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INTRODUZIONE
- Il pubblico del Castello dei Pico. -
Indagine sui visitatori del centro espositivo della Mirandola.
La comunicazione pubblica della cultura e delle arti è la base su cui è
costruito lo studio esposto in questo lavoro. La partecipazione ad un evento
culturale, nella fattispecie un centro espositivo che ospita mostre sia temporanee
sia permanenti, presuppone diverse tipologie di comunicazione: tra l‟ente e il
pubblico affluente e tra l‟esposizione e il pubblico.
Nei successivi capitoli si analizzeranno questi livelli di informazioni,
attraverso studi di campo, quali una ricerca etnografica e una ricerca di
osservazione spaziale. Questi strumenti, come si chiarirà nella prima parte del
testo, permettono di valutare i gradi di comunicazione che si realizzano
nell‟allestimento di un evento.
Un certo tipo di informazione, che si può definire “di primo grado” ha
portato il visitatore al Castello di Mirandola; indipendentemente dal fine di
visitare il monumento o la mostra temporanea “maestri della fotografia italiana
del „900”, sapere della sua esistenza lo ha attratto. Bisognerà cercare, quindi, di
capire come questo avvenga e attraverso quali canali. Una volta ricostruiti i
percorsi che portano visitatori a Mirandola, si potrà studiare ed attuare una
strategia di comunicazione mirata ad espandere il raggio di destinazione del
centro culturale. Lo strumento utilizzato a questo scopo è la Parte 1 del
questionario proposto ai visitatori del Castello dei Pico (Cfr.. Appendice, Fig. 14
– Questionario, pagina 1, fino alla domanda 5). Importante al fine di
comprendere chi siano (socio-demograficamente parlando) i visitatori che
intervengono alle esposizioni e come ne siano venuti a conoscenza. Una volta
appreso questo tipo di informazioni è possibile basare su di esse strategie di
visibilità dell‟ente.
6
Il grado di comunicazione che segue è quello relativo al rapporto che si
instaura tra gli spazi allestiti e i visitatori. Al modo in cui si muove il pubblico
nelle sale espositive e a come gestisce la propria visita, è dedicato il quarto
capitolo relativo alla ricerca di approccio spaziale alla mostra temporanea
“maestri della fotografia italiana del „900”. Come si vedrà in seguito, il
riconoscimento di percorsi di senso all‟interno di un‟esposizione, risultano, da
parte dei visitatori, di non sempre facile attuazione. Questo sia a causa di
problemi tecnici, sia, soprattutto, per gli scarsi strumenti segnaletici che generano
“confusione” o, comunque, poca chiarezza, all‟interno della mostra.
Infine verrà affrontato ciò che concorre alla realizzazione dell‟ultimo
livello di comunicazione: quello tra l‟opera d‟arte e il fruitore. Con questo si
intendono i gradi di apprendimento e di soddisfazione che seguono alla visita e
che sono determinanti nel restituire l‟evento culturale alla sua funzione
originaria: strumento di divulgazione pubblica dei messaggi dell‟arte. Ad esso
sono dedicati la Parte 2 del questionario (Cfr.. Appendice, Fig. 15 –
Questionario, pagina 2) e la ricerca di approccio spaziale alla mostra,
rispettivamente nei capitoli III e IV.
Il ripristino della completezza di questi tre gradi di comunicazione
all‟interno di un allestimento culturale, riporta l‟arte alla sua funzione formatrice
e alla sua destinazione pubblica, restaurando, inoltre, la sua estetica: un opera ben
allestita e capita è anche più bella. Per fare ciò è altrettanto fondamentale
conoscere i destinatari del servizio e le indagini attuate a questo scopo ne sono il
fulcro.
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CAPITOLO I
IL VISITATORE DELLA MOSTRA
- I musei e il pubblico. Le indagini conoscitive e l‟esempio de ”Indagine sui
visitatori dei musei lombardi” -
1.1 Il museo e il suo pubblico
Il museo, istituzione culturale, sociale e pubblica, è un ente che persegue
essenzialmente tre obbiettivi; essi sono: tutela e studio, esposizione e
promozione.
Oltre a restaurare, tutelare e conservare i pezzi della sua collezione, il
museo ha il compito di studiarli per rendere sempre più profonda e aggiornata la
comprensione del messaggio e delle tecniche dell‟arte. L‟esposizione non è
l‟esclusiva fruibilità dei pezzi di una collezione da parte del pubblico, ma è
l‟organizzazione di sistemi espositivi che rendano esplicito il senso della
collezione stessa e del perché sono considerati arte. Infine, “con promozione
intendiamo quei sistemi organizzativi atti a mettere in comunicazione l‟opera ed
il visitatore”
1
;
A noi interessano principalmente i fattori di esposizione e promozione
poiché i risultati inerenti alla conservazione e allo studio delle opere “sono più o
meno buoni, ma sono chiari i criteri in base a cui essi possono essere misurati”
2
,
chiarezza che non si riscontra nelle fasi di esposizione e di promozione. Esse non
riusciranno mai ad adempiere pienamente al loro compito se non sappiamo a chi
sono rivolte ed a chi potrebbero esserlo in futuro.
