4
Introduzione
Il surrealismo nasce nel profondo momento di crisi, politica e sociale, che l’Europa
affronta dopo il primo conflitto mondiale. Le sue radici affondano nella corrente
simbolista, nella dimensioni magiche e sognanti dei quadri di Moreau, Redon, e
Chavannes; nella letteratura di Arthur Rimbaud, Jacques Vaché, Alfred Jarry, Guillaume
Apollinaire, , Comnte de Lautréamont, De Sade, Lewis, G. W. F. Hegel e Karl Marx;
infine nei nuovi sviluppi della psicanalisi freudiana.
Sarà soprattutto l’interesse per Freud che verrà citato nel Manifesto Surrealista come imput
per l’avvio degli esperimenti bretoniani di scrittura automatica e per i suoi studi in
direzione del sogno, dell’inconscio e dalla possibilità che questo reso libero da ogni
condizionamento razionale possa far emergere la parte più intima e segreta dell’animo
umano. La capacità di essere sempre diretti e contemporaneamente di sfuggire a ogni
facile lettura. La propensione a scandalizzare, l’interpretazione dell’inconscio,
l’espressione di pulsioni normalmente private mi ha portato a circoscrivere la mia indagine
verso gli aspetti più apertamente eccessivi delle loro ricerche, quali la sessualità, la scelta
di temi sempre volutamente provocatori. I surrealisti hanno percorso con la stessa
sfrontatezza la letteratura la pittura e la fotografia. Partendo dall’analisi del pensiero
surrealista in tutte le sue sfaccettature, poiché tutte hanno contribuito a dare maggiore
impatto a ogni azione e pensiero del gruppo, cercherò di creare un unico pensiero (seppur
ogni membro mantenga la sua individualità nel gruppo). Un gruppo che ha creduto nella
rivoluzione, nell’amore, nell’esplorazione dell’inconscio, nella sessualità libera da ogni
tabù e lo ha fatto sia proclamando i propri personali valori che attingendo ora alle passate
correnti pittoriche ora ai nuovi studi nel campo della psicanalisi o nella letteratura del
secolo scorso, ma con un unico comune denominatore, il desiderio. Ho successivamente
aperto un piccolo varco nella difficile questione dell’interpretazione dei segni, attraverso
coloro che se ne sono occupati da diverse angolazioni di pensiero.
La psicoanalisi, nel suo compito di svelamento dei tabù e delle costrizioni che la coscienza
troppo rigida impone alla personalità soprattutto nella sfera sessuale, dà l'impulso
5
principale al progetto surrealista di rifondazione dei veri aspetti dell'esistenza umana,
proprio a partire da un atto di liberazione da qualunque consapevolezza razionale e
culturale che non permetta il libero accesso e l'immediata trasposizione della fantasia sulla
mano che guida il realizzarsi dell'opera d'arte. Il desiderio come forza unificatrice in ogni
campo, come alleato in una società repressa e in crisi. La via della psicanalisti e quella del
marxismo si trovano unite per l’affermazione del sogno, dell’amore e della rivoluzione. I
valori sessuali assumono un importanza decisiva sia nel modo di condurre la propria
esistenza sia nel concepire il mondo, tanto da far sentire l’esigenza, nel 1928, di riunirsi in
di quelle che saranno dodici sedute, racchiuse successivamente nel testo “Ricerche sulla
Sessualità”. La sperimentazione fotografica ha nel surrealismo un accento nuovo, per la
nascita dei rayogrammi, ideati da Man Ray, per il pensiero surreale in apparente
contraddizione col nuovo mezzo, per la produzione di nudi, con pose e modelli desunti
dalla vicina tradizione pittorica ottocentesca, con in più l’accentuazione di una sensualità e
di in erotismo, che non solo fanno parte di una cospicua parte delle loro ricerche pittoriche
e letterarie ma che si sviluppano in una società marcatamente repressa in cui la liberazione
dai tabù sessuali è appena iniziata e ancora molto lontana. Dal Primo Manifesto del
Surrealismo:
“Se è vero che alcuni procedimenti del surrealismo portano particolarmente a intentare il
processo delle nozioni di realtà e d‟irrealtà, di ragione e di irrazionale, di riflessione e
d‟impulso, di sapere e di ignoranza<fatale>, di utilità e di inutilità, ecc., esso presenta col
materialismo storico almeno un analogia di tendenza, quella di partire dal <colossale
aborto> del sistema hegeliano. […] Davvero non vedo , non dispiaccia a qualche
rivoluzionario di mente angusta, perché ci dovremmo astenere dal sollevare, purchè li
vediamo sotto lo stesso angolo da cui essi vedono e noi pure, la Rivoluzione: i problemi
dell‟amore,del sogno, della follia, dell‟arte e della religione. Ora, non esito a dire che
prima del surrealismo, non era stato intrapreso in questo senso niente di sistematico,che al
punto in cui l‟abbiamo trovato, anche per noi, nella sua forma hegeliana, il metodo
dialettico era inapplicabile.”
