Introduzione
II
_____________________________________________________________________
sociale, culturale ed economico, bensì per una sua promozione più equa, per
darne una visione d’insieme e disinteressata.
Infatti, fin dai suoi albori, il turismo (avviato a vari scopi dal mondo
occidentale) oltre ad aver prodotto notevoli entrate economiche, favorito la
conservazione e condivisione del patrimonio culturale mondiale e contribuito al
miglioramento di servizi, delle comunicazioni e delle infrastrutture, ha creato
lacerazioni, modificato o stravolto situazioni (sociale e ambientali) esistenti da
secoli o millenni, introdotto concetti di “civiltà” a senso unico, cancellato o
relegato in angoli bui, tradizioni e usanze (Tabella 1).
Fonte: United Nations Environmental Program (UNEP), 1979, tratto da Tourism and
Development in the Third World, J. Lea., Ed. Routledge, London, 1988
Introduzione
III
_____________________________________________________________________
Merito di questa complessa matrice di vantaggi e svantaggi è quello di
illustrare come i costi connessi al turismo siano di diversa natura; le
dimensioni economiche, sociali e ambientali sono strettamente collegate tra
loro e qualsiasi analisi sugli effetti del turismo internazionale non può
escluderne alcuna.
L’espansione del turismo internazionale è stata spesso presentata come un
“miracolo economico” che necessita di un investimento minimo per produrre
vaste somme di valuta straniera con le quali finanziare lo sviluppo. In realtà il
turismo internazionale crea anche problemi economici, sociali ed ecologici ai
paesi del Terzo Mondo che non hanno la stessa capacità di assimilazione dei
turisti stranieri dei paesi industrializzati.
Nella Carta sull’etica del turismo e dell’ambiente
2
il Touring Club Italiano (TCI)
caratterizza il turismo come l’insieme dei fenomeni che sono causati dal
movimento volontario e temporaneo di singoli individui o di gruppi verso luoghi
che non siano la loro abituale residenza a fini di ricreazione e/o di
arricchimento culturale; e la stessa Organizzazione Mondiale per il Turismo
2
Fonte: www.verdinrete.it/mantova/file/documenti/Carta_etica_turismo_ambiente.pdf.
Introduzione
IV
_____________________________________________________________________
(OMT), all’articolo 7 della Dichiarazione universale dei diritti umani
3
, riconosce
il diritto al turismo come quella “possibilità di accedere direttamente e
personalmente alla scoperta ed al godimento delle ricchezze del pianeta, fatto
che rappresenta un diritto di cui tutti gli abitanti del mondo devono poter
usufruire in modo paritario; la sempre più estesa partecipazione al turismo
nazionale ed internazionale sarà considerata come una delle migliori
espressioni possibili della crescita continua del tempo libero e non dovrà
essere ostacolata in alcun modo”.
Il turismo rientra pertanto in quel diritto alla mobilità che è riconosciuto a ogni
persona e sono motivazioni del turismo, parlando in generale, il desiderio di
distensione, di comunicare o il bisogno di acquisire nuove conoscenze. Una
grande risonanza, nonché un forte sostegno alla tutela e al riconoscimento di
tali diritti venne dato dai messaggi papali in occasione delle Giornate Mondiali
del Turismo, tra i quali risulta importante citare quello di Giovanni Paolo II in
occasione del XXII appuntamento (nel giugno 2001) dal tema “il turismo, uno
strumento al servizio della pace e del dialogo fra le civiltà”
4
, durante il quale
3
Fonte: www.marcopolovr.it/progetti/sito_omnia_tour/Carte%20Etiche/OMT.htm.
4
Fonte: www.homoturisticus.com/vivaio/index_html?post_id=20050211165453.
Introduzione
V
_____________________________________________________________________
dichiarava che il turismo interessa sempre più la vita delle persone e delle
nazioni.
Secondo il Pontefice i moderni mezzi di comunicazione facilitano il movimento
di milioni di viaggiatori alla ricerca di riposo o di un contatto con la natura o
desiderosi di una conoscenza più approfondita della cultura di altri popoli.
L’industria turistica, che viene incontro a questi desideri, moltiplica l’offerta di
itinerari che danno la possibilità di nuove esperienze; praticamente sono
cadute le barriere che isolavano i popoli e li rendevano estranei gli uni agli
altri.
