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transizione non può che rispecchiare alcune delle caratteristiche del passato e,
allo stesso tempo, farsi anticipatore delle nuove tendenze.
I.2.3 LA FORTUNA CRITICA
I.2.4 IL PENSIERO DI FORSTER: LE INTERPRETAZIONI DELLA CRITICA
Contrapposizione tra essenza ed apparenza come motivo dominante di tutta
la produzione dell'autore, che tenta però un equilibrio tra gli opposti. Questa
dicotomia permette lo sviluppo di una struttura ricorrente nei suoi romanzi: dal
caos di una vita basata sull'apparenza, all'ordine e all'equilibrio di una vita
vissuta sotto la luce della Verità e della spontaneità. Un elemento debole, legato
alla vera Natura di un personaggio, si fa strada attraverso il romanzo, superando
gli ostacoli imposti da una società spesso falsa e ipocrita, fino a trovare la
possibilità di esprimersi liberamente.
I.3. IL VIAGGIO
I.3.1 IL TEMA DEL VIAGGIO NELLA LETTERATURA: LE TAPPE FONDAMENTALI
I.3.2 ULISSE E COLOMBO: VIAGGIO VERSO LA VITA O VERSO LA MORTE?
I.3.3 DAL MEDIOEVO AL NOVECENTO
Analogie tra la figura dell'Ulisse dantesco e quella di Cristoforo Colombo,
secondo l'interpretazione figurale proposta da Boitani. Peccato di ubris, viaggio
come portatore della dicotomia vita-morte, in Ulisse come in Colombo. Breve
analisi del tema del viaggio nell'ambito della letteratura, dalla Bibbia agli inizi del
Novecento attraverso il Medioevo, il Rinascimento, il Barocco, il Settecento con la
sua riscoperta della classicità e il Romanticismo, quando viaggiare significa
trovare nuovi paesaggi e luoghi di ineffabile mistero che siano specchio delle
emozioni e dei moti più nascosti dell'animo umano. Interiorizzazione del viaggio
nel corso del Novecento, quando al viaggio in uno spazio fisico si sostituisce il
viaggio all'interno di se stessi.
CAPITOLO 1
1.1. LA DIMENSIONE PSICOLOGICA DEL VIAGGIO
1.1.1 LE TAPPE FONDAMENTALI DEL VIAGGIO
Introduzione alla teoria che considera il viaggio una vera e propria forza
che plasma l'identità delle persone attraverso tre fasi principali: partenza,
transito e ritorno.
1.1.2 LA PARTENZA
Le cause fondamentali che spingono l'individuo a mettersi in movimento,
abbandonando una realtà conosciuta per una da scoprire:
istinto migratorio come elemento del corredo genetico dell'individuo, dovuto alle
origini dell'uomo nato in un semi-deserto in cui il movimento nello spazio era
l'unico mezzo capace di garantire la sopravvivenza; mobilità come necessità
dell'artista di fuggire alla noia della vita quotidiana e alla sterilità di idee,
scoperta della libertà di ridefinire la propria esistenza e di liberarsi dai
condizionamenti del passato grazie alla partenza; viaggio come risposta alla
3
necessità di sottrarsi alle preoccupazioni di ogni giorno che distolgono
l'attenzione dell'individuo dalla sua crescita spirituale.
1.1.3 IL TRANSITO E LA TRASFORMAZIONE
Il viaggio come esperienza che permette di mettersi alla prova e, attraverso
questa fase intermedia, di abbandonare dietro di sé tutto ciò che è superfluo
scoprendo così la propria vera essenza. Transito come processo di spogliazione e
di perdita dei punti di riferimento noti e di tutti quegli elementi della personalità
legati all'ambiente circostante e non appartenenti all'essenza più vera
dell'individuo. Viaggio inteso anche semanticamente come fatica e sofferenza che
portano ad una maggiore consapevolezza di sé. Crescita legata anche alla
molteplicità delle esperienze e alla necessità di adattarsi alle situazioni e agli
ambienti più diversi.
1.1.4 DONNE IN VIAGGIO
Alcuni esempi di come il viaggio è stato, soprattutto per la donna, uno
strumento che ha permesso in passato di raggiungere una maggiore
emancipazione, di superare i limiti e gli ostacoli imposti dalla società per
approdare ad una visione più positiva di sé. La figura di Lady Jane Griffin.
1.1.5 IL RITORNO: CONSEGUENZE DEL VIAGGIO
Conseguenze del ritorno legate alle nuove modalità di interazione del
viaggiatore con il luogo di arrivo; nuovo processi di identificazione del viaggiatore
che ha la possibilità di decidere il ruolo da svolgere nel nuovo ambiente; ricerca
dei punti di riferimento conosciuti anche in un ambiente nuovo, meccanismo del
confronto e della coincidenza come principale tecnica di approccio alla nuova
realtà; modificazione della percezione spazio-temporale in seguito ad un viaggio
anche breve.
1.2. LA CONCEZIONE DEL VIAGGIO NEL CORSO DELLA STORIA
Suddivisione del viaggio in tre tipologie principali (esplorazione, viaggio di
conoscenza e turismo) in coincidenza a tre diverse epoche storiche. Il "vero"
viaggiatore.
1.2.1 LE ORIGINI DEL VIAGGIO
Evoluzione del concetto di viaggio nel corso della storia: dal viaggio come
castigo e punizione al viaggio come mezzo di sviluppo culturale e commerciale.
