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Il turismo è la pratica, l’azione, svolta da coloro che viaggiano e
visitano luoghi a scopo di svago, conoscenza e istruzione.
Secondo questa definizione, enunciata dall’Organizzazione
Mondiale del Turismo (World Tourism Organisation, un dipartimento
delle Nazioni Unite), è turista chiunque viaggi in luoghi diversi da
quelli dove risiede abitualmente, al di fuori del proprio ambiente
quotidiano, per un lasso di tempo di almeno una notte, ma non
superiore ad un anno, ed il cui scopo abituale sia differente
dall’esercizio di ogni attività remunerata all’interno del paese
visitato. Con questi termini dunque andiamo ad inglobare tutti
coloro che viaggiano per svago, per riposo, per vacanza, per semplice
curiosità; oppure viaggiano per visitare parenti e/o amici lontani, o
per motivazioni religiose o di pellegrinaggio e molto altro.
Volendoci riflettere, il viaggio, lo spostarsi, il conoscere nuovi
posti e differenti luoghi, è sempre stato nell’indole dell’uomo sin
dall’antichità; basti pensare ai pellegrinaggi medievali o alle
grandissime esplorazioni dei secoli successivi. Questo desiderio di
arrivare a conoscere più possibile tutto ciò che lo circondava, con un
raggio d’azione via via sempre più ampio, e che riuscisse ad appagare
la propria innata curiosità e potersi costruire una visione d’insieme
del mondo a cui apparteneva è da sempre stato un desiderio latente
nell’animo umano.
Quello che noi oggi chiamiamo turismo – cioè il viaggio
organizzato e di massa – ha comunque una data di origine certa ed
un inventore ben determinato. Il 5 luglio 1841, tale Thomas Cook,
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sfruttando le nuove possibilità offerte dal treno, organizzò un viaggio
di 11 miglia da Leicester a Loughborough: vi parteciparono ben 571
persone al costo di uno scellino a testa. Il successo fu talmente
dirompente, e forse neanche tanto preventivato, da spingere lo
stesso Cook ad organizzare pacchetti turistici sempre più articolati
dando obiettivamente i natali all’industria turistica modernamente
intesa. Da questa data in poi si è passato da un concetto di
“viaggiare” ad un altro concetto più vasto, più completo e più
appagante per chi lo pratica, del “turismo”. Negli ultimi decenni il
termine “turismo” si è man mano arricchito di significati e di servizi,
ed è enormemente cresciuto grazie all’evoluzione ed alla
moltiplicazione dei mezzi di trasporto, all’incremento dei redditi, e
soprattutto grazie alla massiccia “pioggia” di informazioni ottenibile
dai mezzi di comunicazione, TV ed internet su tutti, che hanno
cambiato il modo di reperimento delle informazioni ed hanno
indotto nelle società industrializzate e ricche, nuovi e crescenti
bisogni di mobilità, magari latenti da sempre, ma mai così tanto
stimolati all’essere soddisfatti quanto nell’odierna era delle
telecomunicazioni di massa.
Col termine turismo andiamo ad intendere, a seconda del
contesto di riferimento, anche il settore industriale e commerciale
che si occupa di fornire e vendere servizi di trasporto, di ricezione ed
ospitalità, ed altri servizi correlati ai precedenti (guide turistiche,
ingressi in musei, parchi, fiere ed altre attrazioni; servizi di
assicurazione, servizi di ristorazione ecc.). Si tratta di un settore
economico estremamente ricco, che finanzia grandi manifestazioni
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(in Italia si pensi alle fiere annuali della B.I.T. a Milano e del T.T.G. a
Rimini) ed il cui volume d’affari ha conseguito una crescita pressoché
costante. A questo settore appartengono i fornitori ultimi di servizi
che possiamo suddividere in:
Strutture ricettive alberghiere, in cui includiamo i classici
hotels ed alberghi;
Strutture ricettive extra-alberghiere, che comprendono i
vari villaggi turistici, case vacanza, bed&breakfast ecc.;
ma ne fanno anche parte numerose classi di intermediari che
permettono al potenziale viaggiatore di poter essere connesso con
dovizia di informazioni alla fitta rete turistica a cui egli vuole andarsi
ad interfacciare per la definizione del proprio viaggio e alla scelta
della destinazione: e qui parliamo di agenzie di viaggi, tour operator
e di quei numerosissimi portali predisposti per l’organizzazione di
viaggi e la ricerca di servizi turistici, che attraverso Internet
consentono la ricerca del pacchetto più conveniente volo+hotel, la
ricerca del singolo volo tra decine di compagnie aeree, noleggio
auto, comparazione dei prezzi tra diverse compagnie e diversi
periodi dell’anno, informazioni su speciali pacchetti promozionali, il
tutto per poter offrire (e vendere) un servizio quanto più completo
possibile, anche attraverso la fidelizzazione dell’utente al portale
stesso tramite l’invio di periodiche newsletters and e-mail, che
stimolino il potenziale viaggiatore al tanto agognato “click” di
conferma. Grazie a tutti questi servizi, è oggi molto più comodo,
agevole ed interessante, profilarsi un’idea di vacanza, e reperire
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informazioni in merito con lo scopo di trovare un pacchetto (che si
spera sia sempre più lontano possibile dall’essere in realtà un tanto
temuto “pacco”) e che più risponda all’idea di vacanza che il soggetto
ha nella propria testa al momento della scelta e meglio si sposi con le
esigenze lavorative ed ambientali che il soggetto o la famiglia hanno.
