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congressuale, focalizzando l’attenzione sulla promozione, la quale
risulta essere la più importante delle leve del marketing
congressuale.
Nell’ultimo paragrafo del secondo capitolo si cercherà di spiegare
l’importanza degli eventi aggregativi per la regione Campania,
vedendo in tali eventi una importante opportunità di
destagionalizzazione dei flussi turistici.
Nel terzo ed ultimo capitolo verrà effettuata un’analisi strategica
utilizzando alcune tecniche, SWOT e VRIO analysis, e verranno
analizzate alcune criticità del sistema congressuale campano,
cercando di fornire delle possibili soluzioni.
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CAPITOLO 1
Il congressuale in Italia ed in Campania
1.1 Il settore turistico e la nascita del segmento
congressuale
Definire cosa sia il turismo o almeno cosa si intende con tale termine
è un compito particolarmente arduo, ma necessario per poter
comprendere al meglio la relazione esistente fra turismo e congressi.
Sono state date numerose definizioni del turismo e dei turisti, ma
nessuna sembra cogliere in toto un settore che data la sua poliedricità
e date le sue interdipendenze con tutti gli altri settori dell’economia
parrebbe essere una sorta di attività trasversale che influenza in
maniera massiccia tutte le attività produttive di un paese come
l’Italia. Il turismo può essere definito come “un fenomeno plurimo,
determinato dallo spostamento delle persone dal luogo della propria
residenza abituale verso un altro luogo, per un periodo di almeno 24
ore, per differenti motivazioni, e dall’uso di infrastrutture, strutture e
servizi di varia natura e tipologia atti a soddisfare sia i bisogni della
moderna vita associata, sia la necessità di fruire e godere dei diversi
beni e delle risorse di un dato territorio e di un dato ambiente che di
conseguenza vengono modificati”(Maresu G., 2002: 23)
Tale definizione di turismo permette di comprendere come, non solo
il PIL di una nazione possa essere fortemente influenzato dal
turismo, ma anche il territorio muti a seguito di trasformazioni,
attuate per far fronte a visitatori, che necessitano di infrastrutture
7
adeguate al fine di usufruire delle risorse presenti in una data
destination.
Il turismo produce quindi ricchezza, sia in maniera diretta che
indiretta, nonché indotta, basti pensare al solo aspetto occupazionale
relativo ad un albergo che ospita un congresso. Tale congresso
permette l’impiego del personale necessario all’attività di
accomodation (occupazione diretta) ma dà lavoro anche a tassisti,
tabaccai, edicole, gioiellerie e molti altri (occupazione indiretta),
oltre ad avere una ricaduta su tutte le imprese manifatturiere che
realizzano prodotti consumati dai congressisti (occupazione indotta).
Si evince da questo esempio che la ricchezza prodotta dal turismo è
ben superiore di quella che parrebbe ad una prima analisi. (vedi
tavola1.1).
Tavola 1.1 Quote % delle voci di spesa del turismo congressuale nel 2005.
Attività
Ricreative
1%
Ris to .
Interna
4%
Park.
Ed i co l a
Tabacchi
1%
Sale e
Servizi
4%
Shopping
6%
Allestiment
o
1%
Ris to .
Es t e r n a
9%
Trasporto
Ur bano
3%
Pernot.
26%
Spese
Viaggio
45%
Fonte: Propria realizzazione su dati dell’osservatorio congressuale italiano2005.
8
Si stima che in Italia il turismo contribuisca per il 7-8% alla
formazione del PIL nazionale
1
ed il 26% di tale quota proviene dal
segmento congressuale; si tratta di una percentuale cospicua
destinata a crescere in caso di aumento dei flussi, aumento che è
stato però altalenante in questi ultimi anni, anche se in un’ottica di
medio-lungo periodo vi è stata comunque una crescita.
Il dato sui flussi di medio-lungo periodo non devono però ingannare
il lettore, l’Italia è un paese in difficoltà dal punto di vista turistico,
poiché nonostante vi sia stato l’aumento sopracitato, la quota di
mercato si erode di anno in anno e mentre negli anni 80 l’Italia aveva
la quota più rilevante oggi si trova solamente al quinto posto e se il
trend dovesse continuare, potrebbe perdere ulteriori posizioni,
essendosi mossa in ritardo nei confronti di grandi paesi emergenti, su
tutti, quelli che gli economisti chiamano BRIC (Brasile, Russia,
India e Cina).
E’ necessaria una distinzione importante fra turismo ed
escursionismo, due termini che comunemente vengono utilizzati
quasi come sinonimi, ma che presentano enormi differenze dal punto
di vista turistico ed economico; il primo infatti, come sottolineato
dalla definizione data in precedenza, richiede la permanenza di un
soggetto in un determinato luogo, differente dalla propria abituale
dimora, per almeno 24 ore. L’escursionismo invece è un fenomeno
giornaliero che comporta ricadute economiche inferiori, poiché il
1
Per approfondimenti si consiglia la consultazione del “39º Rapporto annuale
sulla situazione sociale del paese” realizzato dalla Fondazione Censis nel 2006.
