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CAPITOLO 1
IL MARKETING ESPERIENZIALE
1.1 Il marketing esperienziale
L‟origine etimologica del termine esperienza si può far risalire al termine greco “empèira”
il cui significato è: arte, cognizione, abilità; oppure a “em – pèira” dove “em” sta ad
indicare un moto a luogo e “pèira” significa prova, tentativo, impresa, disegno o anche
cuspide, punta. In tale accezione l‟esperienza indicherebbe l‟immersione in una prova, il
coinvolgimento in un tentativo.
Altra derivazione può essere la “experientia” latina, avente il significato di esperimento,
prova, tentativo e anche di scienza, pratica, perizia, risultato dello sperimentare.
Col tempo i confini del significato del termine esperienza si sono ampliati, arrivando ad
intendere con esso la conoscenza diretta che un individuo fa di un oggetto del reale traendo
da essa un arricchimento personale consistente in un aumento del suo bagaglio conoscitivo
riguardo a quell‟oggetto particolare, ad un fenomeno, alla realtà in generale, o anche alla
sua sfera psicologica, culturale, e spirituale. Il contatto diretto dell‟individuo con il mondo
reale, che egli percepisce attraverso i sensi, innesca un meccanismo per cui egli non solo
apprende dal mondo esterno, aumentando le sue conoscenze, ma ciò ha ripercussioni anche
sulla sfera più intima dell‟individuo stesso andando a modificare la sua percezione delle
cose, le sue emozioni e stati d‟animo. L‟esperienza è quindi una stimolazione sensoriale,
psichica e intellettiva.
In ambito economico–manageriale la definizione dell‟esperienza, e in particolare
dell‟esperienza di consumo, non ha assunto ancora carattere definitivo a causa dei
numerosi contributi spesso molto frammentati e non ben delineati che si vanno arricchendo
di continuo.
Certo è che il marketing delle esperienze sembra essere ormai l‟ultima frontiera del
marketing per le imprese che intendono aumentare il loro vantaggio competitivo.
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Adottare il marketing esperienziale, nella progettazione delle proprie strategie, significa,
come prima cosa, spostare l‟attenzione dal prodotto al consumatore, visto non solo quale
acquirente (o possibile acquirente) di prodotti o servizi, ma anche come individuo e attore
attivo dell‟economia al quale rivolgere il proprio sistema di offerta. Il consumatore non
rappresenta solo l‟obiettivo finale a cui la strategia di marketing deve tendere, ma è proprio
dal consumatore che bisogna partire indagando sulle sue preferenze, sui suoi desideri ed
aspirazioni: bisogna chiedersi cosa il cliente vuole, cosa vorrebbe provare, e in che modo
l‟impresa può fornirgli ciò di cui necessita.
L‟offerta dell‟ impresa a sua volta non deve essere incentrata solo sugli aspetti funzionali,
ma anche sulla componente emotiva ed emozionale che da essa scaturisce sia durante
l‟atto di acquisto e di fruizione del prodotto, sia successivamente.
Se la fase pre–acquisto, di acquisto e post–acquisto sono ricchi di stimoli sensoriali che
sollecitano la sfera emotiva del consumatore (in maniera positiva) si riuscirà a fargli vivere
un‟esperienza memorabile, il che porterà ad una sua maggiore fidelizzazione e attrarrà
sempre nuovi clienti.
Il segreto di ciò sta nel rendere attraenti da un punto di vista esperienziale anche prodotti
che per loro natura non lo sono. Se ad esempio uno spettacolo teatrale può
immediatamente, e senza ombra di dubbio essere definito esperienziale, lo stresso non può
dirsi per un prodotto di uso comune quale uno shampoo. Lo sforzo da compiere sta nello
sviluppare il lato creativo del prodotto/servizio estraendo il suo potenziale emotivo.
Nell‟esempio appena citato, quindi, non sarà ritenuto importante il prodotto “shampoo” ed
il suo valore funzionale, ma bensì l‟ esperienza “lavarsi i capelli con quello shampoo”.
L‟obiettivo primario sarà quello di individuare quale tipo di esperienza valorizzerà al
meglio il prodotto coerentemente con la marca di riferimento.