Dal viaggio imposto da cause esterne, al viaggio volontario e legato al piacere
personale.
1.2.2 VIAGGIARE PER APPRENDERE
Le origini del Grand Tour: peregrinatio academica e viaggio cavalleresco. Il
Baedeker come difesa dell'aspetto culturale legato al viaggio. Passaggio dal Grand
Tour al turismo di massa.
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1.2.3 DAL GRAND TOUR AL TURISMO DI MASSA
Sviluppo del turismo di massa in concomitanza alle scoperte scientifiche e
tecnologiche dei primi anni del Novecento: aumento quantitativo dei turisti grazie
ai nuovi mezzi di trasporto. Maggiore velocità di movimento a scapito
dell'osservazione attenta della realtà.
CAPITOLO 2
2.1.WHERE ANGELS FEAR TO TREAD
2.1.1 CONTENUTI DEL ROMANZO
Rapido riassunto dell'opera.
2.1.2 GENESI DELL’OPERA
Influenza delle esperienze autobiografiche su alcuni episodi del romanzo: la
figura di Philip Herriton, la rappresentazione della Lucia di Lammermoor e le
località geografiche in cui si svolge la scena. Il titolo come anticipazione di alcuni
temi fondamentali del romanzo.
2.1.3 UN ROMANZO DI CONTRASTI
La contrapposizione di elementi opposti come schema principale del
romanzo: il dualismo Inghilterra-Italia come opposizione di culture e modelli di
vita tra cui i personaggi devono scegliere; contrapposizione tra due diverse
concezioni di Bellezza e tra i valori della Morale e quelli dell'Istinto.
2.1.4 I PERSONAGGI IN VIAGGIO
Suddivisione dei personaggi secondo la loro concezione del viaggio e la loro
disponibilità a mettersi in movimento: staticità fisica legata alla fissità mentale e
ad una visione ristretta della realtà. Harriett come personaggio "ibrido" che ha in
sé le caratteristiche più negative dei due gruppi.
2.1.4.1PHILIP HERRITON
Philip Herriton come primo esempio di antieroe della letteratura inglese,
negazione dell'azione e rassegnazione ad una vita priva di autenticità e di
passione. Diverse fasi di cambiamento in coincidenza ai successivi viaggi in
Italia.
2.1.4.2LA LUCIA DI LAMMERMOOR: TRE PERSONAGGI A CONFRONTO
La scena del teatro come elemento che mette in luce la visione della vita e la
personalità dei tre protagonisti, oltre al loro atteggiamento di fronte alla cultura
di un paese straniero così diverso da quello d'origine.
2.1.4.3MISS ABBOTT E HARRIETT
Caratteristiche dell'individualità dei due personaggi: la scoperta di Miss
Abbott di un modello di vita completamente diverso da quello inglese ma di
uguale dignità, la sua accettazione del "diverso" nella figura di Gino. Il crollo delle
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convinzioni di superiorità morale dell'Inghilterra rispetto all'Italia. La
cristallizzazione degli ideali e della visione della realtà di Harriett, unico
personaggio della produzione forsteriana completamente negativo, al quale viene
preclusa ogni speranza di redenzione.
CAPITOLO 3
3.1. A ROOM WITH A VIEW
3.1.1 LA TRAMA
3.1.2 GENESI DELL’OPERA
Le diverse fasi di stesura del romanzo dalle prime note scritte durante il
primo viaggio in Italia alla versione definitiva. Compresenza di motivi legati alla
prima fase dell'attività dello scrittore e di altri legati alla sua maturità.
3.1.3 ANALISI DEL ROMANZO
Il romanzo come Bildungsroman, la maturazione di Lucy attraverso il suo
viaggio in Italia, riscoperta della propria vera natura e sua piena realizzazione. Il
titolo come elemento rappresentativo di tutta la produzione forsteriana:
contrapposizione tra la visione limitata della realtà e apertura mentale che
permette di cogliere la realtà in tutti i suoi più complessi aspetti.
3.1.4 I TEMI RICORRENTI
La visione "religiosa" della vita di Forster come capacità di cogliere i
significati e le cause più profonde degli eventi. Presenza di elementi ricorrenti che
riportano l'attenzione ai tre episodi fondamentali del romanzo: le immagini legate
all'acqua e alla liquidità nei suoi più diversi aspetti.
3.1.5 I TRE EPISODI FONDAMENTALI DEL ROMANZO
I tre più importanti episodi del romanzo: l'omicidio di Piazza della Signoria,
il bacio sulle colline di Fiesole, il bagno nel Sacred Lake.
3.1.6 ANALISI DEI PERSONAGGI
3.1.6.1CECIL, CHARLOTTE BARTLETT E MR BEEBE
Tema della relatività del giudizio sui personaggi: cambiamento di
prospettiva nei loro riguardi, riscatto finale di Charlotte e Cecil, e apparente
positività del personaggio di Mr. Beebe.
3.1.6.2LUCY, GEORGE E MR EMERSON
I tre personaggi come individui alla ricerca della verità, della spontaneità e
della passionalità della vita. Volontà di uscire dalle convenzioni imposte dalla
società. Complementarietà di Lucy e George e realizzazione, almeno parziale,
dell'equilibrio meta principale della produzione di Forster.