9
interna dell’azienda e allo stesso tempo il livello di servizio al
cliente. Questi straordinari risultati sono conseguiti solo
riorganizzando al meglio le attività e le risorse interne.
La corretta gestione della catena logistica, pertanto, rappresenta in
questo periodo, uno dei momenti di maggiore criticità. È per questo
motivo che le imprese si pongono come obiettivo principale quello
di implementare soluzioni di Supply Chain, al fine di definire
questa svolta epocale che crede nella gestione unitaria dei flussi
fisici ed informativi, flussi le cui singole fasi creano valore per il
consumatore/utente finale.
Gestire l’intera catena logistica è diventata una vera e propria
necessità imposta dalla maggiore competizione per la quale si può
presentare ricorso all’innovazione tecnologica, non basta più gestire
il movimento delle merci dal fornitore al cliente, ma occorre gestire
adeguatamente l’intera catena dalla produzione,
all’approvvigionamento sino all’assistenza post-vendita.
All’interno della logistica, infatti, sta riscotendo particolare
importanza l’approvvigionamento elettronico di beni e servizi, che
d’ora in poi chiameremo e-procurement, ossia, un nuovo metodo di
approvvigionamento che utilizza la rete e presenta vantaggi
potenziali rilevanti, in grado di avere un impatto significante
nell’azienda, affermandosi sempre più come soluzione ottimale per
la gestione integrata della catena logistica (Supply Chain
Management). Non a caso, infatti, l’e-procurement rappresenta il
primo anello dell’e-logistic.
Una delle priorità della logica di e-procurement è quella di
informatizzare l’intera Supply Chain, tramite la diffusione di
strumenti tipici dell’Information Communication Technology,
10
contribuendo alla trasformazione del processo di acquisto verso
nuovi modelli di funzionamento, che vanno dalle forme più
semplici, alle forme più complesse, al fine di creare una Supply
Chain competitiva. È solo grazie ad un efficace e-procurement che
la logistica cattura valore facilitando lo sviluppo nell’azienda.
Infatti, gestire le relazioni nei processi di approvvigionamento e
conoscere gli strumenti innovativi basati su Internet di e-
procurement e di Supply Chain rappresenta uno degli elementi
chiave del processo di innovazione delle aziende.
D’altra parte l’importanza della logistica è sempre più avvertita
dagli operatori ed è ritenuto sempre più importante saper cogliere
questa nuova sfida in quanto è sentita come una necessità di
estensione. Capire le metodologie per inviare ordini,
documentazione tecnica, solleciti e per gestire i tempi di consegna,
non conformità, ritardi, ecc. sarà la base per poter ridurre i costi di
gestione degli acquisti e allo stesso tempo integrare i processi
produttivi interni con le fasi esternalizzate a fornitori, sub-fornitori
e conto-terzi.
Operatori particolarmente dinamici nel settore della logistica sono
gli operatori postali nazionali, ma quelli che assumono maggiore
rilievo sono quelli europei dal momento che riescono a adeguarsi
maggiormente all’evoluzione richiesta dal mercato.
A livello nazionale è possibile analizzare la società Postecom che
cerca di garantire un’integrazione del business postale con l’intero
ambito della logistica attraverso lo sviluppo di un’appropriata rete
al fine di coordinare tutti i flussi tra produttori/fornitori e clienti
finali e basandosi su punti di forza della nuova economia digitale.
Inoltre, la gestione aziendale degli approvvigionamenti tramite il
11
web è per la società stessa l’elemento trainante della crescita del
commercio elettronico B2b, ma soprattutto B2c, applicando la
tecnologia Internet all’intera Supply Chain. Tale società ha
acquistato una notevole importanza a livello nazionale ma non è
ancora riuscita ad adeguarsi alle sfide imposte dal mercato
mondiale che richiede innovazione, partnership e acquisizioni
considerando così il sistema della logistica postale pesantemente
svantaggiato rispetto al resto d’Europa.
