Sistema informativo, sistema delle informazioni e informatica 3
sviluppi tecnologici migliorarono continuamente le prestazioni delle
macchine mentre, parallelamente, si registrava la tendenza alla crescita del
fabbisogno informativo delle imprese dovuto a fattori quali:
• lo sviluppo delle tecniche per il controllo della gestione, che richiede-
vano l’elaborazione di enormi quantità di dati;
• il processo d’ìnternazionalizzazione e di diversificazione delle orga-
nizzazioni, che aumentava il fabbisogno di dati per coordinare e con-
trollare;
• la terziarizzazione dell’intero tessuto economico.
Questo periodo storico si caratterizzò per la massiccia diffusione nelle
aziende dell’automazione delle attività di tipo operativo quali, ad esempio,
il word processing e l’office automation, la contabilità, la gestione ordini, la
fatturazione, la gestione computerizzata della fabbrica e tutte quelle attività
aziendali dove era necessario trattare moli elevate di dati per produrre
informazioni con frequenza e tempestività. Oltre a sostituire procedure
manuali, si cominciarono a sviluppare anche sistemi di reporting realizzati
con procedure automatizzate quali statistiche sulle vendite e sulla
produttività dei reparti, sistemi di consuntivazione dei risultati economici
infrannuali e così via.
La seconda generazione può farsi rientrare tra il 1955 e il 1965. Questa fase è caratterizzata
dall’impiego dei transistor inventati alcuni anni prima presso i laboratori della Bell da Bardeen,
Brattain e Shockley. Il primo calcolatore transistorizzato è il Tx-0 (Transistor Experimental
Computer 0). Nel 1957, Olsen, uno degli ingegneri che lo concepì, fondò una sua azienda, la Dec,
che nel 1961immise sul mercato il Pdp-1 e, pochi anni dopo, il Pdp-8, più compatto ed economico.
La terza generazione, iniziata nel 1965 e terminata all’inizio degli anni ottanta, si differenzia per il
sempre più massiccio impiego di circuiti integrati mediante i quali aumentare il numero di
transistor sul chip e quindi di costruire calcolatori sempre più piccoli e potenti. La dominatrice di
questo periodo è l’IBM, la quale diventa ben presto leader sia nelle macchine scientifiche con il
7094, che nel campo dei calcolatori commerciali con il 1401. Queste macchine, incompatibili tra
loro, vengono sopravanzate da una nuova linea di elaboratori prodotti dalla stessa azienda, i 360,
multiprogrammabili e caratterizzati dalla possibilità di utilizzare lo stesso software su tutti i
prodotti della gamma.
La quarta generazione, nata agli albori degli anni ottanta ed ancora attuale, vede l’aumento
dell’integrazione dei componenti elettronici mediante la tecnologia Vlsi (Very Large Scale
Integration), che permette di portare milioni di transistor su un singolo chip, nonché il progressivo
affermarsi degli elaboratori personali.
4 Capitolo 1
A partire dagli anni ottanta emersero nuove possibilità di utilizzo dei
sistemi informativi aziendali intesi come risorsa strategica per raggiungere
un certo livello di competitività aziendale, e non solo come strumento per
l’automazione delle attività più strutturate e ripetitive. Si iniziava a
considerare, infatti, in questo periodo, l’utilizzo dell’informatica in azienda
come variabile tecnologica di tipo innovativo, utile a modificare i processi
sia interni che interaziendali, oppure i prodotti e i servizi che l’azienda
offriva sul mercato.
