Nell’appendice ho riprodotto il testo della legge francese 99-944 sul Pacte Civil de
Solidarité, una sua traduzione di Emanuele Calò, gli articoli modificanti il Pacte Civil de
Solidarité contenuti nella legge 2006-728 sulla riforma delle successioni e un esempio di un
atto notarile redatto per la registrazione di un Pacs.
Pur trattandosi di un argomento giuridico, quello che ho voluto sottolineare in questo
lavoro non sono stati tanto gli aspetti tecnici della legge, quanto gli eventi che si sono
sviluppati intorno alla nascita del Pacte Civil de Solidarité.
2. Le Pacte civil de solidarité et du Concubinage
2.1 Come si è arrivati al Pacs.
La legge numero 99-944 del 15 novembre 1999 ha introdotto nel Code Civil francese al
titolo XII del Libro I Des Personnes i capitoli “Du pacte civil de solidarité” e “du
concubinage” (artt. 515-1/515-8)1. Gli articoli che definiscono il Pacs sono sette; l’ottavo
definisce il concubinato.
È importante chiarire che il termine francese concubinage non abbia mai avuto la
valenza negativa attribuitagli in Italia, dove invece si è avuto piuttosto un passaggio
semantico da una terminologia all’altra: dalla fase dell’uso del termine concubinato, inteso
come una sorta di adulterio continuato, sanzionabile, alla convivenza more-uxorio, termine
più frequente, che conferma una sorta di agnosticismo dell’ordinamento nei confronti del
fenomeno per arrivare infine a famiglia di fatto, che si carica di connotati ideologici positivi2.
Il concubinato è una situazione di fatto, che si contrappone a quella di diritto che si
viene a creare con il matrimonio e a causa della sua natura è da sempre un fenomeno
irriducibilmente polimorfo; il dibattito sulla necessità di colmare il vuoto di diritto
rappresentato da tali situazioni si è sviluppato in Francia a partire dagli anni Novanta ed è
1 Il testo integrale della legge si trova in appendice, corredato di traduzione.
2 Massimo Dogliotti in Digesto IV delle Discipline Privatistiche, vol. VIII, voce famiglia di fatto, Torino,
UTET, 1989.
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interessante la riflessione di Maria Rosaria Marella, la quale sottolinea che questa famiglia di
fatto non nasce dal vuoto di diritto, ma piuttosto da un passaggio, nella valutazione
dell’ordinamento, da una condizione di disvalore, contigua alla sfera della contrarietà al buon
costume, all’apprezzamento in quanto scelta di autonomia e libertà3. La convivenza diventa
così il terreno di elezione dell’accordo, dove tutti i risvolti sono negoziabili dalle parti: un
sinonimo di autonomia contrattuale.
La quantità di proposte di legge ideate prima dell’adozione definitiva del testo del Pacs
balzano all’occhio, mettendo in rilievo la complessità e la delicatezza del fenomeno: nel 1990
si parlò di Contrat de partenariat civil (CPC); nel 1992 si ebbe la prima proposta del Contrat
d’union civile (CUC), revisionata poi nel 1993; nel 1997 fu la volta del Contrat d’union
sociale (CUS), che divenne poi Contrat d’union civile et sociale (CUCS) e infine, nel 1998 il
Pacte d’intérêt commun (PIC).
Nei progetti francesi, inizialmente il riconoscimento legale doveva riguardare le sole
coppie omosessuali, emarginate completamente dal diritto; per le coppie eterosessuali, a loro
tutela, da sempre esiste il matrimonio come modello tradizionale consolidato. È probabile che
i promotori del Pacs abbiano pensato che non sarebbe stato facile né redditizio legiferare per
un piccolo numero di persone e che offrire a circa cinque milioni di concubini eterosessuali la
possibilità di unirsi mediante contratto avrebbe potuto dare un peso diverso alle loro
motivazioni.
