non presa in considerazione, se non si vuol far persino riferimento alle ricerche di marketing
in generale, che pare non debbano avere niente a che fare con la cultura.
La trattazione pertanto sarà articolata in tre parti:
9 nella prima parte si tenterà di identificare il ruolo del SIM all’interno delle Imprese
Culturali;
9 nella seconda parte si analizzeranno i principali strumenti della Ricerca Qualitativa
con particolare riferimento alle Imprese Culturali, concludendo con la definizione del
ruolo che essa riscopre al loro interno;
9 nella terza parte si verificheranno le esperienze di due Istituti di Ricerca selezionati,
con lo scopo di effettuare un confronto tra la teoria e la pratica.
I CAPITOLO
IL SIM PER LE IMPRESE
CULTURALI
1.1 IL SISTEMA INFORMATIVO DI MARKETING (SIM)
Oggi, il forte dinamismo dei mercati sia dei beni che dei servizi, richiede sempre più frequentemente
una tensione costante verso un’analisi dell’ambiente, sulla base della quale poter assumere
determinate scelte strategiche.
Anche il settore delle imprese culturali per mantenere e sviluppare la propria creatività e la qualità
dei propri servizi, deve poter adottare determinate scelte strategiche, affinché gli obiettivi e le
finalità artistiche possano essere perseguiti; anch’esse necessitano quindi, di un’analisi
dell’ambiente.
La funzione di “filtro” (Marzili, 1979)
1
tra l’ambiente interno e quello esterno e il “ruolo di
attivatore” di taluni processi, sono svolti dalla funzione marketing di un’impresa, la quale soddisfa il
suo fabbisogno cognitivo grazie alla presenza al suo interno del Sistema Informativo di Marketing
(SIM). Esso è costituito da “risorse umane, attrezzature e procedure destinate alla raccolta,
all’organizzazione, all’analisi, alla valutazione ed alla distribuzione di informazioni utili,
tempestive ed accurate da sottoporre ai responsabili delle decisioni di marketing” (Armstrong e
Kotler, 2006)
2
. Anche nel mondo della cultura si è verificato e continua a verificarsi un forte
dinamismo che negli ultimi decenni è identificabile con l’evoluzione della domanda e che, di
conseguenza, genera il fabbisogno di analisi dell’ambiente: la domanda, infatti, ha subito delle
profonde modificazioni sia sotto il profilo quantitativo che sotto quello qualitativo e l’impresa
culturale che eroga un servizio dovrebbe tenere conto di questa evoluzione, affinché possa sempre
assicurarsi una presenza cospicua di pubblico. In proposito, risultano particolarmente interessanti dei
recenti dati Istat
3
che nel 2003 hanno avuto per oggetto uno studio sugli “Aspetti della vita
quotidiana della popolazione italiana”. Dal Rapporto sono emerse informazioni quali la diminuzione
dell’utilizzo della televisione e della lettura dei quotidiani nel periodo dal 1993 al 2001, a fronte di
un aumento dell’ascolto della radio e della lettura di libri. Inoltre una nuova tendenza è rappresentata
dall’ hometainment, ovvero un nuovo modello di consumo del tempo libero: un intrattenimento
sviluppato tra le mura domestiche che è possibile grazie alla grande diffusione di DVD, di computer,
di attrezzatura quale l’hometheatre e così via.
1
MARZILI P.G. (1979), Sistema informativo per la direzione di marketing, Tipografia Capponi, Firenze
2
ARMSTRONG G., KOTLER P. (2006), Principi di marketing, Pearson, Milano
3
www.istat.it
Data la forte presenza di innovazioni, conseguita allo sviluppo di nuove tecnologie, è importante che
i fattori “tempo libero” e come esso venga impiegato, siano oggetto di analisi, poiché sono
aumentati in numero i beni/prodotti e servizi che possono essere considerati concorrenti di un
prodotto culturale. E’ importante, quindi, indagare il progresso tecnologico e le nuove forme di
intrattenimento, se si vuole che ogni impresa culturale riesca a far fronte alla fondamentale esigenza
della presenza e dell’interesse da parte di un pubblico. E’ anche in questo senso che il SIM ha
acquisito solo recentemente un ruolo nelle imprese culturali: se infatti negli anni ’50 il tempo libero
era impiegabile in un’unica attività culturale, quella del teatro, con il passare degli anni e con
l’avvento del progresso tecnologico, i competitor sono notevolmente aumentati di numero, a partire
dal cinema, per finire con la TV, il videoregistratore e il mercato del videonoleggio, il lettore DVD e
i prodotti informatici; la variabile tecnologica rappresenta il fattore maggiormente instabile dello
scenario attuale, tenuto conto sia della velocità con la quale vengono sviluppate nuove tecnologie,
sia dell’intensità con la quale si propagano.
