2
di trading online quelli che trascinano non solo la finanza in rete ma, più in generale,
l’intero commercio elettronico. L’altissimo valore educativo del trading online deriva
dal fatto che conduce una clientela, che difficilmente si sarebbe avvicinata alla banca
online, a considerare l’utilizzo via web di una vasta serie di servizi oltre a quelli di
investimento. Un altro fattore meritevole di rilievo è che una volta attivato e uscito dalla
fase di gestazione, il trading online può generare elevatissimi volumi di traffico, forte
connettività e, con l’arricchimento dei siti con analisi, informazioni, modelli,
newsgroup, livelli di stickiness tra i più alti nel mondo del web. Poiché queste sono le
variabili sulle quali si gioca il successo e la possibilità di fare profitto sulla rete, è
possibile che un sito di trading online tenda ad evolvere e a completare la propria
offerta nel settore finanziario
1
e non.
Nella prima parte di questo lavoro si analizzano brevemente la storia di Internet, la
sua esponenziale diffusione nel mondo, e i vantaggi informativi derivanti per le aziende
che lo utilizzano. Le potenzialità di questo nuovo strumento di comunicazione si
coniugano ottimamente con le necessità aziendali informative sia esterne, quindi con il
mercato, che all’interno della propria struttura. Il sito web, la posta elettronica, i
newsgroup sono mezzi comunicativi fondamentali da, e verso, la clientela, è importante
utilizzarli efficacemente tenendo in considerazione che la posizione degli acquirente è
cambiata. Infatti rispetto ai canali tradizionali chi usufruisce dei servizi online ha
maggiori possibilità di confronto delle condizioni proposte dai diversi operatori, da cui
deriva una mobilità molto alta, anche perché non è più condizionata dai limiti
geografici.
Vengono presi in considerazione i dati di una ricerca demoscopica effettuata da
Eurisko per verificare la distribuzione degli utenti Internet italiani in base alle aree
geografiche di appartenenza, all’età, al livello scolastico, al tipo di attività professionale
svolta e al reddito procapite.
Il capitolo 2 evidenzia i fattori che, ormai da qualche anno, pressano il settore
bancario per una ridefinizione dei canali distributivi, e le variabili sociali che
determinano la velocità di implementazione dei nuovi mezzi di comunicazione. I
1
Alcuni casi sono emblematici: alcuni tra i principali attori del trading online americani sono già
diventati portali verticali di servizi finanziari ovvero hanno integrato la propria offerta sino a coprire
pressoché tutte le aree del banking. In questa potenzialità risiede l’”ingovernabilità” del trading online:
una volta attivato, se ha successo, esso non può essere contenuto ma favorisce la migrazione della
clientela e dei servizi verso il web.
3
modelli tradizionali scontano le nuove tecnologie attraverso strutture distributive online
complementari, autonome o che si configurano come punto di accesso ad una vasta
gamma di prodotti provenienti anche da terzi. Le strategie sottostanti ai diversi modelli
possono essere di costo, di diversificazione di prodotto, di difesa della clientela
esistente, imitative o esplorative.
I servizi di banking offerti tramite il canale virtuale consentono un notevole
risparmio sui costi, ma esistono delle problematiche sulla sicurezza dei dati che
viaggiano su Internet che devono essere affrontate con investimenti in Information and
Comunication Technology. L’avvento del virtual banking è correlato all’accettazione da
parte della clientela del servizio stesso: esistono delle remore di tipo culturale, e
psicologico, che impediscono le persone di accedere al settore online. Il ruolo
dell’operatore consiste prima nel capire a fondo questi problemi, poi nel risolverli con
criteri opportuni.
Appurando, nel capitolo 3, le caratteristiche dei servizi finanziari, e cioè
l’immaterialità, la fiduciarietà e l’interattività, si nota come questi elementi favoriscano,
con l’introduzione di Internet, la realizzazione del modello di disruptive innovation.
Questa teoria prevede una situazione di pericolo per le grandi imprese che non riescono
ad adeguarsi rapidamente ai bisogni della clientela generati da una innovazione capace
di creare nuovi spazi di mercato che danno la possibilità di far nascere nuovi
competitors basati su modelli organizzativi e strategici radicalmente diversi da quelli
preesistenti.