Il testo divenuto legge è stato approvato il 13 ottobre 1999 in lettura definitiva dalla
maggioranza dei deputati dell’Assemblea Nazionale (315 a favore, 249 contrari e 4 astenuti) e
poi sottoposto dai due partiti dell’opposizione4 al controllo di conformità costituzionale da
3 Maria Rosaria Marella, Il diritto di famiglia tra status e contratto: il caso delle convivenze non fondate sul
matrimonio, in Stare insieme – i regimi giuridici della convivenza tra status e contratto, a cura di Maria
Rosaria Marella e Franco Grillini, Jovene Editore, Napoli, 2001, pagina 17.
4 I due partiti all’opposizione erano: UDF (Union pour la Démocratie Française), RPR (Rassemblement pour
la République). La maggioranza all’Assemblea Nazionale era rappresentata da partiti di sinistra.
Composizione: rappresentanti di sinistra: comunisti 6.2%; socialisti 43.3%; radicali, cittadini, verdi 5.7%.
Rappresentanti di destra: UDF 19.6%; RPR 24.3%. Per ulteriori informazioni consultare il sito:
http://it.wikipedia.org/wiki/Assemblea_Nazionale_%28Francia%29
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parte del Conseil Constitutionnel5, che si è pronunciato in senso positivo, offrendo molti
spunti che aiutano a far luce su questo istituto.
In Francia, le unioni non coniugali sembrano ottenere così un riconoscimento. Maria
Rosaria Marella sovverte questa affermazione e puntualizza che il Pacs non è un istituto
formalmente finalizzato al riconoscimento e alla tutela della convivenza6, in quanto la sua
genesi risale ad un revirement (mutamento repentino di posizione) della Cassazione francese,
con il quale negò l’applicabilità della figura del concubinato alle coppie omosessuali,
privandole della relativa tutela. Questa genesi ha così condizionato la percezione stessa del
Pacs, facendone per lo più un simulacro del matrimonio omosessuale.
Numerosi sono stati gli interventi che hanno liberato la prima versione del Pacs dalle
disposizioni più discutibili ed estreme, che avrebbero consacrato un matrimonio tra persone
dello stesso sesso7.
2.2 Definizione e breve descrizione della legge.
Secondo l’articolo 515-1 della legge 99-944, si tratta di un contratto, concluso tra
soggetti maggiori di età, capaci di agire, di sesso diverso oppure dello stesso sesso, volto
all’organizzazione della vita in comune: “un contrat conclu entre deux personnes physiques
majeures, de sexe différent ou de même sexe, qui vivent en couple.”
L’accento vuole essere messo sull’uso del termine patto: “Un patto, non è che un
oppure il sito ufficiale dell’Assemblée Nationale http://www.assemblee-nationale.fr
5 Per leggere il contenuto dell’intervento del Conseil, vedere il punto 2.4.1. Il Conseil Constitutionnel svolge il
controllo di legittimità costituzionale in modo preventivo, prima della promulgazione e dell’entrata in vigore
delle leggi, a differenza della Corte Costituzionale Italiana che lo esercita in modo retroattivo. Fonte:
http://it.wikipedia.org/wiki/Conseil_constitutionnel
6 Maria Rosaria Marella, Il diritto di famiglia tra status e contratto: il caso delle convivenze non fondate sul
matrimonio, in Stare insieme – i regimi giuridici della convivenza tra status e contratto, a cura di Maria
Rosaria Marella e Franco Grillini, op. cit.
7 Jacqueline Rubellin-Devichi, Le coppie non sposate – lo stato della legislazione in Francia, in Stare insieme
– i regimi giuridici della convivenza tra status e contratto, a cura di Maria Rosaria Marella e Franco Grillini,
pp. 73-74, op. cit.
8
contratto”8; da subito viene battezzato come “un nouveau contrat solennel9”.
Nella sua sintetica definizione, il Pacs presenta le caratteristiche di un contratto tipico e
come tale sottoposto alla disciplina generale dei contratti e delle obbligazioni; riguarda in
particolare la gestione comune e la contitolarità delle spese.
Le persone che concludono un Pacs sono chiamate partenaires o pacsés, quest’ultimo
molto usato dalla stampa. Per comodità di seguito le chiamerò partenaires.