La società TNT Logistics ha assunto un notevole rilievo in Italia e
non solo. Tale società non è un operatore postale ma è stata presa in
considerazione, al fine di disporre di un termine di paragone, perché
considerata una tra le principali concorrenti a livello di logistica
nazionale, garantendo soluzioni relative all’intera Supply Chain, ma
soprattutto perché è riuscita a gestire i flussi relativi all’intera
catena logistica in modo da posizionarsi come azienda leader nel
mercato italiano e raggiungere una capacità competitiva a livello
dei competitor europei.
A livello europeo gli operatori postali che hanno apportato un
maggiore sviluppo sono: la posta olandese (TPG), la posta tedesca
(Deutsch Post World Net), la posta svizzera (Swiss Post), la posta
francese (La Poste) e la posta inglese (Executive).
Il lavoro risulta così strutturato nel seguente modo:
Il primo capitolo, iniziando con una breve illustrazione dei concetti
di commercio elettronico, focalizza l’attenzione sull’e-procurement.
Dopo un’attenta descrizione dell’approvvigionamento elettronico,
dove si cerca di capire quali sono i vantaggi per i consumatori e le
imprese è analizzato il suo rapporto con la Supply Chain, ponendo
infine l’attenzione sul suo sviluppo in Italia.
12
Il secondo capitolo, rappresenta il cuore di questa tesi. È in questa
parte, infatti, che sono analizzati gli aspetti della logistica rispetto
all’e-commerce. In primis, è inquadrato il problema della logistica e
l’evoluzione che ha avuto in questi ultimi anni, dopodiché si
focalizza l’attenzione sul nocciolo della questione, il passaggio
dalla logistica tradizionale all’e-logistic, la quale ha un impatto
significativo sia nel modello Business to business, commercio
elettronico tra aziende, sia nel Business to consumer, transazioni tra
azienda e consumatori. Nel corso del capitolo si fa riferimento alle
sue principali componenti, al rapporto con l’e-procurement, al ruolo
degli operatori nonché alle scelte di outsourcing.
Nel terzo e nel quarto capitolo sono analizzati due importanti
operatori logistici, rispettivamente la società Postecom, operatore
postale e la società TNT Logistics. Di entrambi gli operatori sono
stati messi in evidenza gli sforzi che stanno effettuando in relazione
all’e-commerce, ai servizi Internet (completi in ogni area di
interesse e rivolte sia ad aziende sia ai cittadini), con l’obiettivo di
avvicinarsi sempre più alle maggiori richieste dei clienti, a partire
dalla creazione del sito, ma in particolare la relativa azione e il
modo attraverso il quale riescono a gestire l’intera catena logistica.
Il quinto capitolo si focalizza sulla situazione della logistica postale
in Europa, prendendo in considerazione i maggiori operatori postali,
che sono stati in grado di intuire quali sono le vere opportunità di
business per avere successo in un mondo dove ciò conta è solo stare
a passo con l’innovazione.
Infine, nel sesto capitolo, viene fatto un quadro generale della
situazione della logistica in Europa e in Italia con delle
considerazioni di carattere generale sugli operatori analizzati.
13
CAPITOLO I
E-PROCUREMENT: CARATTERISTICHE E
APPLICAZIONI
1.1. ALCUNI CONCETTI DI COMMERCIO ELETTRONICO
Prima di analizzare la funzione di e-procurement è forse necessario
definire alcuni concetti sul commercio elettronico.
Le definizioni che sono state date di commercio elettronico sono
varie, e spesso differiscono anche significatamente tra loro. Alcune
includono tutte le transazioni che impiegano mezzi elettronici,
comprendendo quindi anche il trasferimento elettronico di fondi
(EFT - electronic fund transfer), lo scambio elettronico di dati (EDI
– electronic data interchange) e tutte le operazioni effettuate
attraverso carte di credito e di debito, cioè tutte le operazioni che
prevedono una qualche forma di trasmissione elettronica di dati.
Una tale definizione è decisamente ampia, e si riferisce a forme di
commercio elettronico ben consolidate, che esistono ormai da
decenni.