Il futuro dei Beni Culturali non può prescindere dalla conoscenza dei
Pubblici in quanto ad essi sono rivolti gli eventi.
1
Reggiani, 2006, pag. 50.
2
Antinucci, 2004, pag. V.
8
Per pubblici s‟intende la varietà di fasce di visitatori che fruiscono di
cultura, “pubblici socialmente differenziati a seconda delle fasce di
appartenenza”
3
. Senza un‟ampia panoramica delle loro caratteristiche, non è
possibile sviluppare progetti ad hoc per ogni target che s‟intende coinvolgere.
Per fare ciò, quindi, si deve conoscere e studiare il pubblico partendo da quello
reale per spingersi fino a quello potenziale, con vari strumenti: dal numero totale
delle entrate nei musei e nei circuiti museali, all‟indagine statistica sulle abitudini
culturali della popolazione fino alla ricerca di customer satisfaction.
Quest‟ultima, molto precisa e dettagliata, ha tuttavia il limite oggettivo di
coinvolgere un campione di popolazione che usufruisce concretamente del
servizio (i moduli da compilare vengono distribuiti all‟uscita della visita…).
Adattare il servizio culturale al più vasto numero di fruitori possibile è
importante, in primo luogo per il fine che concerne l‟arte, ovvero la massima
divulgazione del proprio messaggio, in secondo poiché la cultura è un Bene
universale; “Il concetto di partecipazione attiva alla vita culturale come diritto
individuale risale almeno alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani del
1948. L‟approccio varia da paese a paese. La Svezia qualificò la partecipazione
culturale come un “diritto di cittadinanza” e il perseguimento della
”eguaglianza culturale” fu posto accanto ad altri “diritti” sociali, riflettendo la
ferma volontà nazionale di innalzare il livello artistico generale ed estendere
l'offerta culturale ai gruppi svantaggiati.”
4
1.2 Il pubblico dei Musei in Lombardia
Uno strumento efficace per la conoscenza del pubblico di un ente
culturale, è rappresentato dal sondaggio di customer satisfaction; forse il miglior
mezzo di analisi rispetto alle richieste dei pubblici, reali, di musei e mostre.
L‟indagine raccoglie informazioni socio-demografiche, attitudini personali,
3
Heinch, pag. 68, 2002.
4
Gazzelloni, 2002, pag. 170.
9
esigenze e impressioni immediate del visitatore al termine del percorso
allestitivo. Le prime atte a configurare le tipologie di pubblico che intervengono
all‟evento culturale; le impressioni soggettive al termine della visita, a capire
quali siano i punti su cui focalizzare un‟attenzione organizzativa
nell‟allestimento.
Il seguente è il report di una di queste indagini. Il campo di studio è
limitato alla Regione Lombardia, per la quale la Fondazione Fitzcarraldo®, nel
marzo 2004, ha pubblicato i risultati di uno studio condotto tra luglio 2002 e
aprile 2003, dalle conclusioni interessanti, complete e stimolanti.
I poli museali partecipanti sono i seguenti, la cui lista e descrizione è
proposta come presente sul volume
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:
Denominazione Tipologia Sede
Civica Galleria D‟Arte
Moderna
Arte Moderna e
Contemporanea
Gallarate
(VA)
Civico Museo Donizettiano Specializzato Bergamo
Civiche raccolte
Archeologiche e
numismatiche
Archeologia Milano
Musei Civici di Como Archeologia, storia Como
Museo Civico di Palazzo Te Arte, archeologia Mantova
Musei Civici di Pavia Arte, archeologia Pavia
Museo Civico di Santa
Giulia
Arte, archeologia Brescia
Museo Civico di Storia
Naturale
Scientifico-naturalistico Milano
Sistema Civico di Cremona Arte, archeologia,
specializzato
Cremona
Villa Manzoni Storia, specializzato Lecco
Tabella 4 – Elenco poli museali lombardi partecipanti all’Indagine Fitzcarraldo
Ai visitatori dei Musei è stato proposto un questionario (Cfr. Appendice
Fig. 1, 2 e 3), diviso in 3 parti, che risponde ai criteri sulla formulazione presenti
5
Fondazione Fitzcarraldo, 2006.
10
nella Task Force n°4 (“Partecipazione alle attività di tipo culturale”) del
Rapporto LeG, un progetto dell‟Eurostat che intende armonizzare le metodologie
statistiche dei Paesi dell‟Unione Europea per descrivere il mondo della cultura
nell‟UE
6
.
La Tabella 5 “Caratteristiche dei visitatori intervistati” raccoglie i risultati
più significativi, della ricerca condotta dalla Fondazione Fitzcarraldo.
Tabella 5 – Caratteristiche dei visitatori intervistati in Lombardia 2002-03 (Indagine sui visitatori dei
musei Lombardi) Fondazione Fitzcarraldo
La Tabella 6 “Giudizi sulle visite ai Musei” Raccoglie le valutazioni che
gli stessi visitatori hanno fornito dopo la visita.
