'aviazione ed una seconda volta con la
conquista dello spazio. Ne è conseguita la necessità di sviluppare due settori specifici del diritto
internazionale: quello aereo e quello spaziale.
I principi fondamentali alla base di entrambi trovano fondamenta negli accordi internazionali.
La base del diritto aereo moderno è costituita dalla Convenzione di Chicago
10
del 1944, per
l'aviazione civile internazionale, che è stata completata da altri accordi multilaterali, come la
10
Appendice B, par. a)
8
Convenzione di Tokyo
11
del 1963, quella del l’Aja
12
nel 1970, fino a quella di Montreal
13
del
1999. Le fonti internazionali del diritto spaziale, invece, sono molto meno numerose.
Tuttavia, i principi sui quali si fondano le due branche del diritto sono sostanzialmente
differenti, nonostante entrambi debbano regolare problemi simili. Infatti, mentre il diritto aereo
estende la sovranità degli Stati sulla superficie terrestre allo spazio aereo sovrastante, il diritto
dello spazio respinge ogni nozione di sovranità e proclama la libertà di esplorazione e di
utilizzazione dello spazio extra-atmosferico da parte di tutti gli Stati; in ogni caso, entrambe le
tipologie di attività riposano sullo sviluppo della ricerca scientifica e mettono in gioco
l'utilizzazione di tecniche avanzate che comportano l'adozione e il rispetto di specifiche regole
di sicurezza (Catalano Sgrosso).
Dunque, è evidente come non sia fattibile la formulazione di un'unica tipologia di diritto da
estendere ad entrambi gli ambienti, in parte perché gli Stati non sembrano prossimi a rinunciare
alla sovranità sullo spazio aereo, ed in parte perché l’uso dello spazio extra-atmosferico si
inserisce nelle prospettive di un nuovo ordine economico e politico, nel quale viene considerato
come Patrimonio Comune dell'Umanità, al pari dell'Antartide e delle risorse dei fondi marini
internazionali.
Vi sono però delle circostanze in cui diritto aereo e diritto spaziale si incontrano e possono,
potenzialmente, entrare in conflitto. In primis, vi è il caso di attraversamento dello spazio aereo
di un oggetto lanciato nello spazio, per il quale non vi è uno specifico diritto di passaggio
inoffensivo, ma che non ha mai visto delle proteste legate al sorvolo dei Paesi altrui. È
importante considerare questo aspetto, soprattutto in vista della costruzione di space-port in
territori altrui o di rientri di veicoli spaziali (come le navette o i futuri aerei-spaziali) con
atterraggi più lunghi in territorio estero. L’altra situazione di potenziale contrasto tra le due
normative è quella che vede la progettazione e l’impiego di mezzi capaci di operare sia nello
spazio extra-atmosferico che nello spazio aereo. Vi già stato un caso di questo tipo con la navetta
Shuttle americana, ma è prevedibile che il prossimo futuro sarà caratterizzato da nuovi
apparecchi ed aerei spaziali che imporranno l'adozione di regole nuove, sia di diritto
internazionale che di diritto nazionale e, nel qual caso, si può pensare ad una fusione fra diritto
aereo e diritto spaziale.
11
Appendice B, par. b)
12
Appendice B, par. c)
13
Appendice B, par. d)