Nella seconda parte di questo lavoro tratterò l’argomento centrale di questa tesi, e
cioè della compravendita via web di strumenti finanziari. Il trading online è stato
adottato negli Stati Uniti circa quattro anni prima che in Italia: sarà utile fare dei
confronti per anticipare possibili evoluzioni negli andamenti della domanda e
dell’offerta. Sebbene il differente humus istituzionale ha originato distinti livelli di
accettabilità del servizio alla domanda, mi sembra opportuno notare la somiglianza delle
dinamiche nelle strategie di offerta. I modelli iniziali basati su politiche concorrenziali
di prezzo e con un basso livello di servizi ad alto valore aggiunto, sono attualmente
poco efficaci per conquistare nuove quote di clientela. Infatti chi non è entrato da subito
4
nella finanza online spesso ha delle motivazione che dipendono dal loro livello di
cultura finanziaria, o dal non interesse ad avere un livello altamente autonomo di
gestione dei propri risparmi. Sono quindi necessarie politiche di differenziazione,
politiche no price: si propongono dunque prodotti diversificati e servizi di tipo
consulenziale per incentivare nuovo il target. Il capitolo 4 termina con un paragrafo
dedicato ad alcuni aspetti normativi.
Nel capitolo 5 si analizzano alcuni intermediari italiani. Internet è un canale le cui
caratteristiche per essere utilizzato con successo devono ancora essere chiarite, infatti
ancora non esistono paradigmi consolidati. In questo capitolo si confronteranno le
condizioni offerte dai principali broker online italiani tenendo in considerazione i
parametri di valutazione di alcune classifiche di intermediari online presenti su Internet.
Banca Sella è l’operatore che, nel dicembre 2000, è stato ritenuto il più conveniente in
base ad indagini di mercato effettuate da famose società di ricerca: il primato
conquistato da questa società conferma l’importanza dei servizi accessori predisposti,
oltre al semplice servizio di trading, e la tendenza all’integrazione nell’offerta di
prodotti finanziari.
Nel capitolo 6 viene considerato un nuovo business model, quello implementato da
TradingLab® che, con una formula Business to Business distribuisce prodotti e servizi
finanziari ad alto valore aggiunto. La creazione del TLX, il primo mercato ECN
(Electronic Communication Network) europeo, fa assumere a questa società le
caratteristiche di un first mover, inoltre l’introduzione di una nuova unità di misura, il
Kilovar, utile per misurare il livello di rischio associato a qualsiasi strumento
finanziario, dimostra una particolare attenzione alle necessità degli investitori. Questo
caso identifica un strategia di successo proprio per la capacità di capire e interpretare la
tendenza del mercato attraverso una struttura flessibile e autonoma in grado di
apprendere dal mercato stesso.
Nel capitolo 7, analizzando la domanda di servizi di investimento, emerge come,
parallelamente all’offerta, ancora non si è raggiunta una segmentazione stabile. Alla
categoria di investitori indipendenti, inizialmente la principale interessata al trading
online, si aggiungono i new comers, nuovi risparmiatori meno autonomi che necessitano
di particolari servizi per essere invogliati ad entrare nel mercato online.
5
Nel capitolo 8 si rilevano le tendenze in atto attraverso un attento monitoraggio
della situazione del trading online e vagliando le potenzialità del servizio. I players
assumono progressivamente un ruolo più definito, viene prospettata un’integrazione
settoriale, ed extrasettoriale, nell’offerta online. La logica propria del commercio
elettronico si caratterizza dall’assenza di limiti geografici e da una convenienza a
proporre virtualmente quanto potrebbe interessare al cliente. Il successo delle iniziative
di trading online sembra dunque dipendere dalla capacità di allearsi con gli operatori
che si trovano non all’inizio, o alla fine, della catena del valore, ma anche con chi si
trova in concorrenza con ciò che si produce: in questa prospettiva le grandi imprese
hanno un’indubbia supremazia sulle piccole per la maggiore facilità nel concludere
accordi.
Tale lavoro non pretende di essere un punto di arrivo, ma solo un’analisi di un
settore dinamico in cui ancora non esistono regole e modelli standardizzati da seguire, e
in cui vengono premiati i first mover, le imprese che riescono ad individuare modelli,
servizi, prodotti atti a realizzare nuovi bisogni, e le logiche di apprendimento dal
mercato.
8
Capitolo 1
Internet: caratteristiche generali
1.1 Origine e diffusione della “rete delle reti”; 1.2 Gli aspetti commerciali; 1.3 Lo
sviluppo di Internet in Italia; 1.4 Internet nel futuro.
