connessi, quali il turismo, la ristorazione ed in generale il mondo dei servizi per il tempo
libero.
Anche il commercio internazionale ha subito un arresto nella sua fase di crescita, tra
l’altro dovuto al rallentamento della congiuntura economica; in parte si è verificato un
meccanismo di sostituzione, ove possibile, del trasporto aereo con mezzi alternativi (come il
trasporto su gomma o su rotaia) meno sottoposti all’interesse dei media, delle istituzioni e,
forse, dei terroristi.
Scopo di questo lavoro è l’analisi delle caratteristiche del mercato del trasporto aereo
(Capitolo 2), focalizzando l’attenzione su alcuni aspetti di strategia delle compagnie aeree in
funzione del posizionamento prescelto e dell’eventuale ruolo giocato all’interno di
un’alleanza globale.
Nel Capitolo 3 si riepiloga il quadro dell’economia internazionale che si è
determinato nel corso del biennio 2001-2002; sono evidenziati gli elementi più significativi
che, insieme all’effetto degli attacchi alle “Torri Gemelle”, hanno costretto le società del
settore ad un ridimensionamento dell’offerta ed ad una rivisitazione della rete di
collegamenti.
La presentazione di Alitalia e delle sue strategie per ritornare a fare profitti
costituiscono gli argomenti del Capitolo 4; un approfondimento riguarda le operazioni sul
capitale sociale che si sono verificate nel 2002.
Il Capitolo 5 offre una breve storia dell’andamento in borsa dei titoli delle principali
compagnie aeree nei 18 mesi da Aprile 2001 a Settembre 2002. Si delinea poi, nella sezione
empirica del progetto, un modello si regressione multivariata per spiegare i rendimenti
azionari del settore e del titolo Alitalia in rapporto ad alcuni indici globali e ad altre variabili
potenzialmente incidenti, nonché al ruolo sviluppato dallo shock dell’11 Settembre.
Le conclusioni del lavoro sono infine presentate nel Capitolo 6.
2. Il funzionamento del mercato del trasporto aereo
2.1 Introduzione
Il mercato del trasporto aereo si caratterizza per i costi elevati connessi innanzitutto
con l’acquisto (o affitto) e la manutenzione degli aeromobili, nonché per la sua notevole
complessità dovuta all’articolato numero di fattori che vanno considerati per poter
individuare delle opportunità di profitto allorché si decide di cimentarsi con questo business.
Si tratta di un mercato fortemente regolamentato a causa delle norme concernenti la
sicurezza ed in parte per le limitazioni ancora presenti in molti paesi in tema di libertà di
sorvolo e/o di decollo/atterraggio di un aereo appartenente ad una compagnia straniera.
Il principio della liberalizzazione dei cieli, che ha avuto inizio negli Stati Uniti, si sta
comunque affermando anche in Europa. Ciò determina una forte spinta alla concorrenza che
consentirà a regime la permanenza sul mercato dei più forti comepetitors e delle piccole
compagnie a basso costo, in un contesto che tende a premiare sempre di più le alleanze tra
vettori.
2.2 La domanda di trasporto aereo
La domanda di trasporto aereo nasce naturalmente allorché il bisogno di spostarsi da
una località di origine ad una di destinazione, per motivi di carattere professionale o di
carattere privato, può essere soddisfatto in modo efficace dall’aeroplano.
Ciò può accadere perché la distanza (origine-destinazione) da coprire è troppo
elevata e tale da non giustificare il ricorso ad un mezzo alternativo (treno, automezzo o nave)
che, qualora esistente, impiegherebbe un tempo eccessivo oltre che costringere l’individuo
ad una condizione tipicamente innaturale, quella cioè del viaggiatore.
Fatte salve alcune comunità nomadi, per sua natura l’uomo è stanziale, così che
quando giunge a destinazione da un viaggio, tende a ricreare un ambiente a lui familiare, per
ritrovare le proprie certezze sulle quali tornare a condurre una abituale esistenza nella nuova
località.
Rimane il fatto che se, per certe distanze (pensiamo ai viaggi intercontinentali),
risulta impossibile pensare di fare a meno dell’aereo, per percorsi meno abissali l’aereo può
rappresentare un’alternativa ad altri mezzi di trasporto e la scelta del cliente-viaggiatore
dipenderà da numerosi fattori, tra i quali i principali sono due: il prezzo ed il tempo per il
viaggio.