1.1.1 Elementi dell’esperienza di consumo
Pine e Gilmore
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elencano i concetti chiave che caratterizzano l‟experience marketing:
il coinvolgimento dell‟utente a livello fisico, mentale, emozionale, sociale o
spirituale;
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Della cui teoria si tratterà ampliamente nel corso del Capitolo 3.
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la facoltà di autodeterminazione dell‟offerta da parte dell‟utente;
la rilevanza del valore simbolico del prodotto/servizio;
la plurifunzionalità del prodotto/servizio;
la centralità dello spazio nel quale si concretizza l‟esperienza.
1.1.1.1 Il coinvolgimento dell’utente e la sua facoltà di autodeterminazione
dell’offerta.
Il coinvolgimento dell‟utente è uno dei punti centrali dell‟approccio al marketing
esperienziale. Molto spesso il coinvolgimento è stato confuso con l‟intrattenimento, ma
esso va ben oltre: è necessario far immergere il consumatore nell‟esperienza, renderlo
partecipe, farlo interagire con l‟ambiente, in cui il sistema di offerta è inserito, in modo tale
che possa percepire tutti gli stimoli che per lui sono stati progettati.
In particolare per aumentare il coinvolgimento si può far leva su 3 componenti:
componente partecipativa: rendere il consumatore parte attiva. L‟interazione è uno
dei punti centrali su cui si basa il valore dell‟esperienza. Tale interazione non solo
ha luogo tra l‟individuo e l‟ambiente circostante, ma anche tra l‟individuo e il
prodotto, il sistema di offerta, il contesto fisico e sociale (tra il consumatore e
l‟azienda, tra consumatori). Infatti, nella prospettiva esperienziale del consumer
behaviour, l‟esperienza di consumo è definibile come “il frutto soggettivo
dell‟interazione tra l‟individuo e l‟ambiente, laddove per ambiente si intende ogni
sua componente, dal prodotto, all‟ambiente fisico, a un‟idea
2
”. Ovviamente
l‟interpretazione dell‟interazione vissuta è estremamente soggettiva.
componente tecnologica: le opportunità offerte dalla tecnologia sono notevoli in
quanto richiedono all‟individuo di interagire non solo con la macchina ma, grazie
ad essa e alla diffusione sempre crescente di internet, con altri consumatori e con
l‟azienda stessa. Ad esempio l‟utilizzo del cyberspazio offre alle persone elementi
quali chat e forum in cui persone di tutto il mondo possono comunicare tra loro
scambiandosi informazioni e pareri (il che accresce la componente affettiva e di
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Addis M. (2007), Ad uso e consumo. Il marketing esperienziale per il manager, Pearson Education
Italia, Milano, pp. 287
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appartenenza ad un gruppo e soddisfa il desidero di socialità degli individui che si
sentono parte di un gruppo) o anche permette l‟accesso ai siti dell‟impresa stessa
dove è possibile reperire direttamente informazioni o anche acquistare il prodotto in
un negozio virtuale e addirittura inserire contenuti autoprodotti, consentendo
continui scambi informativi e non solo, tra l‟azienda e il consumatore innescando
un processo di co–produzione dell‟esperienza.
componente sensoriale: tutti i 5 sensi contribuiscono alla creazione di un‟esperienza
memorabile. In particolare, vista e udito sono solitamente quelli che vengono
maggiormente valorizzati anche perché studi in merito hanno evidenziato che essi
coinvolgono la maggiore quantità di tessuto celebrale dedicato alla elaborazione
degli stimoli (anche se il potenziale relativo a olfatto, gusto e tatto è tutt‟altro che
trascurabile), ciò significa che vengono maggiormente elaborati dal cervello e
quindi stimoli che sollecitano tali sensi sono più facilmente registrati.
Per quanto riguarda la percezione visiva, gli elementi a disposizione dei manager
per sollecitarla sono: la materia, in termini di colore (dove studi hanno evidenziato
come i colori siano associati a specifiche emozioni, i cui significati sono ancorati
al sesso, al gruppo etnico di appartenenza e all‟età dell‟individuo (come si può
osservare dalla Tabella 1), forme e materiali, e la luce in quanto è noto che le
percezioni visive variano in funzione dell‟illuminazione: in ambienti poco
illuminati, la retina dell‟occhio si avvale dei bastoncelli, ovvero recettori meno
sensibili alla luce per i quali ogni oggetto assume colore simile indistinto; in
ambienti molto luminosi invece l‟occhio si avvale dei coni, recettori più sensibili
alla luce che riescono al contrario a cogliere vividamente i colori degli oggetti. Di
conseguenza nella progettazione di un‟offerta esperienziale è bene progettare
insieme la combinazione di colori e illuminazione.
