Introduzione
Siamo arrivati a concepire la storia come una
successione di linguaggi distinti e ugualmente
espressivi ognuno con le sue specifiche variabili
estetiche e ognuno con limiti e potenzialità che
derivano dal proprio predecessore ...
Analogamente, ogni fase della storia dei media
computerizzati offre specifiche opportunità
estetiche e una sua visione del futuro; in sintesi,
il proprio “ paradigma di ricerca”.
Lev Manovich
Lev Manovich, noto studioso di media digitali, analizza l'influsso che i nuovi media
hanno avuto nel mercato artistico. Sottolinea come le piu grandi opere d'arte siano
proprio le nuove tecnologie, grazie alle possibilità infinite che esse offrono.
Questa ricerca si propone di analizzare i caratteri del cinema contemporaneo,
analizzando in particolare quel processo di introduzione di tecnologie che hanno
caratterizzato e stanno caratterizzando il cinema nell'era del contemporaneo.
Il cinema contemporaneo viene anche detto postmoderno sottolineando così il distacco
tra il precedente cinema moderno. Questo distacco non si può propriamente distinguere
come un distacco totale, ma piuttosto come qualcosa che viene 'dopo'.
Si parla di una nuova era di fare cinema. Cinema molto vicino al cinema delle origini,
al cinema classico, al cinema moderno per quanto concerne il termine piu generale di
arte, cinema che presuppone sempre di coinvolgere lo spettatore tramite delle emozioni.
La nuova era di fare cinema è contraddistinta da una nuova strutturazione delle forme.
La forma che piu di tutto costituisce il nuovo cinema contemporaneo è l'introduzione
dell' immagine ibrida.
La mia tesi si propone di analizzare questa innovativa introduzione delle immagini
ibride ed al rapporto tra queste e le immagini reali.
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Le trasformazioni tecnologiche nel cinema contemporaneo indicano il grandissimo
cambiamento che di anno in anno raggiunge livelli sempre piu elevati.
Nel primo capitolo esporrò i caratteri principali del cinema contemporaneo,
focalizzandomi poi su quello che ha comportato.
Analizzerò l'ingresso del digitale, l'incontro tra il cinema e la tecnologia digitale e la
sua rivoluzione. Parlerò dei cambiamenti che si sviluppano nel linguaggio, nello stile e
nell'interazione con lo spettatore.
Il digitale comporta una novità, forse potremmo meglio chiamarla una mutazione,
perché con la sua natura di cinema si sviluppa sempre con recuperi dal passato. Si va
verso un cinema che sperimenta.
Questa ricerca si propone di fare luce sui cambiamenti comportati dalle tecnologie
nell'immaginario cinematografico, e analizzerà quindi la trasformazione che si è
compiuta esponendo i momenti cerniera che hanno fatto si che tutto ciò accadesse.
Attraverso le sue immagini il cinema contemporaneo rende partecipi gli spettatori nel
film, come dice Gianni Canova:
Lo spettatore non osserva piu dall'esterno, a distanza, ma è indotto e sollecitato a
praticare un'immersione totale dentro un ambiente tridimensionale o comunque uno
spazio iconico che non si dà come presentificazione di un'assenza ma come
epifania immediata di sé. […] Nella realtà virtuale lo spettatore non si limita ad
assistere a eventi decisivi e creati da altri, ma contribuisce direttamente a
determinarli, diventando in qualche modo “coautore” degli eventi che si svolgono.
La realtà virtuale garantisce cioè allo spettatore-operatore una partecipazione
profonda e globale al processo di produzione del flusso di immagini. L'occhio non
osserva piu un'immagine già data, ma interagisce con immagini che si creano nel
momento stesso in cui vengono percepite e modificate.
1
1 Canova G., L'alieno e il pipistrello. La crisi della forma nel cinema contemporaneo, Studi Bompiani,
Milano 2009, cit. p. 30
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Il secondo capitolo è dedicato al cinema di Robert Zemeckis, regista che investe sulla
tecnologia, e raggiunge livelli eccezionali in quanto a sperimentazione e risultati.
Le sue prime sperimentazioni si basano sull'incontro tra il disegno animato e la live
action di Chi ha incastrato Roger Rabbit (Who Framed Roger Rabbit, R. Zemeckis,
1988).
Ma dopo qualche anno, con la rivoluzione della tecnica CGI, Zemeckis trova sfogo
non solo nel disegno animato ma in un film apparetemente reale, con personaggi esistiti
realmente. Zemeckis introduce un nuovo modo di guardare. Grazie alla Computer
Grapichs
2
fa interagire i Presidenti Richard Nixon, John F. Kennedy, Lyndon B. Johnson
e il cantante John Lennon con il protagonista (Tom Hanks) recuperando filmati di
repertorio. I personaggi vengono fatti interagire adattando il dialogo, e quindi
modificando a volte il movimento delle labbra in modo da creare quell'illusione di
scambio interattivo delle battute. L'impatto che ha Forrest Gump sull'immaginario
collettivo è di forte dimensione perché prima d'ora non si era mai assistito a degli effetti
speciali usati in questo modo (non per stupire).
Si arriva quindi sempre di piu alla ricerca di verosomiglianza. Zemeckis negli ultimi
anni sperimenta la Perfomance Capture, meccanismo che fa coincidere il reale con
l'immaginario.
