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Introduzione
In questa dissertazione, ho voluto fare un’analisi sociologica sullo sviluppo di un complesso
termale in Slovenia originariamente chiamato Atomsk e Toplice, oggi Terme Olimia (a me
caro, poiché fondato nel 1966 da mio nonno materno Franc Renier) e di come questo ha
cambiato le sorti di Podčetrtek, il paese che lo os pita, col passare degli anni. Essendo la
Slovenia uno stato con uno sbocco sul mare assai ri dotto (le coste slovene sono lunghe 32
Km), il turismo termale è dunque molto attivo come sostituto a quello marittimo, alcuni
complessi termali si possono definire storici (Es. Rogaška Slatina) poiché sono già
conosciuti da secoli in tutta Europa, altri sono na ti pochi decenni fa, ma fanno tutti parte di
un’unica offerta che attira sempre più clienti, str anieri e non, in questi centri benessere
sorti in mezzo a boschi, colline o montagne, dove l a parola d’ordine è “relax”.
Il comune di Podčetrtek negli ultimi anni, ha regis trato una quantità sempre maggiore di
arrivi turistici, ho voluto quindi registrare anche le impressioni e i cambiamenti conseguiti
da questo continuo flusso di visitatori, che lo sta pian piano trasformando, da piccolo borgo
di 477 abitanti a piccola città, costruendo superme rcati, strutture ricettive e infrastrutture
varie ma che riesce comunque a rimanere un paese sp erduto in mezzo alle colline della
Pannonia Orientale ed un borgo che, oltre ad ospita re un famoso centro termale, ha anche
una propria storia da raccontare.
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1 IL TURISMO TERMALE
1.1 STORIA DEL TURISMO TERMALE
Il turismo termale era già noto ai tempi dei greci, che scoprirono le proprietà curative di
queste acque, e dei romani, che le chiamavano “acqu ae”; per loro era un punto di ritrovo
dove poter fare conversazione, ma era anche segno d ella loro pulizia, i romani tenevano
molto all’igiene, ma non avevano bagni e docce in c asa. Per questo i centri termali romani
erano molto frequentati. In acqua si entrava comple tamente nudi, infatti i centri avevano
la divisione maschi e femmine. Molto spesso però, i continui sbalzi di temperatura e le
condizioni igieniche in cui riversavano le terme ro mane, potevano generare nei canali
auricolari e nasali dei fruitori, delle neoformazio ni ossee globulari (tipiche ancora oggi nei
nuotatori), che potevano portare alla sordità o ad una deviazione del setto nasale.
Con la fine dell’Impero Romano e l’inizio del Medio Evo, questa pratica cade in
dimenticanza, il turismo termale si riduce a piccol i borghi sparsi per tutta Europa,
dall’Inghilterra alla Boemia, all’Ungheria, alla Sv izzera, al Belgio, frequentati però,
solamente dalla popolazione locale; nessuna di ques te località aveva infatti raggiunto
fama internazionale. Le terme erano usate esclusiva mente a scopo terapeutico. I centri
termali più famosi per questo periodo sono Baden in Svizzera, Montaigne in Francia,
Karlsbad in Ungheria/Boemia (attualmente Karlovy Va ry) scoperta dall’imperatore Carlo
IV che vi costruì un castello attorno e ne fece un insediamento, Bath in Inghilterra e Spa in
Belgio. Curiosa è la storia di Bath, divenuta famos a intorno al 1200 per le sue proprietà
curative, venne chiusa poi nel 1534 con la riforma anglicana di Enrico VIII, insieme a tutte
le altre località, poiché le proprietà curative si attribuivano alla volontà divina, e il loro
utilizzo fu vietato in quanto espressione del culto cattolico. Migliaia di bagnanti si
riversarono allora sull’Europa continentale, scegli endo Spa in Belgio (all’epoca controllato
dalla religiosa Spagna) come meta preferita. Curios o è anche il fatto che oggi “Spa”, si usa
come termine generico per il termalismo, questo ter mine era utilizzato dapprima dagli
inglesi che frequentavano il posto, ma l’uso si esp anse rapidamente anche nelle altre
lingue.
Ben presto però in Inghilterra si accorsero dell’er rore, in questo modo obbligavano
chiunque volesse recarsi alle terme di uscire dall’ Inghilterra e allo stesso tempo
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permettevano ai dissidenti cattolici di poter raggi ungere una terra dove poter praticare la
loro religione. Verso la fine del ‘500 fu dunque ca ncellato il divieto e centri termali come
Bath, Buxton e Bristol Hotwell vennero a lungo pubb licizzati. Per far sì che questi
ricominciassero ad essere frequentati, resero più complesso il rilascio di passaporti.