Ciò fu possibile grazie all’incessante evoluzione delle tecnologie
dell’informazione. Tra i molti benefici apportati da questa si ricordano:
• la riduzione del rapporto prezzo/prestazioni dei componenti micro-
elettronici, con l’effetto di rendere disponibili terminali, stazioni di
lavoro e piccoli sistemi a costo contenuto per tutte le aree e funzioni
aziendali, dall’amministrazione alla produzione, dalla progettazione
alle vendite, dalle segreterie all’alta direzione;
• la disponibilità, anche su macchine di minori dimensioni, di linguaggi
e strumenti d’alto livello, relativamente facili da utilizzare e
maggiormente orientati all’utilizzatore denominati “user friendly”, con
cui l’utente aziendale (“end-user”) poteva da solo costruire
rapidamente, senza l’intervento di specialisti, applicazioni per
risolvere semplici, ma spesso importanti, problemi;
• lo sviluppo di connessioni locali o LAN (Local Area Network) per la
condivisione e la trasmissione di informazioni tra uffici, fabbriche,
complessi aziendali, sistemi distributivi e commerciali, nonché di reti
geografiche o WAN (Wide Area Network) per i collegamenti tra
l’azienda e il “resto del mondo”.
Il risultato di questa evoluzione è che le applicazioni d’informatica per
l’azienda sono, oggi, uscite dall’area tradizionale degli uffici “strutturati”,
per invadere prepotentemente anche quelli “non strutturati” quali gli organi
Sistema informativo, sistema delle informazioni e informatica 5
di staff, gli enti di direzione, gli uffici tecnici e così via.
2
Si può infatti
notare, nelle imprese, la diffusione, sempre più capillare, di soluzioni quali:
• l’automazione di processi aziendali mediante robotica e terminali
specializzati (sportelli bancari automatici, terminali POS nei punti
vendita, ecc.);
• l’automazione delle attività professionali mediante stazioni di lavoro
dotate di tecnologia CAD (Computer Aided Design), oppure di
elaboratori multimediali;
• la memorizzazione delle basi di dati su supporti di tipo ottico capaci di
contenere, integrandoli, diversi tipi di informazioni (dati, testi, imma-
gini, suoni);
• le interconnessioni locali e a distanza tramite sistemi di telecomu-
nicazione basati su tecniche numeriche, satelliti e fibre ottiche;
• i sistemi informatizzati per lo scambio elettronico di posta, documenti
e fondi;
• i sistemi informatici distribuiti in luogo di quelli basati su mainframe
centralizzati.
Naturalmente, in un contesto come quello odierno, estremamente mutevole,
per sviluppare una combinazione tecnologica vincente, l’azienda dovrebbe,
saper scegliere le soluzioni hardware e software più adatte per la propria
attività, tenendo conto degli obiettivi aziendali, della cultura e dei valori
delle persone dell’azienda, eventualmente ridisegnando in modo più
armonico e flessibile i processi (produttivi, amministrativi, comunicativi,
ecc.) e l’organizzazione (figura 1.1).
2
Cfr.: G. Bracchi, G. Motta, ”Progetto di sistemi informativi”, 1993.
6 Capitolo 1
1.2 Le aziende e l’informatica
Per comprendere il ruolo che riveste l’informatica nelle aziende, si devono,
innanzitutto, puntualizzare alcuni concetti.
L’informatica è definibile come l’insieme di tecnologie di tipo elettronico
volte alla raccolta, archiviazione, elaborazione dei dati e alla produzione di
informazioni. Tale termine viene inteso in due accezioni:
3
la prima fa
riferimento alla tecnologia per il trattamento dei dati e la produzione di
informazioni, la seconda indica la disciplina che affronta lo studio di tale
argomento. A sua volta questa può suddividersi in due grandi ambiti:
Figura 1.1 Approccio interfunzionale all’introduzione della tecnologia.
a) l’analisi della tecnologia e del funzionamento di apparecchiature
elettroniche per l’elaborazione costituisce il cosiddetto ambito
tecnologico, o “computer science”;
b) l’osservazione delle applicazioni dell’informatica per la soluzione dei
problemi tecnici ed organizzativi nelle diverse realtà rientra nel-
l’ambito applicativo.
3
Cfr.: P. F. Camussone, “Il sistema informativo aziendale”, 1998.
TECNOLOGIA
(hardware, software,
reti)
Processi
(produttivi,
amministrativi,
comunicativi, ecc.)
