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PREFAZIONE
Con questo testo si è voluta svolgere una ricerca sui radicali cambiamenti intercorsi nel
sistema ferroviario negli ultimi trent’anni. Il processo di trasformazione in tutta Europa
è iniziato a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni ’90 quando, all’interno del settore
ferroviario, è iniziato il processo di trasformazione delle linee ferroviarie tradizionali in
linee ad alta velocità con lo sviluppo del progetto TEN-T
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. L’importanza di tale progetto
risiede nel fatto che esso è elemento fondante dei piani di sviluppo dell’infrastruttura
ferroviaria. Oltre a ciò, negli stessi anni, è stato realizzato l’ambizioso progetto
riguardante la costruzione dell’Eurotunnel che ha unito in modo indissolubile Europa e
Inghilterra. Negli anni successivi si è assistito, e si assiste ancora tutt’ora, ad un
processo di innovazione strategica e organizzativa e proprio tale riorganizzazione del
sistema ferroviario, ed in particolare del sistema normativo che lo disciplina, è oggetto
di analisi in questo testo. Il cambiamento è nato dalla volontà e dalla convinzione
europea che per migliorare il servizio offerto e l’efficienza era opportuno affrontare un
processo di sviluppo che introducesse una novità importante all’interno di un sistema
che fino ad allora era di prevalente gestione statale. L’introduzione di logiche di
mercato attraverso un percorso non sempre facile di privatizzazione e liberalizzazione
costituisce la novità principale ciò implica, come ogni processo di cambiamento,
mutamenti radicali nei paesi interessati. Il fine di questa ricerca risiede nell’analisi della
normativa europea , dei cambiamenti da essa introdotti e ,infine, nell’analisi della
normativa di ricezione in Italia. Lo studio verrà affiancato dalle Condizioni Generali di
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Transeuropean Networks – Transport .
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Trasporto
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applicate da Trenitalia per i passeggeri e per le merci. L’argomento trattato è
un argomento in forte sviluppo e con connotati d’attualità, infatti, si prepara all’interno
del sistema ferroviario italiano l’ingresso di un nuovo competitor, Nuovo Trasporto
Ferroviario Spa (NTF), che da settembre 2011 inizierà la propria attività di servizio
ferroviario ad alta velocità in questo modo, per la prima volta in Italia, si avranno due
imprese ferroviarie che erogheranno servizi di trasporto ferroviario instaurando così un
sistema di concorrenza.
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In seguito indicate come CGT.
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CAPITOLO I
IL TRASPORTO FERROVIARIO IN EUROPA
1. Introduzione
Il trasporto ferroviario in Europa, come in Italia, ha subito nel tempo una fase
discendente. Il trasporto ferroviario può essere definito uno degli elementi preminenti
che ha caratterizzato la rivoluzione industriale nel XIX secolo e successivamente, con la
movimentazione di ingenti quantità di merci e un gran numero di persone verso le città
industrializzate, ha ricoperto un ruolo fondamentale permettendo lo sviluppo
dell’industria e la formazione di grandi città. È pur vero che il trasporto ferroviario ha
subito un declino con l’avvento di nuove tecnologie e l’introduzione di nuovi mezzi di
trasporto, basti pensare all’avvento del motore a scoppio che portato all’introduzione di
nuovi veicoli di trasporto terrestre, prima, e di trasporto aereo, poi. Il declino del
trasporto ferroviario può essere imputato anche alla scarsa flessibilità del sistema stesso
in quanto legato ad una rete di binari difficilmente adattabile a molte realtà territoriali
ma soprattutto a costi elevati per generare nuove infrastrutture. Infine con la diffusione
sempre più crescente del trasporto aereo è sorta, in Europa, l’esigenza di integrare e
rendere complementari questi due tipi di trasporto e pertanto sono stati avviati processi
di privatizzazione e liberalizzazione nel settore ferroviario anche se con notevoli
difficoltà. L’interesse dell’Unione Europea verso il trasporto ferroviario scaturisce dal
fatto che tale tipo di trasporto risulta essere a basso impatto ambientale e con un alto
grado di efficienza energetica e ciò non è una considerazione ovvia né tantomeno
irrilevante soprattutto in relazione al particolare periodo storico in cui ci troviamo nel
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quale i principali Governi mondiali ricercano nuove soluzioni per ridurre l’impatto
ambientale dato dalle emissioni inquinanti nell’atmosfera.