1.1 Origine e diffusione della “rete delle reti”
Il mezzo di comunicazione attraverso cui si sta concretizzando il cosiddetto
“villaggio globale”, nato attorno agli anni ‘60 negli Stati Uniti, è Internet. Il fenomeno
che si concretizza con questo nuovo media è la realizzazione di una rete telematica con
cui possono collegarsi tutti i computer del mondo. La grande espansione di Internet è
dovuta alla caratteristica di essere una rete non proprietaria, e alla liberalizzazione
dell’uso, oltre ovviamente all’indiscussa utilità. Altri importanti fattori hanno consentito
la sua diffusione: l’esistenza di uno standard di comunicazione condiviso dai computer
collegati alla rete, che permette la possibilità di accesso per computer dotati di sistemi
operativi differenti di tutte le marche e dimensioni, l’inesistenza di qualsiasi tipo di
controllo economico, politico o militare, l’inesistenza né di confini geografici né di
limitazioni di contenuto, la semplicità di utilizzo e la diffusione senza copyright dei
programmi con cui si può accedere alla rete (Netscape, Explorer
1
).
Le potenzialità del nuovo sistema possono essere comprese meglio se si analizzano
le principali tappe della sua evoluzione; la quantità di computer host
2
che fanno
fisicamente parte della rete ha avuto una progressione vertiginosa: si è passati dai 4 nodi
originari del 1969 agli 80.000 del gennaio ’89, per arrivare a sfondare il tetto dei
9.472.000 nel gennaio ’96
3
; secondo Network Wizards il numero di host Internet nel
luglio 2000 è arrivato addirittura a 93.048.000. Le recenti analisi del Nua – Internet
1
Vengono definiti browser i programmi capaci di leggere gli ipertesti; Internet si basa sulla
tecnologia degli ipertesti.
2
Con il termine host ci si riferisce ad un computer principale in un sistema di computer collegati in
rete.
3
TIN: Internet, la rete delle reti – Storia: il futuro – i numeri della crescita.
www.tin.it/internet/storia/futuro/numeri.html
9
Surveys mostrano l’enorme crescita nel mondo del numero degli utenti, infatti dai 26
milioni rilevati nel 1995, nel novembre del 2000 sono stati contati oltre 407 milioni di
utenti
4
.
Fonte: Nua – Internet Surveys, novembre 2000.
Dalla suddivisione riportata emerge con chiarezza come i livelli di massima
concentrazione si manifestino nei paesi occidentali, tecnologicamente avanzati, e in
quelli asiatici, in cui lo sviluppo informatico è stato esponenziale negli ultimi anni.
Dall’analisi percentuale della localizzazione geografica degli utenti emerge che oltre il
42% è compreso nel Nord America, percentuale molto alta ma in calo rispetto a qualche
anno fa; la costante massiccia presenza degli Stati Uniti in Internet, soprattutto in
passato, ha condizionato le caratteristiche, le impostazioni della rete, le modalità di
Africa
104.88 milioniAsia e Pacifico
Europa 113.14 milioni
Medio Oriente 2.40 milioni
U.S.A. e Canada 167.12 milioni
America Latina 16.45 milioni
Mondo 407.1 milioni
3.11 milioni
Localizzazione geografica degli utenti Internet
25,76%
27,79%
0,59%
41,05%
4,04%
0,76% Africa
Asia e Pacifico
Europa
Medio Oriente
Nord America
America Latina
10
comunicazione, l’organizzazione dei siti, i modelli di comportamento e anche la
mentalità degli utilizzatori è stata direttamente e indirettamente influenzata dagli
americani. Le origini di Internet risalgono alla fine degli anni ’50 in seguito allo
sviluppo di un progetto dell’ARPA (Advanced Research Projects Agency), una struttura
interna al Dipartimento della Difesa statunitense, il cui scopo era quello di realizzare
una rete, ARPANET, in grado di collegare i centri nevralgici del mondo militare, e che
fosse idonea a mantenere le informazioni anche in caso di un attacco nucleare. Il
progetto, commissionato dal governo Eisenhower, e nato in seguito al lancio del
satellite artificiale Sputnik da parte dell’URSS (fatto sentito come un’offesa
inammissibile agli U.S.A.), era inizialmente di carattere esclusivamente militare, ma in
breve tempo ARPANET diventò di fatto la base per la ricerca statunitense, e molti enti
iniziarono ad utilizzarla: la NASA, l’NFS (National Science Foundation) e il DoE
(Department of Energy). I primi lavori portarono a fondamentali scoperte sulla
commutazione del pacchetto dati e sulla spedizione degli stessi verso altri calcolatori,
gettando le basi del famoso protocollo TCP/IP
5
. I primi servizi offerti riguardavano la
connessione remota, il trasferimento file (ftp) e quindi la posta elettronica. A cavallo
degli anni settanta e ottanta si verificano tre importanti eventi:
• si stacca la parte strettamente militare della rete creando Milnet;
• l’agenzia DARPA (Defence Advanced Research Projects Agency) chiede
l’utilizzo del protocollo TCP/IP a tutti i nodi connessi;
• l’Università di Berkeley rende disponibile il sistema operativo Unix BSD 4.2, che
grazie alle sovvenzioni del governo viene reso disponibile al solo costo della
spedizione.
