4
Introduzione
“Come le città ai tempi del Medioevo, che utilizzarono l’altezza di torri e campanili come
simbolo della propria indipendenza, le città d’oggi utilizzeranno la presenza di un museo
o l’organizzazione delle attività culturali come emblema della propria determinazione a
perseguire nuove forme di sviluppo” (OECD, 2005). Oggi, quasi tutte le città, che siano
di grandi o piccole dimensioni, assegnano, nella loro strategia di sviluppo, un ruolo
centrale all’investimento culturale nelle sue varie forme. L’evento ha assunto negli ultimi
anni una dimensione sempre più rilevante all’interno delle politiche di marketing e di
promozione, sia a livello nazionale sia internazionale. È uno strumento di marketing
territoriale, urbano e turistico, in grado di incrementare i flussi turistici, migliorare
l’immagine e aumentare la notorietà di alcune località, attraendo investimenti e
finanziamenti. In questo lavoro viene trattato l’evento come mezzo destinato alla
valorizzazione del territorio.
Nel primo capitolo viene data una definizione di evento, vengono analizzati i principali
soggetti coinvolti e vengono presentate le caratteristiche principali, costanti in tutte le
tipologie di eventi. Vengono descritte due delle tante classificazioni riguardanti questi
strumenti; nella prima vengono distinti in base al bacino di attrazione e alla loro origine,
nella seconda in relazione alla loro dimensione temporale e alla complessità organizzativa
per il territorio. L’evento viene poi suddiviso nelle sei fasi di cui è composto. Sei momenti
interdipendenti fra loro, senza durata predefinita e modificabili nel tempo. Viene posta
particolare attenzione sulla comunicazione e l’immagine dell’evento; evidenziando il
legame tra la forte diffusione dei new media e del world wide web e l’aumento di
partecipazione agli eventi. L’event marketing, sviluppatosi negli anni Ottanta, come
strumento di comunicazione che consente alle imprese di comunicare in modo diverso e
ottenere un forte impatto nei mercati sempre più segmentati e concorrenziali. Infine,
viene presentato l’evento come esperienza. Aumenta la domanda di attività di loisir da
fruire in compagnia e la rilevanza di momenti di incontro e socializzazione quali sono gli
eventi, strumenti in grado di creare senso di coesione, di appartenenza e di comunità. I
consumatori di oggi, quindi, sono sempre più interessati, non al solo prodotto o servizio,
ma alle sensazioni che possono percepire mentre ne usufruiscono. Nell’interazione fra
cliente e prodotto non rientrano soltanto le sensazioni che si provano durante la fase di
5
fruizione, ma sono comprese anche la fase preliminare di raccolta di informazioni e la
fase conclusiva di ricordo dell’esperienza. Nel caso di eventi turistico-culturali,
l’esperienza è rilevante, in quanto collega il territorio all’evento, due poli con
caratteristiche opposte che si fondono in una cosa sola.
Nel secondo capitolo vengono trattati gli eventi in relazione al territorio. In particolare si
focalizza l’attenzione sugli eventi nel settore turistico. In questo contesto uno degli
obiettivi della manifestazione, oltre la valorizzazione e l’incremento dell’attrattività della
destinazione, può essere quello di ridurre i livelli di stagionalità della domanda turistica
per una determinata località. Vengono inoltre, esaminati i diversi effetti, immediati e a
medio-lungo termine, che ha l’evento sul territorio che lo ospita. Rilevante è la fase di
valutazione dell’evento, durante la quale viene stimato il valore creato. Oggi è sempre più
importante il tema della sostenibilità delle iniziative; per valutare un evento sotto questo
aspetto è necessario analizzare la programmazione strategica con una visione di lungo
periodo. Infine, si analizzano due dei vari modelli di valutazione: il metodo Stakeholder
event evaluation e il metodo Event acquisition process evaluation.
