2
Introduzione
Il presente lavoro si propone di esaminare il sistema del credito all‟esportazione nei
mercati europeo ed italiano, valutando parallelamente il posizionamento competitivo
della SACE
1
, l‟agenzia pubblica italiana di credito all‟esportazione.
Inizialmente verranno definiti in termini generali il ruolo, le funzioni e gli obiettivi delle
ECAs (Export Credit Agencies), le compagnie pubbliche di credito all‟esportazione
presenti in tutti i paesi industrializzati; seguirà una breve descrizione del mercato
internazionale di riferimento, evidenziando la correlazione fra trend di crescita dei
diversi segmenti, assetto normativo ed evoluzione della struttura delle compagnie negli
ultimi 15 anni.
In un secondo momento verrà realizzata una panoramica delle principali ECAs operanti
nei paesi più industrializzati, confrontandone le diverse caratterizzazioni sulla base dei
tratti relativi a: tipologia di società, rapporti con lo stato, offerta prodotti e rete
distributiva.
Successivamente l‟indagine si focalizzerà sul mercato italiano, analizzando più nel
dettaglio l‟offerta di SACE e confrontandola con quella degli operatori privati,
nell‟intento addizionale di fornire una sorta di “guida” all‟attuale sistema del credito
all‟esportazione in Italia.
La parte terminale conterrà valutazioni conclusive circa i risultati ottenuti dalla
comparazione, inserendole in un ottica di adattamento del business di SACE alle
dinamiche del nuovo ambiente concorrenziale.
1
SACE, Servizi Assicurativi del Commercio Estero.
3
Capitolo 1
LE ECAs NEL PANORAMA INTERNAZIONALE
1.1. Il ruolo delle ECAs nell’internazionalizzazione delle imprese
Le ECAs nascono con lo scopo di favorire l‟internazionalizzazione delle imprese
residenti, supportando le esportazioni ed incentivando gli investimenti all‟estero. Gli
strumenti utilizzati a tale finalità sono ravvisabili, in estrema sintesi, nell‟assicurazione
del rischio di credito all‟esportazione e nella protezione degli investimenti esteri.
Nell‟ambito degli scambi internazionali, il rischio di credito è riferito all‟eventualità che
l‟esportatore nazionale non ottenga il pagamento del credito vantato verso l‟importatore
estero, mentre gli investimenti potrebbero subire riduzioni a causa di eventi di vario
genere, indipendenti dalla volontà dell‟investitore ed estranei al regolare andamento del
mercato.
Le diverse forme di assicurazione disponibili garantiscono alle imprese domestiche
coperture sia dai rischi di natura politica, quali eventi generati dalla condotta del paese
estero in grado di ostacolare il rimborso del credito o intaccare gli investimenti (es. atti
d‟imperio lesivi dei patrimoni delle imprese estere, espropriazioni, restrizioni valutarie,
guerre, catastrofi naturali)
2
, sia da quelli di natura commerciale, relativi al rischio che la
controparte estera non adempia ai suoi obblighi di pagamento (es. insolvenza o
inadempimento della controparte, risoluzione o revoca del contratto).
In questo modo evitano di dover fronteggiare perdite consistenti ed improvvise,
preservando al contempo l‟equilibrio finanziario dell‟impresa, grazie alla possibilità di
predeterminare con sufficiente approssimazione i flussi finanziari in entrata ed in uscita
(perlomeno quelli in entrata relativi alle transazioni assicurate e quelli in uscita
riguardanti il premio assicurativo
3
da corrispondere alla compagnia).
Il servizio offerto dalle ECAs permette quindi alle imprese di implementare strategie di
business export-oriented, intensificando i rapporti commerciali con operatori esteri già
conosciuti od instaurando nuovi rapporti con operatori sconosciuti, anche in paesi
considerati “ad alto rischio”; una peculiarità delle compagnie pubbliche di credito
all‟esportazione risiede appunto nella capacità assicurare qualunque tipologia di rischio
politico e commerciale per quasi tutti i paesi del mondo, grazie alle garanzie statali di
cui si avvalgono in qualità di enti di diritto pubblico ed in forza del rapporto intrattenuto
con lo stato.