Nasce il DNS (Domain Name System) per la definizione dei nomi di utenza. I
numeri utilizzati per identificare ogni elaboratore (host) sono chiamati indirizzi IP (IP
address) e ogni macchina ha un proprio IP, questo è composto da quattro serie di numeri
separati da punti (ad esempio 163.352.45.9): i numeri più a sinistra rappresentano le reti
4
Si veda: www.nua.net
5
Nel 1982 Cerf e Bob Khan fornirono un nuovo codice di comunicazione noto come il protocollo
TCP/IP. Il Transmission Control Protocol seziona all’origine i messaggi in diversi pacchetti, per poi
ricomporli in unità una volta arrivati a destinazione. L’Internet Protocol ha il compito di fare da postino, e
da postino poliglotta: è lui che ha la responsabilità dell’indirizzamento delle singole porzioni di dati
attraverso nodi multipli e networks spesso diversi, ognuno con degli standards particolari. (TIN Internet la
rete delle reti - Storia Timeline - Anni ‘70)
11
più vaste, più si procede verso destra più si riesce ad individuare il singolo elaboratore
di rete. Il DNS è stato creato per facilitare la memoria umana, con questo infatti si
possono identificare i computer anche con dei nomi composti da parole separate da
punti: la parte più a destra del nome definisce un’area geografica di appartenenza o una
categoria, poi si identifica il nome del dominio di secondo livello fino ad arrivare ad
individuare la singola macchina. I nomi di zona di due lettere indicano la nazione (ad
esempio Italia=it, Francia=fr, ecc.), quelli che indicano il tipo di attività sono di tre
lettere e sono a carattere sovranazionale (ad esempio “com” sta per società
commerciali); quando l’utente indica al proprio browser un indirizzo, il programma
interroga il DNS per conoscere il numero dell’elaboratore al quale deve collegarsi.
Nel 1980 DARPA aveva consentito il collegamento con CSNET, una rete di
comunicazione tra i dipartimenti scientifici delle università americane, questo fu il
primo caso in cui una rete completamente autonoma si collegava ad ARPANET. La
National Science Foundation, intuendo l’importanza strategica della crescita silenziosa
della rete oltre gli scopi originari, crea NSFNET, con l’intento di collegare
supercomputer NFS tra loro e con la comunità scientifica, utilizzando il protocollo
TCP/IP. Nel 1990 il NFS diede vita all’ANS (Advanced Network & Services), per la
gestione della rete e la creazione di nuovi backbones
6
ad alta velocità che aumentassero
la potenza di trasporto della rete. Si sono aggiunte progressivamente reti e sotto reti di
medio livello, regionali, commerciali e universitarie cosicché aumentava
progressivamente la vastità della “rete delle reti”.
Nel 1992 il Cern di Ginevra ha creato il World Wide Web (www), un sistema
basato su ipertesti
7
per accedere alle risorse in Internet ed organizzarle
8
. Il www è
accessibile tramite i browser ed ha avuto un tale successo che molti identificano Internet
con il World Wide Web.
In Italia Internet ha cominciato a prendere piede verso la metà degli anni ottanta
come via di accesso ai grandi centri di ricerca americani; presto ci si accorse che era
necessario coordinare i flussi di traffico e la stesura delle linee per definire un backbone
per le reti di ricerca in Italia al fine di evitare sprechi di risorse e duplicazioni di linee. Il
6
Backbones (dorsali): sono i principali punti di accesso alla rete cui sono collegate altre reti.