I cambiamenti in atto non riguardano solo questo scenario, ma è la stessa società che sta cambiando
e con essa, quindi, i destinatari dei prodotti e dei servizi che le organizzazioni artistiche e culturali
offrono sul mercato. Nel corso degli ultimi decenni sono emersi nuovi bisogni e nuovi valori, nuovi
modelli di consumo e stili di vita, nuove abitudini e nuove e diverse modalità di utilizzo del reddito
disponibile e del tempo libero.
Per concludere, allo scopo di comprendere quanto il SIM sia importante per un’impresa culturale, si
deve osservare anche come la decisione di acquistare un prodotto o un servizio, sia il risultato di un
processo estremamente complesso ed artificioso, esposto, nel corso del suo svolgimento,
all’influenza di una pluralità di fattori, interni o esterni all’individuo. Pensiamo ad esempio ad un
giovane che durante la settimana ha una sera libera che vuole impiegare soddisfacendo il desiderio
di ristorarsi dagli impegni della giornata. L’ipotetico processo di acquisto di un consumatore
culturale è schematizzabile in tre fasi
4
:
- ex ante: il giovane deve scegliere tra un certo numero di alternative che nell’esempio sono la
lettura di un libro, la visione di un film preso a noleggio, una cena in pizzeria, un film al
cinema o uno spettacolo teatrale. Numerosissime sono le variabili che lo inducono ad operare
una scelta, tra le quali il parere di amici e conoscenti su un certo film o rappresentazione, la
lista delle pizzerie della città su un volantino, la pagina degli spettacoli sui quotidiani locali, un
sito internet che recensisce i film disponibili per il noleggio e così via. Il consumatore effettua
una valutazione comparata delle alternative considerate e perviene alla decisione di quale, fra
quelle esaminate, risponda meglio al proprio bisogno, in base alle informazioni acquisite. Nella
4
SOLIMA L. (2006), L’impresa culturale. Processi e strumenti di gestione, Carocci Editore, Roma
decisione finale, il consumatore terrà conto anche della presenza di eventuali servizi accessori
e complementari, nonché dell’impegno in termini di risorse monetarie, temporali e di energie
fisiche per l’accesso al servizio;
- durante: il giovane decide di recarsi a teatro, pertanto tra le sue scelte ha operato anche quella
della rappresentazione che ha preferito (il cosa), all’orario dello spettacolo per lui più
congeniale (il quando), presso la sala teatrale più comoda da raggiungere dal suo domicilio (il
dove), dopo aver acquistato il biglietto tramite internet (il come);
- ex post: il giovane a seguito della fruizione, effettua una serie di valutazioni sull’esperienza
complessiva di cui ha fruito, valutazioni che non solo saranno condivise con conoscenti, amici
e parenti, i quali a loro volta potranno utilizzarle per attivare un altro processo decisionale, ma
che più o meno consciamente, saranno impiegate dal consumatore in occasioni future di scelta.
Tra queste valutazioni rientreranno la qualità della rappresentazione e della recitazione, la
cortesia e la qualità del servizio bar o del servizio guardaroba, la comodità delle poltrone,
l’accessibilità al teatro con un mezzo proprio e così via.
Dall’esempio emerge che il processo decisionale di un potenziale fruitore di cultura dipende da
alcune variabili che si possono distinguere in due macro-aree: le une direttamente controllabili dalle
imprese (l’orario, la qualità del servizio, il personale e così via), le altre non direttamente
controllabili (il gusto personale, le considerazioni in base ai giudizi di amici e conoscenti e così via).