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Tabella 1. Il linguaggio dei colori.
Colori Attributi Associato con… Gli effetti Preferiti da… Usati per…
Rosso
eccitante, audace,
dinamico, sexy
intenso, impulsivo,
attivo, aggressivo,
appassionato
sangue, fuoco,
competizione, calore,
emozione, ottimismo,
vita,
giorno di San Valentino,
violenza, comunismo
eccitazione,
stimolazione,
accelera i ritmi
respiratorio e
cardiaco
realizzatori, dirigenti,
donne attive, persone
economicamente
stabili, persone sicure
auto, biancheria,
cosmetici, abiti nuziali
(per asiatici, americani,
il rosso è molto diffuso
nelle culture cinese e
coreana)
Arancio vibrante, caldo
estroversione, avventura,
celebrazione
stimolante ma
meno del rosso,
causa allarme
autorevoli, adolescenti,
l'arancio brillante
tuttavia è il penultimo tra
i preferiti da tutti
colore di sicurezza per
richiamare |'attenzi0ne,
non per pericolo in atto
ma potenziale
Giallo
il Colore più caldo,
allegro e felice
raggio di sole, creatività,
immaginazione,
ottimismo, futuristico,
spiritualità, novità,
prezzi bassi
riscalda, rallegra
primo colore preferito
dai ragazzi, tuttavia
l'ultimo fra i preferiti
da tutti
colore guida scelto per
donne, uomini, ragazzi
e casa fino al 2004
Verde
fresco, pulito,
riposante
ecologia, natura,
equilibrio, invidia,
fertilità, primavera
stabilizzante,
protettivo,
nutriente,
rivitalizzante
gradito da persone
autorevoli, leader
d'opinione, innovatori,
il verdeacqua è preferito
dal giovani; secondo
preferito in America
veicoli di uso multiplo
(verde scuro), diffuso
per camere da letto (per
moderare la luce
esterna) per cibi naturali
Blu
calmo, tranquillo,
sacro
costanza, praticità, acqua,
sci, santità, protezione,
pace, purezza, fiducia,
lealtà, pazienza, speranza,
perseveranza, tristezza,
depressione, il futuro
calma, pulisce,
rinfresca
il primo preferito in
America
prima scelta per abiti
casual, seconda scelta
per abbigliamento
d'ufficio, non adatto
per molti interni,
specialmente per sale
da pranzo
Porpora/Viola
eccitante, misterioso,
complesso, intrigante
passione, spiritualità, arte,
creatività, umorismo,
sensibilità, vanità, sbalzi
d'umore, regalità,
superiorità,
omosessualità,
ricchezza
ispira, provoca,
polarizza
terzo preferito in
assoluto dai giovani
di 18-29 anni, da artisti,
più maschile di altri
colori, amato o odiato
più di altri colori
non molto usato per
ambienti interni o per
abbigliamento, gli
americani erano tornati
a sceglierlo in tempo di
guerra
Rosa
caldo, allegro,
semplice, emozioni
non complicate
romantico, dolcezza,
delicatezza, tenerezza,
raffinatezza,
sentimentalismo,
femminilità, innocenza
smorza, Iusinga
il rosa tenue è
generalmente preferito a
quello brillante,
preferito dalle donne
il rosa, di grande
tradizione, è sempre
il colore adatto alle
bambine
Marrone
confortevole,
credibile, stabile,
semplice
terra, sostanza, stabilità,
armonia, focolare, casa,
neutralità
confortevole,
tranquillizza
per persone concrete,
di modesto livello,
del Midwest e non
delle coste
i toni intensi e neutri
sono preferiti per la casa
Nero
misterioso, elegante,
ricercato, mondano,
sexy, autorevole
ricercatezza, semplicità,
morte e lutto, sfortuna,
notte, potere, perfidia
rende autorevole
intellettuali, ribelli,
dall'industria della moda,
di fascino sempre ampio
prima scelta per
l'abbig|iamento
d'ufficio, seconda
scelta per abiti casual
Grigio
sicuro, pratico,
affidabile, elegante
neutralità, noia,
freddezza,
sicurezza,
conservatorismo,
cenere
rassicura,
attenua
non generalmente scelto
come preferito, non di
successo commerciale
anche ricercato negli
