Caviglia-Piede: analisi anatomica e funzionale
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Figura 4 – Assi di movimento dell’articolazione talo-crurale
1.3 Anatomia e biomeccanica del piede
Il piede può essere diviso in tre regioni: retropiede, mesopiede e avampiede.
Figura 5. Regioni del piede: vista dorsale
Retropiede e mesopiede formano il tarso. Il retropiede è costituito da astragalo e calcagno;
il mesopiede è formato dall’osso navicolare, il cuboide e i tre cuneiformi; l'avampiede
consiste in cinque raggi: primo raggio è composto dal primo metatarso e dalle due falangi
dell'alluce, il secondo raggio è composto dal secondo metatarso e dalle tre falangi del
secondo dito del piede e così via (fig. 5). Le ossa del piede formano tre archi: l'arco
longitudinale mediale, l'arco longitudinale laterale e l'arco trasversale. L’arco
longitudinale mediale è il più grande arco del piede ed è quello a cui normalmente si fa
riferimento quando si parla di "Arco del piede". È costituito dal calcagno, dall’astragalo,
dai cuneiformi (mediale, intermedio e laterale), dall’osso navicolare e dai primi tre
metatarsi. L’arco longitudinale laterale percorre la lunghezza del piede sul lato laterale e
non è alto come l'arco longitudinale mediale. Le teste metatarsali e le articolazioni tarso-
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metatarsali formano l'arco anteriore trasversale della volta plantare. Tutti e tre gli archi
sono stabilizzati da legamenti e muscoli. Lo stabilizzatore primario più importante è
l’aponeurosi plantare, seguita dai legamenti plantari lunghi e corti e quindi dallo “Spring
Ligament”. Mentre il tibiale posteriore, tibiale anteriore, peroneo lungo e i muscoli
intrinseci del piede sono importanti stabilizzatori dinamici ma non hanno un effetto
rilevante sulla riduzione dell’arco mediale. Uno studio ha rilevato che il risultato del
rilascio della tensione del tibiale posteriore è una riduzione di 0,5 mm nell'arco plantare.
La fascia plantare è saldamente legata prossimalmente alle tuberosità calcaneare mediale
e laterale e si inserisce distalmente nelle placche plantari delle articolazioni metatarso-
falangee (descritte in seguito) e nelle guaine flessorie. L'effetto è quello di un verricello
per cui l'arco longitudinale mediale viene sollevato dorsiflettendo la prima articolazione
metatarso-falangea. La fascia plantare si estende su questa articolazione e ha un'elasticità
minima (fig. 6).
Figura 6 - Dimostrazione schematica del meccanismo del verricello
1.3.1 Articolazione talo-calcaneare (subtalare)
L'articolazione sotto-talare o sub-talare si trova, come suggerisce il nome, sotto l'astragalo
ed in linea con l’articolazione talocrurale. L'astragalo poggia sulla porzione anteriore del
calcagno che è l'osso più grande, più forte e più posteriore del piede e che fornisce
l'attacco per il tendine di Achille. Tra l’astragalo e il calcagno, esiste una grande cavità
chiamato seno del tarso, che è visibile dal lato laterale. Dal punto di vista morfologico
viene classificata come una articolazione sinoviale piana o artrodia (diartrosi) ma di fatto
le facce articolari sono curvilinee. L'articolazione sotto-talare è in realtà composta da tre
articolazioni talo-calcaneari separate (fig. 7). L’articolazione maggiore è quella posteriore
tra la faccetta concava dell'astragalo e quella convessa del calcagno. Le altre due
articolazioni sono tra le faccette convesse centrali e anteriori dell'astragalo e quelle
concave del calcagno.
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Figura 7 - Articolazione Subtalare - A) Vista mediale, B) Vista laterale del seno del tarso
L'articolazione subtalare posteriore ha una capsula articolare distinta, mentre le
articolazioni anteriore e media dell'articolazione sotto-astragalica condividono una
capsula articolare con l'articolazione talo-navicolare.
