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markets-pegged exchange rates-indipendent monetary policy era quindi risolto in favore
dei primi due, costringendo a politiche monetarie piø ancorate (e quindi piø dipendenti)
all evoluzione dei tassi di cambio (attraverso operazioni di sterilizzazione ) e al libero
flusso dei capitali nei mercati.
Dal 1914 si privilegi invece la propensione verso una maggiore autonomia delle politiche
monetarie (rispetto al periodo precedente) a discapito dell apertura e mobilit dei capitali
(furono introdotte restrizioni e controlli sugli scambi e sui flussi di capitali): questo
contraccolpo all integrazione dei mercati culmin c on la crisi finanziaria del 1929. Non
bisogna dimenticare inoltre che, in questo periodo, le tensioni belliche e l emergere di quel
nazionalismo, che per alcuni paesi culmin poi in r egimi totalitari, non favorirono
certamente il processo di integrazione dei mercati.
Il periodo post-1944 fu caratterizzato dalla creazione del sistema di Bretton Woods dove il
precedente trilemma si ripropose e venne risolto a favore di un tasso fisso (questa volta
solo indirettamente collegato all oro) e di politiche monetarie piø autonome (sacrificando
cos la mobilit dei capitali, i quali furono sogge tti a restrizioni e controlli).
Solo dopo l abbandono del tasso di cambio fisso e la caduta del sistema di Bretton Woods
(1973), la spinta all integrazione dei mercati finanziari ricevette nuova linfa: finalmente era
possibile coniugare le politiche monetarie indipendenti con l assoluta mobilit dei capitali, a
spese per di un ambiente economico forse piø incer to e rischioso, anche se sicuramente
piø efficiente.
In questo quadro generale, pu quindi inserirsi l a nalisi delle differenze tra la struttura dei
mercati pre-1914 e quella degli attuali mercati finanziari, colpiti dallo scoppio della Crisi dei
Mutui Subprime.
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1.1 Le differenze tra i prodotti e gli strumenti finanziari attuali e quelli del passato
I mercati finanziari pre-1914 e quelli attuali presentano caratteristiche piuttosto diverse
riguardo alla tipologia degli strumenti finanziari utilizzati, tra i quali meritano di essere
esaminati:
1. i settori nei quali gli investimenti si sono concentrati
2. la prevalenza di debt- piuttosto che di equity-investments
3. la prevalenza di investimenti a lungo o a breve termine
4. l ammontare dei flussi finanziari e la loro variet in termini di Paesi-destinazione.
Queste differenze, che verranno analizzate nel dettaglio, hanno le loro radici in primo
luogo nelle diversit dei mezzi di comunicazione di sponibili nei due periodi presi in esame.
I mercati pre-1914 erano caratterizzati da strutture di controllo, comunicazione e scambio
di informazioni non ancora evolute (nonostante l introduzione di alcune innovazioni, come
la cablatura transatlantica del 1866 o l invenzione del telefono-radio del 1900, che
impattarono sulla velocit di scambio di informazio ni tra Europa ed America); al contrario
nei mercati attuali molti di questi problemi, grazie ai sistemi informatici di scambio delle
informazioni, non sono piø presenti o hanno assunto una differente crucialit .
La prima differenza tra i mercati finanziari passati e quelli attuali Ł riscontrabile, come gi
accennato, con riferimento ai settori verso cui sono stati diretti gli investimenti.
Nei mercati pre-1914, gli investimenti diretti all estero (foreign direct investments, FDI)
erano prevalentemente indirizzati a settori i cui output erano tangibili e trasparenti: gli
investimenti britannici negli Stati Uniti, ad esempio, erano costituiti per 40% da
investimenti nelle ferrovie, per il 30% da titoli di debito governativi e per il 10% da
investimenti nell industria mineraria e di estrazione1. La spiegazione risiede nella difficolt ,
che sussisteva nei mercati finanziari del tempo, di monitorare le attivit che gli investitori
1
Fonte: Is globalization today really different th an globalization a hundred years ago? ; Bordo, Eich engreen & Irwin; 1999.
