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1.1. Caratteristiche e tipologie
La nascita di una nuova azienda come in questo caso lo spin-off è un
processo “unico ed irripetibile”, che deriva dall’intenzionale agire di un
soggetto o di un gruppo di soggetti che costituiscono un nuovo attore
economico al fine di sfruttare dal punto di vista imprenditoriale una nuova
idea di business. Oltre che per il livello di innovazione, la nascita di un
nuovo organismo economico può differenziarsi in base al luogo dal quale
prende origine l’idea di business ed il conseguente processo di nascita del
nuovo soggetto economico. Tale luogo potrebbe essere indeterminato od
un’azienda esistente, nel quale il potenziale imprenditore presta la propria
attività lavorativa dipendente. Nel primo caso potremmo definire il
processo come indipendente mentre nel secondo caso, in letteratura, è stato
utilizzato il termine “gemmazione o spin-off”.
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Quest’ultimo fenomeno è stato analizzato adottando quale criterio di
classificazione sia il livello di coinvolgimento tra soggetto promotore ed
azienda incubatrice, detto anche “relazione tra parent organization e spin-
off”, che la natura e l’attività realizzata dall’azienda da cui il nuovo
organismo economico diparte.
4
In relazione al fenomeno della gemmazione così si esprime Ruisi: “ Nell’ambito dei
processi di creazione d’impresa di cui si è parlato nei precedenti capitoli, rientrano,
seppur con le precisazioni all’uso opportuno, i cosiddetti casi di gemmazione o spin-off.
Al di là della varietà terminologica non di rado alimentata da una pubblicistica di fatto
propensa a ricondurre al termine in oggetto ogni fenomeno di nascita dell’impresa che
origina secondo le condizioni e le modalità più diverse da altra organizzazione (sia di
tipo profit che non profit), l’accezione qui accolta richiama fenomeni che portano alla
genesi ad opera di persone (tutte o alcune) che lasciano un’impresa già operante nello
stesso settore, se non anche in settori correlati (ovvero in un’accezione ancora più
ampia, addirittura diversi), dando vita ad una realtà giuridicamente ed economicamente
autonoma”.
Cfr. M. Ruisi, La genesi d’impresa per gemmazione, Giuffrè, Milano, 1999, op. cit., pp. 85-86.
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In base al primo criterio i processi di gemmazione
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sono distinti in quattro
fattispecie generali:
1) fuoriuscita spontanea: il potenziale imprenditore, che lavora all’interno di
un’azienda preesistente, decide di sviluppare in proprio un’idea
imprenditoriale, lasciando la posizione attuale senza generare contrasti con
l’alta direzione dell’azienda madre;
2) fuga conflittuale: l’abbondono dell’azienda in cui presta la propria attività
lavorativa al fine di costituire un nuovo organismo economico autonomo e
di sua proprietà genera dei dissidi nei rapporti tra il potenziale imprenditore
ed i vertici amministrativi dell’azienda abbandonata;
3) abbandono consensuale: la decisione del potenziale imprenditore di
lasciare l’organizzazione viene assunta di concerto con gli organi di vertice
dell’azienda incubatrice. In questo caso, a differenza di quanto succede nel
caso della dipartita eterodiretta, le motivazioni, gli obiettivi ed il punto di
vista del singolo sono accettati e condivisi dai vertici dell’azienda
incubatrice;
4) dipartita eterodiretta: anche in questo caso la decisione del potenziale
imprenditore di lasciare l’organizzazione è assunta con un accordo degli
organi di vertice dell’azienda incubatrice con la differenza, però, che è il
punto di vista dell’azienda da cui il potenziale imprenditore diparte ad
essere accettato ed accolto dal singolo. Se nei primi due casi è sempre il
soggetto promotore ad assumere le decisioni, nel caso dell’ “abbandono
consensuale” il soggetto promotore realizza la propria idea di comune
accordo con l’azienda di provenienza che ne facilita il processo di
gemmazione, mentre nel caso della “dipartita eterodiretta” è l’azienda
originaria ad individuare al suo interno i soggetti adatti e propensi a dar vita
a nuove iniziative imprenditoriali.
5
Cfr., G. Grossi, P. Ruggiero, Lo spin-off accademico, attori ed ambiente nella fase di gestazione
aziendale, Cedam, Siena, 2008, op. cit., pp. 45-47.
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I processi di spin-off,
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oltre che per il livello e la natura delle relazioni di
tipo personale esistenti tra potenziale imprenditore e vertici dell’azienda
madre, possono essere diversamente classificati in base alle
“relazioni/similitudini” di tipo commerciale e tecnologico esistenti tra
azienda incubatrice ed azienda spin-off.
In particolare si possono avere:
1) spin-off generici;
2) spin-off tecnologici;
3) spin-off di mercato;
4) uscite tangenziali.