Nel terzo ed ultimo capitolo dell’elaborato viene presentato un caso specifico, ossia
l’evento Exploring Bandiere Arancioni. È una manifestazione tenutasi a maggio 2016
presso il Castello Sforzesco di Milano, organizzata dal Touring Club Italiano e volta a
presentare e valorizzare i borghi italiani certificati, secondo diversi criteri, con la Bandiera
Arancione. Nonostante la maggioranza dei viaggiatori scelga ancora la classica
esperienza di massa, caratterizzata da destinazioni che corrispondono alle 3S (sun, sand
and sea), stanno emergendo, negli ultimi anni proposte che propongono come attrattore
turistico le risorse culturali delle comunità locali, con la loro storia e la loro particolare
identità. È il caso di questi borghi, che con l’aiuto dell’ente TCI hanno migliorato la loro
ricettività e incrementato la loro attrattività, diventando sempre più oggetto di interesse
per i viaggiatori che desiderano vivere un’esperienza diretta di arte, paesaggi,
enogastronomia e artigianato.
6
Capitolo 1 – Gli eventi
1.1 Definizione e criteri di classificazione degli eventi
Il concetto di evento presenta elementi di complessità ed eterogeneità tali da rendere
difficoltoso trovare una definizione univoca ed una classificazione completa delle diverse
tipologie. Dal punto di vista letterale, la parola evento, deriva dal termine latino eventus
e dal verbo evenire che rimandano al significato di esito, avvenimento, cioè un fatto
improvviso, non in linea con il normale scorrere del tempo, ma che può determinare un
cambiamento (Monaci, 2013). Si può definire evento ogni tipo di avvenimento che
favorisce la comunicazione fra più persone che si incontrano in tempo reale per
confrontarsi su un argomento specifico. Nonostante la difficoltà di trovare una definizione
unanime del termine, esistono alcune caratteristiche comuni a tutte le tipologie di eventi.
In primo luogo il carattere di unicità, grazie al quale non esiste un evento uguale
all’edizione precedente. L’orientamento pubblico dell’evento, che si basa su un interesse
condiviso da un insieme di persone. L’impatto sul territorio e la risonanza che definiscono
il grado di importanza dell’evento; questi fattori possono essere misurati in termini di
impatto sui flussi turistici, sull’immagine dell’impresa o dell’area che ospita l’evento. La
vera specificità e l’elemento che li rende particolarmente attrattivi è la durata limitata nel
tempo (Varrale, 2008).
Gli eventi, forma di consumo sempre più utilizzata dalla società contemporanea, sono in
grado di creare collettività, inserendo il soggetto in una dimensione interattiva.
Contribuiscono in modo diverso all’implementazione delle strategie di marketing
territoriale e la natura di questo contributo, a sua volta, influenza il processo strategico e
organizzativo situato alla base della realizzazione dell’evento stesso. Una volta chiaro il
contributo che ci si aspetta dall’organizzazione di eventi, diventa necessario individuare
quale tipologia di evento è più adatta. A questo scopo è opportuno avere un modello di
classificazione a cui fare riferimento. La letteratura è ricca di proposte di categorizzazione
degli eventi (Cercola, Bonetti, 2009). Gli eventi possono essere considerati in base alla
loro area di attività, alla tipologia del contenuto che si vuole trattare (eventi musicali,
cinematografici, enogastronomici, …); oppure in base alla frequenza con cui vengono
realizzati; in base all’interesse che si intende coinvolgere (internazionale, nazionale,
collettivo, …); oppure ancora alla finalità, localizzazione o alla fruibilità (Bozzetti, 2013).
7
Di seguito vengono descritte due delle distinzioni più caratteristiche riguardanti gli eventi.
Nella prima viene adottata una prospettiva di marketing territoriale, creando una
classificazione che distingue gli eventi sulla base di due dimensioni: la dimensione del
mercato, intesa come ampiezza del bacino di attrazione e numero di visitatori e le origini
dell’evento, che indicano la natura del legame dell’evento con il territorio e della forza
della sua identità. Combina un criterio di classificazione relativo alla domanda (bacino di
attrazione), con uno relativo all’offerta (origine dell’evento). Inoltre, ha il vantaggio di
non qualificare gli eventi in senso assoluto, ma li colloca in un quadrante piuttosto che in
un altro in base alle caratteristiche che presentano nel momento dell’analisi. Presenta però
uno svantaggio, in quanto non tiene conto del territorio in cui l’evento si tiene, né della
natura della relazione fra i due (Cercola, Bonetti, 2009; Ferrari, 2012; Bozzetti, 2013).