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finanziavano: solo attivit i cui output erano faci lmente valutabili e controllabili erano
oggetto di investimenti provenienti dall estero.
Al contrario, i mercati attuali presentano una differente tipologia di FDI: nel corso della
storia si Ł passati dapprima ad investimenti nel settore manifatturiero e successivamente a
quelli nel settore dei servizi finanziari (tabella 1.1); quest ultimo settore Ł caratterizzato da
un grado di opacit dei mercati (intesa come mancan za di informazioni su prezzi e volumi
dei beni o servizi scambiati) ed intangibilit dell output che nel secolo passato sarebbero
stati impensabili per gli investitori esteri.
Una spiegazione di tale trend risiede nell evoluzione (prima a livello locale e ora anche a
livello globale) dei sistemi di controllo, nonchØ dei sistemi di scambio di informazioni, che
sono diventati piø affidabili e piø veloci: in questo modo tali settori sono riusciti ad attrarre
la fiducia degli investitori stranieri e l afflusso di FDI.
Una seconda differenza da analizzare pu essere ind ividuata nella preferenza riservata
agli investimenti attraverso strumenti di debito piuttosto che a quelli tramite equity.
Il panorama pre-1914, come illustrato da alcune ricerche empiriche, evidenzia infatti una
spiccata preferenza verso investimenti in titoli di debito rispetto a quelli di equity: date le
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scarse possibilit di monitoraggio (ad esempio si p ensi alle restrizioni imposte negli USA
con riguardo alla possibilit da parte degli invest itori britannici di inserire controllori
britannici nell’ufficio di direzione dell istituzione locale in cui essi avevano investito) e il
problema di asimmetria informativa (che verr anali zzato successivamente), gli investitori
stranieri preferivano il debito in quanto assicurava maggiori garanzie. I mercati finanziari
attuali evidenziano, invece, come nel corso del tempo il trend sia stato verso una maggiore
importanza (rispetto al passato) degli equity instruments che hanno attualmente assunto
la stessa importanza dei debt instruments : ci pu essere attribuito in parte
all evoluzione dei sistemi di controllo e di comunicazione, in parte alla crescente
propensione al rischio che rappresenta un trend caratteristico del nostro tempo.
Terza differenza che ha segnato l evoluzione dei mercati finanziari, Ł rappresentata dal
confronto tra long-term e short-term investments.
I mercati finanziari durante la fase di globalizzazione pre-1914 erano infatti dominati da
investimenti a lungo termine: in questo caso, la principale determinante di questo trend era
sicuramente la scarsa velocit di circolazione dell e informazioni. I sistemi di scambio di
informazioni a livello globale, come gi accennato in precedenza, erano ancora piuttosto
rudimentali se paragonati con quelli attuali e ci obbligava a scelte di investimento
orientate al lungo termine in quanto risultava difficile perseguire efficientemente politiche di
investimento di breve periodo.
Nei mercati attuali, invece, lo scambio di informazioni Ł ormai diventato minute-to-
minute , se non in alcuni casi addirittura istantaneo, con la conseguenza che gli
investimenti di breve periodo hanno assunto crescente importanza e sorpassato quelli di
lungo periodo.
Infine, un ultima cruciale differenza Ł quella legata al volume e alla variet degli
investimenti diretti all estero. Le analisi condotte da Bordo, Eichengreen ed Irwin
testimoniano piø elevati volumi (in rapporto al GDP) di FDI, ma piø bassa dispersione
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geografica di FDI nel periodo pre-1914 rispetto all attuale periodo. Questa differenza Ł
spiegabile per un verso con l asimmetria informativa che caratterizzava i mercati pre-1914
(gli investitori, non avendo a disposizione informazioni dettagliate e aggiornate riguardo ai
mercati, privilegiavano quelli a loro piø familiari e conosciuti: cos ad esempio i britannici
investivano prevalentemente nelle ex colonie USA e Australia), per altro verso con
l evoluzione delle tecniche di gestione del rischio che individuarono nella diversificazione
del portafoglio di investimenti un meccanismo per ridurre il rischio (la tendenza a
diversificare pu essere identificata come una dell e basi dell attuale maggior dispersione
geografica dei FDI rispetto al periodo pre-1914).