La dimensione contrattuale si mescola inevitabilmente con problematiche di tipo sociale
e anziché esaurire la complessità del fenomeno, ne fa emergere tutta l’ambiguità: sono
continuamente richiamate sia disposizioni contrattuali sia implicazioni di tipo sociale e
familiare e anche la collocazione della disciplina nel Libro I, dedicato alle Persone, è una
conferma della particolarità di questo istituto. Vorrei ricordare che il Code civil è strutturato
in quattro parti: il Titolo introduttivo; il primo libro Des Personnes, che pone la centralità
sull’individuo; il secondo libro Des Biens et des différents modifications de la propriété, ruota
intorno alla proprietà privata; il terzo, che raggruppa una serie di istituti poco omogenei tra
loro e dovrebbe essere intitolato Des différents manières dont on acquiert la propriété, è
centrato sulla libertà contrattuale10.
In una società in cui l’unico modello da sempre contemplato e accettato per fare
famiglia è il matrimonio (che in un certo senso può essere considerato anche l’unico tipo
esistente di contratto familiare), ogni modello alternativo viene visto automaticamente come
non appartenente allo stesso background di valori che sostiene la famiglia legittima; di
conseguenza risulta difficile anche solo avvicinarsi all’idea di avere modelli differenti per la
regolazione familiare, anche se come fa notare Riccardo Prandini, nel titolo di tutte le
proposte di legge francesi non è mai stato usato alcun vocabolo che faccia riferimento alla
8 Ibidem
9 Claude Destame in «La Semaine Juridique» n. 47, 26 novembre 1999.
10 Per delineare la struttura del Code civil ho utilizzato il manuale di Vincenzo Varano e Vittoria Barsotti, La
tradizione giuridica occidentale, volume I, Giappichelli Editore, Torino 2002, pp. 119-124.
9
famiglia, al matrimonio o alla coppia11, il che può essere forse indicativo se non dei contenuti,
almeno delle intenzioni che sono state alla base dei lavori.
Il Pacs viene concluso dai partenaires per “organizzare la loro vita in comune” (articolo
515-1), ma la stessa legge non fornisce una definizione di vita comune. Una domanda sorge
spontanea: di che tipo di vita si tratta? Si tratta di una semplice coabitazione, di una semplice
comunità sotto allo stesso tetto? O si tratta di una vita di coppia, nello stesso letto? È uno
strumento di regolazione familiare o di un semplice contratto? La comprensione del
significato del Pacs è ostacolata già dal principio, con questo dubbio inerente la sua natura.
Il governo francese ha difeso la tesi che si tratti di una coabitazione semplice.
L’esigenza di una “vita di coppia” non è contemplata nella legge.
Ma il Conseil constitutionnel ha sostenuto una tesi differente: non si tratta di una
semplice comunione di interessi tra le parti, né di semplice coabitazione: il Pacs è destinato a
due persone che vivono una relazione sessuale. La sua interpretazione si giustifica facilmente
dagli impedimenti che l’articolo 515-2 mette alla conclusione di un Pacs:
− vincolo di parentela in linea retta, affinità in linea retta o parentela in linea collaterale fino
al terzo grado;
− esistenza di un matrimonio o di un Pacs non ancora sciolto.
Questi impedimenti non si spiegherebbero se il Pacs avesse davvero solo una vocazione
regolatrice delle relazioni tra due persone che conducono una vita in comune ma dormono in
letti diversi, o tra persone che coabitano solo per evitare la tristezza della solitudine o per
rimediare alla carenza di alloggi o per condividere le spese.
2.2.1 Natura del Pacs: un contratto di organizzazione del concubinato.
Il Pacs non deve essere presentato come un’alternativa al concubinato: non si è
11 Riccardo Prandini, I diritti della famiglia e le famiglie del diritto: identità e pluralismo nelle relazioni tra
società, diritto e famiglia , in Identità e varietà dell’essere famiglia, settimo rapporto Cisf sulla famiglia in
Italia, a cura di Pierpaolo Donati, San Paolo Edizioni, Torino 2001, pp.405 e seguenti.