Viaggiando, il turista scopre altri luoghi, altri paesaggi, nuovi colori, forme
diverse, modi diversi di sentire e vivere la natura. Abituato alla propria casa,
alla propria città, ai paesaggi di sempre e alle voci familiari, il turista adatta il
suo sguardo ad altre immagini, apprende nuove parole, ammira la diversità di
un mondo che nessuno può abbracciare completamente. In questo sforzo
crescerà, senza dubbio, il suo apprezzamento per tutto ciò che lo circonda e la
coscienza che è necessario proteggerlo.
Proprio per quest’insieme di ragioni “i governi sono tenuti a rispettare suddetto
diritto alla mobilità e a rimuovere ogni restrizione, che non sia espressione del
Introduzione
VI
_____________________________________________________________________
diritto al mantenimento dell’ordine pubblico, che ne limiti l’applicazione in
quanto, come ogni istanza di umana libertà, l’uso di tale diritto è soggetto a
principi di ordine etico”
5
.
Secondo le informazioni fornite dall’Organizzazione Mondiale del Turismo, nel
2006 si sono spostati fuori dai propri paesi 842 milioni di persone, circa 36
milioni in più rispetto l’anno precedente (Tabella 2): più dei tre quarti dei quali
si sono recati in Europa (47%) ed Asia (33%) (Tabella 2). A questi andrebbero
aggiunti gli spostamenti interni che, sempre secondo le stime dell’OMT,
sarebbero addirittura di ben otto volte superiori a quelli internazionali;
insomma, come se una volta all’anno l’intera umanità si spostasse almeno una
volta dal suo luogo di residenza. Le previsioni per il 2007 hanno visto un
aumento dei flussi internazionali del 4%
6
e stando ai loro calcoli sui fatturati
dell’industria turistica, un terzo di tutto ciò che si muove sul pianeta ha a che
vedere col turismo.
5
Fonte: www.verdinrete.it/mantova/file/documenti/Carta_etica_turismo_ambiente.pdf.
6
Fonte dei dati: www.unwto.org/facts/eng/pdf/barometer/barometer_february_07_e.pdf e
www.turismoefinanza.it/step.jsp?page=48404.
Introduzione
VII
_____________________________________________________________________
“Sono stati tre gli acceleratori fondamentali che hanno trasformato il viaggio in
qualcosa di abnorme economicamente e socialmente, che gli hanno conferito
il titolo di industria pur in assenza di macchinari e catene di montaggio: la
curiosità verso l’altrove e l’altrui, dopo le imprese dei navigatori per eccellenza,
da Colombo a Cook; la diffusione su ampia scala della carta stampata (diari,
resoconti, giornali) a partire soprattutto dalla seconda metà dell’Ottocento;
l’evoluzione dei mezzi di trasporto che gradualmente hanno ridotto, fino a
ridicolizzarle, le distanze.
Tabella 2 - Distribuzione dell’aumento dei flussi turistici del 2006.
Fonte: www.unwto.org.
Introduzione
VIII
_____________________________________________________________________
La miscela di questi tre elementi, ha fatto sì che il turismo divenisse fenomeno
di massa e di carattere economico; un’industria talmente importante da
risultare la seconda voce mondiale di spesa dopo gli alimentari, da riuscire a
contendere il primato tra le voci commerciali al petrolio ed a superare col
proprio fatturato quello dell’automobile, dell’acciaio, dell’elettronica e
dell’agricoltura”
7
, infatti è lo stesso antropologo Canestrini a dire che “con 127
milioni di persone impiegate (un lavoratore su quindici) e 3500 miliardi di
dollari di fatturato annuo, il turismo è ormai la voce principale negli scambi
commerciali mondiali, ed è anche il comparto economico più velocemente in
espansione”
8
.
Storicamente gli statunitensi sono stati i primi a potersi permettere il viaggio
all’estero; negli anni ‘60 è arrivato il turno degli europei, poi ancora dei
canadesi, giapponesi, australiani e infine, dagli anni ‘80 in poi delle minoranze
abbienti dell’India, del Brasile, del Messico, del Sudafrica, ecc.