La maggior parte dei fattori influenzanti il processo decisionale di fruizione di un servizio culturale,
soprattutto nella fase “ex-ante”, non dipendono dall’impresa erogante, ovvero non sono direttamente
controllabili e proprio per tale motivo, è importante acquisire una piena consapevolezza della natura
dei fattori e degli effetti che essi producono sui comportamenti del cliente potenziale. Si tratta di una
conoscenza ampia e determinante ai fini di una buona gestione: le imprese culturali non possono non
tener conto di queste considerazioni e si può pertanto affermare che anche il mercato della cultura
ad oggi è caratterizzato da un forte dinamismo che detta nuove necessità per l’impresa, prima
fra tutte l’analisi dell’ambiente e del contesto in cui opera, che, si è già detto, è realizzabile
attraverso la presenza di un Sistema Informativo di Marketing al suo interno.
Per avvalorare maggiormente la nostra tesi della necessità di un SIM, inoltre, si può affermare che la
conoscenza di un’impresa può essere ricondotta all’incremento di valore utile di un insieme ordinato
di informazioni, originato dall’attività di interpretazione e di organizzazione dei dati elementari.
Fig. 1.1 L’importanza del SIM nelle fasi dell’attività di problem solving di un’impresa culturale
Fonte: L. Solima (2006).
TAB. 1.1 Le motivazioni per cui deve essere presente un SIM all’interno di un’impresa culturale
E’ importante conoscere in
maniera approfondita l’impresa
aumenta così il valore delle informazioni che
l’impresa possiede
Il progresso tecnologico è in forte
aumento e si realizza in tempi molto veloci
di conseguenza aumenta in maniera
esponenziale il numero dei competitor del
prodotto culturale, fenomeno che deve
essere conosciuto e previsto
La società è in continua evoluzione cambiano anche i gusti, le preferenze e
quindi la fruizione del prodotto culturale
Esistono fattori non controllabili
nel processo decisionale di acquisto
di un consumatore culturale
e quindi non essendo controllabili devono
essere monitorati attentamente
Aumenta il fabbisogno di valorizzazione
del settore artistico-culturale
è pertanto necessario che vi sia una forte
collaborazione tra le discipline economiche
e il settore cultura
Fonte: produzione della candidata
definizione del problema
acquisizione dei dati
produzione di informazioni
formulazione della risposta
endogeni esogeni
Il SIM, in definitiva, è una parte fondamentale del processo di marketing, poiché fornisce le
informazioni necessarie al management per prendere decisioni ragionate in merito ai seguenti
soggetti:
- all’ambiente attraverso l’analisi della concorrenza: l’impresa culturale deve raggiungere un
vantaggio competitivo tale da rendersi unico alla presenza del consumatore;
- all’ambiente attraverso l’analisi del macro-ambiente: l’impresa culturale deve conoscere
profondamente l’ambiente demografico, culturale, economico, politico-legale e tecnologico nel
quale opera/intende operare, poiché queste sono tutte variabili incontrollabili da parte
dell’organizzazione e a maggior ragione, devono essere individuate e analizzate;
- al mercato attraverso l’analisi della domanda e la segmentazione: una delle funzioni
fondamentali del marketing per la cultura è conoscere il consumatore, non tanto per progettare
un nuovo prodotto che soddisfi un suo bisogno, ma per posizionare un prodotto già esistente in
un segmento specifico della popolazione, per capire a chi indirizzarlo, per meglio individuare
il suo posizionamento. Segmentare il mercato dei consumatori è utile ad un’impresa culturale
soprattutto se le risorse sono particolarmente limitate e permette di identificare una clientela