ultimi anni da persone
creative, artisti figurativi
adatto per uomini
d'affari, di crescente
diffusione fra le donne
Bianco
pulito, fresco, puro,
moderno, ordinato
purezza, sterilità, calma,
lutto (in Cina e in India),
nozze (in Occidente)
abbaglia, dà mal
di testa, attira
|’attenzione
intellettuali, persone
moderne, comunque di
fascino limitato
colore estivo, per abiti di
nozze ma non ovunque
nel mondo, per cibi privi
di grassi e dietetici
Fonte: Addis M. (2007), Ad uso e consumo. Il marketing esperienziale per il manager, Pearson Education
Italia, Milano, pp. 287
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Per quanto riguarda l‟udito, sempre più spesso, nella creazione di nuovi prodotti si
presta particolare attenzione alla sonorità di questi ( es. rumore emesso dal motore
di una moto, rumore delle patatine legata alla loro croccantezza, etc…), ed ancor
più ai suoni presenti negli ambienti di acquisto.
Ricerche in merito, infatti, hanno portato alla luce come gli stimoli sonori, se
utilizzati in modo adeguato, possono influenzare in modo positivo gli acquisti in
termini di aumento delle vendite o di maggior tempo trascorso nel punto vendita e
complessivamente favoriscono un atteggiamento favorevole da parte dei
consumatori nei confronti dell‟esperienza di acquisto vissuta.
L‟olfatto può essere stimolato tramite i profumi. Anche in questo caso si può far
leva su questo stimolo sia adattandolo al singolo prodotto, sia ad un punto vendita e
quindi all‟ambiente di acquisto. Gli stimoli legati all‟olfatto sono particolarmente
potenti in quanto arrivano direttamente al cervello spesso senza che l‟individuo ne
sia consapevole.
Anche qui studi hanno dimostrato come annusare dei particolari profumi provochi
determinate reazioni da parte degli individui (Tabella 2).
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Tabella 2. Gli effetti emotivi di cinque fragranze.
Fragranza
Effetti
Impieghi possibili
Mughetto
Rende felici - Distende -
Stimola
In contesti giocosi e interattivi
(musei, cinema, punti di
vendita, ...)
Abete Odoroso
Rilassa - Diminuisce le
emozioni negative
In momenti critici o di stress
per il consumatore (file, colli
di bottiglie, lunghe attese, …)
Tuberosa
Rilassa - Aumenta la
sensualità - Diminuisce la
depressione
In contesti e momenti
romantici (ristoranti a lume di
candela, riviste posizionate sui
sentimenti d'amore, …)
Osmanto
Rende felici - Riduce l'apatia -
Riduce la depressione
In contesti difficili per il
consumatore (sale d'attesa
ospedaliere, filiale di banca,
lettere di pagamento, …)
Giacinto
Aumenta la felicità e la
sensualità - Rilassa - Stimola -
Diminuisce la generalità delle
emozioni negative
In contesti misti per poter
gestire la gran parte degli stati
affettivi, soprattutto nei casi
in cui emozioni negative sono
possibili (punti di vendita,
supermercati, …)
Fonte: Addis M. (2007), Ad uso e consumo. Il marketing esperienziale per il manager, Pearson Education
Italia, Milano, pp. 287
Il senso del tatto si avvale di quattro sensazioni derivanti dal contatto fisico: la
pressione, il calore, la temperatura e la composizione. Nel progettare un‟offerta
esperienziale bisogna tenere presente il target di riferimento in quanto la
percezione tattile può variare ad esempio in base al sesso ( le donne rispondo in
modo più positivo al contatto fisico rispetto agli uomini) o in base alla sensibilità
individuale della pelle. Toccare un prodotto spesso può aiutare a decidere se
acquistarlo o meno perché conferisce maggiore fiducia al soggetto sulla qualità del
prodotto che intende acquistare rendendolo più propenso all‟acquisto.