Nonostante l’importanza di tale attività, non si possono non sottolineare alcuni
paradossi del turismo moderno: per primo va segnalato che l’80% dei flussi
turistici riguarda i residenti dei venti paesi più ricchi del mondo, e che sono le
7
Fonte: www.volint.it/scuolevis/turismo%20responsabile/viaggiare.htm.
8
Canestrini D., Andare a quel paese, ed. Feltrinelli, Milano, 2003, p. 8 dell’introduzione.
Introduzione
IX
_____________________________________________________________________
multinazionali a gestire la quasi totalità di tali flussi. Esse investono nei
“paradisi” turistici costruendo strutture, le gestiscono con personale proprio,
confezionano “pacchetti” e controllano i canali distributivi. In pratica quello che
viene a crearsi è un circolo economico virtuoso, o vizioso, dipende dal punto di
vista: la spesa turistica proviene dai paesi del Nord del mondo e lì vi ritorna
sotto forma di redditi per i “businessman” del turismo.
Tra gli altri paradossi si può trovare quello della cosiddetta “dialettica della
contaminazione”
9
: la vacanza turistica è un’attività che si alimenta del mito
della verginità da svelare e dell’incontaminato da contaminare. In questa
prospettiva è evidente che i turisti, in quanto tali, distruggono le prerogative
turistiche del luogo eletto, il quale, a seconda degli indici di gradimento e di
consumo turistico, verrà “bruciato” proprio da chi lo frequenta.
Infine, sempre secondo Canestrini, va evidenziata la continua ricerca dei valori
perduti dalle antiche tradizioni, che ha portato ormai la modernizzazione nei
luoghi più remoti del mondo, fatto che costituisce un assurdo anche dal punto
di vista delle comunità ospitanti, le quali, incoraggiate ad aprirsi al turismo per
svilupparsi economicamente, si rendono conto che per i turisti sono molto più
9
Canestrini D., Andare a quel paese, ed. Feltrinelli, Milano, 2003, pp. 49 e 51.
Introduzione
X
_____________________________________________________________________
pittoreschi gli scenari “primitivi”, del sottosviluppo e che quindi, più moderni
appaiono i residenti locali che meno risultano interessanti ai turisti occidentali.
Il problema socio-ambientale è di difficile soluzione: in questo lavoro
parleremo degli effetti negativi del turismo, ma illustrarli non basterà certo a
combattere l’inquinamento, a salvare le specie in via di estinzione o a
mantenere viva una determinata cultura; per fare ciò occorre una strategia
globale.
Partendo da un capitolo introduttivo sul concetto di sostenibilità in generale e
su quello relativo al settore turistico in particolare, si presentano
cronologicamente i principali incontri, decisioni ed accordi presi a livello
internazionale. Dopo questa premessa inizia l’esposizione di come siano
effettivamente le cose nella realtà, nel secondo capitolo si evidenziano gli
effetti che l’attività turistica ha avuto, e sta avendo, sull’ambiente e
sull’ecosistema, la relativa congestione, l’impatto ecologico che sta portando
alla perdita di paesaggi naturali ed alla distruzione di flora e fauna dovuta
all’inquinamento. Si passa così al terzo capitolo in cui si analizza l’impatto
negativo dell’attività turistica sull’economia delle aeree oggetto di tale
industria, la quale provoca il ricorso a lavoro non specializzato e talvolta non
Introduzione
XI
_____________________________________________________________________
legale, casi di emarginazione degli autoctoni, una forte stagionalità e
l’incremento del costo della vita locale. Successivamente, si tratterà più
brevemente l’impatto socio-culturale che l’attività turistica ha sulle popolazioni
locali, dovuto alla forte pressione sui servizi primari e alla difficile coesistenza
tra autoctoni e stranieri, e i danni provocati alle culture delle destinazioni
turistiche in termini di perdita di valori e tradizioni.
L’ultimo capitolo infine vuole essere una provocazione sulla situazione della
“comunicazione del verde” nell’era moderna, di cosa ci sia di vero o di fittizio
nell’interesse per l’ambiente che tutte le imprese dimostrano oggi di avere;
sarà quindi trattato l’argomento della certificazione europea Ecolabel che
garantisce il controllo di determinato standard qualitativi nella ricettività
environmental friendly.
La questione sostenibilità
1
________________________________________________________
Capitolo 1
LA QUESTIONE SOSTENIBILITÁ
1.1 - La sostenibilità.
