INTRODUZIONE
Oggi si sente sempre più spesso parlare di marketing “non convenzionale”, di
Marketing alternativo, di mezzi alternativi di comunicazione. Parole come Viral
Marketing e Guerrilla Marketing sono passate dall’essere astruse definizioni di
eccentrici guru del Marketing d’oltreoceano ad oggetto di pubblicazioni
scientifiche, di seminari e corsi di aggiornamento e specializzazione per i
professionisti.
Il fatto è che il Marketing sta necessariamente cambiando, adeguandosi ai rapidi
mutamenti della società che sta attraversando un momento di crisi che modifica
non solo i mercati ma anche i comportamenti dei suoi attori. La diffusione di
massa della “Grande Rete” ha accelerato il passaggio a quella che molti
definiscono società dell’informazione o network society. Internet ha amplificato
all’ennesima potenza le peculiarità della società postmoderna, rendendo
necessaria una revisione delle vecchie teorie del marketing in parte ormai
superate.
Ci si trova di fronte ad uno scenario che è mutato: un nuovo paradigma di
riferimento, un sistema in crisi, e un nuovo pubblico di soggetti che diventano
sempre maggiormente consapevoli delle proprie forze e produttori, anziché solo
“consumatori”, di contenuti oltre che di senso, riappropriandosi di un potere
prima in mano solo alle imprese.
Il presente lavoro si propone di ricostruire un quadro teorico della situazione
attuale, analizzando mercati e consumatori ponendosi come obiettivo quello di
contrastare la crisi ed analizzare possibili metodi per incrementare le vendite
tenendo sempre presente come il Marketing svolga un ruolo fondamentale in un
I
periodo critico come quello attuale.
Nella prima parte, quindi, si analizzeranno i cambiamenti nel business to
business dovuti alla crisi e quali sono gli effetti nei mercati dei beni industriali di
cui poi ci occuperemo analizzando il caso MG S.r.l.
La prima parte prosegue ancora con un analisi dettagliata del consumatore e
come le persone hanno reagito modificando i loro comportamenti di consumo e
di stile di vita applicando strategie di consumo più selettive e di risparmio
preventivo. Un altro passo importante di questa prima parte e caratterizzata
dall'analisi delle possibili strategie che si possono utilizzare; verranno analizzate
in particolare nel primo capitolo ma come caratteristica generale possiamo
sicuramente affermare che è necessario, proprio in momenti come questi di
profonda crisi, tornare ad investire per creare ricavi.
Nella parte centrale del mio lavoro è stata analizzata la possibilità di
incrementare le vendite tramite il marketing con metodi convenzionali che vanno
ad incidere sul Marketing mix e sulle leve prezzo e quantità, le leve principali su
cui si può agire, e analizzando anche la Matrice Ansoff e le possibili strategie che
si possono mettere in atto al fine di riuscire a comprendere in quale modo
l'impresa si deve muovere nel mercato, per riuscire a sfruttare tutte le opportunità
che il mercato potrebbe riservare; inoltre ho analizzato i nuovi metodi del
marketing che durante gli ultimi anni aumentano di importanza e considerazione
da parte delle maggiori imprese mondiali dato il diffondersi sempre maggiore di
internet, che ha cambiato anche il ruolo del cliente che interagisce sempre di più
ed ha acquisito sempre una maggiore importanza, e il continuo aumento della
competizione; per riuscire a contrastare con efficacia questa crisi, siamo alla
ricerca di un metodo che ci permetta di presentare, promuovere e distribuire
l'offerta commerciale in modo da sviluppare la domanda globale, incrementare il
tasso di uso del prodotto, acquisire nuovi clienti, aumentare la quota di mercato e
II
per questo sono stati analizzati diversi tipi di marketing, il Direct Marketing e il
Web Marketing, il Guerrilla Marketing.
La parte finale del lavoro è quella più prettamente specifica rispetto alle
intenzioni generali dello stesso: grazie alla collaborazione con il Sig. Giorgio
Tirone, consulente Marketing per alcune società piemontesi, ho avuto la
possibilità di conoscere come un azienda leader mondiale nel suo mercato si
comporti in momenti di crisi come questo, e come decida di investire per riuscire
ad affrontare nel migliore dei modi questo delicato momento in cui molte
imprese sono andate incontro a gravi difficoltà o al fallimento, a causa dalla
continua diminuzione della domanda interna e una richiesta di dilazioni sempre
maggiore da parte dei clienti. Inoltre la maggior parte delle imprese si trova a
dover convivere con un aumento dei costi e una riduzione delle vendite dovuta
alla stasi dei consumi e degli investimenti con il risultato finale che i margini di
guadagno tendono a scendere.
La realtà aziendale a cui ho potuto partecipare in modo attivo è quella della
società MG S.r.l., specializzata nella fabbricazione di calandre e curvatrici ed
ormai attiva in questo mercato da 50 anni.