All’estremo opposto c’è la definizione di commercio elettronico
come vendita tramite siti web, di prodotti aziendali o di terzi nonché
di prodotti e/o servizi sia all’utenza finale sia a rivenditori e/o
distributori nella quale sia la transazione che il pagamento hanno
luogo su network aperti (il che equivale, in linea di massima, a dire
Internet). Questa seconda caratterizzazione fa riferimento a forme
14
di commercio possibili solo da pochissimi anni ed ha una diffusione
non ancora chiaramente misurabile
1
.
In sintesi, possiamo dire, che il commercio elettronico é una delle
applicazioni pratiche più evidenti, in ambito aziendale ma non solo,
legate allo sviluppo di Internet e di tutte le connesse tecnologie
informatiche. E-commerce
2
è il termine inglese utilizzato per
indicare il commercio elettronico;
in altre parole, la possibilità di
effettuare transazioni di acquisto, vendita e scambio, superando le
barriere spazio temporali, attraverso l’utilizzo di una postazione
Internet.
Una descrizione piuttosto semplice ma che riesce a cogliere i punti
più salenti dell’e-commerce è la seguente: il commercio elettronico
è “ogni iniziativa a supporto dell’attività commerciale di
un’azienda che venga svolta sulla rete Internet”
3
.
Possiamo pensare così al commercio elettronico come ad una forma
di comunicazione dell’azienda attraverso la rete; come
1
Va rilevato che numerosi autori stanno cercando di superare la difficoltà della definizione di
commercio elettronico, impiegando il termine electronic commerce, nella prima eccezione,
preferendo il termine internet commerce, nel caso desiderino circoscrivere il concetto alle
transazioni che si svolgono appunto su Internet.
2
Il fenomeno dell’e-commerce appartiene al più vasto campo dell’e-business realizzato grazie
all’Information Communication Technology che ha permesso la virtualizzazione delle imprese.
Il termine e-business è stato introdotto nel 1997, perchè, in un primo momento l’esperienza era
di vendita di prodotti che poteva essere fatta tramite la rete, successivamente si è capito che
potevano essere attivati tanti altri tipi di business. Fonte: “Rapporto Assinform” anno 1997.
3
Definizione tratta dalla guida pubblicata dal Forum Italiano sul Commercio Elettronico con il
Patrocinio del Ministero dell’Industria. La guida individua quattro modi fondamentali di
intendere e praticare l’e-commerce:
ξ migliorare l’efficacia della comunicazione aziendale verso l’esterno, a fini di
marketing o per ottenere una maggiore reattività;
ξ agire sulla qualità del servizio al cliente, migliorando la cura e l’assistenza di pre e
post vendita, supportando l’attività commerciale con servizi migliori per il cliente e,
soprattutto, più integrati;
ξ ridefinire internamente i processi aziendali, utilizzando la rete per integrare su un
unico supporto i flussi di lavoro con l’obiettivo di aumentare i vantaggi (efficienza,
riduzione dei costi);
ξ utilizzare la rete come un vero e proprio canale di vendita, sul quale sia possibile
individuare i prodotti di interesse ed effettuare le diverse transazioni.
15
un’occasione per definire i processi aziendali: automatizzare gli
ordini e le transazioni, coordinare in tempo reale le esigenze dei
clienti, la produzione e la logistica e ancora come un vero e proprio
canale di vendita, sul quale sia possibile individuare i prodotti di
interesse ed effettuare la transazione economica.
La crescita esponenziale del commercio elettronico via Internet, è
un fattore che stimola anche una diversa struttura organizzativa
nelle aziende in cui è stato adottato, eliminando alcuni passaggi
intermedi nella distribuzione (la vendita all’ingrosso) e riducendo
quindi il prezzo finale per il cliente.
Ma la definizione che, nel contesto della presente trattazione, può,
probabilmente, meglio illustrare e dare una descrizione completa
del commercio elettronico nei suoi aspetti fondamentali è la
seguente: “Lo svolgimento di attività commerciali e di transazioni
per via elettronica comprendente attività diverse quali: la
commercializzazione di beni e servizi per via elettronica, la
distribuzione on-line di contenuti digitali, l’effettuazione per via
elettronica di operazioni finanziarie e di borsa, gli appalti pubblici
per via elettronica ed altre procedure che possono riguardare la
Pubblica Amministrazione”
4
.