(
2
) Nonostante non esista una definizione univoca di “rischio politico”, esso può essere ricondotto
all’eventualità che mutamenti delle condizioni politiche nel paese in cui si esporta possano arrecare
danni economici all’esportatore, colpendo le attività ivi detenute. Generalmente deriva da politiche
governative atte ad impossessarsi indebitamente delle proprietà dei non residenti o da interruzioni
forzate dei flussi di capitali, sempre ordinate dal governo centrale, che impediscono il buon fine delle
transazioni con l’estero e quindi il pagamento da parte del debitore estero (nel rischio politico son
ricompresi anche rischi da evento catastrofico, come disastri naturali ed incidenti nucleari).
(
3
) Il premio è la somma corrisposta dall’assicurato all’assicuratore a fronte del servizio offerto.
4
Difatti, la protezione dal rischio politico è un servizio solo in parte riscontrabile tra le
offerte delle compagnie private, in genere strutturalmente impossibilitate alla copertura
dei rischi maggiormente rilevanti
4
.
1.2. Evoluzione delle ECAs e trasformazioni nel mercato del credito
all’esportazione
Dalla metà degli anni 90‟ si è assistito ad una progressiva trasformazione strutturale del
modello operativo delle compagnie pubbliche del credito all‟esportazione.
La crescente competitività nel mercato del credito, dovuta al rafforzamento del settore
privato, l‟avvento massiccio delle privatizzazioni e l‟adeguamento dell‟assetto
normativo al nuovo paradigma economico, hanno determinato per le ECAs il passaggio
da compagnie pubbliche “assistite” dallo stato a compagnie gestite secondo principi di
economicità propri delle imprese private.
Le ECAs, dalla loro nascita (orientativamente negli anni „20) fino a pochi decenni or
sono, hanno assolto il loro compito di sostegno alle esportazioni tralasciando
parzialmente le valutazioni sull‟economicità della struttura aziendale. Spesso, questo ha
comportato l‟assunzione di rischi sproporzionati rispetto ai premi assicurativi richiesti,
generando indirettamente notevoli agevolazioni per gli assicurati (sotto forma di
indennizzi oltre misura), con conseguente impossibilità per le compagnie di
raggiungere il punto di pareggio e tenere in piedi strutture economicamente profittevoli.
Durante la crisi del debito degli anni „80, per tutto il periodo compreso fra il 1981 ed il
1995, le inadeguate modalità di gestione delle ECAs hanno generato flussi di cassa
negativi, provocando grossi problemi ai bilanci pubblici. Questo ha innescato un
processo di privatizzazione delle maggiori ECAs, portato avanti nella prima metà degli
anni „90 da alcuni paesi dell‟OCSE
5
.
Vi è da considerare un‟ulteriore e fondamentale implicazione relativa all‟indiretto
sovvenzionamento generato da tali criteri gestionali: il fatto di porre in essere politiche
commerciali distorsive, in contrasto col principio di libero mercato affermatosi con
forza nel periodo considerato.
La costituzione ed il consolidamento di nuove aree di libero scambio e la stipulazione di
accordi internazionali volti a limitare le barriere commerciali a livello globale, hanno
portato alla sottoscrizione di convenzioni sempre più stringenti anche nello specifico
settore del credito all‟esportazione. In particolare ci si riferisce agli accordi dell‟Unione
di Berna, l‟associazione internazionale che raccoglie i principali operatori pubblici e
privati del settore ed al Consensus, la convenzione OCSE che regola fra l‟altro le
modalità di erogazione delle agevolazioni per i paesi membri
6
.
(
4
) Proseguendo nell’analisi, verranno delineati chiaramente gli ambiti operativi degli assicuratori privati
e pubblici; si capirà come i privati possano sottoscrivere coperture anche sui rischi ipoteticamente
sottratti alla loro operatività, avvalendosi di opportune tecniche di riassicurazione.
(
5
) Cfr. KOEN van der VEER (2010), “The Private Credit Insurance Effect on Trade”, DNB Working Paper,
No.264/October 2010, The Nederlandsche Bank, pag. 4.
(
6
) Accordo dell’ Unione di Berna e Consensus saranno oggetto di approfondimento nel paragrafo
relativo alla normativa.
5
Gli accordi dell‟Unione di Berna ed il Consensus costituiscono una piattaforma
normativa comune, che regolamenta in particolare: durata e modalità di rimborso dei
finanziamenti e calcolo dei premi assicurativi minimi applicabili; a questi si aggiunge
poi un presupposto imprescindibile: il raggiungimento del punto di pareggio operativo
per tutti i sottoscrittori
7
, vincolo che ha assecondato ed allo stesso tempo determinato il
sopraccitato cambiamento nell‟approccio gestionale delle compagnie.
