Il regolamento dei piani di incentivazione a base azionaria: implicazioni nel bilancio delle
società
Introduzione Introduzione Introduzione Introduzione
Le tecniche di retribuzione variabile come mezzo di incentivazione, ed allo stesso tempo
di fidelizzazione, del top management rappresentano un aspetto divenuto sempre più
rilevante sia dal punto di vista strategico sia da quello della corporate governance. La
pervasione di queste tecniche di remunerazione, infatti, risponde all’esigenza di
combattere uno dei più sentiti problemi di governance delle imprese, nato in seno alla
Teoria dell’Agenzia: il conflitto principal-agent.
Questa ben nota teoria nel mondo della corporate governance vuole che l’obiettivo
ideale sia quello di allineare i comportamenti del management (agent) con le aspettative
degli azionisti (principal), incentivando scelte di creazione di valore in un orizzonte sia
di breve che di lungo periodo. Fra gli strumenti più diffusi per raggiungere questo
obiettivo di sicuro spiccano i piani di incentivazione basati su azioni, i quali, per
definizione, prevedono che la remunerazione dei beneficiari sia calcolata rispetto alla
quotazione del titolo azionario.
La disciplina civilistica di questi piani, e di riflesso quella contabile e fiscale, è stata
sempre scarsamente dettagliata sull’argomento. Nel nostro paese rari sono i riferimenti
normativi: ricordiamo l’art. 2349 cc che regola l’assegnazione di “Azioni e strumenti
finanziari a favore dei prestatori di lavoro” e l’art. 2441 cc comma 8 che prevede
l’esclusione del diritto d’opzione per nuove emissioni di azioni in favore dei dipendenti.
A livello contabile sempre l’art. 2349 prevedeva semplicemente che, al momento del
regolamento, il capitale sociale fosse aumentato per mezzo delle riserve disponibili.
L’arrivo degli IAS/IFRS nel 2005 ha fornito una visione del tutto rivoluzionaria: i piani di
incentivazione del personale a base azionaria hanno natura di costo ed impattano di
conseguenza sul reddito delle società.
Questa trattazione andrà ad indagare circa la realizzazione monetaria di tali costi
spesso definiti “costi figurativi”. Verrà descritta inizialmente la struttura di un generico
piano di incentivazione e, a seguire, la contabilizzazione introdotta dai principi
internazionali.
Infine, sarà affrontato come le aziende scelgono di regolare i piani di incentivazione,
analizzando quali possono essere i fattori in grado di influenzare queste scelte con
riferimento a problematiche contabili e di analisi di bilancio.
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Il regolamento dei piani di incentivazione a base azionaria: implicazioni nel bilancio delle
società
Capitolo 1
Le caratteristiche Le caratteristiche Le caratteristiche Le caratteristiche di un generico piano di un generico piano di un generico piano di un generico piano di incentivazione di incentivazione di incentivazione di incentivazione
a base azionaria a base azionaria a base azionaria a base azionaria
In questo primo capitolo sono sinteticamente descritte le caratteristiche ed i momenti
più importanti in un generico piano di incentivazione a base azionaria, poiché da questi
dipende la corretta contabilizzazione.
La definizione “Piani di incentivazione basati su azioni” comprende molteplici tipologie
di strumenti fra cui i più frequenti sono: Piani di Stock Options, Stock Acquisition Right,
Stock Appreciation Right, Restricted Share Units, ecc…
Tuttavia, nonostante le marcate differenze fra le varie fattispecie, sono previste delle
tappe e delle caratteristiche durante il loro svolgimento che accomunano la stragrande
maggioranza delle tipologie.
Il piano nasce con una delibera di aumento di capitale a servizio dello stesso, la
quale di fatto autorizza l’assegnazione degli strumenti o diritti. Questo momento sarà
chiamato in seguito grant date.
Nel caso delle stock option alla grant date è fissato il prezzo di esercizio: il cosiddetto
strike price. Affinché il piano persegua in maniera corretta il suo scopo, lo strike price è
fissato ad un livello maggiore o pari dell’attuale valore del titolo
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. In questo modo i
dipendenti sono incentivati ad avere performance tali da far sì che il titolo azionario
superi il prezzo di esercizio, ottenendo di conseguenza ingenti guadagni.
Un'altra caratteristica assai rilevante è la presenza delle cosiddette vesting
conditions. Queste ultime altro non sono che condizioni vincolanti, raggiunte le quali, gli
strumenti oggetto del piano diverranno esercitabili, mentre in caso contrario
decadranno.
Queste condizioni sono di vario tipo: possono essere completamente slegate dalla
performance (ad esempio la permanenza del dipendente in azienda), possono essere
condizioni di mercato (come il raggiungimento di uno specifico prezzo del titolo della
società) o infine condizioni non di mercato ma che comunque rispecchiano la
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Nel gergo della finanza si dice che l’opzione è out of the money se lo strike price è maggiore del valore del
titolo sottostante, mentre si dice at the money l’opzione il cui stike price è pari al valore del titolo sottostante.