Questa definizione mette in evidenza come il commercio elettronico
non si esaurisce nella semplice conduzione della transazione bensì
può anche abbracciare altre fasi ed altri aspetti che riguardano un
rapporto commerciale: dalla fase di ricerca ed individuazione
dell’interlocutore a quella di trattativa e negoziazione, da quella
degli adempimenti e delle scritture formali a quella dei pagamenti e
4
Tratta dalla “Comunicazione della Commissione Europea al Parlamento Europeo, al
consiglio economico e sociale e al Comitato delle regioni” 157.16 aprile 1997, “Un’iniziativa
europea in materia di Commercio Elettronico”.
16
della consegna fisica o elettronica del bene o servizio acquistato o
venduto.
Si parla, infatti, di commercio elettronico in senso stretto quando
tutte le fasi della transazione avvengono on-line e dunque sia
l’ordine, sia il pagamento, ma soprattutto la consegna avviene in
maniera elettronica (si tratta di cessione di beni cosiddetti digitali,
vale a dire trasmissibili tramite la rete), mentre si intende in senso
lato, quando la fase preliminare di ordine ed eventualmente anche il
pagamento è effettuato on-line, ma il bene viene poi fisicamente
spedito al domicilio o alla sede dell’acquirente.
Il mercato in cui opera l’e-commerce è planetario e gli Stati Uniti
sono da sempre all’avanguardia in questo ambito: in Europa il
fenomeno e-commerce è arrivato in ritardo e solamente negli ultimi
anni ha iniziato ad assumere un peso specifico nell’economia delle
aziende
5
.
1.2. I DIVERSI MODELLI DI COMMERCIO ELETTRONICO
Numerosi studi si sono posti il problema di creare una mappa di
modelli di business tipici del commercio elettronico. I risultati però,
anche a causa della mancanza di coerenza nel significato attribuito
al termine “modelli di business” stesso, variano notevolmente da
uno studio all’altro, facendo sì che attualmente manchi una
classificazione unica, completa e universalmente accettata.
5
Da una ricerca della Merrill Lynch del 2003 emerge, inoltre, che nei prossimi cinque anni le
quote dei budget aziendali, destinate allo sviluppo delle soluzioni e-commerce, costituiranno la
parte maggiore tra le spese per lo sviluppo dell’Information Technology. Fonte: Merrill Lynch,
2003.
17
Un modello di business consiste in:
ξ un’architettura per i prodotti, servizi e flussi di informazioni,
compresa una descrizione degli attori e dei loro ruoli;
ξ una descrizione dei benefici potenziali per i vari attori
coinvolti;
ξ una descrizione delle fonti di guadagno per l’attore focale.
Le variabili che vanno a comporre un modello di business possono
essere combinate in molti modi diversi, ed è quindi possibile
incontrare un numero praticamente illimitato di modelli di business.
L’offerta di una soluzione di commercio elettronico si può rivolgere
al cliente finale, all’agente di vendita, alla filiale internazionale o al
fornitore. Questa precisazione consente di individuare una
classificazione distinguendo così i quattro modelli di commercio
elettronico
6
: business to business (B2b), business to consumer
(B2c), business to administration, consumer to administration.
Il più grande volume d’affari è prodotto dal B2b, il primo ad essere
nato, ma anche il B2c sta prendendo piede; le ultime due tipologie
sono ancora in fase embrionale e dipendono dagli investimenti che i
governi effettueranno nel prossimo futuro per lo sviluppo
dell’informatica nelle Pubbliche Amministrazioni centrali e locali.
Analizziamo le quattro forme nel dettaglio:
ξ Business to business (B2b), riguarda le transazioni
commerciali tra aziende che si servono del lavoro di altre
aziende per trasformare i loro prodotti, quindi sia il venditore
6
Le classificazioni che, nel corso degli anni, si sono succedute circa il commercio elettronico sono
innumerevoli. Quella che sembra più ampia e dettagliata è quella effettuata nel 1996 da Paul Timmers,
laureato in fisica e con un master in economia, dirige, presso la Commissione Europea, dedicata alla
società dell’informazione, una sezione che si occupa di progetti pilota nel campo dell’e-commerce. Egli
distingue il commercio elettronico in: business to business, business to consumer, business to
administration, consumer to administration.