La sua rinascita comincia nel XVIII secolo, quando inizia ad essere una moda per
un’aristocrazia ormai decadente seguendo due obiett ivi principali: Il volersi distinguere
dalla borghesia e una facile risposta al desiderio di divertimento dei giovani. La
destinazione è unica e vi si trascorre l’intera sta gione, si differenzia dal Grand Tour, nel
quale il giovane si portava dietro un consistente s eguito di esperti, servi etc., proprio per il
fatto che si partiva da soli, in questo modo, oltre tutto, ci si sottraeva ai controlli e alla
vigilanza della famiglia. Lo svago e il divertiment o presero pian piano il sopravvento sulla
necessità di curarsi. L’innovazione inglese infatti , non fu di lanciare il turismo termale
(che non aveva bisogno di pubblicità poiché già con osciuto), ma di trasformare queste
piccole località in città del “loisir”, ossia luogh i specializzati nel ricevere e far divertire i
turisti. Nei maggiori centri termali, agli inizi de l ‘600 si intensificarono sia gli investimenti
dei privati che l’intervento della pubblica amminis trazione. Furono in particolare 3
strutture a segnare la trasformazione da luogo di c ura a centro di villeggiatura: la
costruzione di uno stabilimento termale all’interno di grandi giardini (parco termale); la
diffusione di strutture ricreative come teatri, caf fè, ristoranti etc. (spesso localizzati nelle
vicinanze del parco); ed infine la realizzazione di alberghi di grandi dimensioni.
La caratteristica della fonte naturale era necessar ia per proporsi come centro di
villeggiatura, ma solo l’invenzione e gli investime nti privati e pubblici potevano
decretarne il successo. Ad esempio Bath, diventò fa mosa poiché offriva oltre alle terme e
alle strutture ricreative, anche negozi esclusivi c he presentavano tutte le novità della
moda e vantava la presenza di tutta l’alta società dell’epoca. Ormai il fatto di villeggiare
nella più famosa località termale inglese, non avev a assolutamente un connotato
terapeutico, visto che la sua importanza era tale d a arrivare a competere addirittura con
le grandi capitali europee.
Recandosi alle terme, ci si immerge in un mondo in cui tutti hanno lo stesso obiettivo, si
cerca il divertimento e la vita alla moda, con tant o di gioco d’azzardo e avventure galanti.
Il riposo e la cura diventano più una scusa per viv ere una vita trasgressiva.
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Nel XIX secolo le terme iniziano a far parte dello stile di vita dell’alta borghesia, che le
trovava più economiche del Grand Tour, il loro acce sso può trovare spiegazione nella
speciale crisi etica che li investe insieme con la loro affermazione sociale. Il loro
comportamento necessita di un nuovo equilibrio, il cui essenziale diventano divertimento
e piacere, si và alle terme per sottrarsi dalla tra dizione aristocratica e all’etica puritana. La
tendenza alla trasgressione porta ad avere una dopp ia morale, ma la vera arte consiste nel
tener separati questi ambiti di diverso valore etic o, in modo che essi non vengano a
sovrapporsi né nello spazio né nel tempo. Il loro c omportamento deviante poteva aver
luogo solamente fuori dal contesto della vita ordin aria, per non mettere a repentaglio la
propria reputazione da borghese.
Il tempo libero fa la sua comparsa proprio perché i l riposo inizia ad essere un
investimento produttivo. Con le analisi scientifich e delle fonti termali e gli stessi consigli
dei medici (che le prescrivono per la cura di deter minate malattie), le giustificazioni per
recarsi a fare i bagni diventano via via meno diffi cili nell’età della produzione industriale,
ma vengono addirittura accettate come un’esigenza r azionale, sostenuta dall’autentico
bisogno di riposo.
L’espansione però non dura, poiché negli ultimi tre nt’anni del secolo il fine curativo
prende il sopravvento su quello della ricerca del p iacere. Nel 1830 Bath si presentava
solamente come luogo di cura per invalidi e anziani , il suo declino fu dovuto al passaggio
delle mode. Infatti anche le altre località termali inglesi fecero la stessa fine. Il turismo
non era morto, semplicemente era cambiata la client ela, non più giovani in cerca di
divertimento, ma anziani e ricchi che vi si dirigev ano in cerca di pace e tranquillità.
Il turismo termale, però, non era definitivamente m orto, infatti se l’Inghilterra fu il
precursore di tale moda, questa arrivò nell’Europa continentale solo alla fine del
Settecento, dove il centro più in voga era Spa in B elgio. Costruita ad immagine e
somiglianza di Bath, questa città, già famosa per l e sue proprietà nel Cinquecento, tentò
una prima valorizzazione della sua fonte più famosa nel Seicento, ma solo alla fine del
Settecento vi vennero costruiti due importanti edif ici destinati ad ospitare sale da gioco,
un teatro e dei bellissimi giardini, e varie strutt ure per i divertimenti.
Spa, raggiunse l’apice della sua fama dopo la nasci ta del Regno del Belgio nel 1830,
quando divenne il luogo di ritrovo delle famiglie r eali e il centro mondano più famoso
d’Europa.