Organizzazione
Obiettivi e
prestazioni
(visione affari,
strategie)
Sistema sociale
(valori,
cooperazione)
Sistema informativo, sistema delle informazioni e informatica 7
L’informatica aziendale si occupa, pertanto, dello studio delle soluzioni più
razionali nell’applicazione dell’informatica nei diversi tipi d’impresa e delle
conseguenze indotte in queste dal suo impiego. In particolare, essa può
definirsi la disciplina riguardante la progettazione, lo sviluppo, la
realizzazione, la manutenzione e l’utilizzo dei sistemi computerizzati per
l’elaborazione elettronica dei dati (EDP, Electronic Data Processing) nelle
imprese.
4
Figura 1.2 Posizionamento dell’informatica aziendale.
In prima approssimazione, l’informatica aziendale risulta essere contenuta,
almeno in parte, nella più generale disciplina dell’economia aziendale. Più
precisamente, essa si posiziona nell’area d’intersezione tra l’economia e
organizzazione d’azienda, le scienze dell’informazione e la tecnologia,
tuttavia non va considerata una mera combinazione di più discipline, perché
essa fornisce un apporto originale, per esempio in relazione ai metodi per la
determinazione delle strategie aziendali (figura 1.2).
4
Cfr.: P. Mertens, F. Bodendorf, W. König, A. Picot, M. Schumann, “Informatica aziendale“,
1999.
8 Capitolo 1
L’informatica aziendale è, però, collegata, in modo più o meno stretto, a
svariate discipline (figura 1.3).
Figura 1.3 L’informatica aziendale in relazione alle altre discipline.
In primo luogo, come detto, all’economia e all’organizzazione aziendale,
infatti la suddivisione dell’azienda per aree funzionali, proposta da queste
materie, è accolta dall’informatica aziendale, la quale può analizzare
“separatamente” i sistemi informativi delle aree ricerca e sviluppo, gestione
delle vendite, produzione, contabilità, amministrazione, gestione del per-
sonale e così via. Inoltre l’organizzazione del lavoro “a rete” e le cosiddette
“aziende virtuali” sono impensabili senza un valido apparato di elabo-
Economia ed organizzazione
aziendale
• SI per aree funzionali
• Teoria delle decisioni
• Aziende “virtuali” e “a rete”
Statistica
• Controlli di qualità
• Ricerche di mercato
• Data mining
Ricerca operativa
• Controllo computerizzato produzione
• Minimizzazione scarti
• Logistica delle spedizioni
Matematica
• Codifica
Diritto
• Protezione dati da usi impropri
• Diritto del lavoro
• Diritti d’autore
Scienze dell’informazione e tecnologia
• Costruzione e conservazione database
• Intelligenza artificiale
• Sviluppo software
Psicologia
• Ergonomia
• Problema dell’accettazione
INFORMATICA
AZIENDALE
Sistema informativo, sistema delle informazioni e informatica 9
razione automatica dei dati. Infine, in azienda si fa spesso uso di sistemi
informatizzati di supporto alla gestione (MSS, Management Support
System), o alle decisioni (DSS, Decision Support System) al fine di simulare
strategie alternative per ottimizzare il processo decisionale.
A tal proposito si può far ricorso a tecniche ereditate dalla ricerca operativa,
una disciplina che fornisce strumenti e modelli matematici di ausilio, per
esempio, alle scelte inerenti al controllo computerizzato della produzione,
alla minimizzazione degli scarti di fabbricazione, alla logistica delle
spedizioni.
Le scienze dell’informazione e la tecnologia sono, ovviamente, strettamente
legate all’informatica aziendale, infatti le banche dati informatizzate sono
importantissime per alimentare il processo decisionale ad ogni livello, da
quello operativo, fino alla pianificazione ed il controllo, inoltre in vari tipi
di aziende trovano posto tecnologie d’intelligenza artificiale e, specie in
quelle di una certa dimensione, processi di sviluppo di software elaborati da
personale tecnico interno.