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partenaires senza essere concubini. I concubini possono essere così partenaires o non
partenaires: spetta a loro la scelta tra diritto e non diritto.12 Sembra così che il famoso motto
“Les concubins se passent de loi, la loi se passe d’eux” attribuito a Napoleone, sia stato in un
qualche modo sorpassato. La legge propone loro uno status contrattuale, e non legale.
Trattandosi della sua natura, un patto concluso tra due persone che non conducono una vita di
coppia, e stipulano tale patto solo per beneficiare di determinati vantaggi, costituisce un patto
simulato che dovrebbe essere annullato, come il matrimonio simulato, per frode alla legge e
absence de consentement.
2.2.2 Gli effetti personali e patrimoniali del Pacs.
Gli effetti personali comprendono, dopo le modifiche introdotte dalla legge 2006-72813
(art. 515-4): l’impegno per una vita in comune, per un aiuto materiale e un’assistenza
reciproci. Manca l’obbligo di fedeltà delineato nel matrimonio.
Per quanto riguarda gli effetti patrimoniali tra i partenaires, possono essere riassunti
intorno a tre poli: obbligazioni, regime di comunione dei beni (modificato in regime di
separazione dei beni con la legge 2006-728 sulle successioni) ed effetti riguardo a leggi fiscali
e sociali.
Obbligazioni: il Pacs fa nascere obbligazioni a carico del partenaire, per quanto
riguarda il sostentamento materiale (entraide matérielle): “les partenaires liés par un pacte
civil de solidarité s’apportent une aide mutuelle et matérielle. Les modalités de cette aide sont
fixées par le pacte” (art 515-4). Si ritrova una sorta di evocazione del dovere di soccorso tra
12 Per redigere i punti 2.2.1 e 2.2.2 ho utilizzato come riferimento le chiare spiegazioni contenute in: Michel
Grimaldi, Le pacte civil de solidarité du droit français, in «Familia» gennaio-febbraio 2004, Giuffré, Milano,
pagina 133 e seguenti.
13 In Francia è stata approvata la legge n. 2006-728 del 23 giugno 2006 relativa alle successioni e alle
donazioni, che ha imposto la regola della separazione dei beni nei Pacs, il diritto temporaneo di godimento di
un anno sull’alloggio comune per il partner superstite e l’iscrizione di ufficio in margine degli atti di nascita
con menzione dell’identità dell’altro partner. Per il testo della legge:
http://www.legifrance.gouv.fr/WAspad/UnTexteDeJorf?numjo=JUSX0500024L
11
sposi. I partenaires sono tenuti a prestarsi reciproco aiuto materiale nella misura e con le
modalità che essi stessi determineranno convenzionalmente. Il Conseil constitutionnel ha
precisato che la libertà delle parti si esplica nella determinazione delle modalità della loro
contribuzione reciproca.
Il Pacs fa nascere anche obbligazioni verso terzi, che si manifestano nel principio di
solidarietà tra partenaires in caso di debiti: “les partenaires sont tenus solidairement à l’égard
des tiers des dettes contractées par l’un des deux pour les besoins de la vie courante et pour
les dépenses relatives au logement commun” (art 515-4). Anche in questo punto si evoca la
solidarietà tra sposi per “l’entretien du ménage et l’éducation des enfants”.
Regime di comunione dei beni mobili acquisiti dai partenaires: tutti i beni acquistati da
uno appartengono per metà all’altro, salvo manifestazione di volontà contraria, espressamente
dichiarata nel patto stesso. Tale disposizione è stata poi modificata dall’articolo 515-5 della
legge 2006-728 sulla riforma delle successioni, introducendo il regime di separazione dei beni
e lasciando la possibilità di optare per la comunione dei beni.
Il legislatore ha deciso di non intervenire relativamente all’aspetto successorio, anche
dopo la riforma del 2006: non si eredita tra concubini, anche se partenaires. Restano le
donazioni, tra vivi o a causa di morte, peraltro molto tassate.