Oltre all‟aspetto normativo vi è da considerare l‟incremento deciso dell‟offerta degli
operatori privati, quali compagnie d‟assicurazione e banche commerciali, che hanno
ampliato i loro portafogli prodotti, rafforzando le proprie posizioni nel mercato ed
entrando così in diretta concorrenza con gli operatori pubblici.
Per sostenere il peso della crescente pressione competitiva, il settore delle ECAs ha dato
inizio ad una fase di progressivo consolidamento, caratterizzata da acquisizioni e fusioni
tra società pubbliche e private di diversi paesi; questo processo sarebbe giustificato, fra
le altre cose, dall‟importanza delle economie di rete nel settore assicurativo del credito,
che permetterebbero la creazione di griglie informative molto utili ai fini del
miglioramento del servizio offerto
8
.
Parallelamente alla struttura delle compagnie si è modificata la gamma dei prodotti
proposti, col risultato che gli studi degli ultimi anni hanno registrato un intenso sviluppo
del segmento denominato “a breve termine”, ovvero quello relativo alla copertura dei
rischi su attività con dilazione di pagamento inferiore a 12 mesi
9
(grafico 1).
Grafico 1_LO SVILUPPO DEL SETTORE A BREVE TERMINE
CASCIANELLI M. (2009), Master per l’internazionalizzazione delle imprese – 42° Cor. C.E. “Fausto de Franceschi”,
Trade Finance and Export Credit Agencies, SACE - Training & Advisory, Roma, pag. 51.
(
7
) I due accordi considerati trattano anche altri aspetti, che verranno approfonditi più avanti. In
relazione al raggiungimento del punto di pareggio si fa riferimento all’articolo 23 del “Consensus”.
(
8
) Cfr. LASTER D. e SCHMIDT C. (2006), “L’assicurazione credito e cauzioni: a sostegno degli impegni
contrattuali”, Sigma, No.6/2006, Swiss Reinsurance Company, Zurigo, pag. 24.
Secondo quanto contenuto nello studio, la fusione fra due assicuratori che operano in regioni diverse
consente loro di mettere in comune le informazioni e offrire ai clienti un servizio migliore. Questo
implicherebbe per il settore una naturale propensione al consolidamento.
(
9
) L’Unione di Berna definisce a breve termine i crediti con dilazione fino ad 1 anno, a medio termine
fra 1 e 5 anni ed a lungo termine superiore a 5 anni.
6
Dal grafico 1 su evince chiaramente la crescita esponenziale del mercato a breve
termine (BT), contrapposta alla stazionarietà del giro d‟affari nel medio-lungo termine
(MLT) e nella protezione investimenti.
Quello a breve termine è diventato così il principale segmento interessato dalla
competizione di tutti gli operatori, attualmente dominato dal settore privato.
Da rilevare un ulteriore “passo in avanti” compiuto dai privati negli ultimi anni, per
quanto concerne la tipologia di rischi coperti, concretizzato nell‟assunzione di alcuni
rischi di natura politica, in precedenza appannaggio esclusivo delle compagnie
pubbliche.
In questo senso, ha assunto un ruolo determinante per le ECAs la decisione, da parte
dell‟UE, di proibire il sostegno statale nel segmento “marketable”
10
, affidando la
copertura dei rischi connessi unicamente al mercato e rinnovandone parzialmente
l‟accezione stessa
11
.
Questo processo da un lato ha “accompagnato” la privatizzazione di una parte delle
compagnie, già in atto dall‟inizio degli anni ‟90, dall‟altro si è configurato quale
elemento propulsivo per la creazione di apposite divisioni dedicate ai segmenti
marketable / B.T.
12
anche per le agenzie ufficiali rimaste pubbliche.
Anche dal punto di vista dell‟utenza si son verificati sostanziali mutamenti: col passare
degli anni si è ridimensionato il ruolo delle garanzie sovrane (ovvero relative a crediti
verso enti statali), anche grazie al miglioramento dello scenario politico mondiale,
riducendo la domanda di prodotti assicurativi a copertura del rischio politico; al
contempo sono cresciute le richieste di copertura per il rischio della controparte privata
(rischio commerciale), inducendo un rapido sviluppo del settore privato; inoltre i
tradizionali prestiti all‟esportazione tra paesi sono stati sostituiti dall‟emissione di bond
e titoli strutturati, col risultato che, al giorno d‟oggi, i clienti pubblici delle ECAs
costituiscono una minima parte della clientela, composta quasi esclusivamente da
privati
13
.