2. Sviluppo delle ferrovie in Europa: indirizzi generali
Nei primi anni ’90 il trasporto ferroviario in alcuni Paesi membri dell’Unione Europea
risultava ancora essere un settore chiuso, ciò era dovuto all’alto grado di diversità,
presente all’interno della regolamentazione vigente in ciascun Paese europeo. Nasce
così l’esigenza di creare uno spazio ferroviario integrato e al contempo accelerare il
processo di integrazione del mercato del settore ferroviario rimuovendo gli ostacoli in
particolar modo lungo le frontiere. Fondamentale, in questa delicata fase, fu
l’introduzione della Direttiva 91/440/CE. Essa rappresenta il primo passo che permise
di stabilire il diritto di accesso per le imprese ferroviarie per l’esercizio di servizi
internazionali di trasporto combinato. Successivamente vennero redatti il Libro Verde e
il Libro Bianco, il cui scopo, era quello di stabilire il principio di libera prestazione di
servizio implicando, anche, il diritto di accesso alle infrastrutture ferroviarie per le
imprese europee. Il percorso seguito dall’Unione Europea per sviluppare il processo di
liberalizzazione, in ogni caso, è stato un percorso articolato nel tempo. Il passaggio
fondamentale di tale percorso risiede nell’aver identificato e assimilato l’attività di
impresa ferroviaria
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a tutte le altre attività di impresa, in tal modo è stato possibile
assoggettarla alle regole sulla concorrenza e sulla trasparenza e, al contempo, alle
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Per impresa ferroviaria si intende qualsiasi impresa pubblica o privata titolare di una licenza la cui
attività principale risiede nella prestazione di servizi per il trasporto di merci e/o persone per ferrovia e
che garantisce obbligatoriamente la trazione è da considerare che, in tale definizione, sono comprese
anche le imprese che forniscono solo la trazione
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normative per l’erogazione di aiuti pubblici nonché alla graduale apertura ad operatori
stranieri delle reti nazionali. Per ottenere tali risultati fu, però, necessario procedere alla
separazione societaria fra gestore dell’infrastruttura
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ed impresa erogante servizi di
trasporto attraverso una trasformazione giuridica delle imprese ferroviarie nazionali e
procedendo, in oltre, con una graduale alleanza commerciale fra le compagnie
ferroviarie e le imprese. L’obiettivo dell’Europa era quello di ridare, in primo luogo,
efficienza al sistema di trasporto ed, in secondo luogo, riequilibrare il sistema modale
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attraverso l’introduzione della concorrenza. Per fare tutto questo fu necessario
riformare la regolamentazione del settore ma non solo, fu anche indispensabile
organizzare nuovamente le competenze, i modi di accesso alla rete e del suo utilizzo ed
individuare gli organi di controllo per la corretta efficienza del sistema.
3. Direttiva 91/440/CE: l’elemento fondante del processo di trasformazione del
sistema ferroviario europeo.
Con la Direttiva 91/440/CE
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il sistema ferroviario europeo ha subito una processo di
trasformazione sia sotto il punto di vista organizzativo sia sotto il profilo giuridico.
L’obiettivo di tale Direttiva era quello di facilitare l’adattamento del sistema ferroviario
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Per gestore dell’infrastruttura si indente qualsiasi organismo o impresa la cui attività riguarda la
creazione, costruzione e manutenzione dell’infrastruttura ferroviaria o parte di essa oltre a ciò si occupa
anche di sicurezza. È da sottolineare che in alcuni Stati membri la sicurezza viene delegata alle stesse
imprese ferroviarie.
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Il riequilibrio del sistema modale è quel processo per il quale vengono sottratte dal sistema di trasporto
ferroviario quote di mercato ad altri tipi di trasporto ad esempio al trasporto su gomma piuttosto che al
trasporto aereo.