9
VAT
2
è fortemente influenzato dal pernottamento, vero creatore di
ricchezza per una destination.
Fatta questa importante distinzione si deve sottolineare che il
segmento congressuale ha il VAT più elevato fra i differenti
segmenti turistici, ciò è dovuto alle caratteristiche intrinseche del
fruitore di tale tipologia di turismo
3
.
Il congressista è un soggetto che, nella maggior parte dei casi,
percepisce elevati redditi, ha un’alta propensione al consumo e
comunque ha un’ottima capacità di spesa, egli è spesso libero
professionista o imprenditore ovvero occupa posti di rilievo in
un’azienda.
Ma cos’è il turismo congressuale e soprattutto quali sono le sue
origini?
Tale domanda non ha una facile risposta , poiché non esiste una data
esatta in cui nasce il turismo congressuale, come d’altronde non
esiste un momento esatto in cui nasce il turismo.
Differenti studiosi vedono la nascita del segmento congressuale con
eventi vari accaduti nella storia passata.
Per poter sapere quando nasce il turismo congressuale o almeno per
poter avere una propria idea riguardo alla sua genesi è necessario
capire meglio cosa si intende per congresso.
La parola congresso deriva dal latino congressus, participio passato
del verbo congredior, che significa camminare insieme, incontrarsi,
(Castiglioni Mariotti, 1999:185 ) che riporta all’essenza di qualsiasi
2
L’acronimo VAT sta per Valore Aggiunto Turistico.
3
Per approfondimenti sul concetto di Valore aggiunto turistico si veda Candela,
Figini; Economia del turismo, 2003.
10
momento aggregativo, indipendentemente dalle varie motivazioni,
tipologie tematiche o finalità specifiche. Naturalmente per potersi
incontrare, o meglio per poter “camminare insieme” nel senso di
intraprendere un “percorso culturale”, è necessario recarsi in un
determinato luogo in grado di soddisfare le necessità specifiche
dell’evento cui si partecipa.
Maresu
4
partendo dall’etimologia della parola congresso vede
quindi, nei pellegrinaggi ai santuari oppure negli spettacoli teatrali o
sportivi del mondo antico, le prime fasi prodromiche
dell’aggregazione.
Ma lo stesso autore ammette che strutturalmente i pellegrinaggi o le
olimpiadi dell’antichità non hanno nulla a che vedere con i loro
moderni omologhi, ma riconosce che restano invariati i motivi che li
determinano: riunire delle persone per rappresentare collettivamente
i propri interessi alla divinità oppure assistere a spettacoli teatrali o
agonali.
Se risultano però chiarissime le origini dei pellegrinaggi e degli
eventi sportivi moderni, meno chiare sono le matrici antropologico-
culturali del fenomeno congressuale in senso stretto e nell’accezione
moderna ( Maresu, 2002: 1).
4
Gavino Maresu è stato direttore tecnico e dirigente di importanti tour operator,
per i quali ha costruito prodotti di successo, organizzato congressi e viaggi
incentive. Insegna Gestione delle imprese e degli eventi turistici presso
l’Università di Genova ed è docente di discipline turistiche nei corsi di formazione
professionale. È autore di numerosi articoli, inchieste, servizi sul turismo comparsi
in giornali e riviste nazionali e di settore.
11
Fighiera
5
vede tale genesi nell’agorà da intendersi nel doppio
significato di assemblea popolare e di luogo di incontro e riunione.
Infatti tale termine indicò inizialmente la piazza in cui si riuniva
l’assemblea di tutti i cittadini in occasione dei giudizi di ostracismo,
con l’andare del tempo divenne centro della polis dal punto di vista
sia economico-commerciale, in quanto sede del mercato, che punto
religioso, poiché vi si trovavano i luoghi di culto del fondatore della
città o della divinità protettrice, ma nella mentalità greca l’agorà
rappresenta anche, in quanto sede delle assemblee cittadine, la
democrazia.
6
Ma le vere origini storiche dei moderni congressi si fanno risalire al
Congresso di Vienna tenutosi nel 1814, quando si riunirono ministri
e plenipotenziari di tutta Europa per rimettere sul trono i sovrani
travolti da Napoleone.
Tralasciando i risultati politici, il Congresso di Vienna è importante
dal nostro punto di vista perché per la prima volta un convegno fu
organizzato con un criterio che, oltre alle attività ufficiali, prevedeva
anche lo svago, l’animazione, quindi un aspetto turistico, con visite
ed escursioni e dell’accoglienza in tutti i sensi. (Maresu G, 2002: 3)
Il turismo organizzato ha però un’altra data di origine certa, ed un
inventore ben determinato: il 5 luglio 1841 il tipografo inglese
Thomas Cook, sfruttando le nuove possibilità offerte dal treno,
5
Gian Carlo Fighiera, per 34 anni alto funzionario di organismi internazionali a
Bruxelles e a Madrid, ha organizzato più di cento congressi internazionali in
quattro continenti. Sulla convegnistica ha pubblicato numerosi volumi e
contribuito in italiano e francese. Attualmente svolge attività di formazione e di
consulenza
6
Definizione presa dal sito www.wikipedia.org alla voce Agorà. Wikipedia è la
maggiore enciclopedia open source presente in rete.