MG è riuscita a consolidare una leadership nazionale ed adesso, con lo scopo di
migliorare la posizione anche al di fuori del territorio nazionale, si è rivolta al
Sig. Giorgio Tirone con lo scopo di modificare il modo in cui il marchio MG
viene visto nel resto del mondo.
Questa parte del lavoro si è concentrata sull'analisi del mercato in cui MG S.r.l.
opera e sui suoi concorrenti, cercando di sviluppare una strategia di
comunicazione che risulti efficace e migliori le condizioni in cui l'azienda stessa
comunica la sua immagine.
Grazie alle lavoro svolto con il Sig. Giorgio Tirone, si è riuscito ad incrementare
il valore dell'immagine che sta guadagnando posizioni anche nel web dove erano
III
state individuate le maggiori carenze, sia in google.it che in google.com, ed è con
un certo piacere che accolgo la recente notizia secondo cui MG S.r.l., visti i
miglioramenti apportati al sito e alla navigazione del cliente nello stesso ed alle
operazioni di Search engine optimization, ha deciso di aprire una nuova sede in
America ritenendo di essere in grado di guadagnare altre fette di mercato. Come
è possibile immaginare ci vorrà tempo per sapere il valore che assumerà questo
investimento ma di certo l'atteggiamento di MG ancora una volta chiarisce il
ruolo di leader che questa impresa vuole avere nel mercato mondiale.
IV
IL MARKETING E I METODI PER COMPETERE DURANTE
LA CRISI – CASO MG S.R.L.
CAPITOLO 1 - PRINCIPALI EFFETTI DELLA CRISI
1.1 Introduzione: Crisi nel Business to Business
In periodi di crisi come quello attuale si ha spesso la sensazione di assistere a
qualcosa più grande di noi, dai confini incerti e minacciosi.
Troppo spesso si pensa che il tutto questo il Marketing svolga solo un ruolo
marginale, o meglio, che il Marketing possa svolgere una funzione importante
solo quando il mercato tira e i prodotti si vendono facilmente; in realtà non c'è
nulla di più sbagliato.
Proprio in momenti come questi il Marketing assume un ruolo molto importante
permettendo, grazie alle necessarie analisi ambientali, dei mercati e dei
concorrenti, di rivedere le strategie che si stanno adottando per renderle coerenti
con i propri obiettivi, e di ricostruire le condizioni favorevoli esistenti prima della
crisi e ricostruire un nuovo sviluppo.
Non dobbiamo vedere quindi la crisi come fatto assolutamente negativo, ma
1
anche come un' occasione per crescere, infatti come suggerisce l'etimologia della
parola che indica passaggio, fase si può vedere la situazione da un' ottica diversa
dove sebbene esista un problema si può anche considerare che nello stesso tempo
esistono molteplici opportunità che si possono sfruttare tramite adeguate
strategie.
Il primo effetto più evidente e importante della crisi è senza alcun dubbio la
stretta creditizia che ha colpito il sistema mondiale, compresa l'Europa e, anche
se in misura più limitata, anche il nostro paese, e che ha portato ad un crescere
della sfiducia circa l'entità dei prodotti tossici presenti negli attivi bancari
aumentando il prezzo della raccolta di fondi nel mercato interbancario ( il
mercato dei prestiti che avvengono regolarmente tra le diverse banche).
Le banche quindi si son trovate in crisi di liquidità e non trovando nessuna altra
banca disposta a prestare loro fondi hanno stretto ancor di più il credito. Com' è
facile immaginare a farne le spese son state le famiglie e ancor di più le imprese
che hanno bisogno di effettuare continui investimenti per rimanere competitivi e
finanziare il proprio working capital, ancor di più oggi dove i clienti pagano
spesso tardi.
Se è vero, come ho già detto, che nel nostro Paese non ci son state ripercussioni
clamorose sul mercato bancario, come fallimenti o gravi difficoltà, e pur sempre
vero che anche le nostre piccole e medie imprese son andate incontro a diversi
disagi, dalla continua diminuzione della domanda interna e una richiesta di
dilazioni sempre maggiore da parte dei clienti, alla difficoltà sempre maggiore di
accesso al credito e dai suoi costi.
Per comprendere meglio come superare questi problemi di mercato risulta più
facile cercare di capire come sono cambiati i comportamenti del consumatore e
del mercato e come adattare le strategie a questi cambiamenti, ovvero come
trasformare la crisi in opportunità.
2
Crisi nel Business to Business
Nell’ambito dei beni industriali, e nei servizi, dall’ICT (information and
communication technology, l'insieme delle tecnologie che consentono di
elaborare e comunicare l'informazione attraverso mezzi digitali.) alla finanza,
negli ultimi anni alcuni trend si sono modificati, altri invece si sono accentuati.