In termini intuitivi l’aereo continuerà ad essere preferito per le distanze più lunghe
(in modo da risparmiare sul tempo), mentre il treno, l’auto o la nave potranno essere scelti
per quelle più brevi (privilegiando quindi il risparmio sul costo del viaggio).
La linea di demarcazione non è assolutamente definita in quanto la stessa domanda
di trasporto è molto differenziata, talché ognuno tende ad attribuire un valore diverso alle
componenti predette; tuttavia, riconducendoci alle motivazioni di trasporto si è soliti
suddividere la clientela in due segmenti: business e leisure, con la prima maggiormente
orientata a scegliere la soluzione di trasporto più flessibile e rapida, pur dovendola pagare di
più (domanda time-sensitive), mentre la seconda interessata soprattutto a contenere i costi
sopportando, quindi, condizioni meno agevoli di viaggio (domanda price-sensitive).
A livello aggregato è possibile comunque distinguere quattro macro fattori che
hanno un impatto più o meno diretto sulla domanda di trasporto aereo:
1) Fattori Macroeconomici
a) andamento generale del PIL (prodotto interno lordo) sia per i paesi ad
economia evoluta (per i quali il mercato del trasporto aereo ha raggiunto
un tasso di crescita tipico di un settore in moderato sviluppo, tra il 4% ed
il 5%, circa il doppio della crescita del loro PIL), sia per i paesi ad
economia meno avanzata (tra cui i più popolati ed estesi territorialmente,
come l’India e soprattutto la Cina, potrebbero assistere ad un notevole
incremento del traffico nel corso del 21° secolo
1
);
b) tasso di crescita del commercio internazionale di beni e servizi, che ha un
impatto sia sul traffico merci, sia su quello business della categoria
passeggeri;
c) globalizzazione, intesa come tendenza delle imprese e degli enti “no
profit“ a sviluppare la propria attività guardando con sempre maggiore
interesse al di fuori dei propri confini nazionali. In essa si possono far
confluire, tra l’altro, gli atteggiamenti organizzativi, le nuove tecnologie e
le scelte in materia di investimenti finanziari;
2) Fattori Politici
a) stabilità, ossia il clima di pace o viceversa il livello di tensione esistente
nei rapporti tra i paesi, la situazione politico-militare nelle tradizionali
“aree calde” del pianeta (Medio Oriente, in primo luogo) ed i rischi legati
al terrorismo locale o internazionale
b) cooperazione tra stati, giacché quando due o più stati definiscono accordi
economici e politici stretti, anche l’interscambio di uomini e merci
aumenta (vedi il caso dell’Unione Europea);
c) principi di politica economica, in quanto il trasporto aereo si beneficia dei
periodi di politica liberista ed aperta agli scambi transnazionali, mentre
1
Le previsioni di BOEING (2002) ed AIRBUS (2000), i due maggiori costruttori mondiali di aeroplani, prevedono per la
Cina una crescita del traffico di circa l’8% per i prossimi 20 anni.
d) viene penalizzato quando sono introdotte pratiche protezionistiche.
3) Fattori Sociali
a) tasso di scolarizzazione, in quanto si può supporre che a parità di
condizioni economiche è più incline a viaggiare chi possiede un livello di
istruzione elevato e chi, senza timori, mantiene viva l’attitudine ad
apprendere ed a misurarsi con nuove culture;
b) evoluzione nell’impiego del tempo libero, giacché una razionalizzazione
dei periodi di distacco dal lavoro o dallo studio e la maggiore
consapevolezza dell’importanza del proprio tempo induce a ricercare il
mezzo di trasporto più veloce per spostarsi;
c) aspetti demografici, quali ad esempio l’ampliarsi della vita media che
consente all’uomo di vivere a lungo in pensione, periodo che spesso viene
impiegato in viaggi e soggiorni all’estero.
4) Fattori Specifici
a) concorrenza e livello di turnover, perché la presenza di più compagnie
che insistono sul medesimo mercato, quelle più storicamente radicate in
una certa realtà territoriale, come quelle di nuova generazione, incide sia
nel senso di frammentare la domanda, sia allargandola se l’offerta è
sufficientemente diversificata;
b) assetti societari, che sono in continua evoluzione nel caso delle
compagnie europee di bandiera per via degli inevitabili, seppur lenti,
processi di privatizzazione, nonché delle compagnie che, avendo subito i
traumi economici maggiori dagli attentati di New York dell’11 settembre
2001, sono state cancellate e rifondate ridimensionandone fortemente le
dotazioni e gli obiettivi (vedi i casi Swissair e Sabena);
c) sviluppo e/o diversificazione del business, in quanto per una compagnia
aerea si può scegliere di concentrarsi sull’unico servizio di trasporto aereo
(passeggeri e/o merci), oppure si può optare per una diversificazione delle
aree di affari, tipicamente andando ad occuparsi di manutenzione degli
aeromobili delle altre compagnie, di servizi di catering, di servizi di call
center per conto di altre imprese, di servizi a terra negli aeroporti
(handling), di e-commerce avendo ad oggetto prodotti di società terze,
ecc… .