formata da individui che potrebbero apprezzare le caratteristiche del suo prodotto; poiché i
segmenti cambiano continuamente nel numero di consumatori che vi si trovano al loro interno,
a causa delle influenze degli opinion leader, delle tendenze, dei gusti e delle caratteristiche
sociali, tali variabili dovranno essere sempre monitorate. Inoltre, conoscere la domanda,
permette di sapere se il prodotto si trovi in una fase di introduzione, crescita, maturità,
saturazione o declino; in questi ultimi casi, sarebbero inutili tutti gli sforzi di marketing
possibili;
- alle decisioni relative alla leva “prodotto” del marketing mix: poiché in un’impresa
culturale il prodotto è l’elemento di partenza e non di arrivo di un processo di marketing,
attraverso il SIM è possibile studiare il ciclo di vita del prodotto, ma anche tutti quei servizi
che saranno definiti del livello secondario ed esteso (Par. 1.3);
- alle decisioni relative alla leva “prezzo” del marketing mix: il prezzo di un prodotto
culturale non è inteso solo come lo sforzo monetario per fruire di tale offerta, ma è inteso
anche come sacrificio in termini di tempo, energie fisiche ed intellettuali, per accedervi. Il
prezzo non potrà essere calcolato esclusivamente sulla base dei costi sostenuti, ma anche
rispetto alla cifra massima che il cliente sarà disposto a pagare;
- alle decisioni relative alla leva “distribuzione” del marketing mix: nel campo delle
Performing Arts anche l’organizzatore è un agente di distribuzione, pertanto gli sforzi di
marketing del produttore devono essere volti ad attrarre l’organizzatore e gli sforzi di
marketing di quest’ultimo saranno volti ad attrarre il pubblico;
- alle decisioni relative alla leva “promozione” del marketing mix: la promozione ha lo
scopo di comunicare un messaggio e produrre un cambiamento decisionale nel consumatore; i
canali che può utilizzare un’impresa culturale sono la pubblicità, la vendita diretta, la
comunicazione istituzionale (o PR) e la promozione delle vendite;
- allo Stato in merito all’intervento pubblico: lo sforzo dell’organizzatore è quello di
raggiungere una maggiore porzione di finanziamenti, dal momento che quelli che sono messi a
disposizione non sono sufficiente per tutte le imprese culturali;
- alle imprese pubbliche e private, in merito al Fund Raising: le organizzazioni culturali
cercano di proporre uno scambio di valore con le aziende del proprio circuito, mettendo in
gioco le tematiche quali l’impatto economico, la creazione di posti di lavoro, la funzione della
cultura all’interno dell’offerta turistica.
Si può concludere affermando che l’obiettivo del SIM è duplice: da un lato, esso deve agire in via
preventiva, supportando efficacemente il processo decisionale di marketing; ciò è possibile
attraverso l’acquisizione e la trasmissione delle informazioni necessarie, affinché le scelte
dell’impresa risultino congruenti con le caratteristiche attuali dell’organizzazione e del contesto
ambientale/competitivo con il quale essa si confronta. Dall’altro, il SIM deve agire in via
consuntiva, analizzando i risultati delle decisioni assunte.
Dalla definizione del SIM, quindi, come sistema strutturato e sistematico volto alla raccolta dei dati
e alla loro trasformazione in informazioni, e analizzando l’origine di tali dati, si deduce che tale
sistema è divisibile al suo interno nei seguenti sub sistemi:
- IL SUB SISTEMA DELLE RILEVAZIONI INTERNE: rilevazioni contabili ed extra-
contabili in grado di fornire informazioni sulla produzione, le vendite, i clienti ed i
risultati economici conseguiti.