7
Gli ipertesti sono testi elettronici in cui alcune parole, dette link, sono collegate ad altri testi, cui si
accede cliccando sul link. Se il link collega file di diversa natura (testi, immagini, suoni) avremo un
“ipermedia”.
12
GARR (Gruppo per l’Armonizzazione delle Reti per la Ricerca) è stato costituito per
questo scopo, e ha tra gli enti fondatori: CILEA, CINECA, ENEA, INFN, CSATA; la
rete, oggi conosciuta come rete GARR, trasporta tutti i protocolli contemporaneamente
e consente di accedere ad Internet, alle reti IBM, ed alle reti di ricerca X.25.
Mentre i maggiori istituti per la ricerca possedevano già una rete di connessioni in
tutta Italia, Eunet si presentava come l’unico fornitore di accessi IP ai privati. Oggi
l’offerta sul mercato di connessioni IP ai privati, e l’affermarsi di una sempre più vasta
offerta di connettività da parte di società commerciali di ogni dimensione, ha consentito
un’impressionante crescita del numero di connessioni.
1.2 Gli aspetti commerciali
Internet rappresenta un’opportunità per le aziende, se viene gestito opportunamente
permette elevati risparmi e un aumento della soddisfazione del cliente, ma dalla sua
applicazione derivano profondi mutamenti nell’organizzazione interna. Questi
cambiamenti rappresentano spesso la vera difficoltà da affrontare all’interno di un
complesso aziendale: modificazioni organizzative creano tensioni, problemi di
adattamento, l’introduzione di una nuova tecnologia spesso non è accompagnata da una
adeguata preparazione alla trasformazione. La capacità di Internet come strumento di
business deriva dal successo del linguaggio HTML (HyperText Markup Language;
linguaggio usato per la scrittura di fogli e siti su Internet) che si basa sulla possibilità di
leggere lo stesso documento da più piattaforme con l’utilizzo dei link, inoltre il
linguaggio può essere arricchito da suoni, video, grafici e animazioni che aumentano
l’interattività. Gli utenti hanno la possibilità di “navigare” attraverso l’utilizzo di
browser semplici da usare, l’interesse del pubblico è evidenziato dalla crescita costante
ed elevata di utenti, tutto questo schiude importanti possibilità per creare nuovi spazi di
mercato e per ampliare la penetrazione commerciale dell’impresa.
8
TIN: Internet, la rete delle reti, timeline. www.tin.it/internet/storia/timeline/novanta.html
13
Da un punto di vista aziendale
9
le funzioni principali che vengono svolte da Internet
possono essere racchiuse in due grandi categorie:
A) è uno strumento con cui un’azienda può comunicare con il mercato; le funzioni
assolte sono: acquisti diretti; distribuzione ai clienti; domande-offerte di
collaborazione; marketing; esporre un proprio catalogo fornito dei servizi e/o
prodotti offerti; informare il pubblico; presentare l’azienda; test di mercato; public
relations; supporto ai clienti.
B) è uno strumento utilizzato per esigenze interne all’azienda; dà la possibilità di:
mettere in contatto le funzioni aziendali; diffondere informazioni e aggiornamenti;
instaurare un rapporto diretto con filiali, concessionarie, rivenditori; Telelavoro;
groupware.
Analizziamo ora questi elementi a sistema con gli altri servizi offerti dalla rete, e
cioè il sito web, la posta elettronica, i newsgroup e la stessa navigazione in rete.
Il sito web. Una buona presentazione dell’azienda è un’operazione molto delicata:
influenza le decisioni del cliente e viene ricordata nel tempo. Il web consente di
presentare l’impresa sia ai propri fornitori che ai propri dipendenti; verso i primi si
possono sfruttare gli effetti positivi di una buona comunicazione trovando nuovi partner
commerciali, i rapporti possono poi essere mantenuti proficuamente attraverso la posta
elettronica. Un’immagine vincente può rafforzare i rapporti di fedeltà e di clan tra i
dipendenti all’interno dell’azienda. Il web associato alle tecniche di presentazione può
fornire elevati risultati comunicativi, inoltre i linguaggi VRML (Virtual Reality
Modeling Language) e JAVA consentono un impatto di tipo emozionale rendendo
molto attraente la visita di un sito: con il VRML si aggiunge la terza dimensione
all’HTML, gli spazi della rete diventano quindi tridimensionali; JAVA è un programma
che consente di utilizzare, con relativa facilità, la rete come serbatoio di programmi e di
applicazioni, da usare nel momento in cui sono necessari e da far ripiombare poi nel
buio cyberspace
10
.