Dimensione bacino di
mercato
Grande Piccola
Origine
dell’evento
Ideazione
recente
Mega eventi moderni Mini eventi moderni
Tradizione
consolidata
Mega eventi tradizionali Mini eventi tradizionali
Mega eventi moderni (quadrante in alto a sinistra): si rivolgono ad un ampio
pubblico e sono stati ideati in tempi recenti. In questa categoria rientrano i grandi
eventi sportivi come ad esempio i campionati mondiali di calcio, fatta eccezione
per le Olimpiadi. Hanno un ruolo fondamentale nelle strategie di marketing
territoriale poiché, grazie alla loro complessità, le ricadute si ripercuotono su tutto
il territorio. Riscuotono successo anche fra la popolazione residente nella località
ospitante, pur non essendo legati alle tradizioni locali.
Mega eventi tradizionali (quadrante in basso a sinistra): si rivolgono, come gli
eventi della categoria precedente, ad un ampio pubblico, ma presentano una
maggiore valenza culturale che deriva dal legame con la storia e le tradizioni del
luogo in cui sorgono. Possono diventare icone o marchi della comunità locale e
ottenere il supporto e la partecipazione dei residenti proprio per il loro valore
8
aggiunto. Solitamente si tratta di eventi di interesse pubblico, un esempio è il palio
di Siena. Il successo di questo tipo di eventi dipende dalla capacità di mantenere
intatta la propria identità legata alla cultura locale, pur rimanendo attuali e
competitivi adattandosi ai continui cambiamenti del mercato.
Mini eventi: caratterizzati da flussi di visitatori e impatto sul territorio ridotti.
Questo tipo di evento genera interesse solo entro un ambito circoscritto. I limiti
possono essere dovuti agli scarsi sforzi promozionali, ai modesti investimenti
nell’organizzazione dell’evento e al ridotto valore turistico della località ospitante.
Si distinguono due tipologie di mini eventi:
Moderni (quadrante in alto a destra), fanno parte di questa categoria le iniziative
ideate da soggetti locali, come per esempio gli eventi legati alle produzioni
alimentari tipiche;
Tradizionali (quadrante in basso a destra), sono le manifestazioni di origine antica
che non sono riuscite negli anni a diventare importanti elementi attrattivi, come
ad esempio feste a carattere religioso.
Una seconda modalità di categorizzazione efficace in termini di marketing territoriale,
classifica gli eventi secondo i criteri di dimensione temporale e complessità organizzativa
per il territorio. Questi criteri sono importanti perché da un lato influenzano la struttura
del processo di creazione di un network locale, e dall’altro, la configurazione e le logiche
di funzionamento del network stesso (Bonetti, Simoni, 2004). Per quanto riguarda il
primo aspetto, ossia la dimensione temporale, si possono distinguere due macro-
categorie:
Eventi occasionali (one shot), per cui gli attori del territorio non possono
programmare in anticipo future ripetizioni nella stessa area. Caratterizzati per
l’utilizzo di un format strutturato e vincolante sia in relazione al concept sia ai
principali aspetti organizzativi. Si prevede l’adozione di una pianificazione
temporale svolta su un orizzonte unico, dove lo scopo finale consiste nel realizzare
l’evento secondo le modalità e la tempistica previste dal format.
Eventi periodici, dove sussiste una possibilità di programmare in anticipo
l’organizzazione di nuove edizioni nella stessa area, secondo una cadenza
discrezionale. Questo fa in modo che il format utilizzato sia flessibile e possa
essere modificato in funzione dei feedback che si producono nel tempo. La