INTRODUZIONE
Il presente elaborato è il frutto di un’accorta ed attenta ricerca in merito all’esperienza
coloniale italiana in Somalia. Al contrario di ciò cui si è abituati a credere, il fenomeno del
colonialismo italiano non è coniugabile esclusivamente al fascismo, tanto meno lo si può
riassumere in 5 o 6 anni di storia citando solo alcuni episodi. Il colonialismo italiano in
Africa è un progetto che inizia nel 1858 con Camillo Benso Conte di Cavour, e che
termina con l’Amministrazione Fiduciaria Italiana della Somalia (AFIS) nel 1960, per un
totale di quasi un secolo di tempo di legami, rapporti, scontri ed incontri fra popoli.
D’altro canto, se dovessimo individuare i “colpevoli” di tali manchevolezze, questi, non
potrebbero essere riconducibili esclusivamente agli appartenenti della storiografia
ufficiale: se è vero che quest’ultima è stata viziata, e tutt’ora lo è, da pregiudizi politici ed
ideologici, bisogna fare i conti anche con le molte persone abituate a dividere il mondo in
oppressi ed oppressori, schiavo e padrone, destra e sinistra, alle quali è stata azzerata la
coscienza critica.
Il lavoro in questione, propone di eliminare le inutili divisioni citate poc’anzi, abbattendo
dunque il muro pregiudizievole che manipola il corso degli eventi, e che non consente di
narrare quest’ultimi in modo imparziale ed eterogeneo ma anzi, in un’ottica spesso
accusatoria. Ragion per cui <<Quando lo storico ha raccolto e soppesato le sue fonti, non
ha che da raccontare “ciò che fu”>>, giudizi, pareri e opinioni prettamente personali,
alienano costui dal ruolo di narratore della storia.
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Da qui, si può intendere il metodo applicato per strutturare l’elaborato; un’accurata lettura
ed analisi delle fonti, una meticolosa ricerca delle testimonianze di chi ha vissuto la
colonizzazione in prima persona da ambo i lati, dell’operato svolto delle varie
amministrazioni, senza mai introdurre opinioni personali che possano compromettere la
veridicità dei documenti in questione e l’imparzialità del lavoro.
Tornando ai temi affrontati in questo percorso, si è preferito inquadrarli in periodi storici,
sociali ed economici ben definiti; nel I Capitolo si è trattato della questione coloniale,
mettendo a confronto il metodo italiano, inglese e francese di amministrare i territori
occupati. Oggetto di studio sono state anche le tematiche relative agli esordi della
penetrazione italiana in Somalia, del passaggio a protettorato di questa, e dell’analisi
dell’operato del Governatorato De Martino, forse la più interessante tra le reggenze
succedutesi dall’inizio del XX secolo sino al 1922.
Nel II Capitolo invece, si è parlato del passaggio dall’età liberale a quella fascista, con i
conseguenti cambiamenti attuati nella Somalia italiana: speciale menzione hanno occupato
le infrastrutture, le opere irrigue e sociali, l’istruzione ed il rapporto tra colonizzatori e
colonizzati. Quest’ultimo è forse il punto più importante: l’idea che i popoli colonizzati si
creano dei colonizzatori, ne stabilisce difatti le relazioni future con questi, la riconoscenza
o meno, il buon convivio. Le dinamiche che interesseranno i rapporti fra somali ed italiani,
come vedremo nel corso dell’elaborato saranno complesse e spesso spinose, arrivando in
molti casi al conflitto armato da ambedue le parti.
Rimanendo sul tema del conflitto, nel III Capitolo trova menzione un episodio cruento
che vide parte della popolazione e degli occupanti inglesi, compiere crimini contro gli
italiani, parliamo dell’Eccidio di Mogadiscio. L’evento in questione sarà una delle tappe
cruciali poste in essere da questa ricerca storica, dal momento che si tratta di una vicenda a
1 March Bloch, Apologia della Storia, Einaudi, 2009
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cavallo di un periodo storico delicato, come analizzeremo nel corso della fase finale
dell’elaborato.
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Concluderemo infine con la delicata questione della decolonizzazione, missione affidata
all’Italia, con lo scopo di avviare ad indipendenza economica e politica la Somalia. Molte
sono le domande che ci porremmo durante questo percorso, ad alcune si riuscirà a dare
una risposta, altre, per necessità di sintesi, resteranno tali.
CAPITOLO I
NASCITA DELLA SOMALIA ITALIANA
1.1 DEFINIZIONE DEL COLONIALISMO
Di seguito, le varie definizioni del colonialismo; quella storico-linguistica <<Imposizione,
da parte di uno o più Stati, di un predominio economico o culturale>>
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. Quella storico-
sociale <<In età moderna e contemporanea, l’ occupazione o lo sfruttamento territoriale
realizzati con la forza dalle potenze europee ai danni di popoli ritenuti arretrati o
selvaggi.”