Legamenti
Esistono legamenti talo-calcaneari mediali, laterali, posteriori e interossei. Il
collegamento chiave è il legamento interosseo, un legamento forte e spesso che si estende
dalle faccette articolari dell'astragalo inferiore alla superficie superiore del calcagno. La
sua funzione è di limitare l'eversione della sotto-astragalica (fig. 8).
Figura 8 - Articolazione Subtalare – Legamento talo-calcaneare interosseo
Gli altri legamenti talo-calcaneari (mediale, laterale e posteriore) contribuiscono anche
alla connessione di questa articolazione, tuttavia sono relativamente deboli. Il legamento
cervicale, così chiamato per il suo attacco sul collo dell'astragalo, si trova all'interno
dell'articolazione sotto-astragalica. La sua funzione è di limitare l'inversione (cioè la
supinazione) dell'articolazione. Lo Spring Ligament è considerato un legamento
dell’articolazione trasverso-tarsale, tuttavia contribuisce a stabilizzare e a limitare
l’eversione della sotto-astragalica. L'articolazione talo-calcaneale è supportata anche
dalla parte del legamento calcaneo-fibulare (collaterale laterale) e dal legamento tibio-
calcaneale (tra tibia e sustentaculum tali) del deltoide. Inoltre, i lunghi tendini del peroneo
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lungo, del peroneo breve, del flessore lungo dell'alluce e del tibiale posteriore forniscono
supporto aggiuntivo.
Movimenti
L'articolazione sotto-astragalica agisce come una cerniera. La rotazione tibiale esterna
causa inversione o supinazione sotto-astragalica, mentre la rotazione tibiale interna
determina la pronazione del piede. Nel piede normale l’articolazione subtalare è in grado
di invertire di 20° e di andare in eversione di 5°. L'asse dell'articolazione sottoastragalica
è di 42° sul piano coronale (A) e medialmente di 16° rispetto al piano sagittale.
Figura 9 - Articolazione Subtalare – Assi di rotazione: A) Piano coronale B) Piano sagittale
1.3.2 Articolazione trasverso-tarsale (art. di Chopart).
L'articolazione trasverso-tarsale divide il retropiede dal mesopiede ed è considerata parte
della stessa unità funzionale dell'articolazione sotto-astragalica poiché condividono lo
stesso asse di movimento. L'articolazione trasverso-tarsale, come suggerisce il nome,
scorre trasversalmente attraverso le ossa tarsali. È composta da due articolazioni
sinoviali: l'articolazione talo-navicolare, che si trova tra l'astragalo e l'osso navicolare, e
l'articolazione calcaneo-cuboidale, tra il calcagno e il cuboide (fig. 10). L'articolazione
talo-navicolare è molto più mobile rispetto alla calcaneo-cuboidale e condivide la sua
capsula articolare con una delle capsule articolari dell'articolazione sotto-astragalica.
Figura 10 - Vista dorsale del piede che illustra l'articolazione trasversotarsale
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Legamenti
I legamenti che stabilizzano l'articolazione trasverso-tarsale aiutano indirettamente a
limitare il movimento e quindi a stabilizzare l'articolazione sottotalare. Lo Spring
Ligament (o legamento calcaneo-navicolare plantare) si estende tra il sustentaculum tali
del calcagno e il lato postero inferiore dell’osso navicolare e forma letteralmente il
pavimento dell'articolazione talo-navicolare. Il legamento plantare lungo corre
plantarmente per tutta la lunghezza del piede. È un fascio fibroso che va dalla superficie
inferiore del calcagno alla tuberosità del cuboide, per terminare con tre o quattro
digitazioni sulle basi delle ultime tre o quattro ossa metatarsali. Il legamento calcaneo-
cuboideo plantare (legamento plantare corto) si estende sotto il legamento plantare lungo
e collega il tubercolo calcaneare anteriore alla superficie inferiore del cuboide. Il
legamento calcaneo-cuboideo dorsale ed il legamento biforcato si trovano sul lato dorsale
del piede. Quest’ultimo a forma di Y è costituito dal legamento calcaneo-navicolare
(banda mediale) e dal legamento calcaneo-cuboideo interno (banda laterale).