(
10
) Secondo la normativa OCSE il rischio “marketable” è quello, di natura politica e commerciale,
relativo ai crediti di durata inferiore a 24 mesi verso debitori aventi sede nei paesi membri dell’UE o
negli altri paesi OCSE di prima categoria; il rischio “non marketable” riguarda invece i rischi, sempre di
natura politica e commerciale, su crediti di durata superiore a 24 mesi (indipendentemente dalla sede
del debitore) o verso debitori con sede in paesi diversi dall’UE non appartenenti alla prima categoria
OCSE (indipendentemente dalla durata del credito).
(
11
) Storicamente i rischi marketable erano di sola natura commerciale e godevano di copertura statale.
La copertura dal rischio politico era quindi relegata al segmento non marketable.
Tramite la Comunicazione della Commissione Europea C.281 del 1997 e successive modifiche, si è
attuata una sostanziale riconfigurazione del settore: è stato eliminato il sostegno pubblico per i rischi
marketable, i quali hanno subito inoltre una netta ridefinizione.
Son stati considerati marketable i rischi commerciali su crediti inferiori a 2 anni e relativi a debitori
residenti in UE ed in determinati stati OCSE; inoltre sono stati inclusi nel segmento marketable diversi
rischi politici, in precedenza appannaggio esclusivo del segmento non di mercato.
In sintesi, tale revisione ha delimitato il campo di applicazione delle coperture statali ai soli rischi non
marketable, estendendo al contempo l’area operativa del segmento marketable.
(
12
) Come già visto, i due segmenti (marketable e breve termine) non coincidono, sebbene nella pratica
trattino grosso modo gli stessi prodotti. Derivano da due differenti criteri di classificazione, uno dedotto
dai regolamenti OCSE ed uno dagli accordi dell’Unione di Berna.
(
13
) Cfr. SACE (2006), Rapporto Comitato Consultivo, Competitività e Internazionalizzazione del sistema
Italia. Il ruolo di SACE, pag. 5.
7
Dal quadro esposto si evince una parziale convergenza dei modelli di business pubblico
e privato, attualmente in atto ed ancora in fase di assestamento.
1.2.1. Il mercato del credito all’esportazione oggi
Il mercato mondiale del credito all‟esportazione si presenta particolarmente concentrato,
sia in relazione alla distribuzione geografica degli affari, sviluppati prevalentemente in
Europa, sia dal punto di vista del settore, dominato da 3 operatori che detengono oltre
l‟85% del mercato.
Per valutare la distribuzione geografica si considerano come parametri di riferimento la
raccolta premi e i livelli espositivi
14
per ciascuna area.
In relazione ai livelli espositivi, i portafogli dei principali assicuratori segnalano un forte
orientamento verso i paesi OCSE, per i quali si contano circa l‟80% delle esposizioni;
discriminando in funzione dell‟area geografica: 74% in Europa occidentale, 6% in
Europa centrorientale, 6% in Nord America e 3% in Asia
15
.
Uno scenario analogo si delinea considerando i premi raccolti per area geografica, come
mostrato dal grafico 2.
Grafico 2_PREMI E FEES PER AREA GEOGRAFICA 2005
SACE (2006), Rapporto comitato consultivo, op. cit., pag. 55.
Il mercato europeo conta oltre il 90% di premi e fees
16
fra area occidentale ed orientale.
Si riportano inoltre i dati relativi alle esposizioni, espresse in funzione del settore nel
quale opera l‟assicurato: la parte più consistente si registra nel settore delle costruzioni
(16%), seguito da metalli e meccanica (15%), agricoltura/alimenti (13%), servizi (12%),
elettronica (9%), chimica (7%), tessile (5%), beni di consumo durevoli (5%), legname e
carta (3%) (altri 15%)
17
.
(
14
) L’esposizione corrisponde alla somma garantita dall’assicuratore (Cfr. Glossario in
<www.intermediariassicurativi.it>)
(
15
) Vedi LASTER D. e SCHMIDT C. (2006), op. cit., pag. 12.
(
16
) Le “fees” sono, in tal caso, pagamenti effettuati dallo stato ad un assicuratore privato come
corrispettivo per i servizi offerti.
(
17
) Vedi LASTER D. e SCHMIDT C. (2006), op. cit., pag. 12.