Negli ultimi anni poi ha avuto una forte crescita la vendita dei
viaggi “last-minute” che consistono in pacchetti di viaggi acquistati
pochi giorni prima della partenza, e che molte volte hanno la
funzione di vendere gli ultimi posti rimasti vacanti su un volo allo
scopo di riempirlo nei momenti antecedenti la partenza, e che quindi
vengono offerti a prezzi molto vantaggiosi per il cliente. Inoltre lo
sviluppo delle compagnie aeree “low-cost”, nate all’inizio degli anni
90 ha dato un forte impulso ai viaggi di breve durata in tutti i periodi
dell’anno. Logica primaria alla base del servizio offerto da questa
tipologia di compagnie è l’essenzialità del servizio offerto, che
proprio per questo viene quindi venduto ad un prezzo base,
indicando al viaggiatore che la funzione primaria dell’azione della
compagnia stessa è quella di soddisfare il bisogno del passeggero
dell’essere trasportato dal luogo di partenza a quello di arrivo senza
fornire ulteriori fronzoli ed altri servizi accessori. L’introduzione di
questi voli ha determinato una crescita complessiva del traffico
aereo che si basa soprattutto sullo sfruttamento degli scali
aeroportuali minori, ma ha anche altresì scatenato critiche
ambientalistiche per il pesante impatto ambientale di questa nuova
tipologia di turismo.
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Per l’Italia il settore turistico è un comparto economico di
prima grandezza con una incidenza sul Prodotto Interno Lordo
(ufficiale) del 7% e due milioni di occupati. Ogni anno le strutture
ricettive accolgono oltre 80 milioni di persone con circa 350 milioni di
pernottamenti (Fonte: Legambiente). Secondo i dati 2006 della
Farnesina, invece, il settore turistico in Italia corrisponde al 12% del
PIL ed impiega 3 milioni di persone.
Negli ultimi anni, poi, soprattutto in seguito alla definitiva
regolazione dei rapporti tra Stato e Regioni, e dopo la recente
riforma nazionale del comparto, il turismo ha saputo mostrare la sua
rilevanza fondamentale come attività economica di primaria
importanza per molte Regioni italiane.
Per stimolare il turismo in un centro urbano, le autorità
territoriali devono far sì di pubblicizzare, reclamizzare, rendere note
le caratteristiche peculiari del proprio centro urbano, e incentivare il
pubblico dei potenziali visitatori tramite opere di valorizzazione del
territorio. Il territorio in sé può quindi ri-valorizzarsi, divenire più
interessante per l’occhio, e stimolante per la curiosità del turista per
fattori endogeni, come appunto delle appropriate politiche, o dei
piani di sviluppo territoriali e turistici approntati dalle autorità locali o
degli interventi di riqualificazione urbana, come la costruzione di
nuove infrastrutture (strade, ponti, parcheggi, piazze, monumenti), o
il miglioramento di quelle esistenti, ed anche altri servizi che hanno
come obiettivo quello di rendere il centro urbano più fruibile e quindi
più vivibile sia per i cittadini e i residenti, ma anche per tutti coloro
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che vengono ad interfacciarsi col centro urbano stesso, venendone a
far parte, per periodi più o meno lunghi; ma la valorizzazione del
territorio si può anche ottenere (ed è più nello specifico il caso della
provincia di Ragusa) per l’avvento di fattori esogeni, ossia dei fattori,
degli avvenimenti, che provengono dall’esterno e che vanno a
portare i propri benefici al territorio che li ha ospitati, facendo quindi
ricadere sul territorio un’ondata di popolarità che accrescerà la
visibilità nazionale e/o internazionale dello stesso e dunque farà
aumentare la sua appetibilità dal punto di vista turistico e ricettivo,
incrementando lo ‘charme’ del luogo o dei luoghi e moltiplicando gli
ingressi all’interno del proprio centro urbano (come ad esempio un
film).
Le complesse dinamiche in atto nella società contemporanea
mostrano come il mercato turistico non sia immune al processo di
globalizzazione e che, come ogni mercato, tende a caratterizzarsi
sempre più con i propri modelli standardizzati, sia nell’offerta del
“prodotto”, che nelle forme organizzative. Assumono quindi
primaria importanza aspetti legati alla diversità dei luoghi, alle
specifiche se non uniche risorse territoriali che rischiano di veder
scomparire le proprie peculiarità. Per meglio favorire l’offerta locale
di un determinato “prodotto”, negli ultimi anni gli attori interessati,
sia pubblici che privati, hanno avviato processi di aggregazione
territoriale (come i Sistemi Turistici Locali) che si propongono di
utilizzare tali particolarità dell’offerta in risposta alle grandi reti della
dimensione globale.