Nel primo caso, nel nuovo organismo economico sono utilizzate, le
tecnologie acquisite dal nuovo imprenditore durante il periodo di tempo
trascorso a lavoro presso l’azienda incubatrice. Dal punto di vista
commerciale l’azienda spin-off compete con l’azienda di provenienza sugli
stessi segmenti di mercato, sviluppando in tal modo anche un rapporto
concorrenziale con l’azienda madre.
Gli spin-off tecnologici si differenziano dal modello precedente, definito
generico, per le rilevanti similitudini che mantiene dal punto di vista
tecnologico con l’azienda incubatrice e per l’operare su segmenti
7
di
mercato diversi da quelli utilizzati da quest’ultima.
Il terzo tipo di spin-off individuato, quello definito di mercato, si
caratterizza per il servire, aziende dello stesso settore in cui opera l’azienda
da cui proviene.
6
Ivi
7 “
Tali segmenti, seppur rientranti nello stesso mercato di riferimento dell’azienda madre,
sono del tutto nuovi e vengono utilizzati per la prima volta dall’azienda spin-off.
Pertanto, il livello di concorrenza tra le due aziende, quella spin-off e l’incubatrice, è
nettamente inferiore a quello che potrebbe raggiungere nella precedente ipotesi di spin-
off generico.”
Cfr. G. Grossi, P. Ruggiero, Lo spin-off accademico, attori ed ambiente nella fase di gestazione
aziendale, Cedam, Siena, 2008, op. cit., pp. 48-50.
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Nell’ultima tipologia di spin-off abbiamo, l’uscita tangenziale che non
costituisce un vero e proprio processo di gemmazione. Infatti, questo
modello, pur avendo in comune con i precedenti il fatto di essere attivato
da un soggetto che abbandona un’azienda per costituirne una ex-novo, si
caratterizza sia per l’utilizzo, da parte del nuovo imprenditore, di
conoscenze tecnologiche e di know-how non acquisite durante il periodo di
lavoro presso l’azienda incubatrice che per il servire clienti ed operare in
mercati totalmente diversi da quelli di riferimento per l’azienda madre.
1.2 Che cos’è uno spin-off accademico
Lo spin-off accademico e lo spin-off universitario, sono definiti come
imprese nate dal trasferimento tecnologico e dall’attività di ricerca condotta
dall’Università. La differenza tra le due imprese, sta nel fatto che, lo spin-
off accademico è definito tale, perché l’Università non ha una quota di
partecipazione, mentre nello spin-off universitario, l’Università partecipa in
qualità di socio.
Negli ultimi anni, anche le Università italiane stanno affiancando alle
tradizionali missioni legate alla ricerca e alla formazione avanzata, la
funzione di agente territoriale, attraverso la valorizzazione dei risultati della
ricerca applicata. Gli spin-off accademici sono una delle formule (forse la
più rappresentativa) in cui si esplica il processo di trasferimento
tecnologico.
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8
“ La letteratura sul trasferimento tecnologico e sull’imprenditorialità accademica ha
sostanzialmente privilegiato, quale unità di osservazione, il sistema universitario e i nuovi
modelli organizzativi necessari per avviare processi di valorizzazione della ricerca.”
Cfr., C. Compagno, G. Lauto, E. Fornasier, La genesi degli spin-off accademici di successo, IX
Workshop dei docenti e dei ricercatori di organizzazione aziendale, Università Cà
Foscari, Venezia, 2008, op.cit., p. 2.
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Nonostante la vasta diffusione attualmente raggiunta dal fenomeno degli
spin-off accademici nel sistema economico globale e la sua non recente
apparizione, a livello teorico non si è però addivenuti ad una definizione
univoca dello stesso.
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Alcuni autori adottano una definizione estesa del fenomeno facendovi
rientrare tutte quelle iniziative imprenditoriali che hanno come soggetto
proponente un individuo che ha studiato o lavorato in un’università.
Altri invece, abbandonando l’aspetto soggettivo, individuano gli spin-off
accademici in quelle iniziative imprenditoriali che prendono avvio sulla base
di una proprietà intellettuale proveniente da un’istituzione universitaria.
Le due definizioni qui esposte, presentano entrambe dei problemi
definitori. La prima è estremamente ampia ipotizzando di poter attribuire
alla fenomenologia degli spin-off accademici tutte le iniziative
imprenditoriali realizzate da soggetti laureati. Anche la seconda definizione
di spin-off accademico proposta ha una visione parziale del fenomeno.
Le considerazioni appena svolte portano necessariamente a dover
privilegiare una definizione di spin-off accademico che sia, dal punto di
vista delle conoscenze sfruttate, ampia abbastanza da cercare di
ricomprendere due dimensioni:
a) da un punto di vista oggettivo, l’iniziativa;
b) da un punto di vista soggettivo, il potenziale imprenditore.