In un’impresa culturale talvolta questa forma di dati non fornisce informazioni di vero valore
come si potrebbe intendere in un’impresa tradizionale: il motivo sta nel fatto che l’impresa
culturale eroga con continuità i suoi servizi in forma gratuita, ovvero ad un prezzo che si
colloca molto al di sotto dei relativi costi di produzione. Per tale motivo, analizzare i risultati
economici conseguiti, spesso, non ha l’utilità di indagare se il servizio ha prodotto una
redditività e pertanto se debba continuare ad essere erogato o meno: il prodotto o servizio
culturale, per definizione, non segue la logica del profitto e anzi, è il profitto a rappresentare un
fattore strumentale per il raggiungimento degli obiettivi istituzionali dell’impresa stessa; se una
forma di attivo in bilancio esiste, esso verrà reinvestito all’interno dell’organizzazione per un
progetto futuro e non costituisce invece fonte di dividendi e di ulteriore guadagno per coloro
che sono coinvolti nell’attività. Certo è che affidare l’analisi del bilancio non solo ad esperti
esterni, ma se è in grado di farlo anche il manager, allora sarà più facile prevedere quali risorse
ci saranno a disposizione ad esempio, nella stagione successiva di un cartellone teatrale, per
poter far fronte meglio alle decisioni del calendario degli eventi. Inoltre è già stato sottolineato
che il bene/servizio culturale non è progettato e realizzato a scopo di lucro, ma per la
preminente finalità culturale che caratterizza queste organizzazioni, pertanto è piuttosto
appropriato dire che nella maggior parte dei casi, rilevazioni di tipo contabile non risultano
essere la proiezione del reale valore e del reale bisogno dell’esistenza del bene/servizio, ma
possono lo stesso avere una qualche utilità. Pertanto il sub sistema delle rilevazioni interne non
dovrà essere trascurato all’interno dell’impresa culturale, piuttosto dovrà essere preso in
considerazione seguendo una logica diversa rispetto a quella tradizionale, la quale prevede che
se il bene ha generato un alto numero di vendite e un’alta redditività, allora meriti di esistere.
Uno spettacolo teatrale, ad esempio, potrebbe continuare ad essere messo in scena anche se il
numero dei fruitori è ridotto, perché l’artista che lo ha progettato e realizzato percepisce dentro
di sé l’esigenza che la sua rappresentazione sia condivisa dal pubblico: sarà compito del
marketing condurre un maggior numero di presenze alla rappresentazione. In questa logica,
quindi, il sub sistema delle rilevazioni interne, può essere utile per analizzare il numero delle
presenze ad un evento e anche la fidelizzazione dei clienti, qualora sia possibile risalirvi
attraverso la vendita di biglietti nominali o di abbonamenti. Ad esempio, negli stadi, per motivi
di sicurezza, è possibile acquistare biglietti per assistere ad una partita di calcio, solo
presentando un documento di identità che viene schedato presso i registri di vendita. Tali dati,
oltre che a monitorare le presenze nello stadio onde evitare episodi di violenza, possono anche
essere utilizzati a scopo informativo per prevedere indagini di mercato, allo scopo di progettare
nuovi eventi sportivi o meglio promuoverne altri che non riscuotono il successo desiderato.
Il sub sistema delle rilevazioni interne, dovrà far percepire un problema laddove la fruizione
sia scarsa e affiderà agli strumenti di marketing la risoluzione di questo problema. Si è così
dimostrato che già il primo sub sistema del SIM ha un’utilità fondamentale anche nelle
imprese culturali, sebbene la sua analisi non debba essere effettuata tenendo conto della logica
del profitto. Per meglio comprendere questi concetti e le principali caratteristiche di
un’impresa culturale, si rimanda al paragrafo 1.2 nel quale si descrivono tali organizzazioni;
- IL SUB SISTEMA DI MARKETING INTELLIGENCE: l’insieme delle attività svolte
dai responsabili aziendali per ottenere informazioni correnti sulle dinamiche
dell’ambiente di mercato.
In un’impresa culturale, ad esempio un teatro, il Direttore Artistico non può non essere
informato sulle nuove tendenze nazionali e internazionali. Dovrebbe ad esempio documentarsi
su quella giovane compagnia che in Spagna sta riscuotendo una grande eco, piuttosto che
andare a conoscere il lavoro di un affermato regista che sta mettendo in scena una nuova
rappresentazione. In questi esempi conoscere, informarsi, ricercare, documentarsi sul mercato
delle rappresentazioni teatrali, sono tutte attività di grande interesse sociale, al fine di
permettere al pubblico abituale della propria sala ed ai potenziali fruitori, di poter assistere a
determinati spettacoli di un certo valore culturale e quindi ideare un cartellone che tenga conto
delle dinamiche dell’ambiente di mercato. Il sub sistema di marketing intelligence, se
adeguatamente utilizzato dai numerosi addetti al settore, può inoltre svolgere un’importante
funzione di orientamento e di sviluppo di nuove idee.