Allo stato attuale la domanda risulta molto condizionata dal livello di sicurezza
percepita, non tanto per dubbi sulla bontà delle condizioni tecniche di volo (preparazione
degli equipaggi di condotta e di cabina
2
, manutenzione fisica dell’aeromobile), quanto per il
timore che possano ripetersi ulteriori atti terroristici a bordo dell’aereo.
E’ evidente che, per evitare il ripetersi di tali sciagure, le azioni da intraprendere
debbano essere di natura soprattutto preventiva, in termini cioè di inasprimento dei controlli
all’interno degli aeroporti, giacché la gestione di situazioni pericolose in corso è di gran
lunga più problematica e non in grado di assicurare esiti positivi.
Superata comunque la fase del fisiologico atteggiamento di attesa che ha indotto ad
una contrazione della domanda, ulteriormente penalizzata dalla recessione da cui sta
faticosamente uscendo l’economia mondiale, il mercato del trasporto aereo tornerà a
svilupparsi secondo alcune tendenze oramai acquisite (AIRBUS (2000)):
2
In un aeroplano l’equipaggio di condotta è costituito da chi è adibito alla guida dell’aeromobile (1 comandante ed 1-3
copiloti), mentre l’equipaggio di cabina è costituito da chi si occupa dei servizi di bordo (assistenti di volo, anch’essi
suddivisi in qualifiche gerarchiche).
• riduzione in termini reali delle tariffe (e quindi dei margini per passeggero), per
via della cresciuta concorrenza tra vettori;
• ampliamento del traffico globale, con un ruolo ancora forte ma meno
preponderante che nel passato rappresentato dal mercato domestico USA;
• aumento della distanza media percorsa dagli aeromobili per ogni tratta
(attualmente pari a circa 1400 km) ed incremento del livello di utilizzazione degli
stessi in termini di ore volo per anno (la media è sulle 3500 ore);
• crescita del numero di frequenze per il collegamento fra gli aeroporti, in modo da
seguire le esigenze di una clientela che desidera una scelta più ampia sugli orari di
partenza e di arrivo.
2.3 L’offerta di trasporto aereo
Le compagnie aeree sono le aziende che erogano il servizio di trasporto aereo in
un’ottica imprenditoriale, cioè legata con il profitto. Tale concetto sembra ovvio, ma fino a
qualche tempo fa, almeno fino al completarsi del processo di deregulation del settore,
l’obiettivo delle compagnie aeree (le principali non a caso erano dette “compagnie di
bandiera”) era quello di rafforzare l’immagine del paese di appartenenza, presidiando un
territorio ed occupandosi quindi di raggiungere determinati volumi di mercato e difendendo
la propria market share, in un’ottica di puro protezionismo.
Il mercato era molto regolamentato soprattutto in Europa, laddove le medesime
compagnie erano direttamente controllate dai governi nazionali, che utilizzavano queste
aziende per fini istituzionali (per via della valenza strategica e delle promettenti previsioni di
crescita del settore) ed economico-sociali (facendone mantenere determinati collegamenti
nazionali, pur se in perdita, oppure assumere personale in una mera logica di politica
elettorale).
Ciò significa che il mercato risultava privo di una concreta concorrenza tra i vettori,
con il risultato di poter praticare tariffe elevate, conservandone uno status di privilegio, a chi
utilizzava l’aeroplano per viaggiare.
Nel corso degli anni ’80 negli Usa e durante gli anni ’90 in Europa questa struttura è
stata profondamente trasformata dall’affacciarsi di tre nuove idee: liberalizzazione,
privatizzazione e concorrenza; il principio che si è affermato è stato quello di allargare il
mercato, creando nuove opportunità di business al di fuori del rigido controllo degli stati
nazionali.
2.3.1 La liberalizzazione dei cieli
Il primo segnale di svolta avvenne nel 1978 con il “Deregulation Act” emanato negli
USA sotto la presidenza Carter. Questo provvedimento eliminò tutti i controlli governativi
su tariffe e le indicazioni politiche sulle tratte domestiche da coprire, consentendo alle
compagnie aeree di operare in un mercato libero.