1
Sono dunque decisa ad assemblare come in un collage, il sentiero che l’amore e la
sessualità hanno percorso, assieme ai nostri protagonisti, e in particolar modo vicino ad
1
Breton A., Manifesti del Surrealismo, Torino, Einaudi editore, 2003.
6
Andrè Breton, personalità affascinante e contraddittoria, e a Man Ray e Brassai. Indaffarati
col nuovo mezzo fotografico, questi due artisti, avidi nel fissare sulla pellicola la loro
surreale visione della realtà, sperimentano il nudo discostandosi dalla maniera classica, e
istaurando col corpo femminile una rapporto ossessivo, fatto di luci e ombre, dove pose
tradizionali si mescolano all’avanguardia della visione.
7
Capitolo primo
COME NASCE IL PENSIERO SURREALISTA.
INFLUENZA DI LETTERATURA, ARTE E SCIENZA.
1.1 Breton e gli ideali di una nuova società
Il Surrealismo, nasce subito dopo la prima guerra mondiale, in un Europa in grave crisi
politica e sociale. Il nome del movimento scaturisce dal concetto di “sur-realtà” o realtà
“altra” che l’arte surrealista auspica di raggiungere attraverso la ricerca di un livello
diverso rispetto alla coscienza. Il movimento non può essere classificato solo come un
fenomeno artistico, poiché non fu puramente basato su criteri estetici. Esso ha considerato
altresì un rapporto più ampio tra l’individuo e la società, generando un meccanismo di
rivolta contro tutta la fenomenologia di tabù e repressioni che reggono l’ordine sociale
stabilito, ponendosi contro la coercizioni in tutte le sue forme e auspicando una rivoluzione
politica e antropologica. La personalità che più di tutte ha creduto e portato avanti il
pensiero e le iniziative del gruppo è Andrè Breton (1896 – 1966), assieme a lui
partecipano: Antonin Artaud, Louis Aragon, Paul Eluard, Pierre Naville, Marcell Noll,
Benjamin Peret, Picon, Renè Crevel, Raymond Queneau, J. A. Boiffard, Georges Sadoul,
Robert Desnos, Josè Pierre, Marcel Duhamel, Roger Vitrac,Pierre Unik, Baron, Limbour,
Carrive, Deteil, Gerard, Marcel Soupault, Georges Bataille, Max Morise,
Breton si trasferisce a Parigi nel 1900, negli anni successivi fa la conoscenza di Jeacque
Vacque e frequenta Apollinaire e Soupalt. Nel 1919 assieme a Louis Aragon e Philippe
Soupalt fonda “Litterature”, la rivista dove pubblica le “Le Champs Magnetique” uno dei
suoi primi esperimenti di scrittura automatica, la cui pratica era stata suggerita
dall’osservazione degli stati di dormiveglia e dal metodo freudiano delle libere
associazioni. Breton parla di “funzionamento reale” del pensiero che la scrittura automatica
potrebbe rivelare.
2
2
Alquie F.,Filosofia del surrealismo,
8
Il gruppo Surrealista nel 1924: Baron, Queneau, Breton, Boiffard, de Chirico, Vitrac, Eluard, Soupault,
Desnos, Aragon, Naville, Simone Collinet-Breton, Morise, Marie-Louise Soupault.
Man Ray, Andrè Breton, Solarizzazione,
9
10
Esempi di scrittura automatica di Andrè Breton e Philippe Soupault.
Il 1924 è l’anno della svolta, Andrè Breton assieme a Luis Aragon, Pierre Naville e
Benjmin Peret fonda la rivista “Rèvolution Surrealiste”. La rivista, destinata alla
pubblicazione di documenti, conteneva esempi di scrittura automatica e trascrizioni di
sogni, il tutto illustrato dalle fotografie di Man Ray. Nell’ottobre dello stesso anno Breton
redige il Primo Manifesto del Surrealismo, dando vita ufficialmente al movimento.