1.2 L evoluzione delle problematiche presenti nei mercati finanziari
La struttura finanziaria attuale, rispetto a quella del secolo passato, presenta alcune
differenze anche riguardo ai problemi che gli intermediari finanziari hanno dovuto
affrontare nell esercizio delle loro attivit .
Infatti, la differente struttura dei mercati, l introduzione di alcune innovazioni finanziarie e
l evoluzione dei soggetti operanti nei mercati hanno fatto prevalere problematiche differenti
nei due periodi presi in esame (pre-1914 ed attuale).
In linea generale, si possono riscontrare alcune differenze con riguardo a:
1. problemi di informazione (asimmetric information, moral hazard)
2. problemi di contrattazione e controllo (principal-agent problem)
3. problemi di uniformit degli standard contabili
4. problemi di rischio macroeconomico.
L informazione asimmetrica era la caratteristica principale dei mercati pre-1914; dovuta
alla mancanza di efficaci e veloci strumenti di comunicazione e di scambio di informazioni,
l asimmetria informativa rendeva i mercati finanziari pre-1914 piuttosto opachi a causa
della mancanza di informazioni disponibili. Proprio per questa ragione gli investitori esteri
erano piø propensi ad investire in settori con elevata trasparenza e tangibilit degli output,
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a preferire investimenti in titoli di debito rispetto ad investimenti in equity, a privilegiare
investimenti di lungo periodo e ad investire solamente in quei mercati maggiormente
conosciuti e legati economicamente, finanziariamente e culturalmente al loro mercato
domestico. Sarebbe inoltre spiegato anche il cosiddetto Kuznets cycle pattern2 per cui, in
tale periodo, immigrazione e capitali finanziari sono fluiti nella medesima direzione: per gli
investitori il flusso migratorio verso un determinato Paese consentiva di ottenere maggiori
informazioni e di ridurre il grado di rischio associato agli investimenti in tale Paese.
Il problema della informazione asimmetrica pu es sere riscontrato pure nei mercati
finanziari attuali, ma esso assume una differente prospettiva.
Il recente processo di globalizzazione e l incessante innovazione finanziaria hanno infatti
provocato enormi mutamenti nei mercati: la trasmissione di informazioni e la velocit con
cui queste vengono scambiate non risultano piø un problema (l andamento di alcuni
prodotti finanziari Ł oramai marked-to-market), ma piuttosto risulta cruciale la loro qualit
ed affidabilit . Quest ultimo aspetto Ł il risultat o della continua evoluzione degli strumenti
finanziari utilizzati e della nascita di nuove e differenziate figure di intermediari finanziari
che hanno portato ad un ambiente finanziario sempre piø complesso, in cui Ł spesso
difficile comprenderne il funzionamento ed operarci pure per questi stessi soggetti.
Per quanto riguarda il problema di contrattazione e controllo e quello di uniformit
degli standard contabili, si possono riscontrare pure alcune differenze tra la situazione
passata e quella presente. Infatti, tali problemi erano, in alcuni mercati pre-1914 (come ad
esempio quello statunitense nei primi anni del 1900), particolarmente legati all assenza di
un assetto legale e regolamentare unitario a livello nazionale, che assicurasse determinate
garanzie agli investitori stranieri.
Prendendo come esempio la ricerca condotta da Bordo, Eichengreen e Irwin riguardo al
mercato statunitense pre-1914, si pu notare come g li investitori britannici facessero
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Da: Hatton & Williamson, 1992.