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Introduzione
“Le fiabe hanno il magico potere di porci dinanzi a noi stessi, alla nostra storia personale,
portando alla luce emozioni, bisogni, condizionamenti che influenzano, a volte del tutto,
inconsapevolmente la nostra vita”
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La capacità del bambino di comprendere, esprimere e regolare le sue emozioni, costituisce la
sua competenza emotiva, mentre l’abilità di instaurare relazioni positive con gli altri, costituisce la
competenza sociale.
Per riuscire ad adattarsi e svilupparsi socialmente, il bambino deve essere in grado di
destreggiarsi nel proprio e altrui mondo emotivo.
La fiaba rappresenta un ottimo mezzo per la condivisione emotiva tra il bambino e gli altri,
creando la giusta empatia, capace di favorire lo sviluppo dell’intelligenza e della competenza
emotiva, per una sana competenza sociale.
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L’origine delle fiabe è antica come il mondo, prima dell’invenzione della scrittura, la
trasmissione dei racconti mitici, avveniva oralmente e molte delle fiabe che oggi sono giunte a noi,
hanno subito numerose versioni.
“I significati con cui le fiabe vengono riempite, sono in relazione ai processi evolutivi che il
bambino sta attraversando e alle emozioni vissute: la fiaba consente di mettersi in un altro luogo e in
un altro tempo rispetto a quello reale, di spostarsi in quel c’era una volta, che permette di
rappresentare in un lontano e sicuro altrove, tutte quelle emozioni che il bambino non riesce ancora a
gestire in modo completo e dalle quali molto spesso si sente invaso, o cui non sa dare ancora una
collocazione e un senso.”
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http://www.studiopsicologiarubbini.it/images/abusoemaltrattamentonellefiabeeneimiti.pdf
2
ARINGOLO, Katia; ALBRIZIO, Marina. Le fiabe per... giocare con le emozioni: E imparare a gestirle. Un aiuto per
grandi e piccini. Franco Angeli, 2016. P.21.
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http://www.psicologiatorino.it/attivita/metodologie/197-la-fiaba-in-psicologia-e-psicoterapia
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Bruno Bettelheim, nel suo saggio Il mondo incantato, uso, importanza e significati
psicanalitici delle fiabe, illustra come nella fiaba tutti i processi interiori arrivano ad essere
esteriorizzati con un linguaggio comprensibile, grazie alla rappresentazione che viene fatta attraverso
i personaggi e gli eventi. Egli afferma che la fiaba è terapeutica, perché il paziente trova le sue
soluzioni, meditando su quanto la storia sembra implicare nei suoi riguardi e circa i suoi conflitti
interiori in quel momento della sua vita.
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Ogni bambino è in grado di riempire la stessa fiaba con significati diversi a seconda del suo
sviluppo o dal suo stato d’animo.
Il bambino sente la necessità di ascoltare molte volte la stessa fiaba o parte di essa, perché
rivive o riconosce analogie con emozioni che sta affrontando nella sua vita.
Ascoltare la fiaba, gli consente di mettere in atto una serie di tentativi per riconoscere e
gestire quei vissuti e quelle sensazioni.
“Ogni volta che la fiaba gli viene nuovamente letta, il bambino ritrova in essa emozioni e
aspetti diversi del suo vissuto, che riflettono il lavoro psichico ed il percorso evolutivo che egli sta
conducendo dentro di sé.”
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La fiaba è una metafora della vita, in essa sono raffigurati tutti i concetti astratti presenti
come il bene, il male, la morte.
“Come nella vita, le fiabe raccontano un percorso di crescita, un processo di individuazione
pieno di difficoltà, durante il quale non si ottiene il tutto e subito.
La fiaba dà traccia delle rappresentazioni di sé nel mondo, ma anche dei rischi che ognuno
dovrà affrontare: il principe deve partire per un lungo viaggio nel quale è costretto ad affrontare
pericoli e superare prove prima di incontrare la sua principessa, insomma la foresta è grande e ci si
può perdere o si possono incontrare mostri, ma il bambino capisce che è necessario vincere la paura e
attraversarla.”
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BETTELHEIM, Bruno. Il mondo incantato: uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe. Feltrinelli Editore,
2001
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http://www.psicologiatorino.it/attivita/metodologie/197-la-fiaba-in-psicologia-e-psicoterapia
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http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=85871
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Le fiabe rappresentano una iniziazione alla vita in quanto parlano anche di crudeli distacchi,
aiutando il bambino a comprendere che qualcuno a lui molto vicino potrebbe lasciarlo per sempre e
morire.
Le fiabe esprimono in modo simbolico, un conflitto interiore fornendone la soluzione.
Il bambino è posto di fronte a problemi come il bisogno di essere amati, le paure e le angosce
della separazione.