Figura 11 – Articolazione trasverso-tarsale: Spring ligament, legamento plantare lungo e breve
Movimenti
Come per l’articolazione subtalare, i movimenti all'articolazione trasverso-tarsale sono
pronazione e supinazione. Qualsiasi movimento dell'articolazione sotto-astragalica
richiede il movimento anche nell'articolazione trasverso-tarsale. Il movimento trasverso-
tarsale è anche la chiave tra flessibilità e rigidità del piede medio durante l'andatura.
Durante il primo 15% della fase di posizione del cammino, l'arto inferiore ruota
internamente, prona e queste articolazioni sono flessibili. Qui il piede è in grado di
adattarsi al terreno irregolare. Mentre il peso del corpo passa sopra il piede, il tallone
inverte supinando l'avampiede e bloccando le articolazioni trasverso-tarsale. Ciò rende il
piede più rigido e consente l’avanzamento.
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1.3.3 Articolazioni tarso-metatarsali (art. di Lisfranc)
Le articolazioni tarso-metatarsali (TMT) dividono il mesopiede dalla dell'avampiede (fig.
12). Si trovano tra la fila distale delle ossa del tarso, le tre ossa cuneiformi (C1-C3) e il
cuboide, e la base delle ossa metatarsali (M1-M5). La disposizione di tali ossa formano
l'arco plantare e forniscono la stabilità intrinseca del complesso articolare. Viste sul piano
coronale, le articolazioni descrivono una curva con convessità superiore. La prima
articolazione, sul lato mediale del piede, è tra la base del primo metatarso e il primo
cuneiforme. La seconda articolazione è tra la base del secondo metatarso con i tre
cuneiformi. La base del terzo metatarso si articola con il terzo cuneiforme. Le basi del
quarto e quinto metatarso si articolano con il cuboide. La capsula articolare presenta una
componente fibrosa rivestita internamente da tre membrane sinoviali indipendenti che
dividono il mesopiede nei compartimenti laterale, centrale e mediale. Questo può essere
dimostrato da una artografia che mostra l'esistenza di tre differenti sistemi sinoviali privi
di comunicazione tra loro. Il compartimento mediale comprende l’articolazione tra il
primo metatarso e il primo cuneiforme (C1-M1). Il compartimento articolare centrale è il
più rigido ed è composto da varie articolazioni: tra secondo e terzo metatarso con secondo
e terzo cuneiforme (C2-M2, C3-M3), dalle articolazioni intercuneiformi (C1-C2, C2-C3),
dalle intermetatarsali tra secondo e terzo metatarso (M2-M3) e dall’articolazione tra terzo
cuneiforme e quarto metatarso (C3-M4). Il compartimento laterale è il più mobile,
consiste nell’articolazione del quarto e quinto metatarso con il cuboide (Cu-M4 / M5) e
tra quarto e quinto metatarso (M4-M5). La rigidità fornita dalla colonna centrale e
mediale è essenziale per consentire al piede di funzionare come una leva.
Figura 12 - Articolazione Tarso-metatarsale: vista dorsale
L'interfaccia articolare, a causa della combinazione delle diverse superfici articolari,
forma un modello “a spina di pesce”. La base del secondo metatarso è più arretrata
posteriormente rispetto alle altre ossa metatarsali ed è incastrata tra il primo e il terzo
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cuneiforme. Questa posizione del secondo metatarso diminuisce la mobilità della seconda
articolazione (TMT) che risulta la più stabile delle cinque articolazioni. Di conseguenza,
il secondo raggio del piede è il pilastro centrale stabile del piede. Tuttavia, questa
disposizione “a spina di pesce” scompare sulla supinazione forzata dell'avampiede, cioè
le superfici anteriori delle tre ossa cuneiformi diventano praticamente allineate, mentre
su pronazione forzata la disposizione a maglie diventa più accentuata.