Chi si occupa d’informatica aziendale non può trascurare nemmeno aspetti
giuridici riguardanti, ad esempio, le norme sul diritto d’autore nello
sviluppo interno di nuovo software, la protezione dei dati da utilizzi di
persone non abilitate, o comunque da parte di chi, seppure autorizzato, ne
usufruisce in modo improprio, oppure la conoscenza della normativa
riguardante la trasformazione di normali rapporti di lavoro, in rapporti di
telelavoro.
Nonostante l’apparente “distanza” tra le discipline, l’introduzione del-
l’informatica in azienda dovrebbe considerare anche elementi squisitamente
psicologici, quali l’ergonomia di hardware e software (in questo caso si può
fare riferimento ai miglioramenti dell’interfaccia grafica per renderla
sempre più user-friendly), nonché lo studio delle condizioni di successo
dell’introduzione di sistemi informatici i quali, talvolta, rivoluzionano
decisamente l’ambiente lavorativo (è il cosiddetto “problema dell’accet-
tazione”).
Per quanto concerne la codifica dei messaggi attraverso reti di trasmissione,
l’informatico aziendale ricorre a conoscenze matematiche.
10 Capitolo 1
Strumenti statistici, infine, possono essere estremamente utili per elaborare
modelli informatizzati per il controllo della qualità, per le ricerche di
mercato o per l’analisi di grandi basi di dati attraverso tecniche di data
mining (queste sono utilizzate per analizzare in dettaglio i dati aziendali allo
scopo di trovare linee di tendenza o correlazioni utili a determinati scopi).
1.3 Il sistema informativo aziendale e il sistema delle
informazioni
Sistema informativo e sistema delle informazioni vengono, a volte
considerati sinonimi, quindi utilizzati indifferentemente in diversi contesti.
In realtà, Rugiardini,
5
già negli anni settanta, definiva il sistema delle
informazioni come “un complesso organico e sistematizzato di infor-
mazioni rappresentanti lo “stato” dell’impresa”.
In effetti, questo non è altro che il prodotto del sistema informativo, il quale
è lo strumento necessario a rappresentare i fenomeni d’interesse aziendale,
mediante le logiche ed i metodi di rilevazione ritenuti più adeguati in
relazione agli scopi conoscitivi perseguiti (figura 1.4).
Si hanno, perciò, quattro fattori tra loro interrelati in modo preciso:
1. il sistema delle informazioni: questo è l’insieme delle informazioni
qualitative e quantitative, monetarie e non monetarie che rappre-
sentano lo stato attuale, passato o prevedibile nel futuro, dei fenomeni
d’interesse dell’azienda;
2. il sistema informativo, il quale comprende tutti gli elementi respon-
sabili delle attività sistematiche, organizzate e tecnologicamente
appropriate di rilevazione e rappresentazione di tali fatti;
3. la realtà da rappresentare, che è costituita da tutti quei fenomeni interni
ed esterni d’interesse per l’azienda;
5
Cfr.: A. Rugiardini, “I sistemi informativi d’impresa”, 1970.
Sistema informativo, sistema delle informazioni e informatica 11
4. l’economia aziendale, infine, è utile per fornire le logiche ed i metodi
di rilevazione ritenuti più adeguati per soddisfare le necessità
conoscitive.
Figura 1.4 Il ruolo del sistema informativo nella creazione del sistema delle infor-
mazioni.
Se, per esempio, si volesse ottenere come informazione finale il costo di un
prodotto, il fenomeno da rappresentare, cioè la misura quantitativa di
risorse consumate nella fabbricazione di quel bene, dovrebbe essere rilevato
mediante un sistema informativo conforme alle logiche ed ai metodi
suggeriti dalla contabilità analitica. E’ quindi evidente che la rappre-
sentazione di un fatto dipende dai valori assunti dalle variabili carat-
terizzanti i fenomeni che determinano tale risultato, ma anche dai metodi
adottati per la rilevazione e valutazione di tali variabili.