I personaggi della fiaba incarnano il bene e il male esemplificando tutte le situazioni.
La fiaba è un valido strumento utilizzato in psicoterapia con i bambini per entrare in contatto
con il loro mondo interiore, con i loro vissuti e con le loro trasformazioni, soprattutto in situazioni
drammatiche come nel caso di abusi e maltrattamenti.
“Attraverso la fiaba, il bambino abusato, inizia a riconoscere e a ritrovare le sue sensazioni
nel racconto, si sente compreso dalla fiaba, può finalmente dare un nome, un senso ed una trama alle
vaghe ed oscure angosce che prima lo pervadevano, riconoscendo anche l’aspetto di condivisibilità
della proprie paure.
L’uso terapeutico della fiaba, consente al bambino di identificarsi con i personaggi, affidando
a essi i propri sentimenti inesprimibili, restituiti in seguito bonificati e quindi resi più sopportabili,
dal lavoro fatto attraverso la fiaba insieme al terapeuta che, proprio come uno di quei personaggi
fantastici, è pronto a soccorrerlo e si unisce all’esercito di fate, maghi, bacchette magiche, animali
parlanti, capaci di risvegliare e attivare le forze interiori sconosciute.
La fiaba è come un percorso che porta dal vecchio al nuovo equilibrio, è un cammino fatto di
trasformazione e ricerca di nuove possibilità, un viaggio all’interno di noi stessi che ci porta verso la
soluzione dei nostri conflitti.
Nel primo capitolo, sarà analizzata la struttura della fiaba e il suo enorme potenziale nel
suscitare emozioni nel bambino.
Nel secondo capitolo si entrerà nel cuore della fiaba, con tutti i suoi significati simbolici in
rapporto con sogni e inconscio.
Nel terzo capitolo si porrà l’attenzione sul ruolo terapeutico della fiaba, soprattutto in caso di
abuso e maltrattamenti.
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Non ci resta che iniziare ad intraprendere questo viaggio, nel magico e preziosissimo mondo
della fiaba.
C’era una volta….
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Capitolo 1:
1.1 Vivere una fiaba
“Cosa ci nutriva di quelle fiabe, qual era il loro fascino? Non certo il contenuto che, come
diremmo noi adulti annoiati, era pedantemente sempre lo stesso, ma era il partecipare attoniti al
generarsi delle forze della vita nel loro perenne fluire ritmico; come pure la suggestione evocativa
di immagini apparentemente fantasmagoriche, ma invece sature di realtà, perché trascendenti
l’effimera realtà sensibile: perciò più vere.”
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La fiaba affonda le sue radici nella tradizione narrativa del racconto orale e nasce come
elemento di intrattenimento, convivialità e socializzazione.
Negli anni sono state formulate una serie infinita di teorie sulle fiabe, a conferma del grande
interesse suscitato in ambiente scientifico.
“Secondo una chiave di lettura, le fiabe sarebbero un retaggio di miti decaduti (tradizione
alchemico-ermetica). Secondo un’altra scuola, le fiabe provengono dall’India e sono l’adattamento
europeo di antichi racconti buddhisti. La scuola antropologica ha posto l’accento sulla connessione
tra fiaba e psiche umana, interpretando il simbolismo della fiaba come espressione di componenti
psichiche dell’inconscio collettivo. La psicoanalisi, invece, ha letto le fiabe secondo la categoria
delle pulsioni e dei meccanismi di difesa.”
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Le fiabe , secondo Vladimir Propp, sono il ricordo di una antica cerimonia detta “rito di
iniziazione”, celebrata in alcune comunità primitive, durante la quale si festeggiava il passaggio dei
ragazzi dalla fanciullezza all’età adulta.
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VALENTINOTTI, Carmen. Fiabe toccasana: Le storie che danno conforto ai bambini. Red!, 2008 p.8.
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ALDI, Gino. Educare con le fiabe: Come sviluppare l’intelligenza emotiva dei bambini. Edizioni Enea, 2014 pp.31-32.
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PROPP, Vladimir Jakovlevič; ARCELLA, Salvatore; TROCCHI, Cecilia Gatto. Morfologia della fiaba: Le radici
storiche dei racconti di magia. Newton Compton, 2012.
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Tutti amano le fiabe, grandi e piccini perché rappresentano una fonte inesauribile di
conoscenza e mezzo in cui raffigurare aspetti importanti della vita.
Più una storia è dinamica e affascinante, più catturerà l’interesse di chi l’ascolta. Grazie alla
fiaba è possibile far conoscere la società ai bambini, facendo emergere aspetti come la volontà, la
bellezza, la bontà ma anche la cattiveria e falsità.