Servizio Giudizio
Strumenti informativi Insufficiente
Materiale stampato Insufficiente
Materiale in lingua straniera Insufficiente
Esperienza di visita Positivo
Collezioni Positivo
Competenza del personale Positivo
Orari di apertura Positivo
Apparati multimediali Appena sufficiente
Assistenza e ospitalità Appena sufficiente
Tabella 6 – Giudizi sulle visite ai Musei
6
Gazzelloni S., (a cura di), 2002.
Caratteristiche principali degli/delle intervistati/e Percentuali
Donne 52,2%
26 - 55 73%
Over 65 4,6%
Titolo di studio medio-alto 82,8%
Utilizzo di conoscenze pregresse per comprendere
l‟esposizione
75%
Residenti in Lombardia 56,1%
Residenti all‟estero 11,2%
Visitatori in coppia 28,6%
11
Lo studio e la comparazione dei questionari proposti ha prodotto ciò che segue
7
:
1. I visitatori del campione sono in prevalenza donne (52,2% contro il 47,8%
degli uomini);
2. La distribuzione delle fasce d‟età è concentrata tra i 26 e i 55 anni (il 73%
circa del campione contro il 44% della popolazione italiana compresa
nella stessa fascia d‟età). Da sottolineare la bassa presenza di over 65
(4,6% contro il 17,1% della popolazione);
3. I visitatori provengono: per il 56,1% dalla Lombardia, per il 32,8% da
altre Regioni Italiane e per l‟11,2% dall‟Estero. E‟ quindi presente un
rapporto ben consolidato con la comunità di riferimento;
4. Netta è la prevalenza di visitatori con titolo di studio medio-alto (43,3%
diplomati, 32,1% laureati, 7,4% possessori di diploma post laurea);
5. La visita al Museo è un‟esperienza sociale che si realizza attraverso
relazioni di natura parentale ed amicale;
6. L‟incidenza di “nuovi visitatori” dei musei varia dal 32,6% all‟85%. Nei
musei in cui l‟ambito di provenienza locale è prevalente, si registrano le
percentuali più alte di pubblico che ha già visitato il Museo. Tutto questo
conferma il fatto che è possibile impostare strategie di fidelizzazione e
coinvolgimento degli utenti;
7. Il 45,1% dei visitatori ha deciso di visitare la mostra il giorno stesso, il
29% di aver deciso nell‟ultima settimana e il 26% di aver progettato la
visita con largo anticipo;
8. L‟interesse per la mostra temporanea (30,7%) e per il tema trattato
(29,4%) sono le motivazioni prevalenti. Da questi dati si conferma la
capacità delle mostre temporanee di richiamare pubblico e di incrementare
il rapporto di fidelizzazione dell‟utente. L‟esposizione temporanea si
dimostra inoltre una buona occasione per far conoscere anche le collezioni
permanenti dell‟istituzione;
7
Fondazione Fitzcarraldo, 2006.
12
9. Il 28,4% dei rispondenti visita i dintorni dopo il museo, mentre il 27,7%
torna a casa o al lavoro. L‟ingresso al museo sembra costituire una tappa
all‟interno di un processo di consumo del tempo disponibile.
10. Carenza di strumenti informativi (didascalie, pannelli esplicativi) e di
materiale stampato (opuscoli, guide, cataloghi) da consultare durante la
visita e per l‟acquisto. Viene altresì segnalata la mancanza o la limitatezza
di materiale informativo in lingua straniera.
11. I visitatori si caratterizzano per un elevato livello d‟istruzione e per la
dotazione di un capitale culturale di cui si avvalgono nella comprensione
del contesto museale (più del 75%);
12. L‟esperienza museo appare come una buona occasione per approfondire
conoscenze su argomenti e temi che la visita ha proposto. Questo,
purtroppo però, riguarda quasi esclusivamente le persone più mature ed
anziane. I giovani sotto i 25 anni sembrano reagire più passivamente agli
stimoli dell‟esperienza museale;
13. Il livello medio di soddisfazione per l‟esperienza di visita è sicuramente
positivo (47,5% molto soddisfatto, 47,2% abbastanza soddisfatto);
14. Gli aspetti centrali dell‟esperienza museo quali gli oggetti, le opere ed i
reperti esposti, la competenza e la cortesia del personale e l‟orario di
apertura sono valutati positivamente. Al contrario l‟apparato multimediale
e quello inerente all‟assistenza e all‟ospitalità sono valutati come lacunosi;
15. I visitatori risultano forti consumatori di prodotti artistici e culturali;
16. La conoscenza pregressa e il passaparola sono i principali vettori di
conoscenza.
Queste conclusioni riportano una panoramica generale del visitatore
medio di un Museo Lombardo, fornendo altresì le debolezze dell‟Istituzione. Tali
criticità sono interconnesse tra loro: se l‟evento non è supportato da adeguati
servizi informativi, il pubblico sarà ristretto ad una cerchia di “clientela” che
autonomamente ha la competenza per compensare le carenze dell‟ente che, di