Gli specialisti dei sistemi informativi aziendali, solitamente riuniti in
un’apposita funzione dell’organigramma aziendale, devono, quindi, costan-
temente confrontarsi con aspetti esterni al sistema stesso:
SISTEMA DELLE INFORMAZIONI
Informazioni:
• Qualitative, quantitative
• Monetarie, non monetarie
SISTEMA INFORMATIVO
Strumento di rilevazione sistematica dei
fenomeni d’interesse
DISCIPLINE
ECONOMICO-
AZIENDALI
Logiche e meto-
di di rilevazione
più adeguati agli
scopi conoscitivi
REALTA’ DA RAPPRESENTARE
Fenomeni d’interesse aziendale:
• Interni
• Esterni
12 Capitolo 1
• per identificare le informazioni da produrre devono essere coadiuvati
dai destinatari delle stesse;
• per stabilire i più opportuni processi di produzione delle informazioni
devono conoscere le logiche ed i metodi di rappresentazione dei fatti
aziendali adottati per le diverse classi di fenomeni.
Concentrandosi sulla definizione di sistema informativo aziendale, si deve
rilevare che esso è, appunto, un sistema. Questo è un’entità caratterizzata
da:
• un insieme di elementi distinguibili tra loro;
• interrelazioni tra i medesimi;
• obiettivi, o finalità che ne orientano il comportamento.
Il sistema informativo è, inoltre, aperto, nel senso che interagisce con
l’ambiente, inteso sia come le altre parti costituenti il sistema aziendale, sia
come ambiente esterno all’impresa medesima.
Von Berthalanffy,
6
nel descrivere accuratamente i caratteri distintivi dei
sistemi, dà particolare risalto anche a quello della coerenza. Essa va intesa
sia come coerenza esterna di un sistema verso il resto dell’ambiente con cui
interagisce (ciò vale, specialmente, per i sistemi aperti), sia nel senso di
coerenza interna che deve sussistere tra i vari elementi costituenti il sistema
stesso.
La coerenza esterna riguarda l’efficacia con cui il sistema svolge i propri
compiti nei confronti dell’ambiente verso il quale i suoi risultati sono
destinati. In effetti, nel caso dei sistemi informativi aziendali, si deve avere
cura che il sistema produca le informazioni che gli utenti si attendono da
esso: la maggiore o minore efficacia di un sistema informativo, dipende,
quindi, dalla maggiore o minore rispondenza del suo risultato alle
aspettative dei destinatari delle informazioni (principio di efficacia).
6
Cfr.: Von Berthalanffy, “General system theory“, 1968 (trad. it.: “Teoria generale dei sistemi”,
1971).
Sistema informativo, sistema delle informazioni e informatica 13
La coerenza interna sottintende, invece, una relazione di complementarietà
tra i componenti del sistema. Questi devono essere in sintonia tra loro, in
modo da favorire reciprocamente l’esprimersi di tutte le potenzialità. Nel
caso di un sistema informativo, ad esempio, non serve avere mezzi
tecnologici sofisticatissimi, se le persone non sono in grado di sfruttarli
adeguatamente; analogamente non conviene raffinare le procedure di
elaborazione se il patrimonio dei dati su cui esse si basano è lacunoso. Di
conseguenza, in un sistema, anziché rinforzare “gli anelli più robusti della
catena”, si dovrebbe intervenire proprio sugli elementi più deboli, poiché la
performance globale è pregiudicata proprio da questi ultimi. Naturalmente,
a parità di efficacia di risultati, conviene configurare il sistema minimiz-
zando l’impiego di risorse (principio di efficienza).
La coerenza è, tuttavia, un concetto relativo e dinamico, perché cambia al
mutare delle esigenze informative dei destinatari, dei principi ispiratori e
della tecnologia, che mette a disposizione mezzi sempre più sofisticati. Il
sistema informativo deve tendere verso un equilibrio che è dinamico sia nei
confronti dell’ambiente, sia al proprio interno, per cui esso deve ricercare:
• l’erogazione di prestazioni corrispondenti alle aspettative aziendali, da
un lato;
• la sintonia tra i componenti del sistema, per consentire l’espressione
completa delle loro potenzialità senza spreco di risorse, dall’altro.