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Successivamente richiamata con il termine “la Direttiva”.
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europeo ai requisiti del mercato unico incrementandone l’efficienza ma non solo, infatti,
la Direttiva ha posto le basi per l’introduzione di un nuovo sistema organizzativo che
prevedeva la separazione delle ferrovie nazionali dalla struttura amministrativa dello
Stato sviluppando così criteri commerciali per la gestione del servizio disciplinando, al
contempo, l’autonomia gestionale. La Direttiva, infatti, prevedeva la separazione
gestionale dell’infrastruttura dalla mera attività di trasporto, con essa si stabilì l’obbligo
di separazione contabile ma non venne sancito alcun obbligo di separazione
organizzativa. La Direttiva aveva come scopo ultimo l’incremento dell’integrazione fra
i diversi sistemi ferroviari europei. Essa si compone di sedici articoli che definiscono i
soggetti interessati dalla riforma, il processo volto a generare l’indipendenza della
gestione delle imprese ferroviarie e l’articolazione del processo per la separazione tra
gestione dell’infrastruttura a attività di trasporto. In primo luogo la Direttiva esclude
dall’ambito di applicazione tutte quelle imprese ferroviarie che limitano la loro attività
ai servizi di trasporto urbano, extraurbano o regionale
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. Successivamente vengono
definiti i soggetti
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destinatari della Direttiva che possono essere così riassunti:
- Gestore dell’infrastruttura ferroviaria: può essere un ente pubblico o un
privato il cui incarico principale si configura nella creazione e manutenzione
dell’infrastruttura stessa;
- Impresa ferroviaria: l’attività prevalente di tale soggetto giuridico risiede nella
fornitura di servizi di trasporto ferroviario;
inoltre l’Articolo 3 non solo definisce i soggetti ma prosegue definendo anche:
- Infrastruttura ferroviaria;
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Articolo 2 Direttiva 91/440/CE.
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Articolo 3 Direttiva 91/440/CE.
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- Associazioni internazionali di imprese ferroviarie
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;
- Servizi urbani e extraurbani;
- Servizi regionali.
Successivamente all’interno della Direttiva vengono descritti i principi per
l’indipendenza della gestione delle imprese ferroviarie. In particolare, dall’analisi
dell’Articolo 4 si evince che le imprese ferroviarie hanno l’onere di dotarsi di un proprio
statuto indipendente che permetta di disporre di patrimoni, bilanci e contabilità disgiunti
dagli Stati. Successivamente con l’Articolo 5 si evidenzia il vincolo di dirigere le
imprese ferroviarie come imprese commerciali comuni ma non solo viene stabilito un
programma di attività che generi un equilibrio finanziario tale che possano essere
realizzati obiettivi di gestione tecnica, commerciale e finanziaria. Infine, sempre
all’Articolo5, viene prevista la possibilità di generare accorpamenti tra imprese
finanziarie di Stati membri diversi. Successivamente la Direttiva si occupa della
separazione tra la gestione dell’infrastruttura e le attività di trasporto. Con l’Articolo 6
si evidenziano i vincoli per gli Stati membri che consistono nell’adottare provvedimenti
volti a garantire la separazione contabile dell’attività di servizio di trasporto da quella di
gestione dell’infrastruttura, infatti, viene sancito il principio per il quale se un comparto
riceve un aiuto questo non potrà essere trasferito all’altro comparto. L’Articolo 7 pone
il vincolo, per gli Stati membri, di adottare misure per lo sviluppo dell’infrastruttura
ferroviaria tenendo ben presente le esigenze complessive della comunità. Inoltre
dispone che la gestione dell’infrastruttura possa essere delegata alle imprese ferroviarie
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Per Associazione internazionale di impresa ferroviaria si definisce qualsiasi associazione al cui interno
vi siano almeno due imprese ferroviarie stabilite in Stati membri diversi il cui scopo sia quello di fornire
prestazioni di trasporto internazionale tra Stati membri.