Nel Manifesto troviamo la definizione ufficiale del termine “surrealismo” :
“Automatismo psichico puro con il quale ci si propone di esprimere, sia verbalmente, sia
per iscritto, sia in qualsiasi altro modo, il funzionamento reale del pensiero. Dettato dal
pensiero, in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni
preoccupazione estetica o morale.”
11
Primo Manifesto del surrealismo
Per quanto concerne la scelta del nome Breton afferma :
“In omaggio a Guillame Apollinaire, Soupalt e io designammo col nome di
SURREALISMO il nuovo modo di espressione pura cha avevamo a nostra disposizione e
che eravamo impazienti di trasmettere ai nostri amici. Credo che oggi non si più
necessario tornare su questa parola, e che l‟accezione in cui l‟abbiamo presa si sia
generalmente imposta sulla accezione apollineriana”
3
I surrealisti rifiutano l’arte per l’arte ma la intendono come espressione dell’inconscio, e
l’automatismo, affermerà più tardi Breton porta direttamente a questa regione
4
, la regione
in questione è quella dell’inconscio.
La liberazione dell’inconscio il fine è manifestare gli stati psichici e, attraverso l’arte,
liberarli e sanarli, usando forme espressive in cui non si dà alcuna valutazione estetica
all’opera o alcun controllo logico o formale. Nel Manifesto Breton si sofferma spesso sul
concetto di immaginazione, che viene vista come qualità di realizzazione, che ci slancia e
ci permette di scoprire, rendendoci liberi nello spirito. Breton ne esalta il potere espressivo
e pare non capire cosa spinge l’individuo a farla tacere.
5
3 Breton A., Manifesti del Surrealismo, Torino, Einaudi editore, 2003.
4
Breton A., II Surrealismo e la pittura.
5
Breton A., Manifesti del Surrealismo, Torino, Einaudi Editore, 2003.
12
“A quella immaginazione che non ammetteva limiti, permettiamo appena di esercitarsi,
adesso, secondo le norme di un‟utilità arbitraria; essa è incapace di assumere per molto
tempo questa funzione inferiore e intorno ai vent‟anni, preferisce, di solito, abbandonare
l‟uomo al suo destino senza luce.”
Siamo nel dicembre del 1929, quando esce l’ultimo dei dodici numeri della rivista
Rèvolution Surrèaliste, dove viene pubblicato il Secondo Manifesto del Surrealismo e un
inchiesta sull’amore, dichiarato come uno dei valori essenziali del pensiero surrealista.
L’amore viene indagato da Breton in molti dei suoi scritti successivi, come L‟amour fou,
del 1934, ispirato dall’incontro con Jaqueline Lamba.
Da una lettera della agosto del 1935, inviata dai surrealisti al Congrès internazional pour
la dèfense de la culture, svoltosi a Parigi, i surrealisti chiedono che vengano messe
all’ordine giorno le seguenti questioni: diritto di perseguire, nella letteratura come
nell’arte, la ricerca di nuovi mezzi d’espressione, diritto per lo scrittore e l’artista di
approfondire il problema umano in tutte le sue forme ( rivendicazione della libertà, del
soggetto, rifiuto di giudicare la qualità di un opera dall’ampiezza attuale del suo pubblico,
resistenza a qualsiasi iniziativa di limitazione del campo di osservazione e di azione
dell’uomo che aspira a creare intellettualmente).
“Noi combattiamo sotto tutte le forme l‟indifferenza poetica, la distrazione d‟arte, la
ricerca erudita, , la speculazione pura, non vogliamo aver niente da spartire con i piccoli
o con i grandi risparmiatori dello spirito”
6
L’interpretazione più vicina alla verità del movimento ci può essere fornita dalla summa
delle pubblicazioni dei loro periodici: “Le Rèvolution surrèaliste”, “Le Surrealisme au
service de la rèvoluzion”, “Documents, Minotaure”, “Marie”, “The Internatonal
suurrèaliste bulletin”, “VVV”, “Le Surrèalisme,Meme”.
Renè Magritte disegna dipinge e collabora con la rivista Minotaure. La copertina del
decimo numero sarà interpretata dagli artisti surrealisti come una visione premonitrice
della catastrofe che annuncia la guerra.
6
Breton A., Manifesti del surrealismo,p 69, Torino, Einaudi Editore , 2003.
13
The exquisite corpse
gli consacra una monografia, ne
Copertina della rivista “Minotaure” n.10