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Ed infine economica <<Estensione della sovranità di alcune nazioni europee su territori e
popolazioni di altri continenti, avvenuta in età moderna o contemporanea. […] ragioni […]
prevalentemente di carattere culturale in riferimento ad una volontà espansionistica che
affondava le radici nella visione filosofica e religiosa maturata nel vecchio continente
[…]>>
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.
Le tre enunciazioni utilizzate per definire il fenomeno del Colonialismo, pongono sin da
una prima lettura, aspetti non solo storici, ma anche politici, economici, filosofici e sociali.
In che modo quindi, l’ Italia post- unitaria si inserì in questo quadro complesso rispetto alle
altre potenze europee?
La colonizzazione ha rappresentato uno dei punti chiave della storia contemporanea, sulla
base delle ultime ricerche storiografiche è possibile suddividere cronologicamente le
diverse fasi che hanno interessato le nazioni protagoniste di questo processo, il cui incipit,
è necessario sottolineare, si apre con l’ avvio delle grandi esplorazioni geografiche e si
conclude nella seconda metà del XVI secolo circa. Una fase successiva, invece, si delinea
con la Rivoluzione Industriale, processo che cambierà radicalmente gli equilibri politici,
economici e sociali europei. Oggetto di questo studio, sarà non tanto il periodo iniziale,
quanto quello contemporaneo del fenomeno, con particolare riferimento agli avvenimenti
dell’Italia post-unitaria.
Diversi sono i metodi che i vari Stati hanno adottato per controllare le zone extra
territoriali conquistate; i più noti sono l’assimilazionismo francese e l’indirect rule
2 Colonialismo, Def. 2e. , Lo Zingarelli, 2011, Stampato.
3 Colonialismo, Treccani.it. 1 Agosto 2019
4 Colonialismo, Dizionario di economia e finanza Treccani.it, 2012. 1 Agosto 2019.
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anglosassone.
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La Francia <<ideò per le sue colonie in Africa Occidentale un sistema di
governo centralizzato e autoritario, con una ben definita catena di comando che andava dal
Ministero delle colonie di Parigi, attraverso il Governatore generale di Dakar, ai
governatori delle singole colonie e ai loro commissari provinciali e commandants de
cercle, agli ufficiali in carica in ciascun distretto>> e ancora <<[…] Gli Africani entravano
in questo progetto solo in qualità di ausiliari o al livello dei villaggi, i cui capi divennero
subalterni esecutivi dell’ufficiale distrettuale francese dal quale derivavano la loro autorità
e la permanenza in carica, che dipendeva unicamente dalle loro capacità di conservarla sua
fiducia. Questo autoritarismo era giustificato dalla convinzione che l’assimilazionismo
delle masse africane alla cultura e alle civiltà francesi, […] giustificazione ultima della
colonizzazione, era difficilmente attuabile nell’immediato futuro>>.
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La situazione nell’Africa britannica, di cui però ci occuperemo più avanti, si presentava in
maniera meno uniforme; rispetto al modello francese, l’Indirect rule di matrice
anglosassone, in una prima fase poggiava su di un ordinamento meno centralizzato, i
Governatori coloniali inglesi, contavano sull’aiuto delle autorità locali per tenere saldo il
controllo, queste ultime difatti godevano di una pseudo-libertà fondata sulla fiducia e sulla
lealtà
7
.
La conclusione di questo percorso, che coinvolse anche l’ Italia, la quale sviluppò un
personale modello di colonialismo, come vedremo nel paragrafo successivo, coincide con
il crollo dell’Eurocentrismo, del decadimento degli stati europei come potenze militari e
della nascita di una coscienza nazionalista da parte dei popoli colonizzati; tutti elementi,
che porteranno ad un processo di decolonizzazione che terminerà solamente nel 1999, con
la restituzione del Macao alla Cina
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.
Si conclude così dunque, un periodo storico assai tormentato, che tutt’oggi alimenta
numerosi dibattiti circa i benefici e gli svantaggi riscontrati in questo modus operandi delle
potenze europee.
5 L. Frederick J. Dealtry, The dual mandate in British Tropical Africa, Nigeria, 1912.
6 John D. Fage, Storia dell’Africa, Torino, 1985, 2
a
edizione, Società Editrice Internazionale, p. 386.
7 Ivi, p 387
8 S. Leo, Università del Salento, Il sistema finanziario della prima guerra mondiale tra debiti di guerra e
riparazioni, 2015 p. 96:<< La grande guerra lasciò in eredità all’ Europa un generale stato di decadimento e
una grave dipendenza economico-finanziaria dagli USA. >> L’ ingresso degli Stati Uniti d’ America nello
scenario bellico europeo, segna inevitabilmente la fine del dominio economico e politico a trazione europea.
Il fatto che anche i paesi vincitori del primo conflitto mondiale, Gran Bretagna e Francia, dovessero pagare i
debiti di guerra alla potenza a stelle e strisce, dimostra come gli USA fossero diventati la potenza di
riferimento, spostando gli equilibri geo-politici.
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Oggetto di studio del paragrafo successivo, sarà la messa a confronto fra il colonialismo
italiano della prima ora, successivamente fascista, e quello inglese.
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