18
sia l’acquirente è un’impresa. Il commercio elettronico tra
aziende non tocca gli utilizzatori finali di beni e servizi
prodotti. Questo tipo di transazione di solito coinvolge un
numero limitato di soggetti, ma gli importi sono mediamente
elevati e sono generalmente gestite off-line, inoltre la
selezione dei prodotti è operata sulla base di una comune
classificazione ed è richiesta un’integrazione tra la gestione
della parte produttiva e amministrativa. Il commercio
elettronico tra imprese esiste ormai da molti anni, sotto forma
di EDI (electronic data interchange) e di EFT (electronic fund
transfer); il B2b ha però un valido punto di forza rispetto a
queste due tecnologie: è basato su standard aperti, e quindi
non richiede investimenti dedicati da parte delle controparti e
non richiede, neppure, la progettazione di protocolli, perché
sfrutta quelli preesistenti e soprattutto non vincola l’impresa
a continuare il rapporto con la controparte se questo non è più
conveniente a causa di investimenti dedicati. Il B2b è quindi
considerato come un’evoluzione naturale su Internet (rete ad
accesso pubblico per antonomasia) dell’EDI e dell’EFT
poiché utilizzavano reti di interscambio private ed è inoltre
spesso legato ad esigenze di Supply Chain Management.
ξ Business to consumer, riguarda l’acquisto di beni e servizi da
parte del consumatore finale, in altre parole l’insieme delle
transazioni commerciali tra una specifica azienda e il
consumatore finale. È il modello più usato attualmente di
commercio elettronico e la sua espansione ha coinciso con la
capillare diffusione di Internet negli uffici, nelle case e nelle
scuole. Se da un lato questo nuovo modo ha permesso ad
19
aziende di tutto il mondo di entrare in contatto con i
consumatori altrimenti difficilmente raggiungibili, dall’altro
per i consumatori stessi si è aperta la possibilità di avere
accesso ad un’offerta eccezionalmente ampia di prodotti,
stando comodamente seduti davanti al proprio computer.
La classificazione dei prodotti è operata dal sito e presentata
e offerta a tutti i clienti della rete; gli importi delle transazioni
sono contenuti (mediamente intorno ai 100 €) e i pagamenti
sono preferibilmente effettuati on-line; è richiesta
un’integrazione stretta tra raccolta degli ordini e gestione
della logistica.
I vantaggi nell’utilizzo di questa forma di e-commerce
risiedono: per il cliente principalmente nella velocità,
ampiezza della scelta e personalizzazione del servizio, per le
aziende nella possibilità di raccogliere informazioni su clienti
che acquistano on-line.
ξ Business to administration, detto anche business to
government, è una parte del commercio elettronico che vede
protagoniste le aziende del mercato che offrono servizi e
prodotti ad agenzie e strutture pubbliche (governative) via
Internet. Allo stato attuale due sono le parti in cui il Business
to administration può essere studiato: la prima consiste in
tutte quelle operazioni di natura transattiva tra Pubblica
Amministrazione e imprese commerciali di beni e servizi,
che vengono espletate, nella sua interezza, elettronicamente;
la seconda riguarda operazioni di origine informatica,
attraverso le quali, la P.A. entra in contatto con le imprese,
per uno scambio reciproco di dati. Questa forma è
20
particolarmente diffusa negli USA, dove le richieste di
forniture pubbliche vengono pubblicate su Internet e le
imprese possono rispondere per via elettronica.
ξ Consumer to administration, da consumatore alle
amministrazioni pubbliche, prevede un rapporto via Internet
tra i cittadini (utente finale) e la Pubblica Amministrazione
(ad esempio il pagamento delle tasse dei contributi). Lo
scopo principale è quello di permettere ai cittadini un
rapporto diretto e veloce con gli uffici pubblici erogando
servizi on-line.
1.3. L’E-PROCUREMENT NEL PROCESSO DI
APPROVVIGIONAMENTO AZIENDALE
Il termine “E-procurement” indica quell’insieme di tecnologie,
procedure, operazioni e modalità organizzative che consentono
l’acquisizione più efficace e efficiente di beni e servizi on-line,
grazie alle possibilità offerte dallo sviluppo della rete Internet e del
commercio elettronico.