Per concludere, ritornando alla definizione di sistema informativo azien-
dale, sembra particolarmente azzeccata quella di Camussone che lo descrive
come “un insieme ordinato di elementi, anche molto diversi tra loro, che
raccolgono, elaborano, scambiano e archiviano dati con lo scopo di
produrre e distribuire le informazioni nel momento e nel luogo più adatto
alle persone che in azienda ne hanno bisogno”.
7
I suddetti elementi, in
sostanza, sono (figura 1.5):
7
Cfr.: P.F. Camussone, “Il sistema informativo: finalità, ruolo e tecnologia di realizzazione”,
1977.
14 Capitolo 1
1. un patrimonio di dati che sono la “materia prima” da elaborare
convenientemente al fine di ottenere le informazioni ricercate. Per
ottenere questo, essi andrebbero archiviati secondo convenzioni, note
ed accettate da tutto il personale, inerenti:
a. il formato;
b. la qualità;
c. la struttura;
d. la localizzazione;
e. i tempi di archiviazione.
Figura 1.5 Le categorie di elementi costituenti il sistema informativo.
SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE
PATRIMONIO
DEI DATI
PERSONE
PROCEDURE
PRINCIPI E
VALORI
MEZZI
FENOMENI D’INTERESSE PER L’AZIENDA
INFORMAZIONI
DESTINATARI
Sistema informativo, sistema delle informazioni e informatica 15
2. un insieme di procedure per l’acquisizione ed il trattamento dei dati e
per la produzione di informazioni;
3. un gruppo di persone che sovrintendano a tali procedure;
4. una dotazione di mezzi e strumenti necessari a trattare, trasferire,
archiviare dati ed informazioni;
5. certi principi generali e valori che caratterizzano il sistema. Si tratta
della cultura che si è sviluppata con riferimento al ruolo che, in
azienda, deve ricoprire il sistema informativo. Ad esempio, se esso
fosse fortemente accentrato, avrebbe grande importanza la Direzione
Centrale deputata al governo del sistema, se, invece, fosse maggior-
mente distribuito, ne conseguirebbe una più marcata diffusione delle
conoscenze informatiche tra gli utenti e un limitato ruolo della
Direzione Sistemi Informativi.
I sistemi informativi esistono automatizzati e non. I primi sono quelli che si
basano sull’informatica per il trattamento dei dati e la produzione di
informazioni: in questo caso le procedure sono costituite da appositi
programmi funzionanti su calcolatore (in particolare si tenderà ad
automatizzare il più possibile, quei processi che l’elaboratore esegue
almeno con la stessa accuratezza dell’uomo, a costi inferiori). Di regola, in
azienda, il sistema informativo non è mai completamente automatizzato, in
quanto, per difficoltà tecniche, o per convenienza economica, permangono
aree nelle quali le informazioni vengono prodotte senza l’uso di tecnologie
informatiche. Tuttavia tali aree tendono a restringersi man mano che
l’innovazione rende disponibili mezzi informatici più potenti, relativamente
più economici e più facili da usare, in grado di informatizzare anche
procedure appartenenti ai settori meno normati.
16 Capitolo 1
1.4 Il processo di produzione delle informazioni
1.4.1 Dai dati alle informazioni
I sistemi informativi rilevano i dati, tratti dai fenomeni reali, al fine di
produrre informazioni. Schematicamente, i primi sono l’input del sistema,
l’output dell’elaborazione (intesa in senso ampio) è costituito dalle seconde
(figura 1.6).
Figura 1.6 Dai fenomeni reali, ai dati, alle informazioni.
Si deve, tuttavia, chiarire immediatamente la differenza che intercorre tra i
termini in gioco: fenomeni reali, dati e informazioni.
I fenomeni reali sono costituiti dagli accadimenti, così come si svolgono
effettivamente.
INFORMAZIONI
DATI
Interpretazione (o elaborazione)
FENOMENI REALI
descrizione descrizione
descrizione