9
La mancanza di una definizione univoca del fenomeno non crea problemi solo dal
punto di vista teorico ma anche dal punto di vista pratico. La principale difficoltà risiede
nella quantificazione del fenomeno e nella comparazione dello stesso nello spazio e nel
tempo. Questa situazione produce, conseguentemente, degli effetti a cascata che ad
esempio possono esser individuati nella formulazione di appropriate politiche di
sostegno ed incentivazione dei processi di spin-off accademico. L’incertezza sulla
grandezza del fenomeno genera delle imprecisioni/inefficienze nelle politiche anche dal
punto di vista quantitativo finanziario e di soggetti che devono intervenire nelle stesse
sia in fase programmatoria che implementativa.
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Gli spin-off
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potrebbero essere individuati in tutte quelle aziende costituite
da persone che prestano (od hanno prestato sino alla costituzione dello
spin-off) la loro attività all’interno dell’università e che avviano una nuova
iniziativa imprenditoriale per sfruttare commercialmente le conoscenze
ottenute dall’attività di ricerca condotta direttamente o comunque realizzata
all’interno dell’azienda in cui lavorano/lavoravano.
Pertanto, è possibile, in base alla provenienza e al ruolo svolto dai neo-
imprenditori all’interno dell’istituzione accademica, suddividere in tre
categorie le aziende spin-off, in dettaglio:
a) aziende formate da personale accademico (professori, ricercatori,
assegnisti di ricerca, dottorandi, ecc.);
b) aziende costituite da personale tecnico-amministrativo delle università;
c) aziende costituite da studenti e/o neo-laureati.
Il notevole incremento quantitativo che gli spin-off hanno sperimentato
negli ultimi anni è giustificato dai vari effetti positivi che operatori e studiosi
hanno individuato e connesso alla loro diffusione . In particolare, dallo
sfruttamento imprenditoriale delle conoscenze derivanti dalla ricerca
universitaria dovrebbe conseguire un “maggiore” e più rapido processo di
sviluppo economico. Tale effetto dovrebbe derivare:
a) dalla maggior capacità delle aziende spin-off di creare valore attraverso la
produzione di prodotti innovativi;
b) dalla generazione di maggiori opportunità di lavoro per persone
altamente specializzate;
c) dall’indurre maggiori investimenti per lo sviluppo delle tecnologie
universitarie;
d) dall’elevato impatto che le aziende spin-off sono capaci di generare a
livello locale;
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Cfr., G. Grossi, P. Ruggiero, Lo spin-off accademico, attori ed ambiente nella fase della
gestazione aziendale, Cedam, Siena, 2008, op. cit., pp. 60-64.
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e) dall’incremento nel valore economico prodotto.
In contrapposizione alle positività finora previste ed associate alle iniziative
di spin-off accademico, i risultati di una ricerca
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condotta in Gran Bretagna
hanno evidenziato che: a) i “benefici diretti”, vale a dire il successo
economico, degli spin-off universitari sono tendenzialmente bassi e la
probabilità di generare profitti attraverso questa formula risulta in effetti
molto remota; b) realizzare spin-off richiede un impegno particolarmente
gravoso per le università e investimenti ingenti; c) la promozione degli spin-
off universitari ha prodotto un grande entusiasmo nel mondo accademico,
ma rischia di distogliere l’attenzione da altre forme di relazione tra
università e imprese; d) c’è anche il rischio di un’indebita proliferazione di
spin-off.
1.3 Il processo di implementazione di uno spin-off
accademico
L’analitica definizione del processo di implementazione di uno spin-off
accademico, da un punto di vista pratico è di fondamentale importanza per
un ragionato sviluppo dello stesso. La descrizione delle fasi permetterebbe
sia di individuare una sequenza logica delle attività da svolgere che una
tempistica delle stesse in modo da non sovrapporre sforzi ed attività tra
loro correlate ma non contemporanee. In termini generali, gli spin-off
accademici devono “attraversare” le fasi tipiche del processo di gestazione
di qualsivoglia organismo economico. Queste potrebbero essere individuate
nello sviluppo dell’idea imprenditoriale, nella valutazione e di validazione
economica dell’idea attraverso la realizzazione, di un business plan ed
infine, la costituzione e la fase di start-up della neo azienda spin-off.
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Gli autori sottolineano come, in Gran Bretagna, esista uno spin-off ogni 9 milioni di
sterline di investimenti in “collaborative research”, mentre negli Usa il rapporto è uno
spin-off ogni 88 milioni di sterline investite. Cfr., G. Grossi, P. Ruggiero, Lo spin-off
accademico, attori ed ambiente nella fase della gestazione aziendale, Cedam, Siena, 2008, op. cit., p.
62.