Sino a qualche anno fa, nell’ambito dei beni industriali, le vendite erano guidate
in primo luogo dalla tecnologia, e a seguire dai venditori stessi e dal prezzo. Oggi
il peso relativo di questi tre fattori si è invertito, e questa inversione si mantiene
anche nel trend.
Il servizio post-vendita aumenta di importanza, specialmente in relazione al suo
peso nella realizzazione del profitto
Sempre più il fatturato si concentra su pochi clienti, mentre gli altri si disperdono
in una “long tail”.
La crisi in corso rende di importanza critica la difesa dei clienti, l’attivazione
della domanda, la bancabilità dell’acquisto
A parte il 20 % dei venditori “top”, per il restante 80% la motivazione e la guida
sono sempre più fattori chiave di successo: la vendita come “attività libera” paga
sempre di meno.
Rispetto a queste nuove o accentuate tendenze, non è il caso di adottare un
approccio di rottura, ma è necessaria una riflessione e una revisione dei processi.
Le vendite devono passare dal “best effort” all’utilizzo di metodologie che ne
migliorino la qualità.
Per vincere, contano il 70% dei venditori “medi”. Occorre dare loro linee guida
più stringenti, in particolare i venditori devono fare squadra col marketing e il
3
post vendita per realizzare vera massa critica Brand marketing, product
marketing, sales marketing: è soprattutto il sales marketing che deve supportare
le vendite, sia sul versante delle informazioni sui prodotti, che su quello delle
informazioni sui clienti.
Il Customer Relationship Management offre un' enorme quantità di dati: ma quali
interessano veramente? Il CRM dovrebbe essere propulsivo di linee guida.12
Vendere nel business to business
Il tema della crisi risulta molto importante per quanto riguarda i mercati business
to business, anzi, pare sia ancora più accentuata in tali mercati, come sostiene
Andrea Farinet, professore di economia e gestione delle imprese presso
l'Università Cattaneo.
L’economia italiana regge un terzo per il made in Italy di qualità, un terzo per il
settore della casa e un terzo per la Fiat.
L’automobile e la casa non vanno bene e anche il made in Italy soffre. Negli
ultimi tre mesi il crollo delle vendite è stato drammatico, perché le aspettative dei
produttori sul fronte consumer sono state estremamente negative e poi perché la
finanziabilità dell’acquisto è estremamente importante.
Più è grave la crisi a valle, più questa si riflette sulla parte a monte. Una crisi che
era finanziaria in autunno, sta diventando una crisi economica a
1 Renato Riva, Organizzare, innovare, vendere. Cosa fare in pratica per vendere prima, meglio
e di più" Estas 2008
2 Http:magazine.rulingcompanies.org
4
gennaio/febbraio, per diventare una crisi sociale verso aprile/maggio; Gli
imprenditori e le banche non sanno cosa stia per succedere, perché abbiamo i
mercati e le filiere distributive intasate di scorte. La previsione è che il picco
minimo sarà tra aprile e maggio.
La crisi è internazionale: il 50% dei redditi che produce la provincia di Milano
provengono da società che non sono italiane, e il 50% delle aziende italiane vive
perché esporta. Un governo nazionale può incidere solo sul 30% di
quest’economia, perché l’altro 70% dipende da come va l’economia mondiale.
Questa crisi va gestita in maniera attiva non possiamo più approcciare il mercato
con la metodologia che avevamo in precedenza. E’ necessario abbandonare
questo fatalismo remissivo imperante, l’idea di aspettare e vedere che cosa
succede. Dobbiamo capire quali sono le barriere all’acquisto del business to
business oggi, perché se sono finanziarie sono irremovibili, ma se sono
psicologiche è un’altra cosa.
E’ necessaria una focalizzazione degli sforzi, dobbiamo concentrarci su poche
leve, su pochi ambiti di mercato. Ci sono delle aree sulle quali si può fare
un’attività di focalizzazione, perché non è vero che tutti i mercati sono in crisi:
l’alimentare ha una sua crescita minima costante nel corso del tempo; nel settore
farmaceutico ci sono alcuni comparti non in crisi. Se individuiamo i mercati
consumer che sono meno in crisi, allora possiamo muoverci verso i fornitori di
quei mercati.
Seguendo la legge paretiana dell’80-20, occorre individuare quel 20% di clienti
con i quali potremo sviluppare il postvendita, che è la parte dove c’è l’inizio del
prevendita, dove c’è la continuità della relazione con il cliente, dove ci sono i
profitti generati dai ricambi. Le varie industrie che sono in crisi non hanno più
solo bisogno di un beneficio economico radicale, vogliono anche una beneficio
competitivo. Dunque per aiutarli non bisogna chiedere loro di comprare una
5