Nel terzo capitolo ho quindi appunto focalizzato la mia attenzione verso l'analisi di tre
film di Robert Zemeckis, in cui si vede il ruolo che ha giocato la tecnologia sul mondo
del cinema e in particolare sul modo di fare cinema di questo autore, da sempre
precursore delle nuove tecnologie.
Analizzerò i suoi film partendo da una prima fase dove le tecnologie erano in via di
affermazione come in Chi ha incastrato Roger Rabbit fino ad arrivare alla completa
diffusione delle tecnologie nell'industria cinematografica.
2 [www.wkipedia.org]: La computer grafica (derivante dal termine inglese computer graphics o CG,
anche nota in italiano come grafica digitale o grafica computerizzata) è la generazione e
manipolazione di immagini per mezzo del computer.
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Capitolo 1.
Il cinema contemporaneo:
lo scenario del postmoderno
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Il cinema sin dalla sua nascita ha sempre destato grande stupore per le tecnologie ad
esso applicate.
Le innovazione tecnologiche hanno dapprima risolto la mancanza di sonoro e la
mancanza di colore, per poi via via creare nuove tecnologie in grado di realizzare film
sempre piu inediti, arrivando a permettere agli autori di trasformare in concreto, ovvero
in immagini in movimento, le loro idee.
Nei primi anni del cinema, ogni azione compiuta dalla macchina da presa, ogni
movimento colto e rappresentato era avvertito con stupore da parte di ogni singolo
spettatore. Nel corso degli anni, le tecniche sono andate via via perfezionandosi e
attraverso l'uso del computer, i visual effects
1
sono realtà odierna. È possibile ricreare, o
creare da zero (attraverso l'uso del computer) scenari, persone e particolari di ogni
genere. Oggi assistiamo quindi a una stretta integrazione tra produzione e post-
produzione. Si ha così una svolta epocale nel cinema, la tecnologia diventa una materia
prima.
Con il termine postmodernismo si definisce lo scenario della contemporaneità. Il
postmodernismo è approdato nell'arte cinematografica negli ultimi decenni del '900
2
ed
è caratterizzato dalla presenza di vari stili, linguaggi e soprattutto dalla presenza di
dispositivi tecnologici. È caratterizzato soprattutto dalla mescolanza di questi elementi,
dalla mescolanze delle forme, delle immagini, dei linguaggi.
Il cinema postmoderno è un cinema che seduce lo spettatore, ricorrendo alla ricerca di
emozioni.
1 [www.wikipedia.org]: I visual effect (effetti visivi) sono vari processi con cui un'immagine è creata
e/o modificata, fuori dal contesto di una ripresa live action.
2 [www.wikipedia.org]: Negli anni ' 70, si assiste ad alcune produzioni di rilievo che caratterizzano la
storia del cinema digitale: Guerre stellari (1977) di George Lucas e Alien (1979) di Ridley Scott.
Quest'ultimo utilizza la tecnologia digitale per l'animazione degli animatronics dell'alieno, complessi
sistemi elettronici e meccanici in grado di compiere semplici movimenti e comandati a distanza. In
Guerre Stellari si nota una integrazione e gestione di numerosi elementi nella stessa scena, tanto che la
pellicola si aggiudica l'Oscar per gli effetti speciali.
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Christian Uva precisa il significato del termine postmoderno:
Il termine postmoderno nasce in ambito architettonico per indicare un movimento
di rivisitazione del passato fondato sulla contaminazione di stili caratteristici di
secoli diversi, successivamente il termine viene usato sia secondo la concezione del
filosofo Jean François Lyotard – come condizione caratterizzante del sapere
contemporaneo in cui spiccherebbe una crisi dei grandi racconti – sia per disegnare
un periodo temporale che verrebbe dopo la modernità, costituendone una sorta di
progresso.
Di fatto, in ambito cinematografico, il postmoderno non costituirebbe una novità
rispetto al passato, ma indicherebbe piuttosto un remix e un potenziamento di stili,
linguaggi e dispositivi tecnologici già esistenti.
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Si hanno sostanzialmente due casi: le immagini reali vengono manipolate secondo la
visone del regista, che modifica la storia a suo piacimento o le immagini totalmente
irreali in cui tutto viene fatto al computer, viene creato quindi un mondo completamente
irreale utilizzando personaggi ed ambienti virtuali.
Tranne pochi sporadici casi di film creati totalmente al computer, oggi si assiste
principalmente al primo caso citato.
Le innovazioni tecnologiche permettono quindi di fare una ricerca continua,
sperimentando le varie forme di innovazione. Il reale viene mescolato alla finzione
facendo sì che venga trasformato in base a ciò che si vuole raccontare, a ciò che si vuole
descrivere, creando così una nuova dimensione dell'immaginario.
L'uso del digitale ha così comportato il cambiamento dei rapporti tra la macchina e
l'uomo con la cancellazione dei confini mentali e geografici, il nuovo cinema rende il
pubblico un testimone, un complice, lo coinvolge moltissimo maneggiando il reale.
Tutto questo accade per un semplice motivo: il cinema digitale coinvolge lo spettatore
in una realtà parallela. Perchè il mondo apparente che viene creato nel film cambia il
3 Uva C., Cinema digitale. Teorie e pratiche, Casa Editrice Le Lettere, Firenze 2012, p.20
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