Non dovrebbe esistere la necessità di sottolineare che l’attività di un manager di un’impresa
culturale non deve essere soggetta in maniera vincolante a questo sub sistema, sempre perché
debbono essere perseguite finalità artistiche e culturali e non del profitto, ma anche in questo
caso è facile verificare come la relazione tra il mondo economico e quello della cultura possa
generare solo vantaggi.
Inoltre l’attività svolta dal sub sistema di marketing intelligence persegue il fondamentale
scopo per un’impresa culturale del reperimento di informazioni per accedere a fondi pubblici e
privati;
- IL SUB SISTEMA DEI MODELLI A SUPPORTO DELLE DECISIONI DI
MARKETING: modelli matematico-statistici utilizzati dall’impresa per poter effettuare
valutazioni tra le diverse situazioni decisionali;
- IL SUB SISTEMA DELLE RICERCHE DI MARKETING: indagini affidate a specialisti
spesso esterni all’impresa, dalle quali trarre informazioni per l’assunzione di specifiche
decisioni di marketing.
Ci riserviamo la possibilità di analizzare e approfondire il tema del ruolo che le ricerche di
marketing svolgono all’interno di un’impresa culturale nel paragrafo 1.3.
Fig. 1.2 Il sistema informativo di marketing
Fonte: adattamento di A. Burresi, G. Aiello e S. Guercini a P. Kotler, W.G. Scott (1998).
La nostra attenzione si concentrerà sull’ultimo sub sistema citato, quello delle ricerche di marketing,
che fornisce all’impresa dati per lo più esterni per quanto riguarda la loro origine, e primari secondo
la loro natura.
Le ricerche costituiscono un insieme di attività di grande supporto al manager, data la loro
intrinseca attitudine a razionalizzarne i problemi e a definire lo spettro delle azioni che è
possibile intraprendere, in risposta o in anticipazione ai fenomeni di mercato.
Già da queste prime definizioni, è possibile esprimere una prima motivazione esemplare che spieghi
a cosa possa essere utile un’informazione del SIM: se è vero che affinché un bene o un’attività
culturale possano dispiegare i loro effetti, è necessario che un individuo, il fruitore, effettui una
precisa scelta di come impiegare il proprio tempo libero, e quindi decida se destinare o meno una
certa porzione del proprio tempo al godimento di una delle diverse forme di offerta culturale a cui
ritiene di poter avere accesso, allora conoscere le sue preferenze o le motivazioni che le generano,
può essere molto utile ai fini di comprendere come meglio attirare l’attenzione del potenziale
fruitore, affinché scelga la nostra offerta culturale piuttosto che un’altra, se per esempio ci
impersoniamo nel manager di un’impresa culturale.
Si può sintetizzare quanto detto fino ad ora, sostenendo che un’impresa culturale, di qualsiasi natura,
se intende garantirsi la sopravvivenza o ancor meglio, se intende realizzare una gestione efficace ed
efficiente tale da generare profitti e tale da coinvolgere un adeguato numero di fruitori per assolvere
ai propri obiettivi artistici-culturali, deve necessariamente conoscere il mercato in cui opera
avvalendosi del Sistema Informativo di Marketing.
A
m
b
i
e
n
t
e
i
n
t
e
r
n
o
Marketing
intelligence
Ricerche di
marketing
Rilevazioni
interne
Analisi a supporto
delle decisioni di
marketing
A
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r
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o
Esso perciò deve essere applicato (soprattutto attraverso il sub sistema delle ricerche di marketing)
per due principali finalità:
DIFFONDERE CULTURA ATTIRANDO IL MAGGIOR NUMERO DI FRUITORI
POSSIBILE;
CHIUDERE IL BILANCIO IN ATTIVO: ciò non significa asservire la cultura al denaro, ma
dare alla cultura la possibilità attraverso la sua fruizione di generare dei profitti per non
dipendere totalmente dai finanziamenti pubblici/privati e per poter realizzare progetti di più
alta qualità artistica, anche se essi richiedono un impiego di energie economiche importante.