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performance (ad esempio il raggiungimento una determinata percentuale di EBITDA
Margin).
Di seguito, il momento in cui tutte le vesting conditions vengono raggiunte sarà
chiamato maturity date, mentre il periodo che intercorre fra la grant date e la maturity
date sarà chiamato vesting period.
Successivamente alla maturity date le opzioni diventeranno esercitabili entro una
data prefissata detta expiring date. Il beneficiario dovrà quindi scegliere se esercitare o
meno i diritti maturati. In caso di esercizio il regolamento avverrà o con mezzi
rappresentativi del capitale proprio o per cassa, in base a quanto inizialmente pattuito.
Capitolo 2
La contabilizzazione secondo l’IFRS 2 La contabilizzazione secondo l’IFRS 2 La contabilizzazione secondo l’IFRS 2 La contabilizzazione secondo l’IFRS 2
I principi IAS/IFRS dedicano un intero principio, l’IFRS 2, alla contabilizzazione dei
pagamenti basati su azioni
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, definendo inoltre delle disposizioni retroattive che
dovranno essere applicate dagli IAS adopters nel modo seguente: sono
obbligatoriamente afferenti all’IFRS 2 tutti quei piani i cui strumenti sono stati assegnati
dopo il 7 novembre 2002 e maturati dopo l’entrata in vigore degli IAS; in caso contrario
l’applicazione dell’IFRS 2 è facoltativa.
Il principio prescrive che le prestazioni cui il pagamento si riferisce siano contabilizzate
dalla società come attività patrimoniale, oppure, qualora non ne abbiano i requisiti,
come costi. Quest’ultimo è sicuramente il caso dei piani di incentivazione del personale
dipendente.
Come regola generale si può affermare che il costo debba essere rilevato nel
momento in cui i beni o servizi sono consumati: perciò nel caso di piani di incentivazione
ai dipendenti, il costo sarà pari al fair value degli strumenti assegnati e sarà rilevato in
bilancio gradualmente lungo il vesting period.
Per ciò che invece concerne le vesting conditions, queste svolgono ruoli differenti a
seconda che siano condizioni di mercato o condizioni non di mercato (si veda capitolo
precedente).
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È bene chiarire che i “Pagamenti basati su azioni” non implicano necessariamente una corresponsione di
azioni. Sono pagamenti basati su azioni, infatti, tutti quei pagamenti il cui ammontare è determinato con
riferimento al valore di un titolo azionario, ma il cui regolamento può avvenire sì per mezzo di strumenti
rappresentativi del capitale proprio, ma anche per cassa.
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Il regolamento dei piani di incentivazione a base azionaria: implicazioni nel bilancio delle
società
Nel primo caso entrano nel calcolo del fair value degli strumenti alla grant date, mentre
nel secondo caso devono essere periodicamente monitorate allo scopo di rettificare il
piano dagli eventuali strumenti decaduti.
Infine l’IFRS 2 prevede contabilizzazioni differenti a seconda che il regolamento
avvenga per mezzo di strumenti rappresentativi di capitale (equity-settled) o per cassa
(cash-settled).
2 2 2 2.1 .1 .1 .1 Contabilizzazione Contabilizzazione Contabilizzazione Contabilizzazione nel nel nel nel caso equity caso equity caso equity caso equity- - - -settled settled settled settled
Nel caso di regolamento per mezzo di strumenti rappresentativi di capitale la
contropartita del costo sarà una riserva indisponibile di patrimonio netto.
A livello di scritture contabili durante il periodo di vesting avremo quindi:
Descrizione Conto Dare Avere
Costo del Personale (CE) FV
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Riserva Indisp. Share-based payment (PN) FV
Al momento del regolamento i dipendenti beneficiari assumeranno la qualifica di soci e
pertanto si avrà un aumento del capitale sociale e della riserva da sovrapprezzo
utilizzando le riserve indisponibili via via stanziate durante il vesting period.
Le scritture contabili saranno le seguenti:
Descrizione Conto Dare Avere
Riserva Indisp. Share-based payment (PN) FV
Capitale sociale (PN) VN
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Riserva da sovrapprezzo azioni (PN) (FV-VN)
2 2 2 2.2 .2 .2 .2 Contabilizzazione Contabilizzazione Contabilizzazione Contabilizzazione nel nel nel nel caso caso caso caso c c c cash ash ash ash- - - -settled settled settled settled
Nel caso invece di piani con regolamento per cassa, durante il vesting period la
contropartita del costo non sarà più una riserva di patrimonio netto, bensì una passività.
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Fair Value degli strumenti alla grant date
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Valore Nominale delle azioni
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