I simboli e le metafore utilizzati, insegnano alcuni preziosi valori della vita. Da un lato
aiutano a far emergere comportamenti di abuso, violenza e inganno, dall’altro mettono in luce i
mezzi per far superare questi momenti.
“Ascoltando il racconto il bambino familiarizza con la normalità delle pulsioni e dei
sentimenti forti, ma tra lui e quella violenza mette un diaframma rassicurante; il piccolo ascoltatore,
o lettore, potrà sentirsi impavido e desideroso di vincere l’orco come Pollicino oppure sentirsi
spaventato come i suoi fratellini, potrà essere invidioso come la strega di Biancaneve, ma avrà
sempre la sicurezza che queste esperienze hanno un inizio e una fine e sono confinate in un luogo
astratto, sospeso e senza tempo, lontano dal quotidiano. Questa distanza gli consente di esprimere
vissuti e sensazioni che altrimenti potrebbero apparire insopportabili e dolorosi.”
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Raccontare una fiaba è sempre una esperienza coinvolgente, mai unidirezionale.
Bruno Bettelheim, nel suo libro Il mondo incantato – uso, importanza e significati
psicoanalitici delle fiabe, afferma che “la narrazione della storia a un bambino, per ottenere la
massima efficacia, deve essere un fatto interpersonale, plasmato da coloro che vi partecipano” .
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Le storie narrate negli anni hanno subito notevoli variazioni, influenzate dai nuovi contenuti
che venivano aggiunti di volta in volta dai vari narratori in relazione anche alle situazioni vissute e
agli ascoltatori del momento. I ricordi del narratore, si adeguavano alle reazioni di chi ascoltava.
La fiaba deve sempre rispettare lo sviluppo psicologico dei bambini, rispettandone i tratti
caratteristici. L’aspetto ludico presente nelle fiabe consente nella primissima infanzia di lasciare
libero sfogo all’immaginazione, liberi da restrizioni e limiti previsti nella vita reale, con il risultato di
conciliare desideri soggettivi e realtà esterna.
La fiaba è la forma letteraria più amata dai bambini perché li appassiona.
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ALDI, Gino. Educare con le fiabe: Come sviluppare l’intelligenza emotiva dei bambini. Edizioni Enea, 2014 p.33.
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BETTELHEIM, Bruno. Il mondo incantato: uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe. Feltrinelli Editore,
2001.
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“Ascoltare una fiaba e recepire le immagini che essa presenta può essere paragonato a uno
spargimento di semi, che solo in parte germogliano nella mente del bambino. Alcuni di essi hanno
immediatamente effetto nella sua mente; altri stimolano processi nel suo inconscio. Altri ancora
hanno bisogno di riposare a lungo fino a che la mente del bambino abbia raggiunto uno stadio idoneo
alla loro germinazione, e molti non metteranno mai radici. Ma quei semi che sono caduti sul terreno
adatto produrranno fiori meravigliosi e alberi gagliardi – cioè daranno validità a importanti
sentimenti, incoraggeranno intuizioni, nutriranno speranze, ridurranno ansie – e così facendo
arricchiranno la vita del bambino nel presente e per il resto della sua vita. Raccontare una fiaba con
uno scopo particolare diverso da quello di arricchire l’esperienza del bambino trasforma la fiaba in
una storia con monito, una favola, o un’altra esperienza didattica che tutt’al più parla della mente
conscia del bambino, mentre quello di raggiungere anche l’inconscio in modo diretto è uno dei
massimi meriti di questa letteratura.”
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Non è possibile sapere quando proporre una data fiaba, sarà la reazione del bambino a farci
capire se ha catturato il suo interesse, se ha risvegliato in lui emozioni e riflessioni in un dato
momento e perché.
“Il significato più profondo della fiaba è diverso per ciascuna persona, e diverso per la stessa
persona in momenti differenti della sua vita, (..) se il bambino non si interessa alla storia, significa
che i suoi motivi o temi non sono riusciti a risvegliare in lui una reazione significativa in quel
particolare momento della sua vita. Allora è meglio narrargli un’altra fiaba. (..) L’autentico
significato e l’impatto di una fiaba possono essere apprezzati, e il suo incanto può essere recepito
soltanto se la storia è nella sua forma originale.”
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La protagonista in ogni fiaba è sicuramente la fantasia. Le immagini proposte non sono reali
ma rappresentano un significato simbolico immediato che rispecchia la realtà al confine della
fantasia.
Il paradosso presente all’interno delle narrazioni fantastiche, consente di liberare in maniera
profonda le più segrete fantasie regalando attimi di benessere.
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BETTELHEIM, Bruno. Il mondo incantato: uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe. Feltrinelli Editore,
2001 p.150.
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Ibid p. 22