In merito è stata sviluppata una scala di misurazione per comprendere la reazione
dei consumatori allo stimolo tattile (Tabella 3).
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Tabella 3. La scala del bisogno di toccare.
Esprimi il tuo personale grado di accordo o disaccordo in merito alle seguenti affermazioni.
Tieni conto che: 1 sta per “decisamente in disaccordo”; 2 sta per “abbastanza in
disaccordo”; 3 sta per “né d‟accordo e né in disaccordo”; 4 sta per “abbastanza d‟accordo”;
5 sta per “decisamente d‟accordo”.
a.
Quando cammino nello store non posso fare a meno di toccare
qualsiasi prodotto
1 2 3 4 5
b. Toccare i prodotti è divertente 1 2 3 4 5
c. Ho una maggiore fiducia nei prodotti che possono essere toccati 1 2 3 4 5
d.
Mi sento a mio agio acquistando un prodotto dopo materialmente
esaminato
1 2 3 4 5
e.
Quando sto curiosando in uno store per me è importante toccare
tutti i prodotti
1 2 3 4 5
f.
Se non posso toccare un prodotto in uno store sono riluttante
all‟acquisto
1 2 3 4 5
g. Mi piace toccare i prodotti anche se non ho intenzione di acquistarli 1 2 3 4 5
H
Mi sento più propenso ad effettuare un acquisto dopo aver toccato
un prodotto
1 2 3 4 5
i. Quando sto curiosando in uno store, mi piace toccare molti prodotti 1 2 3 4 5
l.
L‟unico modo per essere sicuro che valga la pena di acquistare un
prodotto è toccandolo realmente
1 2 3 4 5
m.
Ci sono molti prodotti che acquisterei solo se potessi maneggiarli
prima dell‟acquisto
1 2 3 4 5
n. Mi ritrovo toccando tutti i prodotti in un negozio 1 2 3 4 5
Fonte: Addis M. (2007), Ad uso e consumo. Il marketing esperienziale per il manager, Pearson
Education Italia, Milano, pp. 287
Il gusto, infine, è di solito il senso su cui si fa minor leva nell‟implementazione di
una strategia di marketing esperienziale. È interessante notare che il gusto e
l‟olfatto sono strettamente interconnessi, infatti ad esempio il retrogusto di una
sostanza liquida non viene percepito dai recettori gustativi, ma da quelli olfattivi.
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Di conseguenza se uno dei due sensi risulta per qualche ragione menomato, le
ripercussioni sulla percezione dell‟altro senso possono risultare distorte. Ed è
importante notare ancora che sia i recettori del gusto che quelli dell‟olfatto perdono
capacità col passare del tempo, e questa è una variabile importante di cui tener
conto a seconda del target prescelto.
All‟aumentare del coinvolgimento del consumatore nell‟interazione vissuta, il sistema di
offerta assumerà sempre più i caratteri qualificanti un‟esperienza di consumo, lo
distinguerà sempre più da una semplice erogazione di un servizio e permetterà una sempre
maggiore co – partecipazione alla creazione dell‟esperienza.
1.1.1.2 La rilevanza del valore simbolico del prodotto/servizio
Il marketing esperienziale risponde ad una serie di bisogni dell‟individuo che vanno oltre i
semplici bisogni funzionali ma che riguardano una sfera più intima del consumatore come
il bisogno evasione, il bisogno di socializzazione, il bisogno di identificazione, etc…
Ad esempio l‟acquisto di un prodotto può essere un modo per il consumatore di sentirsi
parte di un gruppo, gli consente in qualche modo di esternare quelli che sono i suoi valori e
circondarsi di persone che li condividono. Spesso la fruizione di un servizio può essere
effettuata per soddisfare un desiderio di socializzazione (ad esempio la pratica di uno sport,
molte volte, viene scelta non solo per i benefici alla salute che ne derivano ma soprattutto
col desiderio di conoscere persone nuove con cui instaurare rapporti di amicizia).
Qualunque prodotto o servizio può avere grande valore simbolico, e se l‟impresa riesce a
trasmettere all‟utente il messaggio prescelto riuscirà ad ottenere un vantaggio competitivo
rispetto alle imprese concorrenti.