Aziende che hanno una diffusone capillare delle loro sedi utilizzano i propri siti per
informare tempestivamente sulle novità i loro clienti; per altre società l’informazione è
9
Carignani A., Il cambiamento organizzativo, in Carignani A., Mandelli A. (a cura di), Fare
business in rete, MvGraw-Hill, Milano 1999.
10
Vedi: TIN: Internet: la rete delle reti – Storia: il futuro – settori di sviluppo
www.tin.it/internet/storia/futuro/settori.html
14
costituita da annunci, proiezioni di trends o da semplici consigli nonché promemoria per
adempiere a determinati obblighi. Alle azioni di presentazione e mantenimento
dell’immagine devono seguire necessariamente quelle che facilitano il potenziale cliente
a scegliere ed acquistare ciò che l’azienda produce. Il web dà la possibilità di esporre un
catalogo informativo, di ricevere prenotazioni e di vendere prodotti. Il catalogo e la
presentazione dei servizi sono elementi fondamentali per un’efficace azione di
marketing, premessa indispensabile per aumentare la quota di mercato: tuttavia questo
nuovo strumento richiede delle modalità d’utilizzo e conoscenze che non sono ancora
state codificate e razionalizzate. Con Internet il mercato di ogni azienda si può
espandere su tutto il mondo. Il gradimento del sito e dei prodotti possono essere
verificati senza interpellare l’utente basandosi sulla frequenza dell’accesso alle pagine
web, oppure inserendo dei questionari: in un contesto competitivo le informazioni sulla
clientela in tempo reale e senza soluzione di continuità nel tempo diventano un
vantaggio altamente competitivo.
Il sistema di supporti ai clienti può essere analizzato suddividendolo in “public” e a
gruppo chiuso. L’anonimato del cliente è la caratteristica che contraddistingue il primo
caso, in cui l’utente riceve una serie di informazioni o servizi di carattere generale; nel
supporto al gruppo chiuso l’utente riceve servizi molto più mirati e il rapporto che si
instaura ha un taglio consulenziale di elevato profilo: generalmente l’utente paga un
canone tramite il quale gli viene rilasciato un codice d’accesso che gli consente di
ricevere degli specifici aggiornamenti di informazioni, risorse aziendali o di chiedere
chiarimenti agli esperti.
La posta elettronica e i newsgroup. L’e-mail, o posta elettronica, è uno strumento
utilissimo per fornire aggiornamenti e informazioni ai propri clienti consentendo una
sensibile riduzione dei costi di comunicazione. Questo è un rapporto privilegiato che
non deve essere infastidito sfruttandolo per fare pubblicità
11
, anzi si deve cercare di dare
l’impressione ai clienti che l’azienda è attenta alle loro necessità. Le informazioni per
l’azienda possono essere incrementate rivolgendosi ai gruppi di discussione su
tematiche di vario genere con i quali si possono scambiare opinioni e si può convergere
su temi specifici. Internet è doppiamente conveniente considerando la possibilità di
11
Il primo caso (Canter & Siegel) di “spamming” ha origine in Arizona: I due soci di uno studio
legale sollevarono molte polemiche per aver violato le regole non scritte della buona educazione
telematica pubblicizzando la loro attività con e-mail promozionali.
15
avvalersi del lavoro a distanza a tempo determinato per risolvere problemi specifici: il
tele-lavoro permette la snellezza organica aziendale, con i conseguenti vantaggi a livello
di costi di gestione, di clima aziendale, e di flessibilità operativa.
La tecnologia web si sta rivelando vincente anche per scopi interni: molte società
utilizzano collegamenti Internet per consentire la navigazione all’interno delle
informazioni aziendali. Questa evoluzione prevedibile da Intranet a Internet fa si che
l’impresa-rete assuma un’identità sempre più profittevole. Si possono distribuire
circolari, lettere informative, effettuare comunicazioni interattive scritte. Si può
beneficiare di servizi di mail-box vocale, del telefono tramite Internet, della
videoconferenza e tutto questo consente grossi risparmi rispetto ai tradizionali mezzi di
comunicazione. Inoltre la sicurezza dei dati che circolano nella rete è sempre più alta, e
questo è confermato dal fatto che il numero degli abusi delle vendite online è inferiore a
quello che si verifica con altri mezzi.