Legamenti
I legamenti che stabilizzano l’articolazione tarso-metatarsale sono classificati come
dorsali, interossei e plantari ciascuno avente fibre longitudinali, obliqui e trasversali. La
dimensione di questi legamenti e quindi la loro resistenza diminuisce progressivamente
dalla parte mediale a quella laterale del piede. Nella zona centrale delle articolazioni
tarso-metatarsali (TMT) è presente una interlacciamento dei legamenti. I legamenti
dorsali sono più deboli dei legamenti plantari e interossei (fig 13 – A). Dei legamenti
plantari il secondo, o legamento plantare di Lisfranc, è il più importante (Fig. 13-B). Si
estende dal primo cuneiforme al secondo e terzo metatarso (C1-M2/M3),
prossimalmente, e si divide in un componente superficiale che si inserisce sulla base del
terzo metatarso (M3) e una banda più profonda che si attacca alla base metatarsale (M2).
Il primo legamento interosseo ovvero il legamento mediale di Lisfranc (fig. 13 - C), che
si estende in modo obliquo dalla superfice laterale del primo cuneiforme alla faccia
mediale della base del secondo metatarso (C1-M2), è il più grande. Entrambi i legamenti
di Lisfranc descritti (interosseo e plantare) formano le strutture legamentose più forti
nell’articolazione tarso-metatarsale di Lisfranc.
Figura 13 - Legamenti Tarso-metatarsali – A) Vista dorsale – B) Vista plantare – C) Sezione postero-
anteriore
Queste strutture forniscono la stabilità e il mantenimento della posizione del secondo
metatarso all'interno dell'arco trasversale. Lesioni ai legamenti di Lisfranc interossei e
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plantari sono la causa principale di instabilità trasversale del mesopiede. Il complesso
articolare di Lisfranc comprende anche le superfici intertarsali. Alcuni legamenti, dorsali,
plantari e interossei, rinforzano e stabilizzano le articolazioni e gli elementi scheletrici
del tarso. Sul lato dorsale sono presenti due legamenti intercuneiformi dorsali (C1-C2;
C2-C3) e il legamento cuneo-cuboide dorsale (C3-Cu). Sul lato plantare il legamento
intercuneiforme plantare collega il primo cuneiforme con il secondo (C1-C2). Due
legamenti interossei uniscono le superfici non articolari tra i cuneiformi (C1-C2; C2-C3)
e uno unisce il terzo cuneiforme al cuboide (C3-Cu).
Movimenti
Uno studio ha descritto il movimento della prima articolazione tarso-metatarsale con 3,5°
in flessione / estensione e 1,5° pronazione / supinazione. Questo rispetto a 9° flessione /
estensione e 9° pronazione / supinazione nella quarta e quinta articolazione.
1.3.4 Articolazioni intermetatarsali
Le articolazioni intermetatarsali (IMT) si trovano tra le ossa metatarsali prossimali e
distali (fig. 14). La base prossimale del primo metatarso si unisce alla base del secondo
metatarso solo tramite un legamento interosseo. Tutte le altre articolazioni prossimali
sono artrodie stabilizzate dalle capsule sinoviali articolari, condivise con le articolazioni
tarso-metatarsali, e dai legamenti. Le articolazioni intermetatarsali distali sono
stabilizzate da capsule articolari e dai legamenti metatarsali trasversali profondi.
Figura 14 - Vista dorsale - articolazioni intemetatarsali, metatarso-falangee e interfalangee
I legamenti prossimali (dorsali, plantari e interossei) collegano la base di ogni metatarso
alla base del metatarso adiacente. I tre legamenti dorsali e plantari, tesi dorsalmente tra
una base e l’altra, uniscono secondo, terzo, quarto e quinto metatarso (M2-M3, M3-M4,
M4-M5). L’articolazione tra primo e secondo metatarso non possiede legamenti dorsali