Effetti riguardo a leggi fiscali e sociali: sul piano fiscale, i partenaires godono di
migliori agevolazioni rispetto ai concubini, che diventano minori rispetto a quelle godute
dagli sposi. Essi sono soggetti ad un’imposizione fiscale comune, a partire dal terzo anno
dalla registrazione della convenzione; in caso di rottura, ciascuno dei due soggetti torna ad
essere personalmente imponibile.
Sul piano della protezione sociale i partenaires sono assimilati agli sposi per il diritto ad
alcune prestazioni, ad esempio le assicurazioni mediche, per la maternità o la morte, per
l’indennità di disoccupazione, di aiuti ai fine dell’ottenimento di un alloggio. Di converso, la
conclusione di un Pacs è considerata rilevante ai fini di una valutazione circa la sospensione
dei benefici economici, se questi sono stati erogati al soggetto per una difficile situazione
12
individuale. I partenaires non francesi hanno più probabilità di ottenere il permesso di
ingresso e di soggiorno nel territorio francese rispetto ai concubini.
2.2.3 Come si sottoscrive un Pacs.
Due persone, desiderose di concludere un Pacs, devono recarsi innanzi al cancelliere del
Tribunal d’instance del loro comune di residenza, e compiere una dichiarazione congiunta14.
A tal proposito, la disposizione normativa e i decreti di attuazione non specificano se sia
necessaria la presenza personale dei due soggetti o se, al pari di un qualunque altro contratto,
possano farsi rappresentare, conferendo idonea procura ad un terzo o alla controparte. Quello
che è certo, è che non sono previste formule, che devono essere imperativamente usate dalle
parti, né è stato previsto un contenuto minimo ai fini della validità della convenzione.
Il patto non si conclude innanzi al cancelliere del Tribunale, ma da questi viene
semplicemente iscritto in registro apposito, previo controllo dell’esistenza dei documenti e dei
requisti necessari. Occorre presentare alla Cancelleria il testo della convenzione, in duplice
esemplare, unitamente ad un certificato di famiglia, che consenta di stabilire che i soggetti
interessati non siano in una delle situazioni che ostano alla possibilità di concludere un Pacs.
Il cancelliere, dopo aver vistato e datato gli originali, in doppia copia, li restituisce agli
interessati. Sarebbe stato preferibile un sistema che imponesse, a garanzia di una migliore
conservazione e integrità, un unico originale conservato da un terzo, quali il cancelliere del
Tribunale.
La dichiarazione compiuta innanzi al cancelliere viene fatta menzione in apposito
registro conservato presso la cancelleria del Tribunal d’Instance del luogo dove la coppia fissa
la residenza. Nel caso in cui questa sia diversa dal luogo di nascita di uno dei due soggetti, è
prevista un’ulteriore iscrizione, nel registro della cancelleria del Tribunale del luogo di nascita
di ciascun interessato e, in caso di nascita all’estero, del Tribunale di Parigi. L’iscrizione nel
14 Per questa parte tecnica: Alessandra Ambanelli, La disciplina del pacte civil de solidarité e del concubinage,
in «La nuova giurisprudenza civile commentata», Cedam, Padova 2001, parte II, pp. 75 e seguenti.
13
registro rende la convenzione opponibile ai terzi. Il cancelliere non è tenuto ad alcuna verifica
circa il contenuto del contratto15.
2.2.4 Un confronto con il matrimonio.
Sebbene il Pacs per molti non sia equiparabile al matrimonio, mentre per altri si tratta
piuttosto di un matrimonio bis, è pur sempre da considerarsi come strumento giuridico e in
quanto tale offre diritti e doveri a chi lo sottoscrive. Per una migliore comprensione del
fenomeno, la seguente tabella16 offre un confronto dal punto di vista giuridico tra matrimonio
e patto civile di solidarietà, con somiglianze e differenze:
15 In appendice l’esempio di un atto notarile di uno dei primi Pacs conclusi a Parigi.
16 La tabella è tratta da Emanuele Calò, Le convivenze registrate in Europa – verso un secondo regime
patrimoniale della famiglia, Giuffrè, Milano 2000, a sua volta tratta da «La revue des Conseils par des
Notaires», n. 271, 3 gennaio 2000, pagina 33.
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