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organizzò un viaggio con un treno speciale da Leicester a
Loughborough; al costo di uno scellino a testa trasportò 570 persone,
che si recavano alla riunione della Società della Temperanza.
Il successo fu tale da spingere lo stesso Cook ad organizzare
pacchetti turistici sempre più articolati, dando inizio all’industria
turistica modernamente intesa.
Il turismo congressuale ha quindi una genesi incerta, anche se
considerandolo come un “sistema di comunicazione” trae la sua
origine dal desiderio ancestrale dell’uomo di comunicare e di
scambiare opinioni e conoscenze
7
Un comune errore che si compie nell’analisi del turismo
congressuale è quello di assimilarlo al turismo d’affari.
Questo riguarda il viaggiatore individuale che sceglie il viaggio
secondo proprie date e propri bisogni, usufruendo di servizi presenti
in una destination che egli stesso ha scelto per poter concludere
nuovi affari. Il turismo congressuale riguarda gli organizzatori,
promotori dei congressi i quali vincolano il singolo alla location da
essi scelta ed alle attività per essi predisposte.
Tra l’altro come spiega Maresu la differenza fra turismo d’affari e
turismo congressuale risulta evidente soprattutto se ci soffermiamo
sul marketing di questi due segmenti, nel primo caso il target è
costituito dal singolo cliente o dall’impresa per conto della quale egli
viaggia, nel secondo caso invece è costituito solo dagli organizzatori
promotori di congressi.
7
Per approfondimenti sulla storia del turismo si consiglia di consultare Berrino A.
2006, “Storia del turismo” e Battilani P.,2001, “Vacanze di pochi vacanze di tutti,
L’evoluzione del turismo europeo”.
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1.2 Domanda e Offerta nel settore congressuale
Il settore congressuale attraversa una fase di rilevanti cambiamenti a
livello internazionale, i cui riflessi sfocati s’intravedono anche
nell’evoluzione dell’attività congressuale italiana. Riflessi sfocati e
lontani perchè l’Italia è sempre meno competitiva sul mercato
globale dell’ospitalità e subisce un inesorabile declino della quota di
mercato, ma soprattutto perché la confusione istituzionale impedisce
un efficace posizionamento d’immagine sui nuovi segmenti della
domanda, gli unici in cui un paese avanzato può combattere il
declino.( AA.VV., 2005: 4)
L’OMT
8
ha ricordato che la domanda di ospitalità congressuale sta
crescendo a tassi sostenuti, ma è seguita da un’offerta sempre più
ampia e qualificata in molti paesi europei. L’Italia segue con ritardo
questo processo e soffre di un debole posizionamento d’immagine
della marca Italia nel segmento congressuale, la recente indagine
“Future Brand” colloca l’Italia al primo posto nel segmento storico
artistico, al decimo nel segmento mare e fuori graduatoria nel
segmento congressuale
9
.
In Italia le imprese del congressuale si sono occupate solamente del
turismo domestico, trascurando la domanda congressuale
internazionale, ciò è accaduto per la difficoltà competitiva incontrata
8
L’OMT (organizzazione mondiale del turismo) è un’agenzia del’ONU che ha
sede a Madrid e che si occupa della raccolta di dati e dell’elaborazione di
statistiche su base planetaria, detta inoltre alcune linee guida sul turismo.
9
Future Brand offre un servizio completo legato alla valutazione e promozione
del brand. (dal sito www.futurebrand.com)
14
a causa della carenza di conoscenze manageriali e tecnologiche,
fondamentali per ottenere almeno una parità competitiva con
l’offerta internazionale.
Nonostante la fase recessiva post 11 settembre si sia conclusa da
almeno tre anni in Italia il settore stenta a decollare proprio a causa
di queste debolezze imprenditoriali e manageriali dell’azienda Italia
nella sua interezza.
Altro elemento negativo per il settore congressuale nostrano è
dovuto alle caratteristiche della domanda interna, la quale pur
crescendo accentua il localismo e la frammentazione, ciò si
ripercuote sull’offerta congressuale che già soffre dell’endemico
male che affligge la maggior parte delle imprese italiane in ogni
settore, il nanismo.
Il fatturato congressuale dell’Italia è pari al 2% circa del fatturato
mondiale del settore, una quota sostanzialmente bassa e nettamente
inferiore alla quota che lo stesso paese ha sul mercato complessivo
dell’ospitalità. La quota di mercato dell’Italia sul mercato turistico
complessivo è pari, a livello mondiale, al 6% in termini di arrivi (dati
ISTAT e OMT) e al 12% in termini di fatturato (dati Ufficio Italiano
Cambi).
Dopo aver dato questi dati di ordine generale è necessario vedere
nello specifico ciò che è accaduto nel 2005 rapportandolo col 2004 e
poi analizzare gli ultimi dati riguardanti il primo semestre del 2006,
preannunciando che se nel 2005 i dati sono stati in linea di massima
soddisfacenti, nel 2006 essi sono negativi. Si è deciso di non