Si tratta di una nuova modalità di gestione di tutto il processo di
acquisto, non solo dell’atto di compravendita ma di tutto il processo
d’approvvigionamento aziendale, già molto diffusa nel settore
privato, che sta riscuotendo una notevole attenzione anche da parte
delle Pubbliche Amministrazioni
7
. Infatti, letteralmente, e-
procurement significa “approvvigionamento elettronico”. Mentre il
7
Nel caso in cui l’azienda è una Pubblica Amministrazione si utilizza il termine public e-
procurement; nell’uso comune, tuttavia, è ormai invalsa l’abitudine di utilizzare nell’eccezione
pubblicistica la sola espressione e-procurement.
21
commercio elettronico definisce gli scambi di beni e servizi tra
imprese o tra imprese e consumatori, il termine e-procurement
guarda allo stesso fenomeno, ma dal punto di vista dell’acquirente
e, più precisamente, dell’azienda che ha la necessità della fornitura
e, quindi, acquista il bene o il servizio per il suo funzionamento. Per
questa ragione si parla di approvvigionamento e non di commercio,
anche se il contesto di riferimento resta quello del Business to
business.
In altre parole l’e-procurement è l’approvvigionamento elettronico
tramite Internet di beni che riguardano il “core business”
8
aziendale
(componenti di prodotto, materie prime standard, forniture
personalizzate ed altre merci necessarie per svolgere un’attività)
concorrendo a costituire l’insieme delle attività, definite secondarie
o di supporto, le quali insieme a quelle primarie (fabbricazione,
vendita, consegna del prodotto e assistenza alla clientela)
definiscono la catena del valore di una qualsiasi organizzazione
9
.
Lo scopo principale di una funzione approvvigionamenti, in
generale, è, non solo, la ricerca sul mercato del minor prezzo di
acquisto, ma anche, e soprattutto, l’attenzione al ridimensionamento
tecnologico del processo di acquisto interno per registrare un costo
8
Molti venditori considerano la Supply Chain e il punto di vendita come il proprio core
business, il servizio (nel punto di vendita) e la logistica come le loro core competence.
9
La catena del valore visualizza il “valore” totale creato dall’impresa, distinguendone le
attività generatrici del valore e il margine di profitto. Il modello della catena del valore definito
da Michael Porter, disaggrega l’impresa nelle sue attività principali, allo scopo di comprendere
se e in quale misura esse concorrono a determinare dei vantaggi competitivi. Ciò è
indispensabile per comprendere gli intenti pratici dell’e-procurement all’interno di
un’organizzazione mettendo, così, in risalto come le tecnologie informatiche possano
intervenire, in modo efficace, in ogni punto della catena.
22
di fornitura minore rispetto ai precedenti
10
. Il ridimensionamento si
estende a tutti i processi interni di tutti gli attori che si confrontano
con l’azienda, andando ad agire sull’intera Supply Chain.
1.3.1. FUNZIONAMENTO
Il processo di e-procurement, ossia l’approvvigionamento di
componenti di prodotto, materie prime standard, forniture
personalizzate ed altre merci necessarie per svolgere un’attività,
comprende:
ξ il reperimento sul mercato di informazioni commerciali;
ξ la selezione del fornitore che offre globalmente la soluzione
migliore;
ξ l’invio di richieste formali di fornitura di merci e di servizi, le
quali possono essere facilmente automatizzate e collegati ai
prodotti selezionati;
ξ il ricevimento dell’approvazione da parte dell’acquirente;
ξ l’elaborazione dell’ordine d’acquisto che possono, poi, essere
completati attraverso il web;
ξ l’evasione dell’ordine;
ξ la consegna;
ξ il ricevimento;
10
Questa evoluzione è dovuta alla modifica del contesto in cui le aziende operano, che vede il
cliente più informato, quindi più esigente, che ha molti punti di contatto con l’azienda che
costituiscono parte integrante del valore del bene che si accinge ad acquistare.