Questo processo si estese gradualmente anche in Europa (che rappresenta la seconda
area per traffico aereo dopo il Nord America e la prima per traffico internazionale), per via
delle pressioni statunitensi; si giunse così ai cosiddetti accordi di “Open Sky”, con i quali gli
USA intesero diffondere i principi sulle libertà di volo.
Il processo di liberalizzazione all’interno dei cieli europei si può far ricondurre a
quattro momenti ben distinti della storia della Comunità Economica Europea (CEE), ognuno
dei quali associato all’emanazione di una precisa riforma:
1987 – “Primo pacchetto CEE”, che, in accordo con i principi del precedente Atto Unico
Europeo (1986), stabilì la possibilità per un vettore nazionale di operare su di una rotta già
coperta da un'altra compagnia del medesimo paese;
1990 – “Secondo pacchetto CEE”, con il quale furono allentate molte restrizioni in campo
tariffario;
1993 - “Terzo pacchetto CEE”, a seguito del quale gli accordi bilaterali vennero scavalcati
da un meno ingessato sistema di regolamentazione multilaterale, improntato al superamento
del concetto di vettore di bandiera.
1997 - “Quarto pacchetto CEE”, che diede luogo alla liberalizzazione del mercato a livello
intra-europeo (principio del mercato unico europeo), cosicché ogni compagnia diventava
libera di fornire collegamenti tra gli stati membri senza dover rispettare alcun vincolo di
nazionalità.
La diretta conseguenza di questo mutamento di scenario è la crescente competizione
tra le società di trasporto aereo (anche con la nascita di nuove compagnie) che si instaura non
solo a livello internazionale, ma anche sul mercato domestico, quello storicamente più
protetto e perciò fino ad allora in grado di mantenersi sempre redditizio.
In particolar modo la liberalizzazione ha condotto ad un abbassamento delle tariffe
sulle tratte a maggiore traffico, ma lo stesso fenomeno non è di certo accaduto sulle tratte
poco frequentate, in cui il vettore dominante ha continuato a “fare il mercato” in condizioni
di quasi monopolio. Infine, per i collegamenti verso i centri più isolati e poco redditizi si è
determinato un progressivo abbandono della presenza delle compagnie, se non in condizioni
di sostegno specifico erogato dal governo nazionale (con l’assenso della Commissione
Europea) per far assicurare un servizio minimo di trasporto aereo.
2.3.2 Modalità di erogazione del trasporto aereo
Il servizio viene offerto mediante la predisposizione di un programma di voli che la
compagnia aerea prevede di operare nel corrente periodo stagionale
3
secondo un orario
pubblicato e tariffe determinate, a meno di saltuarie e precise iniziative promozionali.
Ci si riferisce in tal caso alle compagnie che svolgono voli di linea (scheduled flights)
e che si differenziano dalle compagnie charter, le quali attivano i collegamenti tra due
aeroporti solo in conseguenza di pregressi contratti stipulati con aziende di produzione (per il
trasporto di merci) o tour operator (per il trasporto di passeggeri che acquistano i “pacchetti”
vacanze volo + soggiorno), comprendendo anche in tutti quei casi in cui la compagnia
effettua un servizio non agganciato ad un regolare programma predefinito (es: eventi
speciali).
Per avere una dimensione del fenomeno si consideri che negli aeroporti italiani il
traffico charter, sia domestico che internazionale, rappresenta all’incirca il 9% del traffico
passeggeri ed il 16% del traffico merci (ENAC (2001)).
Un fenomeno in crescita e nato proprio per effetto della liberalizzazione dei cieli è,
infine, quello delle cosiddette compagnie low cost and no frills, che sono nate prima negli
USA (il modello di business fu quello della Southwest Airlines) e poi si sono diffuse anche
in Europa.
Si tratta di vettori che operano regolari servizi di linea riducendo, però, all’osso tutti i
costi per il trasporto aereo e potendo così praticare tariffe standardizzate ed altamente
competitive con quelle delle più blasonate compagnie di bandiera.
3
L’anno di riferimento per l’attività operativa delle compagnie aeree segue le normative IATA (International Air
Transport Association) ed ha inizio in corrispondenza dell’introduzione dell’ora legale (fine Marzo); esso si compone
così di due stagioni: la stagione estiva che parte a fine Marzo e si conclude a fine Ottobre (conclusione dell’ora legale)
e la stagione invernale che parte da fine Ottobre e si conclude a fine Marzo dell’anno solare successivo.