L’analisi di questo problema parte dalla considerazione che i paesi sviluppati,
pur comprendendo solo un quarto della popolazione mondiale, consumano
l’80% dei beni del mondo, e i paesi in via di sviluppo consumano il loro
ambiente e le loro risorse rinnovabili più rapidamente di quanto possano
ricostituirlo.
Il concetto di “sostenibilità” offre una indicazione per una strategia ambientale
volta a garantire la soddisfazione delle aspirazioni dei paesi in via di sviluppo
tenendo conto della compatibilità con l’ecosistema.
Dice il Canestrini che gli economisti giudicano ogni alternativa in base alla sua
redditività; o il turismo responsabile e sostenibile funziona economicamente, o
sono soltanto chiacchiere. Ecco perché nei paesi anglosassoni, dove è
maggiore la sensibilità per queste tematiche, si susseguono le pubblicazioni di
manuali di management del turismo sostenibile, cioè di gestione concreta per i
pianificatori e per gli operatori. Ma dare per scontata l’acquisizione dei principi
La questione sostenibilità
2
_____________________________________________________________________
fondamentali sarebbe un errore, principi che, tra l’altro, in molti casi sono di
semplice buon senso
1
.
Il Papa Giovanni Paolo II, in occasione della XXII Giornata Mondiale del
Turismo
2
, invitò a riflettere sugli aspetti positivi e negativi del turismo affinché
nessuno cadesse nella tentazione di fare del tempo libero un tempo di riposo
dei valori, ma che, al contrario, promuovesse un’etica del turismo. Ciò affinché
fare turismo non possa equivalere a fare allegramente o inconsciamente danni
lontano da casa, in giro per il mondo, e proprio in questo contesto, pose
attenzione sul “Codice etico mondiale per il turismo”, che rappresenta la
convergenza di un’ampia riflessione compiuta da varie nazioni ed associazioni
del turismo coadiuvate dalla stessa OMT. Tale documento costituisce un
passo avanti importante per considerare il turismo non soltanto come una
delle tante attività economiche, ma come uno strumento privilegiato per lo
sviluppo individuale e collettivo. Grazie ad esso, infatti, può essere meglio
utilizzato il patrimonio culturale dell’umanità a beneficio soprattutto del dialogo
fra le civiltà e della promozione di una pace stabile.
1
Canestrini D., Andare a quel paese, ed. Feltrinelli, Milano, 2003.
2
Fonte: www.homoturisticus.com/vivaio/index_html?post_id=20050211165453.
La questione sostenibilità
3
_____________________________________________________________________
La reciproca conoscenza fra individui e popoli, grazie a incontri e scambi
culturali, aiuta sicuramente la costruzione di una società più solidale e fraterna
in quanto il turismo implica la convivenza temporanea con altre persone, la
raccolta d’informazioni sulle condizioni di vita, i problemi e la religione;
presuppone la condivisione delle aspirazioni legittime di altri popoli; favorisce
le condizioni per il loro riconoscimento pacifico.
Una giusta etica del turismo influisce sul comportamento del turista, lo rende
collaboratore solidale, esigente con se stesso e con quanti organizzano il suo
viaggio; agente di dialogo fra le civiltà e le culture per costruire una civiltà
migliore e più giusta. Questi contatti facilitano l’insorgere di quelle relazioni di
pace fra i popoli che possono scaturire solo da un “turismo solidale”, basato
sulla partecipazione di tutti. Soltanto la partecipazione da “pari a pari” può far
sì che i contatti interculturali siano un’opportunità per la comprensione, la
conoscenza reciproca e la distensione fra gli uomini, e proprio perciò vanno
incoraggiate tutte le forme di partecipazione efficaci fra le culture.
É necessario garantire agli abitanti delle località turistiche un doveroso
coinvolgimento nella pianificazione dell’attività turistica, ben precisando limiti
economici, ecologici o culturali. Sarà ugualmente utile che tutte le strutture del
La questione sostenibilità
4
_____________________________________________________________________
Paese di accoglienza siano protese a realizzare un’attività turistica sempre al
servizio delle persone e della comunità. Il turismo si pone in tal modo al
servizio della solidarietà fra tutti gli uomini, dell’incontro fra le civiltà; facilita la
comprensione fra individui e nazioni, costituisce un’opportunità per realizzare
un futuro di pace.