La navigazione nel web. La rete rappresenta una fonte di sterminate quantità di
informazioni utilizzabili dai manager aziendali dal momento che si possono trovare
informazioni in qualsiasi campo e in tempo reale. Con la cooperazione ottenuta con il
groupware interaziendale sorgono gruppi di lavoro supportati da particolari software, e
da strutture di comunicazione come Internet, che consentono agli esperti delle aziende
consorziate di cooperare verso una ricerca di base comune. In seguito nasce la fase
competitiva in cui ogni azienda si differenzia.
1.3 Lo sviluppo di Internet in Italia
Nell’analisi della diffusione di Internet in Italia prenderò in considerazione la
ricerca demoscopica effettuata da Eurisko
12
nel mese di giugno 2000. Da questa
indagine emergono informazioni sulle caratteristiche e sul comportamento degli utenti
della rete in Italia; si deve premettere che la significatività dei dati del campione
analizzato dipende in misura rilevante dal modo in cui è stata condotta la ricerca. Molto
spesso c’è differenza tra quello che le persone dicono di fare e ciò che effettivamente
12
Vedi sito www.gandalf.it/dati/dati3.htm
16
fanno, e non si tratta di intenzionali bugie, ma di un confondere delle percezioni (ciò
che una persona crede, o vuole credere, di fare) con dei comportamenti reali. Intorno ad
un argomento “di moda” come Internet, in cui molti hanno una scarsa esperienza, c’è
sempre un fattore di esagerazione difficile da misurare, e che è tanto maggiore quanto
meno è approfondita la tecnica di intervista.
I dati sul numero di utenti Internet in Italia (come in tutto il mondo) sono imprecisi,
poco attendibili e quasi sempre esagerati. Si conferma dall’analisi per categorie
demografiche la tendenza in Italia della diffusione dell’utilizzo di Internet tra le varie
classi sociali.
Il numero totale delle persone che accedono alla rete in Italia sarebbe 7,7 milioni,
che si riducono a 6,4 se si escludono gli accessi in situazioni esterne, come corsi di
formazione, presso amici, in biblioteca, e a 4,5 se si considerano le persone che dicono
di collegarsi “almeno una volta alla settimana”. Il numero totale di utenti dal lavoro, da
casa o da scuola, è cresciuto 20% rispetto al novembre 1999 (un aumento molto
inferiore a quello indicato da altre ricerche). C’è stata una forte crescita (64%) dei
collegamenti da casa, mentre non aumenta il numero delle persone che si collegano dal
lavoro. Alla luce di questi fatti è interessante notare come tanti si affannino ad offrire
soluzioni più particolari, ad esempio il collegamento dai telefoni cellulari o aggeggi da
attaccare al televisore, quando una diffusione di una seria cultura della rete e un
miglioramento reale della qualità dei servizi sarebbero elementi più che sufficienti a far
aumentare il numero di navigatori. In base a delle stime, Eurisko sostiene che l’area di
diffusione potenziale di Internet in Italia è di circa 20 milioni di persone.
Vediamo ora la situazione per grandi aree geografiche:
Utenti Internet per grandi aree geografiche
Percentuali
17
La situazione risulta cambiata, ma non molto, rispetto a un anno prima. Un minore
predominio del nord-ovest, un parziale miglioramento nell’Italia meridionale e insulare.
I dati non concordano perfettamente con i risultati di altre ricerche, ma da tutte risulta
una tendenza verso un maggiore equilibrio tra le diverse zone geografiche.
Ci sono ancora forti differenze in base all’età. Si conferma un afflusso di giovani.
Secondo questa ricerca ci sarebbe, nell’ultimo periodo, una particolare crescita fra gli
adolescenti (14-17 anni), il segmento tradizionalmente più forte (25-45 anni) sarebbe
ora solo metà del totale. Debole ancora la presenza degli anziani; ci sarebbe un aumento
nella fascia fra i 54 e i 64 anni.
Utenti Internet per età
Percentuali
Si confermano le tendenze già note anche nell’analisi per livello scolastico, e
cioè una maggiore diffusione della rete nei livelli “medi”.
Si evidenzia tuttavia una differenza nell’intensità d’uso: le persone laureate o con
titolo di scuola superiore si collegano più frequentemente. Vediamo ora l’analisi per
professione o attività di lavoro.